giovedì 30 ottobre 2008

40

Opinione di un autore conosciuto e con le palle.

Chiarendo dall'inizio che questo commento è stato "commissionato" in amicizia, ma che non è pagamento, intervengo sul tema in punta di piedi. Ma con fermezza. Mi auguro davvero di non ferire nessuno con questa mia. Ma è ciò che penso da sempre. La mia battaglia contro la pubblicazione a pagamento è feroce e conosciuta. Perchè è un fenomeno malsano che intasa il mondo dell'editoria. Inoltre pubblica spesso materiale non pronto, ma soprattutto, paradossalmente, distrugge gli esordienti. Questo è vero: senza un editor serio e con un editore che dirà sempre che sei bravo (basta che paghi o che compri un po' di libri che è la stessa cosa) e con una distribuzione inesistente, che farà in modo che il tuo libro lo acquisteranno solo amici e parenti (e anche loro diranno che sei bravissimo), non si cresce e non si va da nessuna parte.
Non capisco perchè ci sia tutta questa gente disposta a farlo pur di "fingersi" scrittori. Fare lo scrittore, in quest'epoca non è dopotutto un gran blasone. Chi se li caga gli scrittori? Temo che la cosa sia dovuta al fatto che "fingersi" scrittore sia molto semplice: un bell'editore a pagamento, un giornale locale complice che ti definisce tale sulla pagina di Roccaferrata e un paio di librerie disposte a presentarti e a metterti in vetrina (saranno sempre disposte perchè in paese le presentazioni degli autopubblicati sono una specie di "cresima" e quel giorno si venderanno tanti libri)e il gioco è fatto. Et voilà: un bellissimo nuovo scrittore o scrittrice. Non se ne può più. Non serve a nulla, ripeto, se non a intasare ulteriormente un indotto già scellerato.
Non occorre pubblicare con i 5big per essere scrittore, bastano piccole, serie, case editrici a progetto. Con distribuzione decente all'inizio. Che ti paghino, che ti diano il tuo rendiconto annuale e che abbiano un editor con cui confrontarsi.
Non credo ai "geni incompresi", credo nell'impazienza piuttosto, o nella superbia. E nella profonda ingenuità. Del resto, agli occhi della gente che non legge, è molto più semplice fingersi scrittore che fingersi scultore o violinista. O anche calciatore o velina.

Con tanto bene, Andrea Villani

ps mi auguro davvero di non avere offeso nessuno. spero invece, di "avere salvato qualche anima"


p.s.
Api: sono perfettamente d'accordo con lui.
Diamo inizio alle danze.

40 commenti:

Catia ha detto...

Condivido in pieno!

api ha detto...

bene, siamo in tre.

Micheluzzo ha detto...

Non capisco, se uno ha dei soldi da spendere perchè non lo deve fare? Il successo di un buon prodotto è sempre una combinazione di più fattori per fortuna non predicibili a tavolino. Non credo che se l'editore Asperzio pubblica il mio libro di poesie "L'allegro cincillà" ne verrà un danno all'editoria mondiale! Meglio un frustrato soddisfatto di aver pubblicato che uno scrittore frustrato per non aver pubblicato mai nulla, può diventare un pericooso serial killer!!!

api ha detto...

Stiamo parlando di crescere, di 'diventare scrittori', non di autopubblicarsi per dire 'sono uno scrittore'.
Allora sì, che dica 'sono un frustrato soddisfatto'.
Se uno ha soldi da spendere, certo, si può pubblicare, ma il libro, se non è redatto come si deve o se fa schifo perché è pieno di refusi e sciatto gli ritornerà nei denti come un boomerang.
Se a qualcuno interessa solo guardarsi l'ombelico, che lo faccia pure, se invece vuole davvero imparare qualcosa... che non vada a pagamento.

che l'editore sia con te comunque, eretico!

Catia ha detto...

Dico uno si fà un culo così per scrivere. Si dedica alla scrittura, alle correzioni, alla storia, alla ricerca, al linguaggio, con convinzione, con passione, metodo disciplina, e devo pure pagare?! Eh no, cazzo che mi paghino per quello che ho scritto, sangue del mio sangue...
un editor mi ha detto: quelli che pagano per pubblicarsi sono come le puttane. Se la mia opera vale, sono gli altri che devono investire su di me. Io la penso così. Proprio perchè ho rispetto del mio lavoro.

api ha detto...

ragione ragione ragione ragione.

Micheluzzo ha detto...

Se uno ha i soldi fa quel che cacchio gli pare e piace, non gliene frega niente di sentirsi scrittore dentro ma fuori, vuole la soddisfazione di dire ad amici e parenti che ha scritto un libro... Chi siete voi per giudicare le altrui miserie?

Micheluzzo ha detto...

Ho l'impressione che parliamo di cose differenti...

api ha detto...

il problema è il solito:
PERCHE' SI VUOLE FARE LO SCRITTORE???

1. Per godere nel vedersi pubblicato. bene, non è uno scrittore, ma un purello.

2. perché si ha qualcosa da dire, ma ci se ne sbatte di dirlo bene. idem.

3. perché si pensa di avere qualcosa da dire, sapendo di avere tutto da imparare da persone che ne sanno di più... e qui si inizia a ragionare.

Il confronto, Mik.
Mi sgolo dal primo giorno in cui sono entrata in Leggere e Scrivere.
E' il confronto con un redattore con le palle che fa la differenza.
E se un editore ti sbatte il libro nella spazzatura è forse perché il libro fa schifo.
E invece, con lo stesso libro, gli editori a pagamento dicono: Bravo uuuuuh che bello, intascano e ti mandano a fare in @@@@o e distribuiscitelo tu.

Allora, perché pubblicare?

Micheluzzo ha detto...

Ma se uno si accontenta di vedersi pubblicato, perchè infierire su di lui? Sarà il mercato a metterlo fuori gioco, prima ancora che la sua psicosi

api ha detto...

ti assicuro che NON sto infierendo, sono l'ultima sfigata che può parlare. però mi capita di leggere libri CHE POTREBBERO ESSERE buoni libri e non li sono, causa sciatterie editoriali.
Non sto sputtanando gli autori, ce ne sono tanti che ci credono davvero e meriterebbero di più li sto cautelando!
a volte la strada più semplice non è quella da scegliere...

api ha detto...

Se avessi letto prima rossano, avrei dovuto scrivere '...con le palle... che fumano'.
Mi scuso con Andrea, non sapevo ancora di questo modo di dire che diventerà trendy e island-mountain-city-chic.

Volevo dire, mik: uno che si pubblica a pagamento rischia di fare come quelli che si fanno fotografare con il braccino sulle spalle di Pamela Anderson, o quelli che mettono il faccione nei cartoni con il buco per la testa che raffigurano il corpo di una pin-up o di un culturista.

E ti dico pure che, per fare un esempio pratico, un paio dei libri che ho letto io di scrittori che hanno pagato MERITA e MERITAVA un altro trattamento dall'editore...
Chiamasi occasione persa.

Anonimo ha detto...

Essendo un prostituto d'alta classe, lotto fin che posso affinché i miei "editori" clienti mi possano continuare pagare. Io non pago per essere letto...piuttosto l'anonimato!


Così parlò il principe danese
PPP 2008

api ha detto...

Senti prostituto d'alta classe, impara da rossano il rubicondo, va là.

Catia ha detto...

PABLOOOO TESORO CIAO MIO PRINCIPE, AUGURO A TE E PIA UNA BUONA SERATA!
Il sito di Pino Granata è molto interessante, grazie per averlo segnalato.
Ciao carissimi, un saluto a Paolo.

api ha detto...

Ciao, catia.
Che la forza dell'editore sia con te...

Ben ha detto...

Credo che ogni decisione abbia dietro di sè motivazioni e storie.
Credo che a volte sia più da ingenui accettare le clausole di un contratto editoriale piuttosto che firmare un contratto di servizi editoriali.
Credo che sia facile essere tentati di giudicare chi fa una scelta piuttosto che un'altra.
In passato mi sono già espresso sull'argomento e chi ha voglia di cercare può farlo negli archivi del forum del Corriere o anche sul mio blog (non il Rifugio, l'altro, quello delle passioni).
Chi li ha letti, invece già sa.
Ora ditemi, voi che un po' mi conoscete, anche se virtualmente:
ritenete che io sia come ha detto l'editor rammentato da Catia?

api ha detto...

Stai parlando con una persona che ci è cascata, sia pure con un bel trappolone e soprattutto l'effetto sorpresa (mi ero proposta come collaboratrice, mai avrei pensato di pubblicare), Ben, per cui ancora una volta ripeto che sono l'ultima persona che si potrebbe permettere di sputtanare CHIUNQUE. sto solo dicendo e lo ripeterò sempre che pubblicare a pagamento significa fare correggere le bozze agli amici, pubblicare quello che ti è sgorgato dalla pancia o dalla testa o dal cuore e non confrontarsi mai, ergo non crescere.
tutto qui.
tu vedila come vuoi, ci mancherebbe, ma io voglio BEN di più. Tu no?

Anonimo ha detto...

di solito gli autodidatti fai da te..diventano famosi solo dopo la loro morte! O perché si sono suicidati o perché vittime di un incidente stradale!
PPP2008

Anonimo ha detto...

Cara Pia, tu mi inviti e io rispondo. Eccomi qua a spargere sul web le mie inutili opinioni sull'editoria a pagamento. Pagare per vedere l'opera del proprio ingegno stampata su carta é un piccolo peccato di vanità. Ma per soddisfare questo desiderio basta un buon tipografo. Oppure l'editoria online fai da te, almeno i patti sono chiari, tante copie, tanti euro, e poi ti arrangi da solo. Durante la mia ricerca di editore disposto a pubblicarmi (durata circa tre anni!) ho rifiutato "offerte" che andavano dai 2.000 (trattabili) ai, tenetevi forte, 7.000 euro! E chi sono io, Rockfeller? Poi ho trovato un editore sfigato che mi ha pubblicato senza contributo. Ok, non ha lavorato molto bene con l'editing e la distribuzione non é delle migliori, ma almeno non ho dovuto pagare.

api ha detto...

credo sia fondamentale parlare, tra di noi.
il posto c'è, è questo: qui possiamo dirci di tutto, senza malignità.
sono riflessioni.
credo nel poterci aiutare, anche se ci incazziamo quando non veniamo osannati o qualcuno ci fa girare le palle perché la pensa in modo diverso da noi.

a me fa male, un male cane, sentire le critiche.
ma le voglio.
poi... scremerò, ma qualcosa mi rimarrà, dentro.

ascoltiamoci.

api ha detto...

massimo.
non è proprio così.
trappolone anche per te.
ti prego, parlane.

Vlad ha detto...

Posso intervenire?
Premesso che sono passate le dieci di sera, ho appena finito di discutere tre progetti contemporaneamente con il mio maestro-collega, e non ho ancora cenato, voglio tentare un parallelo con la mia professione.
Partiamo dalla laurea. Oggi quel pezzo di carta non lo si nega più a nessuno e, se ci pensiamo bene, anche questo è dovuto a una questione commerciale. Lo studente sborsa dei bei quattrini, la scuola si regge sui finanziamenti e se ottiene il primo posto nelle classifiche (come succede nella facoltà in cui ho insegnato io per 11 lunghi anni), in cui uno dei parametri è la velocità con cui si sfornano i futuri architetti, i soldi arrivano. Certo la qualità dell'insegnamento e del sapere dei neolaureati non è uno dei parametri. Risultato: come siamo bravi anche se non sappiamo fare niente... E l'ignorante appena sfornato, siccome ha pagato, pretende di dire la sua.
Naturalmente non parlo del sottoscritto, che ha studiato in altri contesti, con altri professori (quando non c'erano ancora le statistiche...) e sa fare bene il suo mestiere (così dicono gli altri...).
Guarda caso non ho mai dovuto pagare nessuno per progettare, costruire e pubblicare i miei progetti. Quando è successo me l'hanno chiesto fiduciosi del mio sapere, e quando qualcuno mi ha chiesto di farlo a pagamento ho risposto che avrebbero dovuto darmi dei soldi per farlo.
Certo mi sono visto più volte fregare il lavoro o 'scavalcare' da mestieranti (ci sono in tutti i mestieri...) con un potere economico più efficace di quello culturale, quindi del mio. Oggi si possono vedere i risultati: la irreversibile rovina delle città e la crescita di una coscienza comune improntata alla bruttezza.
Ogni santo giorno che passa però io rifletto la mia anima nei miei progetti, e ogni sera nello specchio di casa e vado a dormire tranquillo...
Credo sinceramente che sia più giusto pagare per non smettere di imparare, anche con la fatica di stare in studio fuori orario e ritardare la cena, piuttosto che pagare per dimostrare al mondo delle persone intelligenti la propria ignoranza.
Ho detto.

Anonimo ha detto...

Trappolone anche per me? Si, per il fatto che sulle prime 500 copie non ricevo compensi (l'editore non é poi cosi' sfigato, eh?), ma é comunque un trappolone a metà. Non credi?

api ha detto...

credo che ogni esperienza debba servire per crescere, lo sai.
e le nostre roialtis ce le spareremo con una coca e una pizza... per ricominciare da zero.
o lo rifaresti?

Ben ha detto...

Non necessariamente, Api.
Io ho pagato per i miei libri.
L'ho fatto in piena coscienza e dopo aver letto il contratto che mi era stato proposto da una casa editrice.
L'ambizione, per ora, non mi lacera.
Io non so se voglio di più, fortunatamente vivo di un altro lavoro, la scrittura è una pura passione e come tale la tratto. In questa ottica sono stato disposto a tirar fuori un po' di soldi. Ma era il progetto che c'era dietro all'uscita dei libri che mi ha spinto ad andare avanti e che poi mi ha fatto trovare, lungo il cammino, persone che mi hanno aiutato credendo nella mia idea.
In estrema sintesi la mia decisione è qui: avevo dei progetti e li ho portati avanti.
Non mi pento della mia scelta
e non mi sento affatto una prostituta o un loro cliente e non mi interessa proprio niente di diventar famoso.
Nonostante tutto, a torto o a ragione, qualcuno ha notato il mio lavoro.

Caro PPP,
era proprio in risposta ad un tuo post che spiegavo tutto questo sul forum. A proposito, per morire di incidente stradale non importa essere autodidatti fai da te: può succedere a chiunque.

Alla prossima

api ha detto...

la vuoi la mia opinione?
Io non lo rifarei.
Se penso, però, all'effetto domino che ha provocato la pubblicazione del mio libro, alla mia entrata in Leggere e Scrivere, all'avere conosciuto tanta gente (ottima e pessima), all'avere aperto questo blog... be', allora sì. lo rifarei. subito.
ma non ha niente a che fare con l'essere uno 'scrittore'.

Anonimo ha detto...

Partendo dalla stessa situazione é certo che lo rifarei. Dopo tre anni di ricerche e delusioni, il primo editore che non ti chiede soldi lo ami! Certo, Feltrinelli avrebbe curato meglio il "prodotto", ma Feltrinelli non mi ha cagato pari. E' un po' come nelle storie d'amore; se la ragazza che ti piace non ci sta, o paghi, o ti accontenti della "seconda scelta" (é solo un esempio, non prendermi sul serio, va bene?)

Vlad ha detto...

Pia mi incarica da casa (io sono a Parma in studio) di comunicarvi che non riesce più a connettersi per problemi con le linee. Dispiaciuta di dover abbandonare lo scambio di opinioni, vi saluta e vi aspetta domani.
Buonanotte

Vlad ha detto...

E' vero che si dice che 'chi si accontenta gode'. Ma 'la seconda scelta' a proposito di una ragazza? Ma come si fa? Allora non stiamo parlando di una storia d'amore...
Non è puro commercio anche questo? Non è ridurre in 'saldo' alcuni valori essenziali del nostro esistere su questa terra?
Io non ho mai creduto nell'hobbistica e nei passatempi se vissuti come fuga dalla realtà quotidiana, ma non riesco a trovare in essi altra motivazione; come ho già dichiarato tempo fa, spesso sono il rifugio, tutt'altro che protettivo, da una vita insoddisfacente. Altrimenti, se non fossero considerati tali, pur alternativi all'occupazione 'ufficiale' della propria esistenza, non appagherebbero al primo risultato ottenuto, specie se a pagamento...
Del resto non ho mai creduto neanche all'amore a pagamento. E lo so che sono uno dei pochi.

api ha detto...

In ogni caso mi sento di consigliare a tutti di andare a vedere, ne 'ilrifugiodell'esordiente', i consigli su come stipulare un contratto e i nominativi degli editori da evitare.

Anonimo ha detto...

Boh... non riesco a capire.
Non riesco a capire cosa serva, al di là della scelleratezza opinabile di pagare, pubblicare senza distribuzione, senza editor con cui confrontarsi, senza una casa editrice seria, anche se piccola, alle spalle.
Non riesco a capire come si possa pensare che sia già una vittoria pubblicare senza pagare.
Non riesco a capire come si possa pensare che l'alternativa a Feltrinelli sia quella di pagare.
C'è tutto un oceano in mezzo.
Un oceano fatto di conoscenza dell'ambiente, di frequentazione e di coscienza letteraria.
Non è mai venuto in mente a nessuno che se non si è trovato un editore a progetto, magari, è perchè il lavoro non è pronto?
Non so, credo che non si colga il senso della cosa.
Per quanto mi riguarda ho sempre ottenuto un compenso per ogni lavoro e continuerò a richiederlo.

Attenzione però, io per trovare un editore c'ho messo 15 anni. E in quei 15 anni ho continuato a chiedemi cosa c'era che non andava. In me, non negli editori "che non mi capivano". E ho lavorato, modificato, sottratto, sudato e confrontato.
Ora quando vado a rileggermi la roba di 15 anni fa e capisco perchè non mi pubblicavano. Ora lo capisco. Allora mi sembrava tutto così perfetto. E anche mia madre e la mia fidanzata mi dicevano che era tutto perfetto.
Ma non mi è mai passato per la testa di pagare per pubblicare o lavorare gratis.
E, oltrettutto, io sono uno noto manibucate in tutto il resto delle mie storie.
Si tratta solo di autostima. Magari a sproposito, ma di autostima.

Auguro davvero tanto bene a tutti.
Anche a chi si autopubblica o scrive gratis pur di vedersi pubblicato.
No problem, tutto sommato, alla fine, ha ragione quel signore che dice che ognuno con i suoi soldi ci fa ciò che vuole.
Non fa una grinza.

ps sul fatto che io sia conosciuto e abbia le palle non saprei che dire... è una considerazione a me estranea. Riguardo alle "palle", chissà? Sul fatto di essere conosciuto credo che ci si riferisca all'ambiente letterario e non certo al grande pubblico. Quella è una bestia diversa. Ho guadagnato più visibilità in due o tre puntate di "Italia allo specchio" con Senette che in 10 anni di festival e presentazioni in giro per l'Italia.
E questo mi fa pensare.
Male.

Catia ha detto...

Condivido ancora una volta ciò che dici, caro Andrea.
Se qualcuno vuole investire su di te è perchè, evidentemente, si è scritto qualcosa di valido. Poi, per carità, autopubblicandosi o pagando, si possono scrivere tutte le cagate del mondo.
Ma la scrittura, quella vera, è ben altro!

api ha detto...

Quello che mi dispiace, e voglio ripeterlo fino allo sfinimento, che un libro sciatto dal punto di vista editoriale è un'OCCASIONE PERSA.
Bel dibattito.
Mi è piaciuto, anche spero di non avere offeso nessuno.

Catia ha detto...

Certo Pia è un'occasione persa per tutti: scrittore, editore e lettore. Quindi nessun può e deve offendersi. Ottima discussione.
Grazie Pia e grazie Andrea e grazie a coloro che non la penssano come me.

Anonimo ha detto...

Date un'occhiata al sito di Paolo Dune alla voce Consulenze, molto interessante.

http://www.paolodune.it/

Anonimo ha detto...

Non ci siamo capiti, io NON HO PAGATO, ho solo accettato l'offerta senza contributo di un piccolo editore che pero' non ha lavorato molto bene dal punto di vista editoriale (e Pia lo sa bene). Vlad, la storia della seconda scelta era un esempio (per quanto maldestro) ed é chiaro che chi paga una donna non compra l'amore, cosi' come chi paga un editore non deve credere di essere uno scrittore. Cio' non toglie che per la soddisfazione estemporanea una buona marchetta (e un buon stampatore) possano risultare soluzioni eccellenti! ;-)

Anonimo ha detto...

Ai piedi di Santa Pia Martire vivente, “ in nicchia”, a Scurano paese di tante anime che sul comodino anziché la sacra Bibbia hanno il Venerato THT, poniamo questo fondo di copertina di
IL GIOCO dell’ANGELO,
implorando pazienza.

UNO SCRITTORE NON DIMENTICA MAI LA PRIMA VOLTA CHE ACCETTA QUALCHE MONETA O UN OBOLO IN CAMBIO DI UNA STORIA.
NON DIMENTICA MAI LA PRIMA VOLTA CHE AVVERTE NEL SANGUE IL DOLCE VELENO DELLA VANITÀ E CREDE CHE, SE RIUSCIRÀ A NASCONDERE A TUTTI LA SUA MANCANZA DI TALENTO, IL SOGNO DELLA LETTERATURA POTRÀ DARGLI UN TETTO SULLA TESTA, UN PIATTO CALDO ALLA FINE DELLA GIORNATA E SOPRATTUTTO QUANTO PIÙ DESIDERA: IL SUO NOME STAMPATO SU UN MISERABILE PEZZO DI CARTA CHE VIVRÀ SICURAMENTE PIÙ A LUNGO DI LUI.
UNO SCRITTORE È CONDANNATO A RICORDARE QUELL’ISTANTE PERCHÉ A QUEL PUNTO È GIÀ PERDUTO E LA SUA ANIMA HA GIÀ UN PREZZO.

Non è né invito ai rimorsi né presupposto ad incubi notturni.
Semplice condivisione di un fondo di copertina in uno slargo dove si discute, ride, arrabbia e si parla tanto di leggere e scrivere.
Cordialità

andrea villani ha detto...

E noi di pazienza ne portiamo. Cara "pussycat" ne portiamo eccome.
Non hai notato?
Fin troppa...

Cordialità (... e pazienza)

api ha detto...

CIAO ANDREA, GRAZIE MILLE.

Mi piacciono i confronti tra persone intelligenti, ma soprattutto mi piace quando si riesce a ragionare senza offendersi a vicenda.

Bel blog, il nostro.

Spero ritornerai a 'scuriosare', come dice il nostro amico rex, il lupo d'angora vacante-capolavorante.

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