lunedì 6 ottobre 2008

33

from paolo federici

dobbiamo fare un discorso serio? Vi copio/incollo un vecchio estratto dal mio blog ... e se avete tempo e voglia, leggete (è vero che i soldi devono girare ... ma è anche vero che quando ci dicono che dobbiamo spenderli per comprarci la borsa di coccodrillo ... per il bene dell'economia, sono altre le cose che girano!) :

Creare un bisogno per poi soddisfarlo.
E' uno dei capisaldi dell'economia e del capitalismo: per guadagnare alla grande basta trovare la cosa giusta da vendere. E se non si trova niente di nuovo, basta invertarselo!
Chi aveva "bisogno" del cellulare? Adesso non se ne può più fare a meno. A poco più di 50 milioni di italiani (tanti siamo, compresi poppanti e lattanti!) sono stati venduti quasi 100 milioni di cellulari. E se uno, come me, si ostina a non volere il cellulare, lo guardano storto. Devo essere, perlomeno, un tipo strambo!
Produci armi ed hai bisogno di venderle? Ti creo una bella guerra qui ed una là e, oplà, le tue armi vanno a ruba e tu fai i soldi alla grande! Non importa che poi ci siano migliaia di morti. A me, venditore di armi, interessa che ci sia la guerra. Se poi riuscirò a vendere le mie armi ad entrambi i contendenti, vorrà dire che sono proprio bravo a fare il mio lavoro.
E la politica, in fondo, serve proprio per aiutare le aziende nella loro crescita.
Chi aveva bisogno della televisione? Qualcuno ha addirittura deciso di fornirci programmi "gratis". E così ha preso due piccioni con una fava, come suol dirsi. Ha creato il bisogno per le merci di farsi pubblicità (che ovviamente fa pagare salato!) ed una volta che siamo diventati "schiavi" della televisione ha inventato la tv a pagamento, dove, ovviamente, si possono vedere i programmi seri, mica quelle schifezze che ci propina l'altra tv, quella gratis! Solo che il massimo è fare la pubblicità anche sulla tv a pagamento.
(Leggetevi l'ultimo libro di Markaris: "la lunga estate del commissario Charitos". E' un giallo meraviglioso, e la denuncia contro il potere della pubblicità fin troppo evidente!)
Andiamo indietro nel tempo.
Chi aveva bisogno della religione? Questa è stata la grande invenzione: creare il bisogno di Dio e poi soddisfarlo.
In fondo qual è la differenza con il bisogno di maghi, di ufo e di oroscopi dei quali, ormai, non possiamo più fare a meno?
L'aveva già detto qualcuno, paragonandola all'oppio.
Ecco ci siamo: chi aveva bisogno della droga? Eppure ormai è sempre più grande il numero di quelli che non possono farne a meno. Le statistiche giornaliere che ci propinano i giornali parlano di aumento esponenziale del consumo di cocaina: quasi quasi che continuando a farne a meno ci si sente in minoranza (e lo sappiamo che in democrazia è sempre la maggioranza ad avere ragione, qualsiasi cosa dica o faccia!)
Avevano cominciato con il tabacco: sono centinaia di milioni coloro per i quali è stato creato il bisogno, così adesso non possono più vivere senza soddisfarlo.
Liberi di fumare?
Io direi ... schiavi del fumo!
Vogliamo parlare del computer? E' vero, neanche io posso più farne a meno.
Eppure il signor Bill Gates continua a sfornare programmi che fanno acqua da tutte le parti.
Ma in questo modo si crea il bisogno di protezione (chiamasi "antivirus") ed ecco il giusto guadagno per chi ci si dedica, soddisfacendo proprio un bisogno.
E il denaro?
Come la mettiamo con il denaro?
Chi ha creato il bisogno del denaro?
A cosa serve il denaro?
Lo so, non è più possibile tornare indietro, al tempo del baratto - per esempio. O solo al tempo in cui il denaro era un mezzo.
Invece adesso l'hanno fatto diventare un fine.
Si passa la vita ad ammazzarsi di lavoro per cosa? Per il denaro, così ci si può comprare il televisore, il cellulare, l'automobile, il computer ... e le vacanze!
Con la scusa di farci riposare si sono inventati le ferie e adesso passiamo giornate infernali in fila sulle autostrade sotto il sole cocente, per soddisfare quel bisogno di vacanze che una volta non avevamo.
In fondo le vacanze servono per scaricare lo stress: ma non sarebbe meglio se non ci fosse stress ...!?
E il petrolio? Ci sono voluti milioni di anni perché si formasse. Adesso, nel giro di cento anni, lo avremo consumato tutto. E' logico consumare in cento anni qualcosa che si è formato in cento millenni?
Ma, d'altronde, abbiamo bisogno di muoverci in automobile e questo bisogno, grazie al cielo, c'è ancora qualcuno che riesce a soddisfarlo.
La pubblicità: mi dite a cosa serve la pubblicità?
A far aumentare il costo di un prodotto, ovviamente.
Il classico gatto che si morde la coda. Inutilmente.
(ahi, mi sto ripetendo. Avevo già parlato della pubblicità, qualche riga più sopra, ma d'altronde questo è proprio ciò che fa la pubblicità: ripete lo stesso "slogan" fino allo sfinimento!)
Il massimo è stato raggiunto quando si è creato il bisogno del Tamiflu, un medicinale pubblicizzato come unico rimedio per difenderci dall'aviaria. Peccato che il bisogno di difendersi esistesse solo nelle menti di chi aveva poi tutto l'interesse a soddisfare il "suo" bisogno di guadagno, vendendo un prodotto inutile.
Adesso va di moda avere un bel "SUV": che figata!
Io non ne sento ancora il bisogno ... ma, orvellianamente, un giorno dovrò adeguarmi.
Quale sarà il prossimo bisogno, che oggi non abbiamo, ma al quale domani non potremo più rinunciare?
Paolo


no, solo per puntualizzare, federico paoli: orWell, pls. somaro.

33 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi aveva bisogno di Paolo Federici? Eppure, non ci crederete, ma si sono inventati pure quello! Che mondo...

xer

api ha detto...

qui da noi c'è posto per tutti, a patto che non facciano i carognini...
bentornato rex. geloso.

Paolo Federici ha detto...

Cara API,
il termine orvellianamente è volutamente ITALIANIZZATO!
:-(
E poi io sono anche un CREATORE di parole nuove!
D'altronde tu non sei diventata MARIA PIA grazie a me?
Paolo
(ed, infine, lasciami dire che NON volevo la prima pagina: il mio era solo un COMMENTO ad un tuo post!)

api ha detto...

la prima pagina te la meritavi.

Micheluzzo ha detto...

La prossima cosa che creeranno sarà la crisi economica mondiale, in modo tale che gli Usa saranno liberi di non pagare il loro enorme debito con l'estero, e possano così dare vita al NUOVO ORDINE MONDIALE, che finalmente potrà vigilare su tutti noi perchè certe cose non accadano più. PS: Paolo, la pubblicità serve per informare (sul fatto che ci sia un prodotto che offre certe cose che gli altri non hanno) e per in-formare (dare forma tanto al consumatore quanto ai suoi bisogni).

Anonimo ha detto...

Creare un bisogno per poi soddisfarlo non mi pare il fondamento del capitalismo. Casomai, l'allocazione efficiente di risorse con l'obiettivo del soddisfacimento di un bisogno, è l'essenza del capitalismo...

M.

www.quisiscrive.com

(visitato da Einaudi, e quasi non ci credo)

Anonimo ha detto...

l'essenza oggi è il marketing, termine che riassume tutti i concetti espressi nel post. una vecchia faccenda

xer

Micheluzzo ha detto...

Credo piuttosto che il marketing sia il mezzo per raggiungere una allocazione di risorse favorevole all'azienda produttrice, eventualmente, tuttavia non condivido il vostro accanimento contro la pubblicità: mi pare che le vicende finanziarie e borsistiche di questi giorni, e le speculazioni che ci stanno attorno, ci stiano mostrando che ci sono cose ben peggiori della pubblicità del Dash o di Coccolino.

Catia ha detto...

Ammazza un blog di comunisti.Ciao ragazzi Vi saluto. Adoro spendere, viaggio in Mercedes cabrio, anzi ne ho due...anche una CLK, una villetta... ciao Vi saluto!
Pia però i jeans di Cavalli e la borsa di Furla ce l'hai anche tu... ipocrita... e dai smettiamola, mi sembra davvero il festival dell'ipocrisia.

Micheluzzo ha detto...

E' rientrata la Catia! Ma quale comunista, io sono per il papa-re! La nostra è una libera critica a un sistema che, se lasciato a briglia sciolta, provoca i guai che oggi sono sotto gli occhi di tutti!

Catia ha detto...

Infatti, leggetevi Shock Economy di Naomi Klein (già autrice di no logo) quello che sta succedendo oggi è già successo e succederà ancora, purtroppo. Bisogna azzerare per ricostruire. E' cinico ma è così.

Anonimo ha detto...

io sono comunista, marxista-leninista

xer

Paolo Federici ha detto...

ragazzi, vogliamo sfatare un mito?
Comunismo non vuol dire "povertà per tutti"!
Vuol dire equa distribuzione delle risorse: è leggermente diverso, non credete!?
Carlo Marx

Micheluzzo ha detto...

Arrivi tardi, l'ho letto l'anno scorso: e mi sa che faremo la fine della Russia...

api ha detto...

catia, scusa.
i cavalli jeans li ho acquistati in outlet un paio di anni dopo l'uscita (85 euro, direi).
La borsa furla l'ho acquistata in negozio (prezzo simile, forse 75, NON CERTO 3,250): la uso da tre ANNI E VA BENE COSì. NON CREDO SIA PARAGONABILE A UNA BORSA CHE HA UN PREZZO PARI A TRE STIPENDI.
dài, che lo sai benissimo.
non facciamo polemiche inutili, per favore.

Catia ha detto...

Io penso che ognuno Pia è libero di spendere i propri soldi come crede, tutto qui. Nessuna polemica con te credimi.
Certo vedere ex comunisti con barche a vela di lusso, appassionati di regate che gongolano nei loro privilegi di parlamentari, bella coerenza!

Anonimo ha detto...

Volevo sapere se Catia mi porta a fare un giro in Mercedes (solo se è benz però: è benz o non è benz?)

Piuzza, tu che machina c'hai? Io ho una 127, un po' ammaccata ma le rote so' nove (cioè sono quattro, ma sono nove per dire che sono nuove)

xer

Vlad ha detto...

Ora che siete tutti a nanna (lo spero per voi...), approfitto di una preve pausa, mentre sono ancora in studio a LAVORARE!!!, Io non sono né per il comunismo né per il capitalismo. SONO PER IL BUON SENSO e per l'ONESTA!!!!!!!!!!!! Cacchio!
E di queste due cose oggi c'è una carenza impressionante.
Secondo me non è segno di buon senso acquistare una borsa di coccodrillo spendendo più di 3.000 euro, forse non è segno di buon senso, oggi, neanche far secco un coccodrillo per produrre una borsa da vendere a qualche esibizionista a quel prezzo.
Comunque io sono qui, di notte a farmi il mazzo e certamente (LO SA BENE MIA MOGLIE...) non per arricchirmi, se non culturalmente. Non me ne frega niente della borsa costosa, né dell'auto di lusso, né di fare debiti e dare via l'anima (leggi c..o) per farmi vedere dagli altri. La sostanza, cazzo, è quella che bisogna rincorrere! Non la forma fine a se stessa. La forma è una conseguenza di una operazione creativa e intellettuale; non un obiettivo. E ve lo dice uno che di forma se ne intende parecchio e che potrebbe andare in giro con un sacco dell'immondizia addosso facendo sempre e comunque la sua straporca figura.
HO DETTO. AUGH!

Anonimo ha detto...

Miticoooooooooooooo Maestro!
Eccelso M°, quello che Lei dice Mi pare oro colato, le sue paroLe sono perLe si saggezza, la sua saggezza risplende come un diamante! Complimenti vivissimi, sono contemplamente d'accordo con Lei!

xer

api ha detto...

ho una panda blu 4 x 4 modello arcaico, vlad una multipla blu ammaccata.

Anonimo ha detto...

Vlad giusto la multipla, ce lo vedo perfetto, lui è un tipo tutto famiglia, si capisce subito. Bravo Vlad!

(ma io nella mia 127 "quattroporte" tengo pure il cagnolino che dondola la testa; e dietro ci ho un adesivo che c'è scritto ABARTH. Come deodorante uso l'arbre magique, stofinato direttamente sulla persona)

xer

Micheluzzo ha detto...

@Vlad:
spero che il sacco dell'immondizia sia vuoto...

Paolo Federici ha detto...

e questo ... lo scrivevo nel 2003:
:-)
Risparmiare è sbagliato (e quasi immorale).- Siamo tutti alla ricerca del prezzo più basso: andiamo nel supermercato «dove costa meno»; cerchiamo i vestiti alla moda, ma che abbiano il prezzo più basso; facciamo benzina al distributore dove risparmiamo un centesimo; depositiamo i soldi nella banca che non ci fa pagare spese; utilizziamo il cellulare più a buon mercato e cambiamo gestore continuamente, sempre alla ricerca del vero affare; prendiamo gli aerei «low cost», andiamo in vacanza con i «last minute». E non ci accorgiamo che tutto questo ci si rivolta contro: se siamo un «fornitore» del supermercato, i nostri prodotti ce li pagheranno meno; se produciamo vestiario, dobbiamo lavorare di più per «prendere» meno soldi per ogni abito prodotto; se abbiamo un distributore di benzina, ci servono molti più clienti per ottimizzare il guadagno; se siamo impiegati di banca, dobbiamo aspettarci la lettera di licenziamento e, se ci va bene, una proposta di prepensionamento; lo stesso se siamo dipendenti Telecom o Infostrada; se siamo dipendenti Alitalia dovremo lavorare più ore per avere la stessa paga di prima: in fondo se l'Alitalia incassa meno - grazie a questa assurda politica del prezzo sempre più basso - non può mica mettersi a stampare i soldi necessari per pagare i dipendenti.
Insomma, il MENO che paghiamo quando facciamo la spesa, ce lo troviamo in MENO nella busta paga e nel potere di acquisto del nostro stipendio. Perché così come noi, nel nostro piccolo, siamo alla ricerca del prezzo più basso, anche le aziende sono alla ricerca, nel loro grande, del dipendente che costa meno. C'era quella pubblicità che invitava a spendere, perché solo spendendo si fa girare l'economia. E non mi sembra sbagliata: tanto tenere i soldi in banca (nessuna banca paga più interessi) o investirli in azioni (magari Cirio o Parmalat) non mi sembra proprio una buona idea. Forse avevano ragione quando, centinaia di anni fa, dicevano «chi vuol essere lieto sia, del doman non c'è certezza». Mettere da parte i soldi oggi sperando in un futuro migliore domani serve solo a farci vivere male oggi e a farci rimpiangere domani. In Italia sembra che le famiglie abbiano dimezzato i risparmi: sarà anche vero che ci sono meno soldi in giro, ma credo proprio che tanti si stiano rendendo conto che risparmiare non serve a niente. O no?
Paolo

Ben ha detto...

Accipicchia, quanti commenti.
Mi inserisco anch'io.
Credo che uno possa decidere del suo denaro liberamente, però spendere è una cosa e lo sperpero è un'altra. Se uno ce li ha, buon per lui.
L'importante poi è non lamentarsi che la vita è troppo cara. Un esempio: quando ero rappresentate dei genitori della classe di mia figlia, mi è capitato di assistere a scenette in cui le mamme si lamentavano del costo dei libri. Ed è vero, i libri costano. Ma poi i cellulari suonavano e allora le vedevi tirar fuori modelli da molte centinania di euro, molto più cari dei libri.
Questo per dire che ognuno vede caro ciò che vuole.
La differenza sta nel fatto che ciò che è scritto nei libri, se studiato, te lo porti dietro per tutta la vita. Il cellulare dopo alcuni anni (forse) è da buttare.
Nella disputa dei politici ex-comunisti o ex-qualcos'altro non mi inserisco, perchè vale lo stesso discorso anche per loro.
Concordo con vlad su buon senso e onestà.
Io ho una panda a metano.
Saluti.

Vlad ha detto...

E' vero quel dice Paolo F. ma spendere per spendere diventa spreco: conviene spenderli con criterio e non per borse di coccodrillo da 3.000 euro.
Ma poi, se uno i soldi non ce li ha, come fa a spenderli?

Anonimo ha detto...

Bene hai detto Paolo Fede, condivido il tuo elenco di 'bisogni'.
Aggiungi un bisogno pericoloso come il Ritalin da propinare ai bambini in età scolare.
Chi non conosce viene indottrinato, preparano il terreno con dei test per gli scolari. Come e chi li prepara?
Per accorciare la storia: ho firmato contro, non ho bambini in età scolare, ma penso a loro.
Ciao
PIA ho creato un blog anch'io, per sbaglio. Non ho tempo, che ne faccio?? Ciao

api ha detto...

ehm, ultimo anonimo: chi sei?

Anonimo ha detto...

Sono sempre anna maria er, provvista di tecnologia alla rovescia, pensavo si vedesse il blogo 'dopo il mattino',
quando quando... ritornello

ciao anna maria er

api ha detto...

sei unica.
prima non riesci A ENTRARE NEL MIO BLOG, poi ne apri uno tuo????
cosa puoi farne?
non ne ho la più pallida idea!
mo' lo metto in primo piano, sentiamo mic.

Micheluzzo ha detto...

Come si fa a creare per sbaglio un blog?
Sono curioso!
Comunque, se è stato creato con blogspot, che è la piattaforma che conosco, se va in impostazioni, e poi in generale, dovrebbe trovare a fondo pagina il comando Elimina BLog.
Trovato?
Lo prema e si allontani dallo schermo entro 5 secondi.

Paolo Federici ha detto...

quanto a ORVELLIANAMENTE ecco:

http://forum.corriere.it/scioglilingua/08-10-2008/orvellianamente_vs_orwellianamente-1130140.html

Paolo

api ha detto...

beh, anche il grande MAESTRO TI HA DETTO CHE E' PREFERIBILE L'USO DELLA

wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww.

ma i sagittari sono tutti permalosi?
ma oggi sono tutti permalosi?
e pensare che sto leggendo un libro...
come osi sfidarmi.
api bastarderrima

Paolo Federici ha detto...

appunto ... è PREFERIBILE!
Quindi, cara la mia maestrina, "non" usarla NON è un errore!
Il sagittario non è permaloso: è perfezionista!
:-)
Buona giornata
Paolo

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