lunedì 6 ottobre 2008

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primo piano da Lina Sotis

prezzi improbabili

Un giro in via della Spiga, a Milano.
Prezzo di un borsone in coccodrillo: TREMILADUECENTOCINQUANTA EURO.
Prezzo di una cravatta in cashmire: DUECENTOCINQUANTA EURO.
Tanta gente non arriva a fine mese.
Ci sono pensionati che non arrivano nemmeno a metà mese.
Mi sono sentita male, cosa ne pensate, voi?

di pia basita

Risposta

Follia pura Pia e fosse per noi limitiamoci a guardare le lussuose vetrine, a fare le dovute considerazioni sulla fame nel mondo e a passare oltre continuando a trovare cose in negozi con altri prezzi o nei mercatini che tanto ci piacciono.
Però, vedi Pia, la faccenda non finisce qui.
Ed è importante che quella borsa e quella cravatta vadano a finire nell'armadio di qualcuno perché i soldi devono girare, chi ne possiede tanti deve metterli in circolo, il blocco ed il ristagno dei consumi fa male. A tutti.
Questione di Pil.


2 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Evidentemente c'è gente che li compra a quel prezzo, nonostante il loro valore effettivo sia di pochi euro (calcolando il costo del lavoro dell'operaio che li fabbrica magari in India). Ma quel nome attrae, e c'è chi farebbe carte false pur di poter farsi vedere in giro... perchè altri mentecatti, guardandolo, lo fanno sentire veramente importante.

Anonimo ha detto...

Si, é questione di Pil... sullo stomaco.

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