Non basta essere bella e gentile, nella politica italiana; appena fai un'obiezione ti danno addosso Per anni ho avuto la fortuna di lavorare in pool con Concita De Gregorio (vabbè, pool; lei trovava tutte le notizie e io, nota succhiaruote, le suggerivo in cambio tre battute cretine). Conosco il suo valore, apprezzo la sua diversità (da me e da altre giornaliste con caratteraccio). Confesso, a volte ho avuto dubbi sul suo garbo incredibilmente femminile nel porgersi e nell'argomentare. Io parto con la katana, come tante altre, con risultati esigui. Lei, col suo gentile concitismo, è riuscita a dirigere un giornale storico della sinistra italiana. Pare non basti, però, per farsi rispettare. Basta vedere la videoclip — è sul Corriere.it — in cui Conc. argomenta pacata e Ignazio La Russa la tratta come mai tratterebbe la ragazza dell'hair salon che gli fa il colore.
Urla, insulti, condiscendenza, e anche un bel «Concitina» ( fanno merenda insieme? Sono stati fidanzati? Posso garantire di no; e allora perché?). Però il clip è istruttivo. Mostra un dato evidente che ormai, per esasperazione, per paura di venir bollate come femministe carampane, fingiamo di ignorare. Non basta essere una femmina bella e gentile, in Italia, nella politica italiana; appena fai un'obiezione ti danno addosso trattandoti come un pedalino (no, sul serio: credete che ‘Gnazio si sarebbe comportato in quel modo con un direttore uomo? Non mentitevi). Ce n'è di strada da fare. Forse le Concite e le Black Mambe dovrebbero prenderne atto e agire/reagire insieme, ogni volta che qualcuno fa numeri del genere. Però che vergogna, che fatica (io preferivo quando Concita lavorava per tutte e due, ad esempio).
Maria Laura Rodotà (Corriere della Sera)
29 ottobre 2008
1 commento:
definirei il ministro 'Gnazzio The Russian con un solo termine:
ineffabile.
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