Finalmente la porta posteriore si apre, la gente scivola via, dalla scaletta discendono verso il bus che conduce i più fortunati all'uscita, gli altri al ritiro dei bagagli. L'aria è frizzante, il cielo grigio, un altro aereo poco lontano sta atterrando sull'altra pista. Sul bus sono davvero tutti impegnati a far l'amore con il proprio telefono: chi chiama un cliente per confermare che a momenti, appena preso il taxi, sarà presente nel tal luogo, quell'altro che parla ancora con i parenti, uno invece chiama la fidanzata, mentre quello che gli sta di fianco racconta compiaciuto al suo interlocutore che non c'è stato nessun problema, durante il volo (ma se ce ne fossero stati, di problemi, difficilmente avrebbe potuto raccontarlo ai parenti laggiù in Sicilia...). Li guardo con attenzione, e ascolto il loro confuso vociare, mentre accendo il mio telefonino e mando un paio di messaggi per dire che sono a Milano, basta una sola parola, un participio passato: arrivato.
martedì 31 marzo 2009
I comunicatori
Finalmente la porta posteriore si apre, la gente scivola via, dalla scaletta discendono verso il bus che conduce i più fortunati all'uscita, gli altri al ritiro dei bagagli. L'aria è frizzante, il cielo grigio, un altro aereo poco lontano sta atterrando sull'altra pista. Sul bus sono davvero tutti impegnati a far l'amore con il proprio telefono: chi chiama un cliente per confermare che a momenti, appena preso il taxi, sarà presente nel tal luogo, quell'altro che parla ancora con i parenti, uno invece chiama la fidanzata, mentre quello che gli sta di fianco racconta compiaciuto al suo interlocutore che non c'è stato nessun problema, durante il volo (ma se ce ne fossero stati, di problemi, difficilmente avrebbe potuto raccontarlo ai parenti laggiù in Sicilia...). Li guardo con attenzione, e ascolto il loro confuso vociare, mentre accendo il mio telefonino e mando un paio di messaggi per dire che sono a Milano, basta una sola parola, un participio passato: arrivato.
Baci da non ripetere, Paolo di Stefano, Feltrinelli
Le notti blu - 29.3.09 "Ed ora ti voglio dire Ho cominciato a leggerlo, in piedi, alla luce soffusa del tramonto catturata dalla finestra appena chiusa; ancora una volta tradendo gli altri impilati sul comodino e già iniziati da tempo, che mi aspettano silenzionsi dalla mia parte del letto. Non sapevo che stavo per addentrarmi in una delle cose più belle che mi fosse capitato di leggere. Voto da 1 a 10: ma quale voto? Io i voti (mi chiedono di farlo, e mi pagano per questo) li do solo ai miei studenti... Grazie. Perché la bellezza resta, e merita sempre gratitudine. |
Di Stefano Lunedì, 30 Marzo 2009 |
Caro Belfagor, che dire? Sono commosso a mia volta. E' talmente bello e forte, quello che dici, che pubblico il tuo post e chissenefrega del conflitto di interessi! Grazie. Grande Belfagor, grande Di Stefano. |
lunedì 30 marzo 2009
domenica 29 marzo 2009
Era nebbia ma...
Era nebbia, ma aveva appena smesso di piovere. I tergicristalli dell'auto stavano ancora andando...
Ma quanto era bella lei?
Buongiorno e buon ombrello a tutti!
sabato 28 marzo 2009
Sullo scrivere
Allora beccatevi questo...
Tyrell m’aveva detto che Rachel era speciale, non aveva data di termine. Non sapevo quanto saremmo stati insieme. Ma chi è che lo sa?
Buongiorno, buon sabato, buon fine settimana!
Il Managing Board dell'Rcs09 chiede l'aiuto dei blogger di MaKiTeVole per trovare brani di narrativa o poesia che abbiano valenza positiva e ottimistica nei confronti del futuro...
Ci riferiamo all'evento che avrà luogo il 25 luglio del corrente anno: installazioni di maschere, video digitali, letture di poesie e brani di narrativa, il tutto intervallato da brani alla chitarra e canto.
Un evento un po' Dada e molto ma molto ottimista che partirà da una visione del mondo attuale negativa (Fahrenheit 451, 1984, Spoon River) per giungere a un grido di gioia e speranza nei confronti della vita.
Ecco, il problema non è certo trovare i brani negativi, come potete capire, ma quelli che trasmettono energia ottimista...
Ci aiutate?
venerdì 27 marzo 2009
Io vorrei, non vorrei ma se vuoi... Lucio Battisti
Eh, che parole.
Chi ci si trova?
E chi non l'ha cantato a squarciagola?
Briefing commosso.
Non ho voglia, per dirla come mio nipote, di affrontare lo 'sbatti' del casino parmigiano.
E ho ancora meno voglia di assistere a una estrazione che sceglierà al posto di mio figlio la scuola che deve frequentare.
L'ho già detto: trovo le estrazioni a sorte una vigliaccheria, non lo ripeterò più, non voglio tediarvi.
Arrivo alla fermata dell'autobus e in tre secondi vengo avvicinata da un ragazzo che mi chiede da accendere e da un povero cristo che invece mi chiede una sigaretta. Ha lo sguardo assente, è sdentato, mi fa un profonda pena. Gliene do due e penso che ha ragione mio marito: a fumare siamo rimasti davvero in pochi.
Guardo il vecchio mercato di Parma: Piazza Ghiaia, che stanno ricostruendo in nome di patti scellerati tra il Comune e i costruttori. Mi viene un po' di magone, ma improvvisamente noto una cosa buffa che mi pare di buon auspicio: la gru, la ruspa, le tute degli operai e l'enorme betoniera sono dello stesso colore del maglione che indosso, un rosa succo di barbabietola... chissà.
E mi sembra di essere l'amica Bianca, che quando inizia a vedere segni strani ne viene seppellita: anche la ragazza che aspetta l'autobus con me indossa orecchini a cerchio dello stesso colore.
Chissà.
Dall'autobus, insieme a me, scende una signora, scambiamo due parole: lei è lì per lavoro, per uno dei licei che dovranno accogliere le iscrizioni dei ragazzi che non verranno estratti oggi.
Del liceo, per la precisione, in cui chiederò che venga iscritto Lorenzo se le cose dovessero andare male.
Non so se interpretarlo come segno positivo o negativo.
Alle 17 in punto, quando entro, l'Aula Magna è gremita. Duecentoquaranta mamme, alcuni padri e, credo, la maggior parte dei figli, gli aspiranti liceali.
E' rimasta qualche seggiola vuota, ma dall'espressione agguerrita delle mamme preferisco rimanere in piedi.
Sono tutti incazzati neri, qui dentro.
Io, stranamente, tranquilla. Sarà quello che deve essere.
C'è caldo, c'è rumore, e tutti quelli che vedo mi stanno sulle palle.
Detesto stare in mezzo la folla, è la ragione per cui detesto le presentazioni... mie, intendo.
Esco a fumare una sigaretta da una delle porte di sicurezza che hanno spalancato: un angolo d'inferno. Cartacce, sigarette, foglie secche e bottiglie di plastica. L'aria, però è fresca.
Alle 17 e venti nessuno si è degnato di dire una parola. Il volume del vociare si alza di un'ottava, la gente inizia a innervosisrsi, se ce n'era bisogno.
I volti delle persone sedute dietro alla lunga fila di tavoli sono seri: un rappresentante del Ministero, uno della Provincia, qualcuno del Comune, il presidente e alcuni membri del Consiglio d'Istituto del IV. Liceo, la Vicaria e i rappresentanti dellae altre scuole. Se devo dire la verità.. non li invidio davvero.
Prende la parola la Vicaria: il Dirigente del IV. è a casa da un mese per un'importante operazione al cuore. Povero cristo.
Appello?!
Non ci posso credere, e sono le 17,30.
Dopo l'appello il presidente del Consiglio d'Istituto cerca di dire qualcosa, parlando dei criteri di valutazione per l'estrazione.
Una madre in seconda fila lo interrompe, scoppia la prima polemica.
!7, 42, ancora nulla di fatto.
Un uomo prende la parola e continua a urlare contro l'estrazione. Dieci minuti di botta e risposta, inutile.
L'Aula insorge: vogliamo che tutto questo finisca alla svelta, altro che polemiche.
E' tutto regolare, non ci può attaccare a NULLA. Che taccia, che la finisca.
Non parlo, sbuffo solamente.
Quando finalmente tace, vedo che sua moglie continua a picchiettargli il braccioe a parlargli concitata nell'orecchio, probabilmente è lei che lo istiga. Santa donna.
La Vicaria del IV Liceo chiede se, cortesemente, qualche ragazzo che ha indicato la seconda scelta ha intenzione di rinunciare all'estrazione. Fanno l'appello anche qui, chiedendo a uno per uno i ragazzi. Una sfilza di 'no'.
Quando sento quattro delle seconde scelte
Istituto Tecnico Commerciale
ITIS
Istituto Agrario
Istituto D'Arte
mi chiedo con che consapevolezza questi ragazzi scelgono un liceo.
Tant'è.
Un padre che ha poca pazienza e ancora meno tempo da perdere, all'improvviso obbliga la figlia a iscriversi a un altro liceo, la figlia protesta, ma cede. Ho l'impressione che, se ci fosse stata sua madre, non l'avrebbe obbligata.
Le estrazioni sono un'agonia: ho sonno, mi fa male la schiena e vorrei andarmene. Penso al musetto di mio figlio, al fatto che ci rimarrebbe malissimo: la prima scelta importante che fa in vita sua... rifiutata.
Guardo il cellulare per vedere che ore sono, siamo all'estrazione del numero 90 e sono le 18,37 vedo sul display la bustina di un messaggio, lo apro.
“Allora?”mi chiede il mio piccolo grande uomo, che evidentemente non ce la fa più ad aspettare... mentre lo leggo sento la voce al microfono: “Simonetti Lorenzo!”
Ce l'ha fatta.
Ho pianto.
E sto facendo lo stesso mentre scrivo questo piccolo frammento della mia vita.
Sofia Riccaboni, Riflessioni di una neoblogger
Ve ne solo alcune che mi hanno lasciato senza parole, francamente, come questa.
Parliamo di donazione degli organi... anzi no: di attesa di un organo
La donazione degli organi, in Italia, è una cosa di cui non si parla mai. Solo qualche volta, quando succede qualche fatto eclatante, qualche disgrazia, allora qualche tg o qualche giornale ne lancia un richiamo. Ma poca cosa. Perché parlare di donare gli organi, in Italia, sembra fare enormemente paura. Eppure i numeri sono impressionanti. Non solo di persone in attesa di un organo, ferme in lista aspettando di vedere se la loro vita andrà avanti. Un amico, Federico, un giorno ha detto “quando ero lì, che aspettavo, in lista, che arrivasse un nuovo fegato, ogni giorno che passava, non era un giorno in più, ma un giorno in meno”.
Per fortuna Federico ce l’ha fatta. Ora sta bene e ha anche un figlio. Ma quanti invece non ce la fanno? Troppi ancora. Troppi in un paese che non è l’Africa. Troppi in un paese che non è il terzo mondo. Troppi in un paese civile, di gente che studia, almeno sui libri.
Perché allora troppi muoiono? Se siamo un paese con una buona cultura, se siamo persone in grado di vivere in modo dignitoso (euro permettendo), se siamo persone capaci di votare un partito piuttosto che un altro. Perché non possiamo parlare anche di donazione degli organi? Quale è l’ostacolo per cui nessuno ne parla? Che cosa ci serve? Per forza una scusa grande, eclatante?
Io spero di no. Io spero veramente che non serva una tragedia come quella di Nicolas, morto ammazzato da delle pallottole mentre era in vacanza in Italia, per parlare di donazione degli organi.
Io credo che parlarne sia necessario. Credo che sia necessario andare nelle scuole, confrontarsi con i giovani. Parlare di morte. Perché da lì può nascere vita.
Ma le istituzioni non lo fanno. Ogni tanto qualche giornata per dire che l’AIDO esiste. Ma poi silenzio per mesi. Nessuno che parla mai di questo argomento. Tutti che parlano di “risvegli dalla morte” o di “dicevano che era morto invece era vivo”. Nessuno che parla di un bambino che sta aspettando un organo e di come passa la giornata. Avete presente come sia una giornata di un bambino di 5 anni che attende un trapianto? Ve lo siete mai chiesto?
E come sia quella di una persona adulta che aspetta un nuovo cuore? Quante volte salite e scendete dal marciapiede in una giornata? Quell’adulto a volte non può fare nemmeno questo.
Ma nessuno ci pensa. Tanto non ci riguarda. Non ci tocca mai. Fin tanto che il problema è fuori dalla nostra porta non ci si domanda mai “io cosa farei?”. Si lascia andare, ci si fa scivolare il problema addosso, diventiamo impermeabili. Tanto non tocca a noi.
Donare un organo? A che pro? Che cosa vuol dire? Che mi tolgono un pezzo? Queste sono le domande che mi fanno i ragazzi a scuola. E leggi la paura di venir “scuoiati vivi” nei loro occhi. Il terrore di un errore medico. E poi il fastidio di sapere che non hai più “un pezzo”. Egoismo. E allora ribalto tutto. Ribalto il problema. Lo faccio anche con voi.
Va bene. Non volete donare gli organi, scelta personale, discutibile ma accettabile. Ma se a voi servisse un organo? Ci avete mai pensato? Avete mai pensato che potreste essere voi ad aver bisogno di un trapianto? A non riuscire più a salire sul marciapiede perché il vostro cuore non regge? O vostro nipote, appena nato, che non ce la fa nemmeno a succhiare il latte dal seno materno? Che fareste? Non lo vorreste un organo nuovo? Vi lascereste morire cosi? Lo lascereste morire cosi?
Sono iscritta alla Associazione Italiana Donatori di Organi, Tessuti e Cellule da quando avevo 18 anni. Quando è nata mia figlia, Pamela, mai avrei pensato che quella tessera che portavo nella tasca fosse tanto importante. Ma quando Pamela ha avuto il trapianto di fegato, e aveva solo 5 mesi e 9 giorni, sono stata orgogliosa di quel tesserino. Felice di sapere che un giorno io potrò servire a salvare forse un altro bambino. E ora, che Pamela non sta bene, che è in rigetto cronico, che prima o poi dovrà subire un altro trapianto, mi chiedo: e se non troviamo un donatore? Se nessuno ha il cuore per fare una donazione? Perderò mia figlia. E la fiducia negli esseri umani. Che non capiscono che l’unico motivo di massima gioia è sapere che puoi aiutare qualcuno anche quando la tua vita qui sarà finita.
Pensateci. Pensatevi in un letto, con la speranza di sentirvi dire che c’è l’organo per voi. Pensatevi in un letto e pensate a quella scelta. Non aspettate che succeda una disgrazia per farlo. Potreste non avere il tempo per decidere e finireste per fare la cosa sbagliata.
Sofia Riccaboni
http://www.libertaedizioni.net/riccaboniPer un errore redazionale il libro è stato stampato in prime bozze.
Se ne aspetta la ristampa.
L'ho fatto presente a Sofia, anche se questo non toglie che il contenuto sia speciale.
giovedì 26 marzo 2009
Lorenzo c'è!
La forza delle parole
Bimbe del giorno dopo
Con quali valori, con quale rispetto di sè cresceranno queste ragazze?
Vota, vota, vota!
Buongiorno!
stamattina, mentre chiacchieravo con il Vladapino, ho sentito uno spot alla radio.
Ho guardato mio figlio e ho visto la stessa espressione basita che sicuramente si era spalmata sulla mia bella faccia addormentata.
"Vota il più simpatico del Vangelo..." concorsino di Famiglia Cristiana.
Be' mi conoscete, non avrei mai potuto resistere; infatti sono entrata nel sito del giornale per controllare se si trattasse di uno scherzo o meno e...
http://www.stpauls.it/fc/piusimpatico.pdf
Insomma, il concorso c'è.
Si tratta di votare, appunto, il più simpatico del Vangelo (Gesù e Maria esclusi, si specifica) e di spiegarne le ragioni, sul sito, per posta, via mail o, udite udite, su Facebook!
Io voterei per Maria Maddalena, e voi?
mercoledì 25 marzo 2009
Venghino, venghino... si sorteggia!
Domani, alle diciassette, sapremo se il nostro Vladapino verrà ammesso alla scuola che ha scelto (con motivazione ed entusiasmo, unica scelta tra l'altro, senza dare alternative di altri licei).
Troppe iscrizioni: si estrae a sorte, in nome della antidiscriminazione.
Perché accogliere i ragazzi di un liceo, futuri universitari, secondo i meriti?
Per sentirsi dire dai genitori che: "Mio figlio ha sei in matematica, ma è la prof che è ignorante!" "Non vi permetto di discriminare mio figlio in base ai voti! Non sono i voti che contano, si sa..." "Mio figlio ha otto in condotta perché i prof l'hanno preso giù" e via andare.
Ecco, questo è quanto, volevo solo farvelo sapere.
Anche per iscriversi al liceo ci vuole culo: dalle cinque di domani in poi incrociate le dita per lui.
Procedura per la gestione delle domande di iscrizione in eccedenza rispetto alla disponibilità.
Convocazione genitori.
Si comunica che i genitori degli studenti che si sono iscritti per il prossimo anno scolastico al Quarto Liceo Scientifico di Parma sono convocati il giorno 26 marzo 2009, alle ore 17.00, presso l’Aula Magna dell’ITIS Leonardo da Vinci.
In quella sede, utilizzando i criteri definiti dal Consiglio di Istituto e seguendo le procedure messe a punto di concerto con l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Amministrazione Provinciale di Parma ed i Dirigenti Scolastici dei Licei Scientifici di Parma, si procederà alla gestione delle domande di iscrizione al Quarto Liceo così come descritto nella lettera inviata a tutti i genitori degli studenti.
La lettera di convocazione, allegata alla presente pagina, è stata inviata per posta prioritaria ad ogni famiglia. Essa è stata anche inoltrata alle scuole secondarie di I Grado per una sua capillare diffusione presso gli studenti che hanno chiesto l’iscrizione al Quarto Liceo Scientifico di Parma.
La lettera: http://quartoliceoscientifico.scuolaer.it/allegato.asp?ID=14396
martedì 24 marzo 2009
Mik Kirk, P.I. / 5
Beh?, chiesi, tornando al mio tappeto. I rognoni sono finiti, mi disse, posso darti della coda se vuoi, o magari della lingua. Restai fermo a pensare: sinceramente avevo già fatto un bel pensierino ai rognoni, ma la possibilità di addentare un bel pezzo di coda mi faceva venire l'acquolina in bocca (erano le dieci passate, e non mangiavo dalla colazione). Vedendomi titubante, Lee Hong mi disse che mi avrebbe fatto un prezzo davvero speciale. Va bene, pensai, in fondo si deve mangiare, una parte vale l'altra. Voglio quella più scura, dissi alla fine. Saggia decisione, mormorò Lee Hong, e tirò fuori un coltello dalla giacca.
Fu questione di un attimo: sentii il sibilo della lama sfiorarmi la guancia, e il vetro della finestra alle mie spalle rompersi fragorosamente. Mi buttai sotto la scrivania. Cristo, la mia pistola era nella giacca, sull'attaccapanni vicino alla porta! Vedevo i piedi di Lee Hong avvicinarsi lentamente a me: certamente quel pazzo aveva deciso di vendermi agli uomini di Bob Messina in cambio della loro protezione. Poi sentii un colpo sordo, e vidi il coreano cadere faccia a terra. Saltai fuori dalla scrivania: le due antilopi mi guardavano.
Senti un po', mi disse quella scura. Noi l'abbiamo messo fuori combattimento per un po', ma tu promettici che ci lascerai libere, in segno di riconoscenza.
Il mio stomaco borbottava per la fame, ma mi sembrava un buon affare.
Ok, ci sto, feci io. Avete bisogno di altro?
Sì, magari dieci dollari per il taxi fino all'aeroporto, rispose quella che era stata in silenzio fino a quel momento.
Aprì il cassetto della scrivania e presi il portafogli. Gli diedi i soldi e se ne andarono immediatamente.
Non le vidi più in giro, quelle due.
E nessuno vide uscire Lee Hong Laferla dal mio ufficio.
La società dei computer
Ma se i computer sapessero parlare, cosa pensate che si direbbero?
Forse cose del tipo: "Non ne posso più di avere le dita di quel ciccione tutto il giorno sulla mia tastiera", oppure "Odio quando inserisce con violenza quella dannata chiave USB, mi fa stare male tutto il giorno!", o ancora "Dio mio, con tante pagine che ci sono, mi porta di nuovo in questa specie di blog?".
Borodin per Maria
magico Borodin. E' per il motivo che dici tu che durante la prossima lezione farò vedere ai miei studenti ?Blade Runner' e vorrei sempre fare lezione con un sottofondo musicale.
Baci
Vladodin
lunedì 23 marzo 2009
E' la solita musica...
e questa?
E' MUSICA!!! GRANDE MUSICA DI UN GRANDE INTERPRETE!!!
Cibo per il corpo e per l'anima
Domenica al parco
Lo scoppio del bulbo oculare... la scena è chiara, guardiamola insieme: la freccia parte prima del tempo, forse il nervosismo tradisce il praticante, forse un'ape che gli ronza sulla mano, il dardo sfiora la corteccia di un albero, la traiettoria è deviata,! un uomo anziano sta facendo degli esercizi per la sciatica, ha una tuta e un cappellino, e in pochi centesimi di secondo frammenti di occhio che si disperdono in un raggio di molti chilometri, l'anziano che si accascia a terra portandosi le mani al volto, il tiratore principiante (principiante a 45 anni: ma a quell'età si gioca a bocce, mica si fa pratica con il tiro con l'arco) che butta a terra l'arco e si mette le mani ai capelli, l'istruttore che grida "porca putt..." ma ormai è tardi, le gente che grida e corre, pensando a un attentato di Al Qaeda...
Non era meglio stare a casa propria o farsi invitare a pranzo da Maria e Marco?
domenica 22 marzo 2009
One more kiss, dear... only this, dear...
One more kiss, dear, one more sigh
Only this, dear, is goodbye
For our love is such pain and such pleasure
That I'll treasure till I die
So for now, dear, au revoir, madame
But I vow dear, not farewell
For in time we may have all love's glory
Our love story, to tell
Just as every autumn
Leaves fall from the trees
Tumble to the ground and die
So in the springtime
Like sweet memories
They will return as will I
Like the sun, dear, up on high
We'll return, dear, to the sky
And we'll banish the pain and the sorrow
Until tomorrow, goodbye
One more kiss, dear, one more sigh *
Only this, dear, is goodbye
For our love is such passion, such pleasure
I will treasure, until I die
Like the sun, dear, up on high
We'll return, dear, to the sky
And we'll banish the pain and the sorrow
Until tomorrow, goodbye
Io non la voglio...
IO LA MEDAGLIETTA NON LA VOGLIO!!!
Vediamo se cambia il banner...
Ceretta brasiliana
Dopo che due donne sono finite in ospedale per infezioni dovute alla ceretta "alla brasiliana", lo stato del New Jersey, negli Stati Uniti, ha ipotizzato di vietare questa pratica.
Finendo però immediatamente sotto attacco: l'idea è stata duramente contestata dai gestori dei saloni di bellezza, che temevano ingenti perdite, proprio in vista della stagione balneare.
La ceretta è un sistema di depilazione molto popolare negli Stati Uniti, così come in tutto il mondo occidentale, soprattutto quando arriva il momento di indossare il bikini.
In questo caso va più a fondo (sic), in parti particolarmente delicate, e quindi è più facile contrarre infezioni se l'estetista non rispetta le regole igieniche.
Ecco perché nel New Jersey il Cosmetology and Hairstyling Board, l'organo preposto alla regolamentazione di questo campo, aveva proposto il divieto delle "cerette da bikini".
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/divieto-ceretta/divieto-ceretta/divieto-ceretta.html
Già il fatto che esista il Cosmetology and Hairstyling Board mi fa sorridere, poi mi chiedo come si potrà controllare che le signore non siano depilate alla brasiliana.
I signori del Comitato di Cosmetologia, Peli e Capelli, installeranno telecamere nelle toilette pubbliche, negli spogliatoi di piscine o strutture balneari?
Chiederanno ai mariti, fidanzati & Co. di diventare delatori?
Indosserano gli occhiali a raggi x che vendevano sul Monello e sull'Intrepido quarant'anni fa?
E di conseguenza, nasceranno 'mammane' estetiste che praticano abusivamente l'epilazione totale?
Ma soprattutto - e come al solito - io mi chiedo : "Ma chi è stata la prima deficiente che si è fatta strappare i peli proprio in quei punti?"
E poi dice...
... che la scrittura è un piacere.
Sì, proprio.
E' un piacere quando il libro parte, decolla, vola via e tu dietro a seguire i voli pindarici che fanno i personaggi che prendono strade tutte diverse da quelle che pensavi all'inizio, che non ti ubbidiscono... e ti piombano in testa scene di una chiarezza chi ti lascia senza fiato e che cerchi di rendere sulla carta.
Ma quando sei lì a dovere ricorreggere tutto, a ripassare tre volte sulla stessa frase che non ti convince, quando lo rileggi dopo mesi e ti chiedi che cosa ti fosse passato per la testa quel giorno in cui hai riempito il foglio bianco con questa seriedi banalità e di stronzate... è tutt'altro che un piacere.
Parma Bell'Arma... modestamente, che dire.
Foto: (Pietro Chiapponi)
Il centro di Parma patrimonio dell'umanità?
La nostra città è tra le 41 realtà italiane in attesa di essere riconosciuta dall'Unesco.
http://parma.repubblica.it/dettaglio/il-centro-di-parma-patrimonio-dellumanita/1607470?edizione=EdRegionale
sabato 21 marzo 2009
Impreservabile
La primavera e le altre...
Per Maria e gli altri,
conoscete l'Europa Galante dell'estroso Fabio Biondi?
Tra le varie versioni de 'Le Quattro Stagioni' che possiedo, la sua inyterpretazione filologica con strumenti originali è quella che gradisco maggiormente: lasciatevi accarezzare l'anima dalla modernità di questa interpretazione che ci restituisce la grande modernità di Vivaldi e acqusitate il CD di Opus 111 (bruttissima copertina del disco, magnifica incisione); non ve ne pentirete.
(Non vi posto 'La Primavera' perché è quella meno intensa delle quattro).
Vladaldi
E' primaveraaaaaaaaaaa
Spring Affair, Donna Summer.
Ho trovato solo questa, riconosco sia inascoltabile.
Ma a parte 'Cervo a primavera' non mi vengono in mente altre canzoni, mi aiutate?
E, soprattutto: perché Donna indossa una camicia da notte?
venerdì 20 marzo 2009
Mik Kirk, P.I. / 4
Il test del venerdì di MaKiTeVole
Ah, l'amour!
COME CONQUISTARE UNA DONNA
------------------------
1. Riempila di complimenti
2. Rispettala
3. Trattala con onore
4. Falle le coccole
5. Baciala appassionatamente
6. Accarezzala
7. Amala con tutto te stesso
8. Ascoltala con attenzione
9. Stuzzicala
10. Consolala
11. Proteggila
12. Stringila a te
13. Fai di tutto per tenerla
14. Spendi soldi per lei
15. Riempile sempre il bicchiere di vino
16. Circondala di gioielli
17. Falla sentire sempre sicura
18. Preoccupati per lei
19. Stalle vicino
20. Sostienila sempre
21. Vai fino in capo al mondo per lei
COME CONQUISTARE UN UOMO
------------------------
1. Mostrati nuda
2. Fai da mangiare
http://video.google.com/videoplay?docid=-2054356004690556851
(Ger, nella parodia di flescdez, performs 'It's raining men!)
per Maria...
Fai il giochino che facevo da giovine: la ascolti e cerchi di indovinare chi canta... Io ci azzeccavo solo con Bruce.
We are the world...
Naufragi, Gian Contardo Colombari
Naufragi in mezzo al mare, con bussola inutile in mezzo a tempeste che vorticosi rendono i punti cardinali.
Naufragi in mezzo al caos della vita, quando vengono meno i punti di riferimento, valori o persone che siano, e si diventa incapaci di scegliere cosa fare o dove andare, di aggrapparsi a scogli che vanno anch’essi alla deriva.
Naufragi sotto costa, quando nessun pericolo sembra minacciare il galleggiare, quando l’approdo a terra sembra molto più vicino di quanto non sia.
Naufragi sotto gli occhi della gente, sotto gli occhi di persone conosciute, quando si spera di poter sempre contare sull’aiuto di tanti che, al momento delicato, spariscono all’orizzonte o rimangono muti.
Naufragi.
http://buffalmacco.ilcannocchiale.it/
Le dieci regine delle citazioni bufala
MILANO - «Elementare, Watson». «Suonala ancora Sam». Frasi celeberrime, diventate di uso comune. Peccato che non siano mai state pronunciate. Il cacciatore di citazioni bufale è Daniel Finkelstein, che per Times on line sul suo blog Comment Central elenca le dieci frasi celebri mai dette, precedute da una delle più quotate, il detto di Voltaire, «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo». Non il filosofo francese, bensì una saggista che ne ricostruiva vita e opere, Evelyn Beatrice Hall, la scrisse in un libro intitolato The Friends of Voltaire.
Leggere l'articolo per credere.
Uh.
Delusione.
http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_19/citazioni_bufale_610a343e-146f-11de-9dd5-00144f02aabc.shtml
giovedì 19 marzo 2009
Mik Kirk, P.I. / 3
Gli chiesi ironicamente a cosa dovessi il piacere della sua visita. Sul volto dell'anziano giudice si dipinse un'espressione a metà di dolore e di autocompiacimento: per tre lunghi minuti restammo a guardarci, gli occhi dell'uno fissi negli occhi dell'altro. Stavo per spazientirmi e mandarlo a quel paese, quando Bronzetti esclamò una sola parola, che mi fece tremare, dalla testa ai piedi: colpevole!, disse, poi si voltò e scese giù per le scale.
Le mani mi tremavano: le chiavi mi scivolarono per terra, tanto ero nervoso! Mi chinai per raccoglierle: per terra c'era una macchia di umido. La toccai con la punta dell'indice destro e la portai al naso, per odorarla.
Puzzava di orina: orina di giudice.
Giurai che questa volta me l'avrebbe pagata.
I due grandi Vasi - Storiella cinese sui difetti
Un'anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all'estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l'altro era perfetto, ed era sempre pieno d'acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto.
Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d'acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati.
Ma il povero vaso crepato si vergognava del pro prio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l'acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa.
La vecchia sorrise: Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell'altro vaso?
È perché io ho Sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola.
Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa.
Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto.
Ma sono la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante.
Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c'è di buono in lui.
E voi che difetti avete?
E quali i sono i difetti che detestate negli altri?
Nuova comunicazione di servizio
scusate, comunicazione di servizio!!!!!!
Thunderbird, che ho appena cercato di aggiornare, si è piantato e non funziona.
Non mandatemi mail... grazie.
Api
mercoledì 18 marzo 2009
Mik Kirk, P.I. / 2
Paul Auster
Se qualcuno vuole avere un esempio di buona prosa, lo trova qui.
Altro che fuffa mondadoriana...
Non so perché...
Non so perché, ma stanotte, dopo gli ultimi post sul blog, mi è venuto in mente questo...
martedì 17 marzo 2009
postato or ora su Leggere e Scrivere
Quest'ultimo libro non è all'altezza degli altri.
Purtroppo Paola ha voluto mettere troppa carne al fuoco:
amore - troppo - in citazioni e titoli (citazioni continue di libri d'amore che alla fine veramente arrivano a stordire)
architettura (noiose, le lettere di Federico, mi dispiace)
imprenditoria (la libreria che diventa bar che diventa albergo che diventerà catena di librerie...)
e fin qui, vabbe'.
Una protagonista che, tutto sommato, è esattamente come l'ha descritta Isabella Bossi Fedrigotti.
Aggiungerei, un donna senza palle, che sfonda perché la commessa la convince a entrare in Internet, a creare il bar ecc.
Se avessi letto tutte le bozze - e non solo meno della metà - prima della pubblicazione, gliel'avrei detto: mi sembra veramente un libro creato a tavolino, magari per vincere qualcosa.
Non mi è stato chiesto un parere, però.
L'ho pubblicizzata fino a quando ho letto il libro, poi... me ne sono allontanata.
Mi dispiace, ma lo trovo un libro che, al di là della splendida confezione e del tam tam Mondadoriano e di qualche sparuto fan, non piacerà né alla critica, né, in fin dei conti, al lettore comune.
Aspetto il film, però, non si sa mai.
Mi dispiace, ma la penso esattamente così.
Il mio parere, d'altro canto, non ha nessun valore critico se non quello di una affezionata lettrice Calvetti.
Tra l'altro, sta storia del passaparola mi fa anche un po' ridere (interviste televisive, radiofoniche e tutto il contorno... il passaparola dov'è?)
Mik Kirk, P.I.
La mia paga sarebbe stata il loro sorriso, e quello delle loro maestre.
Guardai a lungo fisso negli occhi Nick Morelli: dopo dieci secondi sputai sulla mia scrivania, su una bolletta del telefono ancora da pagare.
Capì che era ora di andare via: e senza darmi la mano, in silenzio, si avviò verso la porta del mio ufficio.
Scusatemi, atto dovuto
Io lo vedo, in bacheca, gli amici NO.
non riesco nemmeno a inviarlo via posta Facebook.
Credo sia importante (ho già toccato con mano la mannaia di Facciabuc, so che ci sono funzionari solerti).
Sicilia, altre aggressioni dei cani randagi
Un bambino sbranato, tre persone ferite. L'ultima è in gravissime condizioni, e rischia la vita. Si tratta di una turista tedesca di 30 che stamane stava passeggiando lungo la spiaggia di Modica, in provincia di Ragusa. La donna è stata aggredita da un branco di cani randagi, una decina che le hanno sfigurato il volto. È in gravissime condizioni: ha riportato ferite profondissime e lesioni agli organi interni. È stata trasferita d'urgenza a Catania. La turista, tratta in salvo dall'intervento di alcune persone, è stata azzannata nella stessa zona dove nei giorni scorsi è stato aggredito e ucciso Giuseppe Brafa, il bimbo di 10 anni, i cui funerali si svolgeranno oggi. Teatro delle aggressioni è in contrada Pisciotta, la zona marinara di Scicli. Aggrediti anche due carabinieri che hanno fatto fuoco contro due cani dello stesso branco, uccidendoli.
Ora è naturalmente psicosi. Con il corollario delirante del caso. Prima il prefetto di Ragusa ha disposto l'abbattimento dei cani, confortato dal procuratore di Modica. La stessa Procura ha chiesto la convalida dell'arresto di Virgilio Giglio, l'uomo di 64 anni accusato di concorso in omicidio colposo per avere violato i doveri della custodia giudiziale, avendo lasciato i cani in libertà o non avendo impedito che abbandonassero la struttura in cui dovevano stare chiusi. Ma le disposizioni del prefetto sono state bloccate dal ministero della Salute, che ha frenato le derive. Secondo fonti della prefettura, il sottosegretario Francesca Martini si è messa in contatto con il prefetto e ha nei fatti congelato il provvedimento di abbattimento, disponendo che venga data priorità alla cattura e alla sterilizzazione. «Sono costernata. Un fatto gravissimo che denota un degrado territoriale da Paese del Terzo mondo, mentre l'Italia ha le strutture e i finanziamenti per fronteggiare l'emergenza randagismo», dice la Martini. E al primo cittadino di Scicli, il paese siciliano dove si è consumato il dramma, «che parla di "tragedia annunciata" , ricordo - afferma il sottosegretario - le sue
responsabilità nell'ambito della sanità pubblica, e il fatto di aver disapplicato, di fatto, le norme vigenti». «Il Comune di Modica -
racconta Martini come esempio - aveva ottenuto un finanziamento di 50mila euro per l'apertura di un canile. Ebbene, non ha mai ritirato i fondi perché non ha preparato la documentazione per ottenerli».
Ma non solo. Si scopre che in Sicilia sono stanziati fondi sostanziosi che dovevano servire a contrastare il fenomeno del randagismo e dei quali si sa poco o nulla sul loro reale utilizzo. Almeno, a giudicare dalla massiccia presenza (circa 75mila) di cani vaganti nell'Isola. E c'è chi ha fatto i conti: dal 2003- spiega la direttrice scientifica degli Animalisti Italiani Ilaria Ferri- «solo con le finanziarie sono stati destinati alla Sicilia 2 milioni e 198 mila euro per la lotta al randagismo. A questo punto ci chiediamo che uso se ne sia fatto di questi soldi, e se un utilizzo diverso dall'originale c'è stato, siamo di fronte a una distrazione di fondi: insomma, un reato di cui chiederemo conto». C'è poi un altro «inquietante dato: il 60% di questi soldi che lo Stato ha messo a disposizione della Sicilia era obbligatoriamente destinato alla sterilizzazione degli animali- denuncia Ferri- ma, dall'evidente situazione che si è creata, sembra proprio che non sia stato così».
Il preservativo non è la soluzione. Pregate!
Il Papa ribadisce che i preservativi non sono la soluzione per combattere l’AIDS. Allo stesso modo le case farmaceutiche ribadiscono che la cessione dei brevetti per la produzione in loco a basso costo di farmaci essenziali alla sopravvivenza non sono la soluzione, o si paga o senza soldini l’unico consiglio è quello di pregare.
Dall’alto dei cieli fanno pervenire una raccomandata in cui si fa punto chiaro che pregare non è la soluzione, in questo caso.
Insomma, è il solito scarica barile amministrativo di tutti i giorni.
E non chiamiamolo razzismo.
Mi raccomando.
Dall’Africa ringraziano e sonoramente ci mandano a cagare, che per ora pare sia l’unica soluzione...
da: Gli Appunti del Paz83
http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=139758530108&h=ZAouA&u=jVvFG&ref=mf
from Marina Bove, Faccialibro.
Pranzo vegetariano per otto persone (Marina Bove)
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Ingredienti:
10 uova 1.20 euro
8 etti spaghetti 1.50
zafferano .70
fiori di zucca 1.50
parmigiano e pecorino 1.40
zucchero .30
latte 1/2 litro .50
pan grattato .20
prezzemolo .10
noce moscata .10
melanzane 1 kg 1.70
olio per friggere .80
Totale spesa 10.00 euro
---------------
Spaghetti "carbonara ai fiori di zucca"
Far sfumare con poco olio in padella i fiori di zucca tagliati a pezzettini, poi aggiungere lo zafferano e il sale, quindi versare in una terrina. Quando freddo aggiungere i tuorli di 3 uova più un uovo intero, mescolare bene e spruzzare di pepe
Condire gli spaghetti e aggiungere parmigiano e pecorino
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Polpette di melanzane (grande cucina povera calabrese)
Sbucciare le melanzane e tagliarle a fettine sottili
sbollentarla in acqua salata (alcuni le cuocono al forno)
quando fredde strizzarle con le mani e metterle in una terrina
Aggiungere 1 uovo intero, prezzemolo sminuzzato, uno spicchio d'aglio a pezzettini, una manciatina di parmigiano e pecorino, una grattata di noce moscata e un po' di pane avanzato precedentemente ammollato in acqua e strizzato..sale e pepe.
Mescolare il tutto e fare delle polpette (come se fossero di carne) passarle quindi ne pan grattato premendo bene con il palmo della mano perchè risultano un po' acquose...ma niente paura quando si friggono in olio bollente vanno benissimo.
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Creme caramel
Frullare 4 uova, pizzico di sale, 4 cucchiai di zucchero e mezzo litro di latte
mettere sul fuoco e fare solo riscaldare
poi prendete uno stampo, bagnatelo di un liquore dolce che avete in casa
Far cuocere al forno a 180-200 gradi ma a bagnomaria
E' pronto quando la parte superiore diventa un pochino marroncina e nel caso il solito stuzzicadenti per provare la consistenza
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I prezzi sono quelli della Coop, unico supermarcato che è nel mio paese, ho adoperato ingredienti che sono di marca, ma si possono comprare spaghetti, latte, formaggio a meno prezzo e alcune cose che servono in quantità minima possono trovarsi già in casa.
Il caffè lo pagano gli ospiti al bar.
Miiiii che fame.
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