giovedì 16 ottobre 2008

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Vuelvo al Sur


Vuelvo al Sur,

como se vuelve siempre al amor
vuelvo a vos
con mi deseo, con mi temor

Llevo el Sur
como un destino del corazon
soy del Sur
como los aires del bandoneon

Sueño el Sur,
inmensa luna, cielo al reves
busco el Sur
el tiempo abierto, y su despues.

Quiero el Sur,
su buena gente, su dignidad,
siento el Sur,
como tu cuerpo en la intimidad.

Vuelvo al Sur,
llego al sur
te quiero


Cara Catia, la tua istintiva reazione a quel che dice Pia è comprensibile, ma forse non basta nascere in un posto in cui si combatte per capire la guerra; bisogna essere lì mentre esplodono le bombe. Forse più che esserci nati al sud bisogna viverci. Credo comunque che Pia abbia ragione sulla necessità ogni giorno più evidente di darsi da fare in ogni modo, sempre e in ogni luogo, anche il più remoto e apparentemente più distante e immune da certi problemi.

Paolo Belfagor Simonetti

p.s.

Perdonate il mio 'vizietto'... musicale.

Ma la sublime interpretazione di 'Vuelvo al Sur' del grandissimo Piazzolla da parte di Caetano Veloso mi sembra (oltre che un belfagoriano 'consiglio per l'ascolto') un buon modo per stemperare la drammaticità del tema.

Se non conoscete questa meraviglia e non resistete dalla voglia di sentire di cosa si tratta, potete godervela su YouTube con il seguente link:

http://it.youtube.com/watch?v=WR8OJmKR4Nk

'Godervela' è una parola grossa; certo non è il suono delle valvole che si sente giù nella stanza della musica...

Comunque e sempre, buon ascolto a tutti.

8 commenti:

api ha detto...

senti vlad, ma Veloso sembra tuo fratello. la cosa è inquietante.

Catia ha detto...

Caro Vlad la tua istintiva difesa a ciò che ho detto nel forum è dettata dalle mie esperienze personali e lavorative con il mezzogiorno d'Italia. Mi pare di essere stata chiara. Senza alcune polemica nei confronti della tua adorata moglie.Essendo nata nel sud ho subito, purtroppo, questi atteggiamenti e questa mentalità. Lavorando con regioni quali la Sicilia e la Calabria mi confronto e subisco ogni giorno atteggiamenti e mentalità di cui sopra e mai come adesso, siamo più che mai nel mezzo di una guerra economica e non solo, credimi.
Il senso dell'omertà è dettato da una paura atavica che ti benda gli occhi e spegne l'udito isolando purtroppo gli individui da quel margine che segna un confine distante anni luce dalla legalità.

api ha detto...

catia, quello che dici è vero, ma ci sono anche persone, al sud, che cercano di uscire da questa situazione e non riescono perché sono isolate, sole, non vengono aiutate da nessuno.
ci sono magistrati, sindaci che rischiano la vita ogni giorno.
pensa a Falcone, pensa a Borsellino, pensa a tutte le persone morte per aiutare il paese a uscire da questa situazione drammatica.
è un discorso di una delicatezza terribile, questo, lo so, ma anche qui, al nord, ripeto, l'omertà esiste eccome.
non è solo un problema di sud.
è il problema di stare bene dove si è tirando a campare, girando la testa se si vede qualcosa che disturba e rifiutandosi di uscire allo scoperto.
e francamente le scene delle mogli che si aggrappano ai vestiti dei poliziotti che vanno ad arrestare i loro mariti delinquenti, le madri che si inginocchiano per strada ululando, le espressioni altezzose degli stessi rivolte alla telecamera per dare un messaggio di forza mi fanno venire il voltastomaco.
è inutile dire: saviano, resta.
io mi sento di dirgli di scappare lontano da questo paese debole e malato alle radici.
... e intanto il papa attacca gli scienzati.

Catia ha detto...

Certo che dà la nausea e pensi che mi sia dimenticata di Falcone e Borsellino? La mia amicizia con Michele è nata proprio in virtù di un post bellissimo che lui scrisse sulla falsa attenzione posta sul luogo dove la mafia fece esplodere il tritolo, un pezzo di guard rail rosso sangue e una lapide che ogni volta che mi trovo a Capaci non posso fare a meno di guardare e che mi dà ogni volta la stessa emozione e nello stesso tempo mi procura una rabbia terribile.Qualora ti trovassi in Sicilia,spero ti soffermerai con i tuoi ragazzi su quel pulpito di dolore.Dove senti la puzza delle bombe e l'odore marcio della vigliaccheria umana. Questa è una cosa che non ho mai detto Pia ma dopo venti anni che sono a Verona mio figlio Pietro è stato insultato come terrore amico dei negri, la scorsa settimana, a scuola, in un luogo in cui si dovrebbe insegnare la civiltà e l'educazione, anonimi e vigliacchi hanno ingiuriato mio figlio tramite sms offensivi ed inutili. Un male terribile, Pia, una male terribile credimi. Ma noi siamo più forti di loro e della loro ignoranza. Questo purtroppo il clima che c'è in Italia adesso: intolleranza e inciviltà.

Nicola Amato ha detto...

...al di là della tendenza psicologica degli uomini del Sud di essere in qualche modo omertosi, c'è da dire che il fenomeno è talmente diffuso e radicato nella mentalità che spinge sempre, per antonomasia, a farsi gli affari propri. C'è da dire che lo Stato è spesso assente e non garantisce invulnerabilità. In questo contesto, un uomo che "parla troppo" rimane isolato e si ritrova da solo ad affrontare il problema.
L'omertà è un qualcosa di difficile da sradicare perché insita nella mentalità meridionale che vede gli uomini del Sud essere molto socievoli ma nel contempo discreti.
I primi sintomi di disgregazione dell'omertà ci saranno quando lo Stato sarà in grado, ma sul serio, di salvaguardare l'icolumità fisica e psicologica di chi collabora.

Per quello che concerne Saviano, se vuole andarsene dall'Italia, io sono del parere che deve farlo. Non ha senso rimanere in Italia in queste condizioni ambientali, come non avrebbe senso una sua eventuale uccisione. Non cambierebbe nulla,sarebbe solo un morto in più. Troppe morti, ed ognuna di loro non ha risolto i problemi. La morte d Falcone ha per caso risolto il problema mafia? No. E neanche eventualmente quella di Saviano chiuderebbe "la pratica" Camorra. Scuoterebbe solo e coscienze,ma solo per qualche giorno.
Non ci servono eroi, ma la forte volontà dello Stato e di tutti noi a voler sconfiggere questo cancro sociale.

Vlad ha detto...

Per Pia:
guarda amore mio, che quello della foto è Astor Piazzolla, non Veloso....
Caetano è molto più figo. Credimi, anche del tuo nuovo amichetto che ha il cognome come il nome di un trolley...

Vlad ha detto...

Il mio appunto era di carattere generale e non dettato ciecamente dal mio amore per Pia (cosa conclamata e risaputa...) ma perché mi trovo assolutamente d'accordo con quanto da lei espresso.
La guerra in atto, che è guerra di potere quindi 'guerra economica', è in atto anche qui da noi, credimi tu. Il problema di fondo è una questione che vede contrapposti da una parte l'onestà e l'etica, dall'altra un bieco materialismo(ma non quello di cui parla BXVI...) e il solo interesse personale. E, se ci si pensa bene, è un problema che si può riscontrare nella quotidianità (anche quella apparentemente più 'normale' e in ogni luogo (proviamo ogni tanto a guardarci qualche istante allo specchio?...).
Comunque, nessuna volontà di polemiche, niente di personale; nemmeno la mia 'istintiva difesa' di mia moglie.
Io a questo punto mi sentirei Veloso e cercherei di rasserenarmi un po'.
Baci

Vlad ha detto...

Carat Catia, ti assicuro che tutti noi vi siamo assolutamenti vicini per quello che è capitato a tuo figlio, davvero.
Scusate se cerco sempre di 'alleggerire' il tema, ma qualcuno ha ascoltato la meraviglia di Veloso? Una persona so per certo che lo ha fatto e gliene sono molto grato.
Con affetto
il vostro arbiter Musicarum...

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