martedì 14 ottobre 2008

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Roberto Saviano



La confidenza di un pentito di camorra alla Procura di Napoli
"Gomorra ha fatto troppo rumore". Al vaglio nuove forme di tutela.
I Casalesi prima di Natale uccideranno Saviano e la scorta"
da "la Repubblica", A. Carotenuto e C. Sannino

Hanno stabilito una data, come stessero scrivendo il loro "romanzo" nero dei conti da regolare. Stavolta i padrini che dirigono il gruppo stragista del clan dei casalesi avrebbero deciso persino un termine per distruggere la vita di Roberto Saviano. Ed è la prima volta che affiora una dead line. "Entro dicembre morirà", racconta un ex criminale ormai diventato collaboratore di giustizia da oltre un decennio.
I casalesi stavolta tirano in ballo anche la sua scorta, i sette carabinieri che sono il suo scudo e i suoi amici, la sua ombra e la sua compagnia.
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"Succederà entro la fine di dicembre. Quel libro ha fatto troppo clamore", aggiunge il superpentito dei casalesi.
Roberto Saviano oggi ripete: "Non cambia niente, l'importante è tenere la testa sollevata". È la stessa cosa che ripeté, il 17 settembre del 2007, in piazza a Casal di Principe, l'ultima sua apparizione in una piazza: "Ragazzi, non fatevi strappare il diritto alla felicità". Forse, lo stava dicendo anche a se stesso.
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Vi ricordate l'attacco di Emilio Fede a Roberto Saviano?
Vi rendete conto che paghiamo la scorta per EMILIO FEDE e questo si permette di prendere per i fondelli una persona che sta davvero rischiando la vita per un atto di coraggio?
E al Festival della Letteratura di Mantova, quando Saviano ha guardato il pubblico e ha detto “Vedo che ci sono gli avvocati dei camorristi. Mi seguite sempre, ormai vi conosco. Perché non dite ai vostri padroni di venire loro direttamente a controllarmi?”Mi è venuto da piangere.
Vorrei svegliarmi e scoprire che è tutto uno scherzo, che il nostro Stato è autonomo dalle cosche di ogni genere, che siamo in grado davvero di alzare la testa tutti senza timore di rappresaglie.

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