venerdì 20 febbraio 2009

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Evy!



Oggi vi presento un'amica: EVY!
Nata a Squinzano in provincia di Lecce, un passato come tastierista e corista reggae e ska con "Tremende", "Radici nel cemento", "Nidi d'Arac", "Papa Ricky", corista del gruppo cover "Zodiac", e tanto tanto ma tanto altro.
Ha remixato due brani del gruppo spagnolo "Dwomo".
Innamorata degli anni sessanta e settanta per tutto ciò che riguarda musica, cinema, design, moda, costume e libri di cucina, è rimasta folgorata dal prezioso patrimonio di compositori italiani di colonne sonore, primi tra tutti i maestri Piero Umiliani e Piero Piccioni.
Evy! scrive parole, musica e arrangiamenti, lavorando con svariati software, in accordo con la sua naturale propensione per tutta l'elettronica, in particolare la "laptop music".
Di stampo più propriamente elettronico è infatti l'altro progetto solo strumentale in duo con il produttore $5man, "Lord Sinclair"
Da un paio di anni presente in rete su my space, tiene un blog molto seguito e come blogger è stata invitata a scrivere una sua testimonianza sul social networking all’interno del libro Nova Fb del Sole 24 ore.
Bene... ho scoperto che mi piace come scrive ... e vi propongo un suo pensiero.
Ho riletto alcune mie pagine targate novantanove.
Gli anni con il nove sono cruciali in quanto a cambiamenti, di quelli epocali.
Con questo pensiero ho affrontato il mio primo volo.
Mi ero privata fino ad oggi di qualsiasi meta (compreso il rientro in terra natia) che necessitasse di trasbordo aereo.
Arriva un momento per tutto.
In modo naturale.
Bologna-Barcellona, un'ora e poco più.
Sono stata in grado di tenere a bada un'ansia che credevo mi avrebbe macerato. Invece, chissà, forse anche per effetto delle verticali, altra conquista dell'ultima ora, io ho tirato il mo piccolo trolley fino all'imbarco, sono salita su quella scaletta, ho salutato le hostess, ho preso posto accanto al finestrino, sorridevo alla mia amica che mi parlava descrivendo quello che avremmo sentito, l'aereo ha cominciato a correre, "Ecco ecco Evy si stacca" e mentre obliqua sentivo la mia testa come piena di liquido in assenza di gravità, ho cominciato a piangere lacrime lunghissime e silenziose, e ho pensato che non me ne fregava niente, ed ero sopra la nostra scuola estiva, ero sopra l'Ippodromo, ero sopra casa mia, come quando li sento passare e sono seduta al computer, ero sopra Bologna rossa e piccola, e non sapevo riconoscere niente, e le macchine erano macchinine, e l'autostrada era la pista polystil, e io piangevo, amore, piangevo, piangevo di lasciarti, che non ti ho mai avuto, e non mi importava niente, e guardavo le eliche del motore che giravano fortissime e pensavo agli uccelli che possono entrarci dentro, e vedevo le nuvole grasse e succulente e le montagne innevate e il mare immobile, e noi fermi, "Anna perché ci siamo fermati, sembriamo fermi, Anna".
E dopo, in un flusso di pensieri non pensieri, ero in assestamento con l'elemento panciuto che ci conteneva, ero con quella gente festosa e tranquilla, in vacanza, tranne la signora ricca e rifatta che andava a farsi il tagliando agli occhi in una famosissima clinica barcellonese.Ho visto le case con piscina e le verdi terre spagnole molto presto, ed è stato bellissimo sentirle avvicinarsi a me, e avevo smesso di piangere, e quando qualche idiota ha tentato l'applauso ho pensato che se fossi il pilota uscirei dalla cabina e mi incavolerei.
Il resto è stato arrivare a Barcellona in pullman e cominciare tacitamente d'accordo, io e lei, a leggere ad alta voce qualunque insegna luminosa contenesse parole in lingua, tutto, ma proprio tutto, e siamo scoppiate a ridere quando ho detto che in terra straniera si comincia a regredire così.Ho discusso con il taxista, ci ha lasciato nel posto sbagliato, ho suonato ad un campanello che apparentemente corrispondeva al numero del mio amico e sentendo una voce maschile ho cominciato ad aggredirlo in quel modo scherzoso che possiamo permetterci io e lui, solo che avevo sbagliato condominio.
Sono in una casa bellissima, tutto è bambagia, sono una principessa, ora vado a vedere cosa succede oggi in questa città dove la massima è di diciassette gradi.
(Evy Arnesano)

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