venerdì 31 ottobre 2008

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E continuano a non chiedere scusa

L'amministrazione comunale insiste a non scusarsi col cittadinio parmigiano Emmanuel Bonsu Forster
Un mese dopo il fatto, sono sempre più vere le prime parole. Quelle del papa di Bonsu "i vigili mentono", questo il commento alla versione ufficiale, istituzionale opposta a quella del figlio. Le parole sono come pietre e non dimentichiamo che dal Municipio, dalla casa dei parmigiani, quel fine settembre venne detto che Bonsu l'occhio gonfio se lo era fatto cadendo.

Un mese dopo l'amministrazione comunale, il sindaco, l'assessore delegato alla polizia municipale Monteverdi, continuano a non chiedere scusa al cittadino parmigiano Bonsu.

Un mese dopo il fatto le cose sono chiare. Come allora. Un cittadino parmigiano è stato menato all'interno del parco ex Eridania da una "banda" di persone in abiti civili, a futura memoria, vigili. Non spacciava droga, non faceva il palo. Non ha opposto resistenza. Anche il secondo reato appiccicatogli (il primo era quello di favoreggiamento, leggere i giornali dell'epoca), quello di resistenza a pubblico ufficiale sta cadendo verso l'archiviazione come precisato da quel galantuomo che è Gerardo Laguardia.

Un mese dopo ancora non hanno chiesto scusa, ma si sono dati da fare - e non poco - solo per mantenere la poltrona.

Già, cosa successe quelle notte al Comando dei vigili? Corpo di polizia municipale senza comando. Dimezzata la Monguidi, dimezzato Jacobazzi, a decidere a dire di tutti era l'assessore Monteverdi. La magistratura sta indagando, a fiuto quella notte in via Taglio non successe nulla di buono e di edificante. Ma davvero l'assessore non si sente chiamato in causa? Si sente politicamente estraneo alla vicenda?

Parma non è una città razzista, ma di certo ha tutta l'aria di essere una città che non sa chiedere scusa e dove alcuni corpi si avvitano alle poltrone con un attack nero come la pece. Senza pudore. (a.mas.)

(30 ottobre 2008, la Repubblica-Parma)

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