domenica 22 marzo 2009

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E poi dice...


... che la scrittura è un piacere.

Sì, proprio.

E' un piacere quando il libro parte, decolla, vola via e tu dietro a seguire i voli pindarici che fanno i personaggi che prendono strade tutte diverse da quelle che pensavi all'inizio, che non ti ubbidiscono... e ti piombano in testa scene di una chiarezza chi ti lascia senza fiato e che cerchi di rendere sulla carta.

Ma quando sei lì a dovere ricorreggere tutto, a ripassare tre volte sulla stessa frase che non ti convince, quando lo rileggi dopo mesi e ti chiedi che cosa ti fosse passato per la testa quel giorno in cui hai riempito il foglio bianco con questa seriedi banalità e di stronzate... è tutt'altro che un piacere.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

tutto normale, Apiola. è l'iter.
scrivi con fervore, correggi con fervore, ricorreggi con gli avanzi dell'entusiasmo. quando riprendi in mano il libro partono le domande esistenziali e lo sclero. quando poi cominciano a farti l'editing, avverti una leggera nausea. nei casi più gravi vorresti non aver mai conosciuto i personaggi che hai inventato.
poi passa.
ciauz a l blop

api ha detto...

sei il mio amore.

Anonimo ha detto...

@ Api, per risollevare l'umore tempestoso, barzellettina:

Due amici, Carlo e Gianni, s'incontrano dopo un po' di tempo che non si vedono.
Carlo:
- Quanto sono sfigato!!!
Gianni:
- Che cosa è successo?
- Mia moglie mi ha tradito con il mio avvocato, mia figlia è scappata in America, mio figlio si droga, mio fratello è morto tre giorni fa...
- Povero te, quanto ti capisco! Almeno, più in basso di così non puoi andare!
- E invece sì: ieri ero in auto, mi ha attraversato la strada un gatto nero e quando mi ha visto si è toccato le palle!!!

Vlad ha detto...

IO SONO IL MIO AMORE

la scrittura è un piacere; si nun'è bbona, che piacere è?

Un tocco di sana ed elegante volgarità. Sulla sfiga:
'sono così sfigato, ma così sfigato, che se mi casca una matita, rimbalza per terra e mi si infila nel culo...'

Ben ha detto...

quando si rilegge si trova sempre qualcosa da cambiare, oltre che da correggere. Ad un certo punto bisogna pure trattenersi, altrimenti non si finisce più.
A me piace molto quando i personaggi vogliono scappare, ma di questo ho già parlato altre volte.

Vlad ha detto...

... a volte bisogna cambiare la matita...

Anonimo ha detto...

Vlad, capisco la matita, per rimanere in tema di scrittura, ma la frase era "s'um casca l'osel par tera, um rimbelza in dal cul"...

Vlad ha detto...

E' vero. Ha ragione Massimo. Ieri sera a cena Api, durante una colta disquisizione che stavamo intrattenendo sulla legge della gravità, sosteneva che non si trattava della matita ma dell'ombrello.
Ma è anche vero, come tu finemente hai rilevato, che né l'ombrello né l'osel un diretto rapporto col tema del post...

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