domenica 30 maggio 2010

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il ritratto di Piero...

L'ho postato stamattina, prima di tornare in studio, su Facebook. Carissima Maria, so che non frequenti FB; te lo passo qui. Sono certo che gradirai.

'… Quando entrò in autostrada per
tornare a Roma, Marco si chiese ancora una volta perché Antonia
Bellavittis gli aveva slacciato e riallacciato la scarpa. Era una
mattina rannuvolata, un banco di nebbia verso Sud-Ovest,
all'orizzonte della laguna. Ricordando il gesto di Antonia, guidava
lentamente....
… Questo stato di innocenza continuò nella pianura rossa e brumosa che da Padova si estende fino a Bologna. Sbirciando il guidatore disincantato di un'Alfa che lo stava
sorpassando, lo commiserò, perché certamente quel guidatore non era
così felice come lo era Marco in quel momento. Egli, l'alfista, non
possedeva la gioia della scarpa slacciata....
… E in questa pianura la stessa Antonia diventava sempre più mitica, in stretto rapporto alla sua lontananza: se nella tangenziale di Mestre era una donna pallida e
bella, una persona concreta, nelle curve di Arezzo assumeva la
delicata evanescenza di un ritratto di Piero...'

'La casa a Nord-Est' - Sergio Maldini

domenica 23 maggio 2010

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Il giardiniere appassionato

A proposito di rose e giardini, per Maria,
da 'Il giardiniere appassionato' di Rudolf Borchardt, Gli Adelphi.

'... Certo, il fiore è stato il più antico e naturale ornamento del corpo umano, perché è la natura stessa che lo offre. Piume, conchiglie e perline tengono il passo soltanto grazie alla morta persistenza delle loro colorazioni. Ma il fiore è l'ornamento in cui i due sessi giocano la carta della seduzione e della trasfigurazione del loro reciproco desiderio: troppo presto - nel torrido clima dei Mari del Sud e della battaglia d'amore - troppo presto appassisce la corolla di fuoco che orna l'orecchio bruno, troppo presto è devastato il letto di fiori; dolorosamente l'affinamento dei costumi deve aver disciplinato i sensi fino a quando una veste a fiori, ricamati o dipinti, si è interposta come una cortina tra il desiderio e il suo oggetto, prolungando - col renderlo significante - un incanto che non può rendere eterno.'