giovedì 30 ottobre 2008

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se viene la sera...

http://it.youtube.com/watch?v=-xGWP_emfzM&feature=related

Mi sono alzato presto questa mattina, e ho guidato lentamente.
Ho pagato il caffè con le lacrime agli occhi dopo aver letto sul giornale che ieri se ne è andato inaspettatamente il mio vecchio capo degli scout, e ho pianto a lungo scendendo in città.
Ho pianto per Mauro, ma ho pianto anche per tutto quello che se ne va per sempre.
Mi sono allora tornate alla mente cose che non ricordavo da tempo.
Le gite avventurose dormendo accampati in mezzo ai boschi e i pomeriggi sereni tra amici ospiti dell'oratorio in cui si sentiva la musica di Bach provenire dalla chiesa. Ricordo che, affascinato, entravo in chiesa e chiedevo all'organista di suonare ancora una volta la 'Toccata e fuga in RE minore' e mi sentivo rispondere (e lo ricorderò per sempre) che non l'avrebbe fatto perché le cose belle bisogna consumarle lentamente, per gradi, senza fretta, senza insistenza, per non rovinarle...
Ricordo quando si andò a mangiare in pochi in collina, a casa di Mauro che, appassionato di cucina, fece notare a noi ragazzini, quanto fosse importante la presentazione di un piatto, anche di un semplice pezzo di formaggio che, se offerto disposto con ordine su di un tagliere, si arricchiva di un sapore particolare che non avrebbe mai posseduto se buttato sulla tavola nella carta che lo imbavagliava uscito dalla drogheria.
Ma ricordo anche un'escursione in montagna in cui dormimmo in tenda due notti e cuocemmo salsicce sul fuoco, i volti illuminati dalla fiamma, come immaginavamo che avrebbero fatto gli indiani. Ricordo bene quel sapore che non ritrovo più oggi nel barbecue.
Me la ricordo bene quella escursione, perché dopo quasi vent'anni, vent'anni fa, ritrovai fidanzandomi con Pia quei campi e quei boschi in cui ora, dopo altri vent'anni, viviamo con i nostri bimbi.
Ricordo quando, dopo anni, a volte ritrovavo Mauro per le strade della città e lui mi chiedeva di rientrare nel gruppo perché 'aveva bisogno di capi', ed io gli rispondevo che non c'era più tempo per quelle cose; quelle cose per cui lui il tempo l'ha sempre trovato. Fino a ieri.
Grazie Mauro, grazie amico mio.
p.

3 commenti:

api ha detto...

vorrei commentare ma non riesco. sarebbero solo stronzate.
è un post meraviglioso.
sei... unico.

Anonimo ha detto...

Caro Paolo,
non sono molto brava con le parole.
Ti regalo queste, molto sfruttate, lo so, ma a me le dedicarono quando la mia mamma mi lasciò e ancora mi riportano a quei momenti.
Un abbraccio,
Maria

Funeral Blues - W.H. Auden

"Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.

Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He is Dead.
Put crepe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last forever: I was wrong.

The stars are not wanted now; put out every one,
Pack up the moon and dismantle the sun,
Pour away the ocean and sweep up the woods;
For nothing now can ever come to any good."


Fermate tutti gli orologi, staccate la cornetta,
date al cane un osso succulento prima che si metta
ad abbaiare, zittite i pianoforti e al cupo segnale
del tamburo portate fuori il feretro, parta il funerale.
Alti gli aeroplani s’avvitino con voce di sconforto
scarabocchiando in cielo la notizia: E’ Morto.
Mettete un nastro nero al collo bianco d’ogni piccione,
fate indossare ai vigili guanti neri di cotone.
Era il mio nord, il mio sud, il mio ovest, il mio est,
la mia settimana di lavoro e il mio giorno di festa,
il mio meriggio, la mia notte, la mia parola, il mio canto.
Sbagliai a pensare eterno quest’amore – ora so quanto.
Le stelle non servono più: spegnetele una a una;
smontate il sole e imballate la luna;
strappate le selve e scolate tutto il mare.
Nessun piacere potrà mai tornare.

Vlad ha detto...

grazie

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