giovedì 12 febbraio 2009

9

A Carnevale ogni scherzo vale

Carnevale, tempo di scherzi.
Chi di noi non ha fatto o subito scherzi?
Quelli che maggiormente ricordo sono legati al servizio di leva, ma non erano cattivi o atti di nonnismo. Erano come delle piccole scenette teatrali, alla Amici miei, se mi è permesso il paragone. Andavano avanti per un po', ma quando il pesce aveva abboccato ben bene, veniva svelato lo scherzo. Alcuni di questi li avevo descritti nel mio primo libro, ma sarebbero troppo lunghi da riprodurre qui.
Insieme ad altri commilitoni toscani abbiamo organizzato vari scherzi.
Così, attraverso le cuffie di un walkman, avevamo convinto un fiorentino sonnambulo che la sua fidanzata lo tradiva con un altro militare pugliese. Girò tutta la notte per andare alla spaccio a telefonare alla sua ragazza, poi dovemmo riaccompagnarlo a letto, ma non fu facile. Ovviamente al mattino non ricordava niente.
Poi fu la volta di un romano che telefonava dieci e più volte al giorno alla madre, piangendo spesso alla cornetta. Gli facemmo credere che doveva andare via per un mese a fare un campo a Vipiteno, dove non c'era niente e, soprattutto, dove non c'era il telefono. Gli svelammo la verità quando stava raccontando tutto questo a sua madre, ovviamente piangendo, al telefono.
Poi ancora...
Beh, ora tocca a voi.

9 commenti:

api ha detto...

HO DETTO CHE IO VADO A LETTO!!!!
ma domani vi racconto qualcosa pure io.

Ben ha detto...

Lo sai api, io li metto la sera, come dire: i compiti per il giorno dopo.
Adesso vado a scrivere sul mio space.
Buonanotte

Anonimo ha detto...

acci, quando posso stare sveglia mi sparisce il plop, mi cadono dal sonno, ho preso pure il caffè, domani niente levataccia.
c'è nesciunoooooo?!
sciono sciola come la particella di sciodio!!

api ha detto...

buongiorno, xenia...



allora, lo scherzo più bello che ho fatto:
avevo vent'anni e i capelli tagliati a carré (non parallepipedici a pan carré, ovvio).
un amico di un'amica, scemo come una quaglia, continuava a dirle che sembravo Cleopatra (anche se il mio naso è un po' diverso - n.d.Api -).
Poi ha iniziato a chiederle se ero egiziana e dopo un po' mi sono rotta i maroni e ho deciso di fargliela pagare.
nella mia casa abitava una signora egiziana, c'era il cognome sul campanello.
l'ho voluto conoscere (il fagiano) e quando ha proferito le parole magiche 'parlami di te' sono partita a bomba, gli ho raccontato che mio padre era un famosissimo egittologo egiziano che aveva scoperto la tomba di (un nome astruso) ma, colpito dalla maledizione di questo faraone sconosciuto ai più ma cattivissimo... dopo una serie di sfighe in egitto era scappato a parma, dove era morto per cause misteriosissime. mia madre idem. io ero stata adottata da quest'altra famiglia, ma nel mio cuore albergava forte e prepotente la voglia di andare a conoscere i parenti dei miei genitori.
be', non ci crederete.
Il fagiano si è commosso e mi voleva portare in egitto, in moto e a spese sue.
vabbe'.
da lì è nato un altro scherzo a un altro che dava del fagiano a questo.

Ben ha detto...

perbacco, niente altro da raccontare? Forza, non fatevi pregare, che di notizie brutte ce ne sono anche troppe!

Anonimo ha detto...

scusa Ben, oggi cuore intristito. prometto che racconterò un altra volta. vado a fare le parole crociate, vedi mai che mi distraggano.
ciauzz

api ha detto...

io una volta ho fatto uno scherzo sul mio plop e hanno abboccato tutti...
riguardava un ultimo dell'anno.

Ben ha detto...

Per rinfrancar lo spirito.
Un bambino chiede al padre:
-papà, cosa significa la parola "contemporaneamente"?
Il padre, un po' ignorante, ci pensa e poi dice:
- ti faccio un esempio: se tua madre andasse a letto con un altro uomo...
- ma papà, cosa centra? In quel caso tu saresti cornuto!
- e tu "contemporanemente" figlio di p@@@@na!

Anonimo ha detto...

squilla il telefono, sera sul tardi, rispondo.
signorina Orogel ( o qualche altro surgelato, non ricordo)
accento milanese: - Le propongo il nostro splendido minestrone etc etc-
io, voce da efficientissima donnina: - No guardi, io il minestrone me lo faccio da me, vado al mercato, scelgo le verdure una per una ( segue ricetta)-
signorina, un po' intimidita:- Beata lei che lo può fare, io non potrei mai, lavoro e non ho il tempo-
io, tono da maestrina: - Guardi che anch'io lavoro tutto il giorno, ma mi alzo alle cinque per cucinare i cibi sani che poi darò alla mia famiglia, poi riassetto la casa e infine vado a lavorare.-
la signorina, in tono colpevole, quasi in lacrime: - Io non ce la faccio proprio-
a quel punto l'ho gentilmente congedata dandole metaforiche pacche di incoraggiamento sulle spalle del tipo " su, ce la puoi fare".
inutile dirvi che in casa mia si consumano un bel po' di surgelati e che.. col cavolo che mi son mai alzata alle cinque per fare il bravo dunin di casa.
a dirla tutta, ogni volta che chiama qualcuno dal call center faccio le vocine diverse, ho collezionato: filippina, domestica sarda che nn capisce l'italiano, bambina di sette anni, sorella, amica e amante del padrone di casa.
però sono sempre gentilissima, questo sì.
non sono più stata richiamata dalla ditta di surgelati.

Archivio blog