domenica 30 novembre 2008

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Buongiorno

Tira vento e diluvia.
Tuoni e fulmini, sembra un temporale estivo... non fosse per la neve che imbianca prati e tetti.
Per non sapere né leggere né scrivere io me ne torno sotto le lenzuola di flanella.

P.s.: Il freddo accumulato venerdì sta dando i primi frutti. Ho un raffreddore disgustoso.

P.s.2: La pioggia battente, nel giro di tre secondi, si è trasformata in NEVE battente.

2

La casa pirata


Qualcuno sostiene che all'alba, in questa stagione dopo le grandi nevicate, nella pianura che si stende tra la Via Emilia e il Po, si possano incrociare delle case fantasma abitate dagli spiriti.
Io sostengo che in tutte le stagioni si incrociano dei progettisti in carne e ossa che abitano gli ordini e i collegi professionali e rovinano il paesaggio; quelli si che sono veri pirati...
1

Notte ricca, questa... Per Maria



Eccoti accontentata. Un altro gigante: Neil Young
http://www.youtube.com/watch?v=kmaCQ4-2T5I&feature=related
Anche il presentatore non ti dispiacerà...

il tuo Arbiter preferito
1

Rollingxr Stones

http://www.youtube.com/watch?v=1mujaxzs3X4&feature=related

Ottimo caro xr.

sabato 29 novembre 2008

1

C'era nebbia a San Marino...

... e io non sapevo più dov'era il mio albergo.
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E per i sessantenni...

http://www.youtube.com/watch?v=lfcisnVHtA0

però vai ananna presto, mi raccomando.

Ciao vecchio babbione mio.
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e per i quarantenni

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per i nani di Api e Vlad.

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opera di dida.


Dedicato a tutti i blogger amanti del polpo a testa cchiena..
Dida the best.
1

Giuseppe Ungaretti


Dormire

Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve

venerdì 28 novembre 2008

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Hummer


Vladsomaro!
ho perso un minuto preziosissimo della mia vita a cercare 'sto bip di Hammer.
Si chiama Hummer.
ed è sta sleppa di macchina qui.
Iabo'.
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amicizia



Parliamo di amicizia?

Amicizia virtuale (fora et similia).

Amicizia nuova e vera a 40 anni.

Amicizia sul lavoro.

Amicizia con il frutttivendolo , con la commessa del negozio sotto casa...

Ma cos'è questa faccenda?
E come nasce? Come si mantiene?
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Grazie!

Grazie a tutti per gli auguri!
Dopo una serie di sfighe parossistiche (tra cui la catena rotta del torpedone) sono infine giunta a casa e ho fatto uscire i cani che stanno allegramente NUOTANDO a crawl nella neve.
Io non so quanta neve sia venuta (e ne stia tuttora venendo), saremo sul metro, credo.
Vi dico solo che un compleanno così di @@@@@ non me lo ricordo (a parte i vostri deliziosissimi e ben graditi auguri).
In città sono riuscita solo ad acquistare un pacchetto da 4 rotoli di carta igienica (eravamo senza, mica mi diverto così), in compenso ho atteso per un'ora il torpedone al riparo di un albero che mi ha rovesciato ciclicamente addosso cumuli di neve che mi ha infraccicato: nuca, guanti-mani, deretano e piedi.
Niente shopping.
Ora vi saluto e cerco di sciogliermi vicino a un termosifone.

Siete dei tesori!
Apicongelata
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Prinz xr - incentivi rottamazione...


Caro vecchio mio Prinz xr,
io talvolta attingo alla storia dell'arte per 'arricchire' e commentare i miei post o per alludere allo stato psicologico o figurativo del Maestro Vlad.
Se ti fai un giro a ritroso nel blog ritroverai Raffaello, Tiziano, Pontormo, ma anche Seurat; addirittura Kounellis, Marca-Relli ecc.
Perché, dal momento che stai nascosto e non ti fai vedere, non 'alludi' anche tu attraverso qualche bel dipinto?
Ti posso dare un aiutino e suggerirti un autore in cui potresti riconoscerti...
Tal Hieronymus Bosch.
Mi raccomando, non lasciarti ingannare dal nome, non è il famoso capo Apache...
Guarda bene il dipinto nei dettagli e vedrai che da qualche parte, in qualche angolino, ritroverai un po' di te stesso...
Buon studio
tuo Maestro Vlad

p.s.
vedi in vantaggio di essere Arbitri?...
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It's a long way to San Marino...

In attesa del bus che mi conduca nel ridente paradiso nel cuore dell'Italia, mangio un panino al Bar Otto e mezzo proprio all'uscita della stazione di Rimini.
Chi mi volesse incontrare mi trova qui fino alle 14.25...
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Ufo alle Sarignanas Islands


Culo di neve!
Ho deciso, compro un H A M M E R !!!!!!
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Bollettino del giorno


Oggi è il mio compleanno (30). haha.
C'è un metro di neve. aaargh.
Devo andare dal dentista a Parma.
Vlad mi prende la panda fourforfour.

A più tardi.
Api

giovedì 27 novembre 2008

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Per rex... e PPP


Vecchio mio, mi tocca accontentarti...
Qui si era alle termae con Marco Aurelio. Noti i conci di Beola alle mie spalle? Devi sapere che a quei tempi mettevamo il pavimento sulle pareti e i tappeti per terra...
Alla faccia dell'appassimento... Sapete la domenica praticavo uno sport impegnativo; facevo il gladiatore.
Siete contenti cari?

p.s.
questa si chiama Fotografia...
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Mik legge il biglietto della metropolitana

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IL gioco dell'angelo, Carlo Ruiz Zafòn, Mondadori

Delusione.
Scritto davvero da dio ma...
Un minestrone di ironia (e meno male), esoterismo, soprannaturale, persone che non invecchiano mai (Dorian Gray), un paio di poliziotti da libro americano degli anni '50 e una serie di situazioni ripetitive che non solo non mi hanno attratto, ma mi hanno lentamente respinto.

Nella Barcellona dei primi vent'anni del Novecento, David, figlio di un uomo analfabeta e di una donna che lo ha abbandonato da piccolo, si avvicina ai libri e, preso solo l'ala protettiva di un personaggio ricco e potente, viene assunto come giornalista in una redazione e inizia a pubblicare racconti settimanali.
Dopo alcune cocenti delusioni viene contattato da un editore misterioso che per anni lo insegue cercando di convincerlo a pubblicare per lui un'opera unica, un capolavoro.
Quando David deciderà di accettare la sua proposta si ritroverà sprofondato in un incubo dal quale sarà molto difficile uscire.

Non mi sforzo di più,
ma vi consiglio di leggere i commenti, sempre su Ibs, prima di acquistarlo.
http://www.ibs.it/code/9788804583356/ruiz-zafon-carlos/gioco-dell-angelo.html

Buona giornata a tutti!

mercoledì 26 novembre 2008

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A tutti i fan del maestro

Io, che sono l'ultimo dei suoi seguaci, e che non sono neanche degno di togliergli la forfora dal bavero della giacca, posto questa foto dell'eccellentissimo...
Egli apparve maestosamente al mio obiettivo, così modesto nel mostrarsi satollo dopo un desinare che avrebbe stroncato qualsiasi altro portatore sano di colesterolo.
E scattare fu tutt'uno con il pensare (e il digerire).
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Catalogo di un'automobile - Parliamone

Estrapolo:

Uno @@@@@ è insieme un invito e una sfida. Una sfida ad aprire la mente a tutto ciò che ancora non conosci. A mettere in discussione tutto ciò che ti sembra di conoscere da sempre. Che sia nella nostra vita quotidiana o in un mondo più grande, siamo noi stessi a creare le opportunità per un cambiamento.

Wow! è davvero così! che cambiamento, dalla multipla capriolet a questa meraviglia meccanica... hanno ragione.
Ed è vero: conosco solo Fiat.
Ammazza che provincialina, che sono.
Il mondo più grande: sìììììììì, il mondo sarà mio!

@@@@@, con tutta la sua potenza ed eleganza, rappresenta pienamente la filosofia @@@@@@.
Non solo tra le cime boscose e sui sentieri di montagna, ma anche tra le strade metropolitane potrai godere di una sensazione di libertà nel segno del comfort.

A ri-wow! andrà bene per la doppia vita di Vlad: montagna e città, potrà viaggiare in totale e libera sicurezza.

Sugli impervi percorsi di montagna così come sui cavalcavia urbani, @@@@@@ cattura immediatamente ogni sguardo. Ha uno stile inconfondibile, con bla... bla... bla...
Ehmmm.
No, scusa, ma non si parlava di sicurezza? E che bip vuol dire cattura gli sguardi?! Be', soprattutto sui cavalcavia, direi che porta pure sfiga,


Forte per affrontare ogni avventura ma con un tocco di eleganza per non passare inosservati anche in città.
Eeeeeeh? Ma io la macchina la compro perché VADA, perché funzioni, non per non passare inosservata.

Con @@@@@@ ti sentirai a tuo agio davanti a un ristorante esclusivo come su un percorso avventuroso in montagna.
Davanti a un ristorante? Scusate, stiamo parlando di Mc Drive? Io in genere nei ristoranti vorrei pure entrarci, ma entro a piedi, non con il macchinone. E voi?

Bene, nuovo argomento:
Perché le pubblicità delle automobili parlano di APPARIRE?
Ne parliamo un po'?
baci a tutti,
Api

p.s.: e poi non c'è nemmeno il portaNutria e il portaTarsiopigmeo. Come sono indietro, 'sti qui. Pfui.
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Prima della neve


George Seurat - Prima della neve
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Remembering Don Giovanni. Quelle serate un po' così...

Conrad Marca-Relli City Scape

... c'è il direttore, l'orchestra c'è, apparecchiati sul buffet son mantecati i dimenticati
se il pasticcino ha un senino in se, del maraschino effetto è...

http://it.youtube.com/watch?v=cB0u6jMohn4

http://it.youtube.com/watch?v=cbnE-PBYSns&feature=related

martedì 25 novembre 2008

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Rivendicazione blogghistica

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Attenti ai cani!


Sono due, ma mangiano per dieci: sono i guardiani della casa! Al loro orecchio sopraffino nulla sfugge, al loro naso affilato nulla scappa, al loro appetito insaziabile nulla basta, neanche le cipolle e le trapunte!
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Monsieur Ladoucette e il Club dei cuori solitari, Julia Stuart, Corbaccio

Cosa succede in un rissoso paesino francese se il barbiere apre un'agenzia matrimoniale?

Come vi avevo promesso, vi parlo di questo libro, letto qualche giorno fa.
Ad Amour-sur-Belle, un paesino di campagna del Périgord, si intrecciano antichi rancori, esistenze solitarie e mai nessuna novità, a parte qualche pettegolezzo di modesta portata.
La tromba d'aria del 1999 ha fatto sì che tutti gli abitanti, convinti di morire nell'arco della notte, oltre a farsi fuori intere cantine di vini pregiati, paté de fois gras e delizie varie, si liberassero quasi tutti la coscienza rivelando a coniugi e amici infedeltà e segreti inenarrabili, per poi svegliarsi la mattina dopo vivi, vegeti e profondamente vergognosi.
Il barbiere del paese, a causa della calvizie che affligge la maggior parte degli abitanti e la concorrenza del barbiere di un paese vicino che ha inventato il mitico 'taglio a pigna' che lui si rifiuta di adottare, è costretto a chiudere bottega.
Decide però di risorgere come agente matrimoniale...

Un libro che ho trovato delizioso, fresco, surreale, sempre ironico e gradevolissimo da leggere.

Una commedia di equivoci, di vite semplici, di rancori personali che immerge il lettore in una fauna umana eterogenea e indimenticabile.

Incipit:
Guillame Ladoucette si asciugò le dita affusolate sulla gamba dei pantaloni prima di infilarle nel barattolo di vetro. Rigirandole nel grasso freddo e viscido, riconobbe al tatto una caviglia e gli venne l'acquolina di bocca. Tirò fuori la zampa d'anatra e la lasciò cadere nel cassoulet avviato da sua madre trentun anni prima e rimasto sul fuoco sin da allora. [...]
Depositario del cassoulet da quando sua madre si era rincitrullita, il barbiere rimestò la pietanza con rispettosa lentezza e osservò un osso d'oca apparire tra i vapori di timo e origano [...]
In un primo momento Madame Ladoucette aveva severamente proibito la rimozione dell'osso per orgoglio materno. Anni dopo, con la mente distorta dal dolore per la morte del marito, si era convinta che la buona sorte del figlio nel mettersi in proprio - l'unico ricordo felice che riusciva ad affiorare in quel periodo difficile - fosse una prova dell'esistenza dell'Onnipotente e derivasse da quell'osso [...].

Buona lettura.
Api
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Tarsio Pigmeo


Il nuovo arrivo di casa Api-Vlad ha trovato un nome:
Washington Obama Tarcisio Tarsio Pigmeo, per comodità: Wash.

Qui lo vedete nella foto della sua carta d'identità nuova di zecca.

lunedì 24 novembre 2008

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cineforum


Poco prima della visione di "Un ammeregano a Roma".
Hawanagas.
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che meraviglia.


Certo che la neve è davvero spettacolare...
Solo che adesso devo trovare le manopole, una cuffia e una bella sciarpona di lana per Tarsio che minaccia di ritornare a casa sua al calduccio.
Per il piumino non c'è problema, invece, gli ho messo quello della Barbie.

domenica 23 novembre 2008

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Parco del Monte Fuso


Tra poco i tre blogger + 2 nani + 2 cani + 1 nutria + 1 tarsio pigmeo andranno a fare due passi all'interno dell'Oasi del Monte Fuso.
E' una giornata meravigliosa, il sole splende in un cielo limpidissimo.
Baci a tutti gli amici,
Api

Giochino: Diamo un nome al Tarsio pigmeo? è un maschietto.

sabato 22 novembre 2008

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Mr. Tarsio


Tarsio pigmeo
Ma queste manine...
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La strada per l'immortalità...



Questa mattina, ho dato una mano a Lorenzo mentre preparava i collage chiesti dall'insegnante di educazione artistica. Intanto abbiamo fatto un giretto nel blog e mi sono accorto che le corse degli ultimi giorni mi avevano distratto dal post di Pia 'Starry starry night'. Mi sono commosso proiettato ancora una volta nel passato; mi ricordavo questa canzone come colonna sonora di un bellissimo lavoro televisivo in bianco e nero di tanti, tanti anni fa (dovevo avere più o meno l'età di mio figlio): 'Lungo il fiume e sull'acqua', ricordate? La storia di una indagine su di una ragazza trovata morta sull'argine di un fiume.
Ma mi sono commosso anche scoprendo che la canzone è dedicata a Van Gogh; non l'ho mai saputo...
Perhaps they never will...
Io e Lorenzo l'abbiamo ascolata mille e mille volte, e ne abbiamo letto il testo riportato da Pia nel post, e abbiamo guardato i dipinti; e Lorenzo mi ha confermato che vuole iscriversi ad un liceo in cui si possa imparare la Storia dell'arte.
Leggendo le ultime parole di Van Gogh, abbiamo deciso però che la tristezza, come la pioggia, non può durare per sempre...
Perché abbiamo avuto conferma che l'Arte e la Bellezza sono l'unico strumento che ci è dato per consegnare i nostri pensieri e i nostri sogni al futuro: l'unica vera via per l'immortalità.
Allora abbiamo deciso di dedicare questi pensieri atutte le persone che si appassionano e che ci vogliono bene.
Paolo e Lorenzo

venerdì 21 novembre 2008

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Vanity Fair, 12.11.2008

from our Culture Minister, Zandro Bondi.

- A Veronica -

Supplizio innominabile
Orrore del tempo
Caso maledetto
Benedette le tue lacrime
Signore Dio




ehm... che cosa vuole dire?
Catia Bondi's girl, ci puoi aiutare?
Non voglio scomodare Chris di L&S, dài. Proviamo noi a spiegarla.




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Giochino del weekend.



Troviamo quattro nomi di ristoranti?

1. ristorante pretenziosissimo in centro, apparecchiata elegante e dodici camerieri che ti stanno
per tutta la cena dietro al coppino (nuca)

2. trattoria alla buona in campagna, tovagliette di carta e un oste che se fai troppo il fighetto ti
manda a dare via i piedi.

3. pizzeria-ristorante di pesce, gestita rigorosamente da meridionali pizzaioli ed esperti di pesce.

4. ristorante cinese in periferia.

anche solo uno, se volete.


colonna sonora del gioco:

mercoledì 19 novembre 2008

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le '20 pagine' di Pia... - firmato Capitan Delano



Io e Pia abbiamo dibattuto a lungo (ne abbiamo parlato anche, al tempo del nostro ingresso nel forum, su LeS) sulla questione delle 'venti pagine'...
Io sostengo da sempre che bisogna veder le cose da tutti i lati, dall'inizio alla fine, nella loro completezza, per poterle giudicare e apprezzare.
Certo a volte può risultare faticoso, ma il senso può risultare comprensibile solo alla fine; come nei film in cui non si possono tralasciare i titoli di coda. o come quando si va a vedere una mostra e si guarda solo parte di ciò che vi si trova esposto senza valutare il significato complessivo e scientifico che ha condotto i curatori ad allestirla.
Quando Pia si deciderà a leggere 'Benito Cereno' (quell'ineffabile storia di mare di Melville), scoprirà di avere letto uno dei più bei thriller che siano mai stati scritti.
Anche in questo caso, si scelga l'edizione tradotta da Cesare Pavese e, dopo avere annusato la carta della copertina, non si tralascino i commenti finali sul senso del mare e sul valore della traduzione, presenti in coda al racconto.
Non si tralasci neppure il mio post su tale lettura che ho inviato a LeS il 26 settembre scorso (che siccome siete pigri e non ve lo andrete a vedere, vi riporto qui sotto...):

- Benito Cereno - 25.9.2008

Recentemente ho sfruttato il viaggio in treno per andare a Milano e poi tornare a casa, per terminare la lettura di "Benito Cereno" di Melville, nella traduzione di Cesare Pavese del 1940 per i tipi di Einaudi.
Mi sono appuntato qualcosa:
"... tutto questo è ciò che è stato e ciò che seguì, si volse in un tal viluppo di rapidità, che passato, presente e futuro parvero un attimo solo..."
"... Voi generalizzate, Don Benito, e in modo troppo lugubre. Il passato è passato; perché farci sopra della morale? Dimenticatelo. Guardate, il sole che là risplende ha dimenticato ogni cosa, e così il mare e il cielo azzurro; hanno voltato pagina, loro. - Perché non hanno memoria - rispose scoraggiato Don Benito, - perché non sono umani."
"... e fissava attraverso il ponte di Rimac quel monastero sul monte Agonia dove, tre mesi dopo che lo rilasciò il tribunale, Benito Cereno trasportato su una bara seguì davvero il suo capo."
C'è il senso del mare, che racchiude il senso della nostra vita: il senso degli orizzonti incommensurabili accarezzati dal vento salmastro in superficie, ma anche dei claustrofobici abissi. C'è la calma, ma anche l'inquietante tensione che tale calma infonde nell'animo umano preludendo alla tragedia. C'è la speranza, ma ci sono anche la disillusione e il tradimento; forse soprattutto quello... C'è tutto insomma. Ogni frase schiude la porta di un mondo da scoprire e ci viene offerta come un nuovo, ricco indizio che ci conduce verso la comprensione.
Si chiude il libriccino soddisfatti e un po' inquieti, si leggono voracemente le 'note del traduttore', lo si rigira tra le mani delicatamente, quasi timorosi di rovinarlo, e lo si vorrebbe ricominciare da capo, come fosse un bel thriller...
Ora, mi viene voglia di azzardare una colonna sonora per questo magico racconto e scelgo questa: Arvo Pärt - Lamentate - ECM new series - 2005
Provare per credere...
Buona lettura e buon ascolto a tutti.
Paolo Simonetti

Paolo si Stefano
Grazie, Paolo -
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Opinioni di un clown, Heinrich Boell



Faccio parlare questa recensione, davvero ben fatta, trovata su:

http://www.lafrusta.net/rec_boll1.html

Opinioni di un clownMondadori, Milano 2001
Quando osserviamo un clown alla TV, troviamo naturale che egli debba farci sganasciare dalle risate, divertirci gentilmente, scrollarci di dosso la pesantezza di un’intera giornata di lavoro. Bene, Heinrich Böll ci permette di guardare al di là della maschera, penetrare nell’intimo dell’artista e provare a capirne lo spleen.
Tutto si svolge a Bonn in meno di tre ore, nella casa del giovane clown Hans Schnier, appena rientrato dall’ennesima disastrosa rappresentazione. La sua carriera e la sua storia personale precipitano a causa dell’elemento che ritorna ossessivo nel suo pacato sfogo: Maria l’ha lasciato. Da qui in poi si alternano telefonate e ricordi, richieste di denaro e suggestioni, furiosi rimproveri e fugaci tenerezze, come in una spirale dalla quale si diramano numerosi bracci. Il filo conduttore è la malinconia, della quale il protagonista dichiara di essere “afflitto per natura”, che dopo lunghe riflessioni terminerà in un punto nero, cupo, di disperata inutilità artistica e personale.

L’ambiente è quello della difficile rinascita democratica della Germania post-nazista, dove tutti cercano di rifarsi una verginità morale e politica, puntualmente smascherata dalle rievocazioni del protagonista. Veniamo così a sapere della sua estrazione borghese, dalla quale però ha solo ricavato una severa e ottusa educazione, del suo giovane amore per Maria, delle riunioni ai circoli cattolici. Quello religioso è uno dei nodi irrisolti che sottendono alla storia, nella duplice veste di questione religiosa e canone dei “principi dell’ordine”. Hans è l’uomo dal temperamento artistico che vive al di là delle leggi formali, in una dolcissima anarchia romantica, e pertanto non può piegarsi ai dettami della società del profitto e dell’indifferenza. Non gli servono impegni scritti, solenni e pomposi giuramenti, ma solo la semplicità dei sinceri rapporti umani che vede sgretolarsi sotto la corazza dell’ipocrisia del vivere civile.

E inoltre ricorda. Non può farne a meno. La sua anima d’artista non riesce (o non vuole) ad avere un quadro generale di ciò che gli accade intorno, la sua forza e difesa sta nel focalizzarsi sui dettagli, sui momenti apparentemente insignificanti che non hanno valore se non per lui, e solo così conoscerne l’intima natura. Ma proprio perché è l’unico a capire la deriva della vita che gli scorre attorno, non può ingannare se stesso riparandosi dietro certi quanto infondati ragionamenti.
Ognuno cerca di tacitare gli errori del proprio passato gettandosi alla ricerca affannosa di qualcosa, denaro o fede (religiosa o politica). Scegliendo di essere un clown, Hans sceglie di ritagliarsi un angolo dal quale analizzare ciò che vede e metterlo in scena in modo farsesco, ma certamente meno grottesco della realtà stessa. Nessuno lo comprende: la commedia imbastita dalla società è troppo grande, non può far altro che scivolare nella più profonda e disperata solitudine, abbandonato da tutti, senza l’ausilio delle facili consolazioni concesse agli altri.
Maria lo ha amato, e quindi all’inizio è stata l’unica a capirlo. Ma troppo forti sono i legami con la normalità: alla fine di lunghe tribolazioni morali è costretta a lasciare quella situazione di concubinato e trovare il suo posto accanto ad un altro uomo, ben più “regolare”. Non averla più accanto è devastante, e immaginarla con l’altro semplicemente impossibile. Al nostro clown non rimane che cantare liturgie per strada, nella vana speranza di incontrarla e suscitarle un qualche moto d’animo.
Un libro da gustare lentamente, assaporando l’amaro dei frammenti d’anima di quest’artista, che pure non arriva mai all’autocommiserazione. Anche lo stile dello scrittore, asciutto e incisivo, ci riporta alla visione di un mondo estraneo, falso e cattivo, ma non ancora del tutto perduto.

Ilario D'Amato

Quanto a me, posso dire che questo libro mi è molto piaciuto. All'inizio il protagonista mi sembrava quasi il protagonista de 'la noia' di Moravia, poi ha iniziato ad assumere il suo vero carattere e ha preso vita, diventando ironico, irruente, sanguigno, disperato.
Hans è una vittima dei suoi tempi, un sognatore... un personaggio che non riesce a farsi avviluppare dal cinismo che lo circonda.
Hans il Clown può essere riassunto in una frase che lui stesso pronuncia, verso la fine del libro:
"Sono un clown e faccio raccolta di attimi".


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colpo di scena!

Qualcuno con cui correre, David Grossman.
Maria ti prego... siediti, inspira profondamente e fatti una tisana al biancospino.
Sei pronta, tesoro?
L'ho letto!

Io non so per quale stranissima congiunzione astrale non riuscissi ad andare avanti.
Misteri della vita.
Mi sono innamorata di Assaf, Teodora, Tamar, Shay, Karnaf, Leah.
Ho odiato Miko, Pessah, quei bastardi dei suoi genitori e quella pippa di sua moglie.
Ho adorato l'omino con il fucile, il primo artefice del successo della piccola Tamar...
Scritto da dio, scorrevole e magistrale nel definire il carattere di ogni singolo personaggio (cane compreso).
Insomma, Maria-Duccio-Ben: sono con voi!
Un libro che lascia il segno, o come dico io... una scatola magica.

Un paio di canzoni cantate da Tamar (mi sembrava di sentirla...)

You'v got a friend
, James Taylor
http://www.youtube.com/watch?v=7vY1peG8gHQ

Starry, starry night, Don McLean
http://www.youtube.com/watch?v=nkvLq0TYiwI

Magari più tardi vi parlerò degli altri due libri che ho letto in questi due giorni e di cui vi avrei voluto parlare ieri... ora esigo un po' di silenzio per il meraviglioso David Grossman.

E... grazie, ragazzi.
Apicommossissima

martedì 18 novembre 2008

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legge ammazza blog

http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2008/11/18/?ref=hpsbsx

http://zambardino.blogautore.repubblica.it/la-dichiarazione-di-ricky-levi-nessuna-limitazione-alla-liberta-della-rete/
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ancora piperno e grossman...

da duccio: un punto di vista del tutto diverso da quello mio e di maria...

GROSSMAN e piperno a tu per tu, di fronte ad una platea di lettori che non riescono a vedere per via dei riflettori, e di tantissimi altri lontani, tra cui api, maria e duccio.

Ringrazio la carapi_pia e la dolcemaria per aver introdotto due scrittori così ricchi di sentimento e carattere che riversano nella letteratura la loro vita e vivono diversamente dai comuni mortali, per la grande capacità di fare letteratura e di emozionare.
Dolcemaria mi ha fatto avere la scannercopia dell’intervista: per il mio sentire è magistrale e trovo felice l’espressione di piperno che parla di DEVOZIONE sua nei confronti del grande Grossman.
E’ un elogio a tutto campo; incisivo, sincero, in cui viene valorizzato proprio con le ridottissime note rivelatrici di un finale, il senso dell’intervista in cui si parla di un evento che pervade due libri, i capolavori di Grossman, il primo e l’ultimo, senza parlare esplicitamente di eventi personali. Che da modo, inoltre, d’introdurre “il valore della famiglia per l’ebreo”, l’estrema risorsa, l’ultimo luogo di fuga, l’appartenenza.
E’ una delle più belle, intense, passionali, viscerali interviste tra due uomini che con storie diverse, infanzie molto diverse e percezioni dell’infanzia così tanto differenti, amano la patria Israele; per Grossman Patria in senso pieno e per piperno una patria che alberga nel suo DNA.
Il giovanissimo piperno vive l’ “essere ebreo” a Roma in una famiglia che aveva realizzato una rimozione collettiva della deportazione di una dozzina di affini e autorizzato gli “scampati” a seppellire gli eventi insieme alle centinaia di parenti deportati: il nugolo di cuginetti, cognati, sorelle, suocere e nipotini di cui era severamente vietato parlare. Insomma famiglie che si sentivano in credito con la Storia e che intendevano esigerlo.
Grossman, come i tantissimi ebrei d’Israele, ha invece sviluppato, insieme al trauma, una circospezione travestita da incubo notturno o da diurno presentimento che accompagnerà l’intera sua vita.
E’ un’intervista che leggerò ancora diverse volte e che più bella e intensa non avrebbe potuto essere; scusatemi care amiche, ma ho proprio bisogno di scriverlo.
Con tanta amicizia e stima.

Io trovo che sia sempre utile a tutti, avere opinioni differenti, soprattutto quando la diversità viene espressa in tono delicato e garbato, come sa fare duccio!

lunedì 17 novembre 2008

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Al mattino


Vi ho dato la buonanotte, ora vi do il buongiorno mentre il caffè esce lento e si diffonde per la casa, e i cani fanno i pazzi davanti la finestra perchè vogliono correre fuori a espletare le proprie funzioni fisiologiche...

domenica 16 novembre 2008

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Scende la sera...


Il brutto ceffo di Cinisi (che però ha un cuore di panna montata andata a male) vi vuole bene e manda ad Api, a Didi, a Lorenzo, a Vlad, a Gina, a Rodolfo, a Naty e a tutti i visitatori un caloroso abbraccio e la foto di un umido tramonto piemontese.
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richiesta di mr. aaaaa

AL CAFFE’ CULTURAL CHIC DI API ( con poco zucchero, grazie ! )

I grattacieli storti, disassati, antisimmetrici prima invocati per entrare nella nouvelle vogue architettonica e poi denunciati come incompatibili…( piaVlad, fai vedere qualche esempiuccio ! ) vi piacciono ?

Ma soprattutto ne sposate il pensiero filosofico destrutturante che ne è alla base ?

Insomma la filosofia di Derrida, “ l’oltrepassamento della metafisica” ,attraverso la decostruzione de “la traccia”, in quali campi segmenti organizzazioni della vita vi piacerebbe ancora applicarlo ?

Mi piacerebbe sentire gli argomenti de “La matita di casa” e poi anche de “la tastiera di casa”, ovviamente dopo aver dibattuto e approfondito la cosa con NATASHA che le sue idee al riguardo deve averle ben chiare e nette.

aaaaaaaaa

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Ti ho trovata - c'ho provato


Alla fermata del Lido, il vaporetto si svuotò completamente, riversando sull'imbarcadero ondeggiante una folla dall'aria stanca e assente; quasi quelle persone fossero comparse di una recita ormai replicata troppe volte per concedere ancora qualche emozione. Uno solo tra questi, un uomo alto dai capelli biondo cenere, si muoveva come spinto da una eccitazione inconsueta; imboccò il Gran Viale trascinando nervosamente un trolley da viaggio fino al punto in cui, scortato dai platani dai tronchi rugginosi, gli si aprì all'improvviso la vista sulla facciata variopinta dell'Hotel Hungaria.

Il rivestimento di maioliche, opaca testimonianza di una stagione ormai inesorabilmente perduta, era stato deturpato dal tempo e dalle intemperie e privato di alcune tessere. L'intonaco nudo riaffiorava grigio tra le alte finestre: chiazze quadrangolari che ricordavano i pixel mancanti di un'immagine digitale.

L'uomo si fermò, come rapito, ad osservare da lontano la massa silenziosa ed imponente dell'edificio; come se si fosse trovato inaspettatamente di fronte alla carcassa di un grosso cetaceo morente, trascinato sanguinante a riva dalla risacca.

Dopo alcuni istanti, ritrovata l'eccitazione che lo aveva accompagnato fino a quel momento, entrò nella hall spaziosa illuminata da enormi lampadari in vetro di Murano; consegnati i documenti, chiese nervosamente alla ragazza alla reception un elenco telefonico e si diresse rapidamente verso l'ascensore che conduceva ai piani superiori.

Il cigolio delle funi che mordevano le pulegge del vecchio impianto lo innervosì: 'forza, svelto; fammi arrivare in questa stramaledetta camera!'

Le grandi doghe in legno del pavimento emisero una sorta di gemito sotto i suoi piedi quando entrò nella stanza. Abbandonata la valigia in un angolo, si diresse verso il frigobar e ne estrasse una bottiglia di birra che, raggiunto lo scrittoio, si scolò cercando poi la complicità di una sigaretta. Finalmente cominciò a sfogliare l'elenco telefonico.

'B'..., 'Be'... Ci siamo, eccola qua! Belicchi Giuditta, Via Lepanto 11, Lido di Venezia. Tel....

Evidenziò il nome con una penna e tirò fuori dalla tasca della giacca un piccolo contenitore. La polverina bianca in esso custudita, sistemata con ordine sul tavolo, lo fece starnutire. Poi inalò profondamente e si abbandonò sulla sedia.

Guardò intorno a se con soddisfazione e si accorse, autocompiacendosi, delle dimensioni e dell'eleganza in declino del luogo in cui si trovava, quasi si identificasse con essa.

'Ti ho trovata' pensò, e scoppiò in una fragorosa risata.

Prima di uscire dalla stanza, si guardò nel grande specchio appeso alla parete a lato della porta passandosi una mano tra i capelli: notò i fregi dorati che decoravano le pareti e, dietro il suo sguardo diabolico, vide riflesso anche il colore della sua anima.

La caccia era iniziata.

12

L'ingiustizia

Ero uscito con Pino per farmi le mie 9 buche e son dovuto tornare a casa perchè le pile della macchina fotografica sono out...
Per fortuna in casa c'è un caricabatterie sto provvedendo alla loro ricarica, mentre fremo per tornare a solcare i campi da golf.
Oggi aspetto la mamma di Naty all'uscita dalla messa.

sabato 15 novembre 2008

7

Flashdance!


ma che meraviglia...
non riuscivo a tenere i piedi fermi.
mi sono raccomandata con dida di non ballare così in casa... speriamo che mi ascolti.

What a feeeeeling....

http://www.youtube.com/watch?v=Jcp7v0uoybc
3

Discorso di Barack Obama alla Convention democratica di Boston, 2004

"Siamo riuniti questa sera per riaffermare la grandezza della nostra Nazione.
Una grandezza che non dipende da quanto sono alti i nostri grattacieli, quanto potenti le nostre forze armate, quanto grande la nostra economia.
Il nostro orgoglio è fondato su una dichiarazione scritta più di duecento anni fa.
'Noi riteniamo evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati uguali, che essi sono dotati dal Creatore di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti vi sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità.'
E' questo il vero genio dell'America: la fede nei sogni semplici, nei piccoli miracoli".

(VF, inserto Obama)
17

uichend



Caro Mik-topolinodicampagnaapprodatoincittà,
cosa farai oggi di bello?
13

Biblioteca del Gruppo Volontari Avis-Cri


A volte mi arriva qualcuno che dice: "Vorrei ricominciare a leggere i classici..."
Cosa consigliereste, voi?
Grazie per la collaborazione,
Api.

venerdì 14 novembre 2008

2

Valutazioni gratuite, di Vilfredo Manuzza

La storia vera di un finto narratore che si reinventa doppiatore di cartoni animati giapponesi per cercare una via di fuga al successo a tutti i costi cui lo condanna un aspetto vagamente bestiale. Nel precipitare degli eventi, Samuel, il protagonista cieco di questo romanzo, si trova coinolto in un oscuro complotto per assassinare il re di Fiandra, e viene ingiustamente condannato in primo grado. La sentenza d'appello, che giunge nelle ultime pagine del libro, condanna invece il giudice a un trattamento sanitario obbligatorio per semiinfermità mentale conclamata, e restituisce alla libertà il povero Samuel, che decide di dedicare la propria esistenza al fumo passivo.
12

Il grande cinema da Simonetti-Fantoni


http://www.bozzetto.com/movies/samples.htm

1. ho fatto il pieno di gasolio
2. ho risolto la questione 'libro di inglese' con rimborso
3. sono andato in banca
4. ho preso inchiostro di china e pennini
5. sono andato in tre biblioteche diverse e ho preso:
- 'West and soda' per tutti noi
- 'Magnolia' per tutti noi
- 'Flash dance' per Didi e anche per Pia...
- 'Via col vento' per Pia
6. sono arrivato in studio a risolvere un po' di grane (spero mi avanzino prima di sera un paio d'ore per progettare...)

Stasera si può guardare 'West and soda' del grande Bruno Bozzetto, da non perdere... (anche con Pia, se non va in pizzeria...)
9

nebbia e pioggia a dirotto


Come dicevo su Feisbuc pensavo fossero due eventi atmosferici antitetici, no?
No.
4

Frau Karin Schirmer

Ed eccola qui la mia Mauslein.
Io non riesco a gestire con fermezza due cani, lei, la mia Pippi LangeStruempfe fa gli autoscatti così...
ma sarà un tesoro?
36

da "Ti ho trovata", A.P. Fantoni, Mamma editori

Oggi ho voglia di confrontarmi con voi.
Come avreste scritto questa pagina?

"All'Hotel Hungaria, in quel preciso istante, entrò un uomo alto, i capelli biondo cenere leggermente mossi, qualche filo grigio sulle tempie, abbigliamento sportivo. Trascinava un trolley da viaggio con le rotelle. Aveva lo sguardo annoiato, come se per lui, essere nella cità più romantica del mondo non avesse nessuna importanza. Sembrava assorto. Porse la carta d'identità alla ragazza alla reception, la guardò di sfuggita, chiese un elenco telefonico e salì in camera. Buttò la valigia in un angolo: non la aprì nemmeno. Accese una sigaretta, aprì il frigobar, perse una bottiglia di birra, la stappò. Si sedette allo scrittoio. Con calma, iniziò a scorrere l'elenco telefonico. Arrivato alla B alzò un sopracciglio: si concentrò sui nomi che leggeva lentamente. Bevve di un fiato la bottiglietta all'inizio della 'Be'. Dopo qualche minuto i suoi lineamenti si deformarono in un ghigno cattivo, il viso d'angelo divenne diabolico. Rise forte. Si alzò, andò davanti allo specchio, si ravviò i capelli con una mano. Rise ancora, tirò fuori dalla tasca un piccolo contenitore. Fece scivolare un po' di polvere sull'elenco telefonico, la inalò. Starnutì, inspirò potentemente. Fece un segno con la penna rossa intorno a un nome.

Belicchi Giuditta, Via Lepanto 11. Lido di Venezia. Tel.....

Strappò la pagina dall'elenco, si alzò e uscì dalla stanza.

La caccia aveva inizio."


bene, è la prima volta da un anno che rileggo un pezzo del libro.

ecco, io cambierei un sacco di cose, mannaggia.




giovedì 13 novembre 2008

14

22.11.08 - polenta e cinghiale per Mik...


questo è solo uno dei 10 piatti...
preparati
17

Ai miei amici animali e umani

Cari amici,
dopo una giornata a Milano sono ancora vivo, il lavoro è interessante e le prospettive di carriere succosissime. Apprendo tutto molto velocemente e ho già capito come si fa ad accendere il computer, a spegnerlo e a cambiare il toner esaurito color magenta dalla stampante (per gli altri colori devono ancora farmi il training).
Tengo a dire ai miei amici Naty, Gina e Rodolfo, che io sarei venuto a passare un weekend da voi ben volentieri (anche pagando) la prossima settimana, ma la vostra (nostra) amica Api mi ha detto che giusto giusto quel sabato sarà fuori per un allegro desinare in compagnia dei parenti (è ovvio e chiaro che si tratta di una balla colossale per non avermi tra i piedi, infatti sabato prossimo chiamerò da una cabina telefonica a casa sua e voglio vedere se non mi risponderà e quando mi risponderà io le dirò: Ah, sei a casa, allora!, e chiuderò subito la conversazione perché non voglio spendere più di venti centesimi).
Quindi, se nel frattempo Api e Vlad non riceveranno altri inviti, verrò a portarvi i doni natalizi il week end successivo alla festività dell'Immacolata.
Nel frattempo, date una carezza a quei deliziosi bambini che un destino cinico e crudele ha assegnato a genitori sì tanto inconsapevoli.
Con affetto e turbamento
Zio Michele
5

ehm...

Il fatto di sapere che il mio socio Mik in questo momento stia lavorando... mi fa un certo effetto.
Buongiorno Mik, facci un briefing.
6

Roberto Benassai, Nel mezzo della notte e Al di là delle ombre

Nel mezzo della notte

E' la storia di un'amicizia tra tre ragazzini che si perdono di vista perché scelgono stili di vita completamente diversi. E' la storia di una promessa che comunque li tiene legati più di quanto loro stessi siano in grado di percepire al di là dei loro caratteri completamente diversi.Dopo vent'anni di apatia, lentamente, il loro cuore e la forza dell'affetto che comunque li lega li porterà a un profondo cambiamento che avrà ripercussioni anche sulla loro vita privata.Roberto Benassai parla di amicizia, di egoismo, del coraggio di voltare pagina, di riconoscere i propri errori con umiltà e ne parla con un ottimismo che lentamente coinvolge il lettore e lo porta a tenere il fiato sospeso fino all'ultima pagina.

Il ricavato di Nel mezzo della notte è andato a:

Nuovo Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e

Il Sole ADP - ass. Down Pistoia


Al di là delle ombre

Due ragazzi dal carattere profondamente diverso, uno proteso verso gli altri, l'altro egoista, disposto a passare sopra gli affetti per arrivare allo scopo: un cammino comune difficile, infranto all'improvviso da una profonda tragedia. Il protagonista principale dovrà ricostruire la sua vita da zero con l'aiuto di Grinta, il suo allenatore. La scelta di andare a fare volontariato in Africa lo porterà a scoprire un mondo completamente diverso e a trovare nuovi e antichi affetti...

Il ricavato di Al di là delle ombre è andato a:

Il sole Adp - ass. Down Pistoia

e Coop. La Tarta-ruga di Montemurlo - Assistenza disabili


Roberto è un inguaribile ottimista, come me, e la sua capacità di entrare nell'intimo dei personaggi e scrivere dialoghi snelli e credibili porta il lettore a tuffarsi nel libro e a non mollarlo fino alla fine.

Bravo.

Entrambi i libri possono essere ordinati solo per e-mail a:

il-sole.adp@libero.it

2

Patrizia Casalini e Karin Schirmer

Patrizia è la mia amica di sempre... io e lei abbiamo fatto cose che Bridget Jones manco se le sogna.
Le dedico questa canzone perché lei sa che la nostra amicizia è più grande e più forte della distanza chilometrica e della pigrizia che ci contraddistingue.
http://it.youtube.com/watch?v=Wg5fk8AfISU

E non fare la sentimentalona e non gnolare, neh?


Karin Schirmer è una donna di un coraggio incommensurabile: si è ricostruita la vita con le sue mani più di una volta ed è sempre riuscita a mantenere un cuore grande come l'universo intero.
Ci siamo perse di vista per venti anni e ci siamo ritrovate, per caso, grazie al lavoro di Patrizia.
Le dedico questa canzone perché... lei sa perché!
http://www.youtube.com/watch?v=6UO6doTzh5g

E non gnolare nemmeno tu!

Un abbraccio a entrambe: siamo delle grandi, ragazze!
1

saspens...

Tra poco Apithepresident darà il suo illustrissimo parere sui due libri del collega ragioniere-autore
Roberto Benassai...

http://video.google.it/videosearch?q=ennio+morricone&hl=it&emb=0&aq=f#

mercoledì 12 novembre 2008

1

Tributo a Lady D


Scusatemi, volevo dedicarle un pensiero.
A me questa donna piaceva tanto e apprezzavo la sua battaglia contro le mine anti-uomo.
http://video.google.it/videosearch?gbv=2&hl=it&q=lady%20diana&ndsp=18&ie=UTF-8&sa=N&tab=iv#q=candle%20in%20the%20wind&hl=it&emb=0

1

andate un po' a vedere qui...

http://zambardino.blogautore.repubblica.it/

e qui:

http://www.antoniodipietro.com/2008/11/no_allammazza_blog.html#comments

e stiamo un po' a vedere...
7

è arrivato.

Bene, il socio Mik è appena approdato in quel di Milano.
Benvenuto da noi continentali!
1

mercoledì: è giorno di caccia


Ho appena sentito una schioppettata molto vicina a casa.
La caccia al cinghiale mi schifa, e i cacciatori che vi partecipano, vestiti alla Rambo e muniti di radiotrasmittenti mi disgustano.
Sabato abbiamo incrociato un'automobile che aveva, ben legato davanti al cofano, il cadavere di un cinghiale a zampe in su, per farlo vedere a tutti.
Pappappero.
Che pena.
5

chi l'aveva?


Allora, per rimanere in tema anni '70, io avevo il Dolce Forno, ma credo di non avere mai capito come funzionava... cucinavo porcherie che non mangiava nemmeno il cane, delle sottospecie di tortine non lievitate dure come il marmo.
Immagine che invece voi foste cuochi provetti e preparaste già in tenera età meravigliose quiche lorraine, crostatine con marmellata preparata in casa e blinis, vero?
5

per Fenice, oggi un po' così...


Amico mio, accanto a te
non ho nulla di cui scusarmi,
nulla da cui difendermi,
nulla da dimostrare: trovo la pace...
Al di la' delle mie parole maldestre
tu riesci a vedere in me
semplicemente l'uomo.


Antoine de Saint-Exupery


http://www.youtube.com/watch?v=rJ1tBYV1cgU
Elton John, Sorry Seems To Be The Hardest Word (1976)
4

Meteor Man, Dee Dee Jackson


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