venerdì 13 febbraio 2009

21

Wislawa Szymborska


Amore a prima vista

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla all'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
Wislawa Szymborska (La fine e l'inizio, Scheiwiller, 1993)

21 commenti:

Anonimo ha detto...

ADDIO A UNA VISTA:
Non ce l’ho con la primavera
perché è tornata.
Non la incolpo
perché adempie come ogni anno
ai suoi doveri.

Capisco che la mia tristezza
non fermerà il verde.
Il filo d’erba, se oscilla,
è solo al vento.

Non mi fa soffrire
che gli isolotti di ontani sulle acque
abbiano di nuovo con che stormire.

Prendo atto
che la riva di un certo lago
è rimasta- come se tu vivessi ancora-
bella come era.

Non ho rancore
Contro la vista per la vista
sulla baia abbacinata dal sole.

Riesco perfino ad immaginare
che degli altri, non noi
siedano in questo momento
sul tronco rovesciato d’una betulla.

Rispetto il loro diritto
a sussurrare, ridere
e tacere felici.

Suppongo perfino
che li unisca l’amore
e che lui stringa lei
con il suo braccio vivo.

Qualche giovane ala
fruscia nei giuncheti.
Auguro loro sinceramente
di sentirla.

Non esigo alcun cambiamento
dalle onde vicine alla riva,
ora leste, ora pigre
e non a me obbedienti.

Non pretendo nulla
dalle acque fonde accanto al bosco,
ora color smeraldo,
ora color zaffiro
ora nere.

Una cosa non accetto.
Il mio ritorno là.
Il privilegio della presenza-
ci rinuncio.

Ti sono sopravvissuto solo
e soltanto quanto basta
per pensare da lontano.
------
API, ma cercami una bella fotografia dopotutto sono

Premio Nobel per la Letteratura 1996: "Per la capacità poetica che con ironica precisione permette al contesto storico e ambientale di venire alla luce in frammenti di umana realtà "

Grazie :-)

Anonimo ha detto...

Beh, che dire...
oggi al Makitevole poesia di alto livello.
Grande, adorabile Wislawa.
Pia, se hai tempo (io purtroppo sono impiccata col lavoro) cerca in google anche "La cipolla".
Sono sicura che piacerà a tutti.
Grazie al tritone per la buona pesca!

api ha detto...

agli ordini, holy:

Allium cepa
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai a: Navigazione, cerca
Cipolla

Cipolla
Classificazione Cronquist
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Liliales
Famiglia: Liliaceae
Genere: Allium
Specie: A. cepa

Classificazione APG
Ordine: Asparagales
Famiglia: Alliaceae

Nomenclatura binomiale
Allium cepa
L.
Partecipa al Progetto:Forme di vita

La cipolla (Allium cepa) è una pianta coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae o meglio, secondo schemi tassonomici più attuali, Alliaceae. È una pianta erbacea a ciclo biennale che diventa annuale in coltivazione, con radici superficiali e con delle foglie che nella parte basale si ingrossano dando la parte commestibile. Forma un lungo stelo fiorale che porta un'infiorescenza ad ombrella con fiori di colore bianco-giallastro. Il frutto è una capsula.

Il suo utilizzo principale è quello di alimento e condimento, ma è anche adoperata a scopo terapeutico per le proprietà attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.

Anonimo ha detto...

Dispettosa! Guarda che non è ancora Carnevale!
Cercare La cipolla di Wislawa Szymborska...furbastra di una'APIPIA

api ha detto...

Cipolla, anfora luminosa,
petalo e petalo
si formò la tua bellezza,
squame di cristallo ti accrebbero
e nel segreto della terra oscura
si arrotondò il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra
fu il miracolo
e quando apparve
il tuo rozzo stelo verde,
e nacquero
le tue foglie come spade nell'orto,
la terra accumulò il suo potere
mostrando la tua nuda trasparenza,
e come in Afrodite il mar remoto
duplicò la magnolia
innalzando i suoi seni,
così ti fece,
cipolla,
chiara come un pianeta,
e destinata
brillare,
costellazione costante,
rotonda rosa d'acqua,
sopra
la tavola
della povera gente.
Generosa
disfi
il tuo globo di freschezza
nella consumazione
fervente della pentola,
e la parete di cristallo
al calore acceso dell'oliosi trasforma in arricciata penna d'oro.
Anche ricorderò come feconda
la tua influenza l'amor dell'insalata,
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti fine forma di grandine
a celebrare la tua chiarità sminuzzata
sugli emisferi di un pomodoro.
Ma alla portata delle mani del popolo,
innaffiata di olio,
spolverata
con un po' di sale,
uccidi la fame
dell'operaio nella dura strada.
Stella dei poveri,
fata madrina
avvolta
in delicata
carta, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura
come seme d'astro,
e nel tagliarti
il coltello in cucina
sale l'unica lacrima
senza pena.Ci hai fatto piangere senza affliggerci.
Io ho cantato quanto esiste, cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle penne abbaglianti,
sei per i miei occhi
globo celeste, coppa di platino,
danza immobile
di anemone niveo,
e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina .

"Ode alla cipolla", Pablo Neruda.
la szwxskdvr ha vuto abbastanza spazio, oggi. per par condicio...


ciao Holy!

Anonimo ha detto...

Sei tremenda ma ti perdono perché è molto bella anche questa.
E poi Neruda...non so se mi spiego.
Ciao.
Buon proseguimento a tutti.
Io devo eclissarmi.

Anonimo ha detto...

« La poesia -
Ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano. »


(Wisława Szymborska, Ad alcuni piace la poesia).

Anonimo ha detto...

http://poesia.wikispaces.com/La+cipolla


La cipolla è un'altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
Potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.

In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d'inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla - cipolla,
non viscere ritorti.
Lei piú e piú volte nuda
fin nel fondo e cosí via.

Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell'una ecco sta l'altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un'eco in coro composta.

La cipolla, d'accordo:
il piú bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi - grasso, nervi, vene,
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
l'idiozia della perfezione.

api ha detto...

per punirti di questo lavoro che mi sta esaurendo...

Anonimo ha detto...

Kari Amici Lettori,

per il terzo anno consecutivo noi di KaraLettura condividiamo la campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico promossa da Caterpillar (storica trasmissione di Radio2 Rai) aderendo a "M'illumino di meno" Giornata del risparmio energetico: accogliendo il loro invito, dalle 19,00 in poi al Caffè Savoia spegneremo quante più lui possibili, accenderemo candele e ci dedicheremo a quello che più ci piace: parlare di libri!

Quest'anno si sono uniti a noi i nostri amici del Crosby Quartet, che ci proporranno letture di poesie di Wislawa Szymborszka e Charles Bukowski, accompagnate da buona musica, e riunite sotto il titolo "Il buio può illuminare..."


Vi aspettiamo al Caffè Savoia, Venerdì 13 febbraio alle 19,00 con libri e candele!

api ha detto...

mmmmm.

Caffè Savoia. ore 19,00.
bene.

A torino?
a parma?
a catania?
a lecce?
a grosseto?
a roma?
a scurano (no, non c'è)?

Anonimo ha detto...

AKKA'
ovviamente

...ma lasciami uscire che è tardi e poi devo correre(!) alla FIERA CAMPIONARIA alle 20 a sentire, si fa per dire, poche parole ma ponderate da parte del vostro IDOLO
renatosoru

api ha detto...

per chi non avesse capito: a cagliari.

Anonimo ha detto...

ed è stato molto fascinoso..

Vlad ha detto...

io sono la poesia...
Ammazza!

Anonimo ha detto...

Oh...La cipolla!

Anonimo ha detto...

piccolo locale nella città vecchia, interno con archi e mattoncini a vista, pavimento con mosaici e cemento ( parziale ricostruzione, Vlad), tavolini tondi, su ogni tavolino delle candele, un fiore e piccoli cartigli legati da un nastrino rosso: poesie in omaggio. chitarra e flauto, due dicitori molto innamorati della poesia intenti a recitare illuminando con una minuscola pila le pagine di libretti orecchiuti. gente seduta anche sulle scalette che dal bar introducono nella sala. gente con gli occhi brillanti, bellissima al lume molle e rossastro di tante candele. bicchieri di vino melogranato sorbiti in reverente silenzio. un'ora di attonita sospensione nel tempo.
ieri al Caffè Savoia

Anonimo ha detto...

Xenia, deve essere stato magico!

Anonimo ha detto...

E quali poesie sono state lette?

Anonimo ha detto...

solo un concentrato di Wislawa e Bukowski. niente Cipolla, non posso proprio ricordare i titoli, anche perchè si passava da una raccolta all'altra, spigolando. riflessioni sulla vita, con tocchi leggeri e affondi pesanti, sul perchè scrivere, anzi, scrivere delle poesie ( non se ne può fare a meno). ammetto che quella di Bukowski non mi 'risuona' come poesia, piuttosto come violenta riflessione sulla violenza delle esperienze ( sue personali) della vita. lui sì, che ha visto l'umanità in vari livelli di degrado ( in primis se stesso) e ne parla come da un abisso cieco.
è anche vero che non credo sia possibile comprendere le assonanze, le ricerche linguistiche, se non si legge l'opera in lingua originale. insomma, la traduzione di un poeta diventa 'altro', o almeno altra poesia, vedi i tentativi ( spesso ottimi) di tradurre la Wislawa rispettando probabilmente giochi di rime del testo o rimandi etimologici. credo proprio ti sarebbe piaciuto.
ps: avrai capito che scrivo Wislawa per non scrivere il cognome! helpppp

Anonimo ha detto...

Cara Xenia,
Credo anch'io che avrei gradito molto.
"Wislawa" è più che sufficiente per individuare questa grande (per me) della poesia contemporanea.
Posseggo diverse sue raccolte e mi piace soffermarmi sulle sue parole, sempre accurate.
Hai sicuramente ragione sulle traduzioni che, però, ci consentono di conoscere autori che altrimenti non "incontreremmo" mai.

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