La raccolta Sonnets From The Portuguese di Elizabeth Barrett Browning si compone di 44 sonetti scritti in blank verse pubblicati nel 1850 e per la maggior parte dedicati al marito, poeta decadentista Robert Browning. L'opera poetica, di matrice profondamente romantica e simbolista, si distingue per aulicità e grande sentimentalismo.
L'originalità poetica della scrittrice è notevole attraverso i versi introduttivi di ogni sonetto: avverbi come what, when, how, frasi interrogative is it indeed so? , frasi affermative yes,, uso di congiuntivi e altro with, yet, and, and yet, infine il reitararsi di frasi esclamative, che danno vita ad una scrittura in cui il soggetto è sempre autobiografico (I) e il rapporto di complicità che si instaura tra lo scrittore e il destinatario della sua cantica è da indentificarsi con l'utilizzo del pronome personale Thou, thee.
How do I love thee? Let me count the ways, è cosi che si apre il componimento numero 43 dedicato al suo caro "Beloved", l'amato poeta Browning, aggettivo qualificativo e possessivo questo che ricorre spesso all'interno della raccolta e che è diretto ad una idea amore quotidiano, libero, fisico e mentale frutto di studi, di pensieri rivolti a Teocrito, o semplicemente all'osservazione delle bellezze italiane (Il Ponte di Rialto).
How do I love thee?
How do I love thee? Let me count the ways.
I love thee to the depth and breadth and height
my soul can reach, when feeling out of sight
for the ends of Being and Ideal Grace.
I love thee fo the level of everyday's
most quiet need, by sun and candlelight.
I love thee freely, as men strive for Right;
I love thee purely, as they turn from Praise;
I love thee with the passion put fo use
in my old griefs, and with my childhood's faith;
I love thee with a love I seemed fo lose
with my lost saints, - I love thee with the breath,
smiles, tears, of all my life! - and, if God, choose,
I shall but love thee better affer death.
Come ti amo? - Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l’anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e,
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.
(avrei qualcosa da dire sulla traduzione: cosa ne pensate, voi?)
Caro Pino, grazie per le segnalazioni...
Questo blog vive anche grazie a tutti voi, che ci date spunti quotidiani per parlare, discutere, ridere e... commuoverci.
4 commenti:
"...ancor meglio t’amerò dopo la morte.", di chi? la sua o dell'amata? Scusate, ma m'é venuta.
Troppe parole sull'amore servono spesso a confondere o nascondere quello vero. Verlaine diceva "Non esiste l'amore, ma esistono le prove d'amore", detto più terra terra; fatti, non parole!
Buon we a tutti da una soleggiata Bruxelles.
ma no, dài, è bello leggere le frasi d'amore, orsù!
buon weekend anche a te, max.
p.s.: in effetti, però, in amore contano i fatti.
'cipressicheaBolgherialtieschiettivannoaSanGuidoin duplicefilar...'?
No, non credo; sono troppo chiari.A me paiono più eucalipti. Però il tronco...
Credo che dopo la morte dell'amata, il poeta amerà ancor di più il suo ricordo etereo perchè privo delle corruzioni carnali e delle volubilità capricciose tipiche dei soggetti femminili...
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