sabato 28 marzo 2009

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Sullo scrivere

In questi giorni è stato citato varie volte sul blog: Gibran.
Quando apri un libro in cui ci sono raccolti i suoi pensieri e le sue massime, sai quando inizi la lettura, ma non sai quando potrai finire il libro. E' un continuo invito alla riflessione. Alcune volte mi sono incantato davanti ad una frase, cercando di capirla, ma non nascondo che altre sono rimaste un mistero.
Sullo scrivere ne riporto una:
Se desideri scrivere (e solo i santi sanno perché) ti occorrono conoscenza, arte e magia: conoscenza della musica delle parole, arte di essere senz'arte, e magia di amare i tuoi lettori.

11 commenti:

api ha detto...

credo che Gibran, con questa frase, abbia tolto la voglia di scrivere a chiunque.

Vlad ha detto...

... basta ricominciare dalla musica: classica, jazz; dalla musica...

maria ha detto...

E perché, Pia?
A mio parere è uno stimolo alla scrittura. La buona scrittura, s’intende.

Uno scrittore che abbia letto molto, conosce la musica delle parole e ciò che significa per lui. Sa distinguere fra buona e cattiva musica (per usare il termine usato da Gibran) e sa riconoscere e apprezzarne i ritmi armoniosi.
Quindi saprà riprodurla aggiungendo virtuosismi personali.

L’arte di essere senz’arte può significare non essere arrogante: riconoscere i propri limiti e sapere di doversi sempre migliorare.

Magia di amare i propri lettori: se non si amano coloro per i quali si scrive (fosse anche una sola persona), perché si scrive?

Riflessioni di una non scrittrice, naturalmente.

Vi auguro una buona domenica.
E qui piove…

Ben ha detto...

Maria, come disse Grossman a Auster, non avrei potuto trovare parole migliori per...
Sull'ultimo punto sono d'accordo, ma vorrei aggiungere che si scrive ciò che abbiamo dentro, con la speranza di titar fuori qualcosa che coinvolga emotivamente il lettore e si crei con loro un feeling che li porti a leggere ancora ciò che seguirà.
Ma questo comporta anche il rischio che quello che seguirà non coinvolga ancora il lettore.
Ma, almeno per l'autore, e parlo per me in questo caso, non viene meno l'amore per i lettori, anzi, forse cresce la voglia di comunicare, forse per far conoscere meglio qualcosa che non è stato capito.
Quello che voglio dire è che non si scrive solo per il lettore, altrimenti basterebbe seguire i gusti della massa e scrivere di conseguenza.
Credo che la conoscenza dei propri limiti sia uno dei grandi punti di forza di una persona, e quindi anche di uno scrittore, perchè lo porterà a dare il meglio che può per rispetto e per amore dei lettori che verranno.

Beh, non è stato un discorso molto chiaro, anzi è un bel guazzabuglio!
Spero che abbiate capito ugualmente.
L'ora legale mi ha turbato il sonno: svegliarsi alle due per rimettere tutti gli orologi! (come dite?)
Adesso dovrò pranzare (sigh) e poi si parte per la Liguria per una nuova gara di nuoto di mia figlia. Starò dentro, sulle tribune e, se non altro, non vedrò piovere.
Buona giornata a tutti.

Vlad ha detto...

perché, è scattata l'ora legale?
Giuro che non me lo ricordavo. Quindi che ore sono? E' già ora di pranzo (di colazione come direbbero Vlad e Andrea Sperelli...)?
Allora devo correre al Pincio. Andrea sarà lì ad aspettarmi da un po'...

maria ha detto...

Ben,
è sottinteso che lo scrittore debba parlare di ciò che ha dentro: quello è scrivere.
Col mio "perché si scrive?" non intendevo dire che bisogna compiacere il lettore ma essere onesti e dare il meglio, non quello che "funziona" meglio.
Quello si chiama "fare marketing". Cosa decisamente diversa.
Non era un guazzabuglio, Ben.
Però la prossima volta non alzarti alle due....eh, eh (Nonostante il cambio d'ora vedo che non ti manca la voglia di burlarti di noi. Ma, si sa, i toscani ce l'hanno nel DNA!)

maria ha detto...

Ma con Andrea ti aspetta il piacere... della colazione o del pranzo, visto che ti sei fatto scappare l'ora legale?

Vlad ha detto...

il piacere del risveglio di mia moglie e degli abbracci dei pargoli.
Per la colazione, come io e Andrea (e Grabriele naturalmente) chiamiamo il pranzo, ci penserò domani.
Non è vero, ci ho già pensato; ed è stata anche molto gradita, anche dagli ospiti.

maria ha detto...

ApiPia, ma dove sei?
Hai fatto colazione e te ne sei tornata a nanna?

Io oggi sola solinga (con micia) ma fra poco torna il marito. Chissà se posso sperare in un cinema.
Anche un DVD andrà bene... anche se io amo il buio della sala cinematografica.

api ha detto...

io ero con amiche e ho finito di inserire le correzioni di...

"Bentornata a casa", il libro di Lea, il personaggio di carta del 2009 e del 2010 (infatti è già quasi pronto il seguito).

ero giustificata...

Massimo ha detto...

Capisco Gibran, ma io quando scrivo storie me ne frego del lettore (in senso buono), cioé scrivo quello che mi sembra giusto scrivere a prescindere da come la penserà chi legge (... uhmmm, dev'essere per questo che mi hanno letto in pochissimi)

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