e ora... tocca a Prèvert.
Oh! vorrei finché ti ricordi
dei giorni felici dove eravamo amici.
In questo tempo-là la vita era più bella,
ed il sole più bollente che oggi.
Gli strati morti si raccolgono alla pala.
Vedi, non ho dimenticato…
Gli strati morti si raccolgono alla pala,
le memorie ed il rammarico anche
ed il vento del nord li portano via
nella notte fredda della dimenticanza.
Vedi, non ho dimenticato
la canzone che me cantavi.
Visita il Rifugio di Roberto
3 anni fa
5 commenti:
Questo blog è partito in passaggi di giostra, fra sorrisi e pacche sulle spalle, fatto di presunti amici e certi scriventi; poi è arrivata la noia e i post senza commenti si sono accavallati. E tutto il blog è stato disarcionato dall'interesse. Ma ki ve vole?
Giulio
giulio, nessuno ti chiede di rimanere, francamente.
comunque grazie per il solito contributo positivo.
"Gli strati morti si raccolgono alla pala" mi ricorda quando raccoglievo dalla terra gli escrementi del mio cane, mentre "la canzone che me cantavi" mi ricorda una persona che ho visto ieri qua a Roma.
ecco, vedi, la forza di Prèvert riesce ad evocare sentimenti positivi nella memoria nonostante la traduzione infame.
e chi hai visto, ieri a roma?
Un romano...
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