domenica 30 novembre 2008
Buongiorno
Tuoni e fulmini, sembra un temporale estivo... non fosse per la neve che imbianca prati e tetti.
Per non sapere né leggere né scrivere io me ne torno sotto le lenzuola di flanella.
P.s.: Il freddo accumulato venerdì sta dando i primi frutti. Ho un raffreddore disgustoso.
P.s.2: La pioggia battente, nel giro di tre secondi, si è trasformata in NEVE battente.
La casa pirata
Qualcuno sostiene che all'alba, in questa stagione dopo le grandi nevicate, nella pianura che si stende tra la Via Emilia e il Po, si possano incrociare delle case fantasma abitate dagli spiriti.
Io sostengo che in tutte le stagioni si incrociano dei progettisti in carne e ossa che abitano gli ordini e i collegi professionali e rovinano il paesaggio; quelli si che sono veri pirati...
Notte ricca, questa... Per Maria
Eccoti accontentata. Un altro gigante: Neil Young
http://www.youtube.com/watch?v=kmaCQ4-2T5I&feature=related
Anche il presentatore non ti dispiacerà...
il tuo Arbiter preferito
sabato 29 novembre 2008
E per i sessantenni...
però vai ananna presto, mi raccomando.
Ciao vecchio babbione mio.
Giuseppe Ungaretti
Dormire
Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917
Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve
venerdì 28 novembre 2008
Hummer
amicizia
Grazie!
Dopo una serie di sfighe parossistiche (tra cui la catena rotta del torpedone) sono infine giunta a casa e ho fatto uscire i cani che stanno allegramente NUOTANDO a crawl nella neve.
Io non so quanta neve sia venuta (e ne stia tuttora venendo), saremo sul metro, credo.
Vi dico solo che un compleanno così di @@@@@ non me lo ricordo (a parte i vostri deliziosissimi e ben graditi auguri).
In città sono riuscita solo ad acquistare un pacchetto da 4 rotoli di carta igienica (eravamo senza, mica mi diverto così), in compenso ho atteso per un'ora il torpedone al riparo di un albero che mi ha rovesciato ciclicamente addosso cumuli di neve che mi ha infraccicato: nuca, guanti-mani, deretano e piedi.
Niente shopping.
Ora vi saluto e cerco di sciogliermi vicino a un termosifone.
Siete dei tesori!
Apicongelata
Prinz xr - incentivi rottamazione...
Caro vecchio mio Prinz xr,
io talvolta attingo alla storia dell'arte per 'arricchire' e commentare i miei post o per alludere allo stato psicologico o figurativo del Maestro Vlad.
Se ti fai un giro a ritroso nel blog ritroverai Raffaello, Tiziano, Pontormo, ma anche Seurat; addirittura Kounellis, Marca-Relli ecc.
Perché, dal momento che stai nascosto e non ti fai vedere, non 'alludi' anche tu attraverso qualche bel dipinto?
Ti posso dare un aiutino e suggerirti un autore in cui potresti riconoscerti...
Tal Hieronymus Bosch.
Mi raccomando, non lasciarti ingannare dal nome, non è il famoso capo Apache...
Guarda bene il dipinto nei dettagli e vedrai che da qualche parte, in qualche angolino, ritroverai un po' di te stesso...
Buon studio
tuo Maestro Vlad
p.s.
vedi in vantaggio di essere Arbitri?...
It's a long way to San Marino...
Bollettino del giorno
giovedì 27 novembre 2008
Per rex... e PPP
Vecchio mio, mi tocca accontentarti...
Qui si era alle termae con Marco Aurelio. Noti i conci di Beola alle mie spalle? Devi sapere che a quei tempi mettevamo il pavimento sulle pareti e i tappeti per terra...
Alla faccia dell'appassimento... Sapete la domenica praticavo uno sport impegnativo; facevo il gladiatore.
Siete contenti cari?
p.s.
questa si chiama Fotografia...
IL gioco dell'angelo, Carlo Ruiz Zafòn, Mondadori
Scritto davvero da dio ma...
Un minestrone di ironia (e meno male), esoterismo, soprannaturale, persone che non invecchiano mai (Dorian Gray), un paio di poliziotti da libro americano degli anni '50 e una serie di situazioni ripetitive che non solo non mi hanno attratto, ma mi hanno lentamente respinto.
Nella Barcellona dei primi vent'anni del Novecento, David, figlio di un uomo analfabeta e di una donna che lo ha abbandonato da piccolo, si avvicina ai libri e, preso solo l'ala protettiva di un personaggio ricco e potente, viene assunto come giornalista in una redazione e inizia a pubblicare racconti settimanali.
Dopo alcune cocenti delusioni viene contattato da un editore misterioso che per anni lo insegue cercando di convincerlo a pubblicare per lui un'opera unica, un capolavoro.
Quando David deciderà di accettare la sua proposta si ritroverà sprofondato in un incubo dal quale sarà molto difficile uscire.
Non mi sforzo di più,
ma vi consiglio di leggere i commenti, sempre su Ibs, prima di acquistarlo.
http://www.ibs.it/code/9788804583356/ruiz-zafon-carlos/gioco-dell-angelo.html
Buona giornata a tutti!
mercoledì 26 novembre 2008
A tutti i fan del maestro
E scattare fu tutt'uno con il pensare (e il digerire).
Catalogo di un'automobile - Parliamone
Uno @@@@@ è insieme un invito e una sfida. Una sfida ad aprire la mente a tutto ciò che ancora non conosci. A mettere in discussione tutto ciò che ti sembra di conoscere da sempre. Che sia nella nostra vita quotidiana o in un mondo più grande, siamo noi stessi a creare le opportunità per un cambiamento.
Wow! è davvero così! che cambiamento, dalla multipla capriolet a questa meraviglia meccanica... hanno ragione.
Ed è vero: conosco solo Fiat.
Ammazza che provincialina, che sono.
Il mondo più grande: sìììììììì, il mondo sarà mio!
@@@@@, con tutta la sua potenza ed eleganza, rappresenta pienamente la filosofia @@@@@@.
Non solo tra le cime boscose e sui sentieri di montagna, ma anche tra le strade metropolitane potrai godere di una sensazione di libertà nel segno del comfort.
A ri-wow! andrà bene per la doppia vita di Vlad: montagna e città, potrà viaggiare in totale e libera sicurezza.
Sugli impervi percorsi di montagna così come sui cavalcavia urbani, @@@@@@ cattura immediatamente ogni sguardo. Ha uno stile inconfondibile, con bla... bla... bla...
Ehmmm.
No, scusa, ma non si parlava di sicurezza? E che bip vuol dire cattura gli sguardi?! Be', soprattutto sui cavalcavia, direi che porta pure sfiga,
Forte per affrontare ogni avventura ma con un tocco di eleganza per non passare inosservati anche in città.
Eeeeeeh? Ma io la macchina la compro perché VADA, perché funzioni, non per non passare inosservata.
Con @@@@@@ ti sentirai a tuo agio davanti a un ristorante esclusivo come su un percorso avventuroso in montagna.
Davanti a un ristorante? Scusate, stiamo parlando di Mc Drive? Io in genere nei ristoranti vorrei pure entrarci, ma entro a piedi, non con il macchinone. E voi?
Bene, nuovo argomento:
Perché le pubblicità delle automobili parlano di APPARIRE?
Ne parliamo un po'?
baci a tutti,
Api
p.s.: e poi non c'è nemmeno il portaNutria e il portaTarsiopigmeo. Come sono indietro, 'sti qui. Pfui.
Remembering Don Giovanni. Quelle serate un po' così...
... c'è il direttore, l'orchestra c'è, apparecchiati sul buffet son mantecati i dimenticati
se il pasticcino ha un senino in se, del maraschino effetto è...
http://it.youtube.com/watch?v=cB0u6jMohn4
http://it.youtube.com/watch?v=cbnE-PBYSns&feature=related
martedì 25 novembre 2008
Monsieur Ladoucette e il Club dei cuori solitari, Julia Stuart, Corbaccio
Come vi avevo promesso, vi parlo di questo libro, letto qualche giorno fa.
Ad Amour-sur-Belle, un paesino di campagna del Périgord, si intrecciano antichi rancori, esistenze solitarie e mai nessuna novità, a parte qualche pettegolezzo di modesta portata.
La tromba d'aria del 1999 ha fatto sì che tutti gli abitanti, convinti di morire nell'arco della notte, oltre a farsi fuori intere cantine di vini pregiati, paté de fois gras e delizie varie, si liberassero quasi tutti la coscienza rivelando a coniugi e amici infedeltà e segreti inenarrabili, per poi svegliarsi la mattina dopo vivi, vegeti e profondamente vergognosi.
Il barbiere del paese, a causa della calvizie che affligge la maggior parte degli abitanti e la concorrenza del barbiere di un paese vicino che ha inventato il mitico 'taglio a pigna' che lui si rifiuta di adottare, è costretto a chiudere bottega.
Decide però di risorgere come agente matrimoniale...
Un libro che ho trovato delizioso, fresco, surreale, sempre ironico e gradevolissimo da leggere.
Una commedia di equivoci, di vite semplici, di rancori personali che immerge il lettore in una fauna umana eterogenea e indimenticabile.
Incipit:
Guillame Ladoucette si asciugò le dita affusolate sulla gamba dei pantaloni prima di infilarle nel barattolo di vetro. Rigirandole nel grasso freddo e viscido, riconobbe al tatto una caviglia e gli venne l'acquolina di bocca. Tirò fuori la zampa d'anatra e la lasciò cadere nel cassoulet avviato da sua madre trentun anni prima e rimasto sul fuoco sin da allora. [...]
Depositario del cassoulet da quando sua madre si era rincitrullita, il barbiere rimestò la pietanza con rispettosa lentezza e osservò un osso d'oca apparire tra i vapori di timo e origano [...]
In un primo momento Madame Ladoucette aveva severamente proibito la rimozione dell'osso per orgoglio materno. Anni dopo, con la mente distorta dal dolore per la morte del marito, si era convinta che la buona sorte del figlio nel mettersi in proprio - l'unico ricordo felice che riusciva ad affiorare in quel periodo difficile - fosse una prova dell'esistenza dell'Onnipotente e derivasse da quell'osso [...].
Buona lettura.
Api
Tarsio Pigmeo
lunedì 24 novembre 2008
che meraviglia.
domenica 23 novembre 2008
Parco del Monte Fuso
sabato 22 novembre 2008
La strada per l'immortalità...
Questa mattina, ho dato una mano a Lorenzo mentre preparava i collage chiesti dall'insegnante di educazione artistica. Intanto abbiamo fatto un giretto nel blog e mi sono accorto che le corse degli ultimi giorni mi avevano distratto dal post di Pia 'Starry starry night'. Mi sono commosso proiettato ancora una volta nel passato; mi ricordavo questa canzone come colonna sonora di un bellissimo lavoro televisivo in bianco e nero di tanti, tanti anni fa (dovevo avere più o meno l'età di mio figlio): 'Lungo il fiume e sull'acqua', ricordate? La storia di una indagine su di una ragazza trovata morta sull'argine di un fiume.
Ma mi sono commosso anche scoprendo che la canzone è dedicata a Van Gogh; non l'ho mai saputo...
Perhaps they never will...
Io e Lorenzo l'abbiamo ascolata mille e mille volte, e ne abbiamo letto il testo riportato da Pia nel post, e abbiamo guardato i dipinti; e Lorenzo mi ha confermato che vuole iscriversi ad un liceo in cui si possa imparare la Storia dell'arte.
Leggendo le ultime parole di Van Gogh, abbiamo deciso però che la tristezza, come la pioggia, non può durare per sempre...
Perché abbiamo avuto conferma che l'Arte e la Bellezza sono l'unico strumento che ci è dato per consegnare i nostri pensieri e i nostri sogni al futuro: l'unica vera via per l'immortalità.
Allora abbiamo deciso di dedicare questi pensieri atutte le persone che si appassionano e che ci vogliono bene.
Paolo e Lorenzo
venerdì 21 novembre 2008
Vanity Fair, 12.11.2008
- A Veronica -
Supplizio innominabile
Orrore del tempo
Caso maledetto
Benedette le tue lacrime
Signore Dio
ehm... che cosa vuole dire?
Catia Bondi's girl, ci puoi aiutare?
Non voglio scomodare Chris di L&S, dài. Proviamo noi a spiegarla.
Giochino del weekend.
Troviamo quattro nomi di ristoranti?
1. ristorante pretenziosissimo in centro, apparecchiata elegante e dodici camerieri che ti stanno
per tutta la cena dietro al coppino (nuca)
2. trattoria alla buona in campagna, tovagliette di carta e un oste che se fai troppo il fighetto ti
manda a dare via i piedi.
3. pizzeria-ristorante di pesce, gestita rigorosamente da meridionali pizzaioli ed esperti di pesce.
4. ristorante cinese in periferia.
anche solo uno, se volete.
colonna sonora del gioco:
mercoledì 19 novembre 2008
le '20 pagine' di Pia... - firmato Capitan Delano
Io e Pia abbiamo dibattuto a lungo (ne abbiamo parlato anche, al tempo del nostro ingresso nel forum, su LeS) sulla questione delle 'venti pagine'...
Io sostengo da sempre che bisogna veder le cose da tutti i lati, dall'inizio alla fine, nella loro completezza, per poterle giudicare e apprezzare.
Certo a volte può risultare faticoso, ma il senso può risultare comprensibile solo alla fine; come nei film in cui non si possono tralasciare i titoli di coda. o come quando si va a vedere una mostra e si guarda solo parte di ciò che vi si trova esposto senza valutare il significato complessivo e scientifico che ha condotto i curatori ad allestirla.
Quando Pia si deciderà a leggere 'Benito Cereno' (quell'ineffabile storia di mare di Melville), scoprirà di avere letto uno dei più bei thriller che siano mai stati scritti.
Anche in questo caso, si scelga l'edizione tradotta da Cesare Pavese e, dopo avere annusato la carta della copertina, non si tralascino i commenti finali sul senso del mare e sul valore della traduzione, presenti in coda al racconto.
Non si tralasci neppure il mio post su tale lettura che ho inviato a LeS il 26 settembre scorso (che siccome siete pigri e non ve lo andrete a vedere, vi riporto qui sotto...):
- Benito Cereno - 25.9.2008
Recentemente ho sfruttato il viaggio in treno per andare a Milano e poi tornare a casa, per terminare la lettura di "Benito Cereno" di Melville, nella traduzione di Cesare Pavese del 1940 per i tipi di Einaudi.
Mi sono appuntato qualcosa:
"... tutto questo è ciò che è stato e ciò che seguì, si volse in un tal viluppo di rapidità, che passato, presente e futuro parvero un attimo solo..."
"... Voi generalizzate, Don Benito, e in modo troppo lugubre. Il passato è passato; perché farci sopra della morale? Dimenticatelo. Guardate, il sole che là risplende ha dimenticato ogni cosa, e così il mare e il cielo azzurro; hanno voltato pagina, loro. - Perché non hanno memoria - rispose scoraggiato Don Benito, - perché non sono umani."
"... e fissava attraverso il ponte di Rimac quel monastero sul monte Agonia dove, tre mesi dopo che lo rilasciò il tribunale, Benito Cereno trasportato su una bara seguì davvero il suo capo."
C'è il senso del mare, che racchiude il senso della nostra vita: il senso degli orizzonti incommensurabili accarezzati dal vento salmastro in superficie, ma anche dei claustrofobici abissi. C'è la calma, ma anche l'inquietante tensione che tale calma infonde nell'animo umano preludendo alla tragedia. C'è la speranza, ma ci sono anche la disillusione e il tradimento; forse soprattutto quello... C'è tutto insomma. Ogni frase schiude la porta di un mondo da scoprire e ci viene offerta come un nuovo, ricco indizio che ci conduce verso la comprensione.
Si chiude il libriccino soddisfatti e un po' inquieti, si leggono voracemente le 'note del traduttore', lo si rigira tra le mani delicatamente, quasi timorosi di rovinarlo, e lo si vorrebbe ricominciare da capo, come fosse un bel thriller...
Ora, mi viene voglia di azzardare una colonna sonora per questo magico racconto e scelgo questa: Arvo Pärt - Lamentate - ECM new series - 2005
Provare per credere...
Buona lettura e buon ascolto a tutti.
Paolo Simonetti
Paolo si Stefano
Grazie, Paolo -
Opinioni di un clown, Heinrich Boell
Faccio parlare questa recensione, davvero ben fatta, trovata su:
http://www.lafrusta.net/rec_boll1.html
Opinioni di un clown – Mondadori, Milano 2001
Quanto a me, posso dire che questo libro mi è molto piaciuto. All'inizio il protagonista mi sembrava quasi il protagonista de 'la noia' di Moravia, poi ha iniziato ad assumere il suo vero carattere e ha preso vita, diventando ironico, irruente, sanguigno, disperato.
Hans è una vittima dei suoi tempi, un sognatore... un personaggio che non riesce a farsi avviluppare dal cinismo che lo circonda.
Hans il Clown può essere riassunto in una frase che lui stesso pronuncia, verso la fine del libro:
"Sono un clown e faccio raccolta di attimi".
colpo di scena!
Maria ti prego... siediti, inspira profondamente e fatti una tisana al biancospino.
Sei pronta, tesoro?
L'ho letto!
Io non so per quale stranissima congiunzione astrale non riuscissi ad andare avanti.
Misteri della vita.
Mi sono innamorata di Assaf, Teodora, Tamar, Shay, Karnaf, Leah.
Ho odiato Miko, Pessah, quei bastardi dei suoi genitori e quella pippa di sua moglie.
Ho adorato l'omino con il fucile, il primo artefice del successo della piccola Tamar...
Scritto da dio, scorrevole e magistrale nel definire il carattere di ogni singolo personaggio (cane compreso).
Insomma, Maria-Duccio-Ben: sono con voi!
Un libro che lascia il segno, o come dico io... una scatola magica.
Un paio di canzoni cantate da Tamar (mi sembrava di sentirla...)
You'v got a friend, James Taylor
http://www.youtube.com/watch?v=7vY1peG8gHQ
Starry, starry night, Don McLean
http://www.youtube.com/watch?v=nkvLq0TYiwI
Magari più tardi vi parlerò degli altri due libri che ho letto in questi due giorni e di cui vi avrei voluto parlare ieri... ora esigo un po' di silenzio per il meraviglioso David Grossman.
E... grazie, ragazzi.
Apicommossissima
martedì 18 novembre 2008
ancora piperno e grossman...
GROSSMAN e piperno a tu per tu, di fronte ad una platea di lettori che non riescono a vedere per via dei riflettori, e di tantissimi altri lontani, tra cui api, maria e duccio.
Ringrazio la carapi_pia e la dolcemaria per aver introdotto due scrittori così ricchi di sentimento e carattere che riversano nella letteratura la loro vita e vivono diversamente dai comuni mortali, per la grande capacità di fare letteratura e di emozionare.
Dolcemaria mi ha fatto avere la scannercopia dell’intervista: per il mio sentire è magistrale e trovo felice l’espressione di piperno che parla di DEVOZIONE sua nei confronti del grande Grossman.
E’ un elogio a tutto campo; incisivo, sincero, in cui viene valorizzato proprio con le ridottissime note rivelatrici di un finale, il senso dell’intervista in cui si parla di un evento che pervade due libri, i capolavori di Grossman, il primo e l’ultimo, senza parlare esplicitamente di eventi personali. Che da modo, inoltre, d’introdurre “il valore della famiglia per l’ebreo”, l’estrema risorsa, l’ultimo luogo di fuga, l’appartenenza.
E’ una delle più belle, intense, passionali, viscerali interviste tra due uomini che con storie diverse, infanzie molto diverse e percezioni dell’infanzia così tanto differenti, amano la patria Israele; per Grossman Patria in senso pieno e per piperno una patria che alberga nel suo DNA.
Il giovanissimo piperno vive l’ “essere ebreo” a Roma in una famiglia che aveva realizzato una rimozione collettiva della deportazione di una dozzina di affini e autorizzato gli “scampati” a seppellire gli eventi insieme alle centinaia di parenti deportati: il nugolo di cuginetti, cognati, sorelle, suocere e nipotini di cui era severamente vietato parlare. Insomma famiglie che si sentivano in credito con la Storia e che intendevano esigerlo.
Grossman, come i tantissimi ebrei d’Israele, ha invece sviluppato, insieme al trauma, una circospezione travestita da incubo notturno o da diurno presentimento che accompagnerà l’intera sua vita.
E’ un’intervista che leggerò ancora diverse volte e che più bella e intensa non avrebbe potuto essere; scusatemi care amiche, ma ho proprio bisogno di scriverlo.
Con tanta amicizia e stima.
Io trovo che sia sempre utile a tutti, avere opinioni differenti, soprattutto quando la diversità viene espressa in tono delicato e garbato, come sa fare duccio!
lunedì 17 novembre 2008
Al mattino
domenica 16 novembre 2008
Scende la sera...
richiesta di mr. aaaaa
AL CAFFE’ CULTURAL CHIC DI API ( con poco zucchero, grazie ! )
I grattacieli storti, disassati, antisimmetrici prima invocati per entrare nella nouvelle vogue architettonica e poi denunciati come incompatibili…( piaVlad, fai vedere qualche esempiuccio ! ) vi piacciono ?
Ma soprattutto ne sposate il pensiero filosofico destrutturante che ne è alla base ?
Insomma la filosofia di Derrida, “ l’oltrepassamento della metafisica” ,attraverso la decostruzione de “la traccia”, in quali campi segmenti organizzazioni della vita vi piacerebbe ancora applicarlo ?
Mi piacerebbe sentire gli argomenti de “La matita di casa” e poi anche de “la tastiera di casa”, ovviamente dopo aver dibattuto e approfondito la cosa con NATASHA che le sue idee al riguardo deve averle ben chiare e nette.
aaaaaaaaa
Ti ho trovata - c'ho provato
Alla fermata del Lido, il vaporetto si svuotò completamente, riversando sull'imbarcadero ondeggiante una folla dall'aria stanca e assente; quasi quelle persone fossero comparse di una recita ormai replicata troppe volte per concedere ancora qualche emozione. Uno solo tra questi, un uomo alto dai capelli biondo cenere, si muoveva come spinto da una eccitazione inconsueta; imboccò il Gran Viale trascinando nervosamente un trolley da viaggio fino al punto in cui, scortato dai platani dai tronchi rugginosi, gli si aprì all'improvviso la vista sulla facciata variopinta dell'Hotel Hungaria.
Il rivestimento di maioliche, opaca testimonianza di una stagione ormai inesorabilmente perduta, era stato deturpato dal tempo e dalle intemperie e privato di alcune tessere. L'intonaco nudo riaffiorava grigio tra le alte finestre: chiazze quadrangolari che ricordavano i pixel mancanti di un'immagine digitale.
L'uomo si fermò, come rapito, ad osservare da lontano la massa silenziosa ed imponente dell'edificio; come se si fosse trovato inaspettatamente di fronte alla carcassa di un grosso cetaceo morente, trascinato sanguinante a riva dalla risacca.
Dopo alcuni istanti, ritrovata l'eccitazione che lo aveva accompagnato fino a quel momento, entrò nella hall spaziosa illuminata da enormi lampadari in vetro di Murano; consegnati i documenti, chiese nervosamente alla ragazza alla reception un elenco telefonico e si diresse rapidamente verso l'ascensore che conduceva ai piani superiori.
Il cigolio delle funi che mordevano le pulegge del vecchio impianto lo innervosì: 'forza, svelto; fammi arrivare in questa stramaledetta camera!'
Le grandi doghe in legno del pavimento emisero una sorta di gemito sotto i suoi piedi quando entrò nella stanza. Abbandonata la valigia in un angolo, si diresse verso il frigobar e ne estrasse una bottiglia di birra che, raggiunto lo scrittoio, si scolò cercando poi la complicità di una sigaretta. Finalmente cominciò a sfogliare l'elenco telefonico.
'B'..., 'Be'... Ci siamo, eccola qua! Belicchi Giuditta, Via Lepanto 11, Lido di Venezia. Tel....
Evidenziò il nome con una penna e tirò fuori dalla tasca della giacca un piccolo contenitore. La polverina bianca in esso custudita, sistemata con ordine sul tavolo, lo fece starnutire. Poi inalò profondamente e si abbandonò sulla sedia.
Guardò intorno a se con soddisfazione e si accorse, autocompiacendosi, delle dimensioni e dell'eleganza in declino del luogo in cui si trovava, quasi si identificasse con essa.
'Ti ho trovata' pensò, e scoppiò in una fragorosa risata.
Prima di uscire dalla stanza, si guardò nel grande specchio appeso alla parete a lato della porta passandosi una mano tra i capelli: notò i fregi dorati che decoravano le pareti e, dietro il suo sguardo diabolico, vide riflesso anche il colore della sua anima.
La caccia era iniziata.
L'ingiustizia
sabato 15 novembre 2008
Flashdance!
ma che meraviglia...
non riuscivo a tenere i piedi fermi.
mi sono raccomandata con dida di non ballare così in casa... speriamo che mi ascolti.
What a feeeeeling....
http://www.youtube.com/watch?v=Jcp7v0uoybc
Discorso di Barack Obama alla Convention democratica di Boston, 2004
Una grandezza che non dipende da quanto sono alti i nostri grattacieli, quanto potenti le nostre forze armate, quanto grande la nostra economia.
Il nostro orgoglio è fondato su una dichiarazione scritta più di duecento anni fa.
'Noi riteniamo evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati uguali, che essi sono dotati dal Creatore di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti vi sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità.'
E' questo il vero genio dell'America: la fede nei sogni semplici, nei piccoli miracoli".
(VF, inserto Obama)
Biblioteca del Gruppo Volontari Avis-Cri
venerdì 14 novembre 2008
Valutazioni gratuite, di Vilfredo Manuzza
Il grande cinema da Simonetti-Fantoni
http://www.bozzetto.com/movies/samples.htm
1. ho fatto il pieno di gasolio
2. ho risolto la questione 'libro di inglese' con rimborso
3. sono andato in banca
4. ho preso inchiostro di china e pennini
5. sono andato in tre biblioteche diverse e ho preso:
- 'West and soda' per tutti noi
- 'Magnolia' per tutti noi
- 'Flash dance' per Didi e anche per Pia...
- 'Via col vento' per Pia
6. sono arrivato in studio a risolvere un po' di grane (spero mi avanzino prima di sera un paio d'ore per progettare...)
Stasera si può guardare 'West and soda' del grande Bruno Bozzetto, da non perdere... (anche con Pia, se non va in pizzeria...)
Frau Karin Schirmer
da "Ti ho trovata", A.P. Fantoni, Mamma editori
Come avreste scritto questa pagina?
"
Belicchi Giuditta, Via Lepanto 11. Lido di Venezia. Tel.....
Strappò la pagina dall'elenco, si alzò e uscì dalla stanza.
La caccia aveva inizio."
bene, è la prima volta da un anno che rileggo un pezzo del libro.
ecco, io cambierei un sacco di cose, mannaggia.
giovedì 13 novembre 2008
Ai miei amici animali e umani
ehm...
Buongiorno Mik, facci un briefing.
Roberto Benassai, Nel mezzo della notte e Al di là delle ombre
Nel mezzo della notte
E' la storia di un'amicizia tra tre ragazzini che si perdono di vista perché scelgono stili di vita completamente diversi. E' la storia di una promessa che comunque li tiene legati più di quanto loro stessi siano in grado di percepire al di là dei loro caratteri completamente diversi.Dopo vent'anni di apatia, lentamente, il loro cuore e la forza dell'affetto che comunque li lega li porterà a un profondo cambiamento che avrà ripercussioni anche sulla loro vita privata.Roberto Benassai parla di amicizia, di egoismo, del coraggio di voltare pagina, di riconoscere i propri errori con umiltà e ne parla con un ottimismo che lentamente coinvolge il lettore e lo porta a tenere il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
Il ricavato di Nel mezzo della notte è andato a:
Nuovo Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e
Il Sole ADP - ass. Down Pistoia
Al di là delle ombre
Due ragazzi dal carattere profondamente diverso, uno proteso verso gli altri, l'altro egoista, disposto a passare sopra gli affetti per arrivare allo scopo: un cammino comune difficile, infranto all'improvviso da una profonda tragedia. Il protagonista principale dovrà ricostruire la sua vita da zero con l'aiuto di Grinta, il suo allenatore. La scelta di andare a fare volontariato in Africa lo porterà a scoprire un mondo completamente diverso e a trovare nuovi e antichi affetti...
Il ricavato di Al di là delle ombre è andato a:
Il sole Adp - ass. Down Pistoia
e Coop. La Tarta-ruga di Montemurlo - Assistenza disabili
Roberto è un inguaribile ottimista, come me, e la sua capacità di entrare nell'intimo dei personaggi e scrivere dialoghi snelli e credibili porta il lettore a tuffarsi nel libro e a non mollarlo fino alla fine.
Bravo.
Entrambi i libri possono essere ordinati solo per e-mail a:
Patrizia Casalini e Karin Schirmer
Le dedico questa canzone perché lei sa che la nostra amicizia è più grande e più forte della distanza chilometrica e della pigrizia che ci contraddistingue.
http://it.youtube.com/watch?v=Wg5fk8AfISU
E non fare la sentimentalona e non gnolare, neh?
Karin Schirmer è una donna di un coraggio incommensurabile: si è ricostruita la vita con le sue mani più di una volta ed è sempre riuscita a mantenere un cuore grande come l'universo intero.
Ci siamo perse di vista per venti anni e ci siamo ritrovate, per caso, grazie al lavoro di Patrizia.
Le dedico questa canzone perché... lei sa perché!
http://www.youtube.com/watch?v=6UO6doTzh5g
E non gnolare nemmeno tu!
Un abbraccio a entrambe: siamo delle grandi, ragazze!
saspens...
Roberto Benassai...
http://video.google.it/videosearch?q=ennio+morricone&hl=it&emb=0&aq=f#
mercoledì 12 novembre 2008
Tributo a Lady D
Scusatemi, volevo dedicarle un pensiero.
A me questa donna piaceva tanto e apprezzavo la sua battaglia contro le mine anti-uomo.
http://video.google.it/videosearch?gbv=2&hl=it&q=lady%20diana&ndsp=18&ie=UTF-8&sa=N&tab=iv#q=candle%20in%20the%20wind&hl=it&emb=0
mercoledì: è giorno di caccia
Ho appena sentito una schioppettata molto vicina a casa.
La caccia al cinghiale mi schifa, e i cacciatori che vi partecipano, vestiti alla Rambo e muniti di radiotrasmittenti mi disgustano.
Sabato abbiamo incrociato un'automobile che aveva, ben legato davanti al cofano, il cadavere di un cinghiale a zampe in su, per farlo vedere a tutti.
Pappappero.
Che pena.
chi l'aveva?
Allora, per rimanere in tema anni '70, io avevo il Dolce Forno, ma credo di non avere mai capito come funzionava... cucinavo porcherie che non mangiava nemmeno il cane, delle sottospecie di tortine non lievitate dure come il marmo.
Immagine che invece voi foste cuochi provetti e preparaste già in tenera età meravigliose quiche lorraine, crostatine con marmellata preparata in casa e blinis, vero?
per Fenice, oggi un po' così...
Amico mio, accanto a te
non ho nulla di cui scusarmi,
nulla da cui difendermi,
nulla da dimostrare: trovo la pace...
Al di la' delle mie parole maldestre
tu riesci a vedere in me
semplicemente l'uomo.
Antoine de Saint-Exupery
http://www.youtube.com/watch?v=rJ1tBYV1cgU
Elton John, Sorry Seems To Be The Hardest Word (1976)
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