"Ero una ragazzina quando vidi per la prima volta l'Antologia di Spoon River: me l'aveva portata Cesare Pavese, una mattina che gli avevo chiesto che differenza c'è tra la lettura americana e quella inglese" racconta così, Fernanda Pivano, il suo primo incontro con le poesie di Edgar Lee Masters. I primi libri americani che Pavese portò alla Pivano, lei li guardò «con grande sospetto». Ma con l'Antologia di Spoon River fu un colpo di fulmine: «l'aprii proprio alla metà, e trovai una poesia che finiva così "mentre la baciavo con l'anima sulle labbra, l'anima d'improvviso mi fuggì". Chissà perché questi versi mi mozzarono il fiato: è così diffficile spiegare le reazioni degli adolescenti» .
Per un'adolescente cresciuta in un'epoca dominata dall'"epicità a tutti i costi" i versi di Masters e la loro "scarna semplicità" furono una rivelazione.
Quasi per conoscere meglio i personaggi, Fernanda iniziò a tradurre in italiano le poesie, naturalmente senza dirlo a Pavese: temeva che la prendesse in giro. Ma un giorno Pavese scoprì in un cassetto il manoscritto e convinse Einaudi a pubblicarlo. Incredibilmente riuscì a evitare la censura del ministero della cultura popolare cambiando il titolo in «Antologia di S.River» e spacciandolo per una raccolta di pensieri di un quanto mai improbabile San River.
FRANCIS TURNER (Un malato di cuore)
Non potevo correre o giocare
da ragazzo.
Da uomo potevo solo sorseggiare dalla coppa,
non bere -
perchè la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Ora giaccio qui
confortato da un segreto che nessuno tranne Mary conosce:
c'è un giardino di acacie,
di catalpe, e di pergole dolci di viti -
là quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary -
baciandola con l'anima sulle labbra
all'improvviso questa prese il volo.
3 commenti:
Fernanda Pivano è il mio mito.
E queste poesie le adoro.
Anche Olga Fernando è il mio mito: ora non guardo più la televisione ma la vedevo al costanzio sciò quando faceva l'interprete di russo, di spagnolo, di inglese, di francese, di sanscrito, di arabo, di mandarino.
Un altro mito.
mia moglie traduce di tutto; è il mio mito
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