venerdì 31 ottobre 2008
Bene.
Intanto vado a controllare come procede il secondo sabba e come sta la mia streghina.
Tappa successiva, mi recherò con Natasha, Diletta e Lorenzo al terzo sabba del giorno, in attesa di Vlad.
Magari, per un miracolo, tornerò e la caldaia sarà partita per conto suo.
Magari dite una preghierina.
Sarebbe una bella sorpresa.
Natasha la nutria
inverno
Perché il Signorel'ha creata così impedita?!
... e 3.
E' vero che la nostra aria diventa sempre più ragazzina e si fa correre dietro lungo strade senza uscita.
E' vero che non riusciamo a parlare e che parliamo sempre troppo.
E' vero, sputiamo per terra quando vediamo passare un gobbo, un tredici o un ubriaco.
O quando non vogliamo incrinare il meraviglioso equilibrio di un odiosità senza fine di una felicità senza il peggio.
E' vero che non vogliamo pagare la colpa di non avere colpe e che preferiamo morire.
Piuttosto che abbassare la faccia, è vero, cerchiamo l'amore sempre nelle braccia sbagliate.
E' vero che non vogliamo cambiare il nostro inverno in estate, è vero che i poeti ci fanno paura.
Perchè i poeti accarezzano troppo le gobbe, amano l'odore delle armi, odiano la fine della giornata.
Perchè i poeti aprano sempre la loro finestra anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata.
E' vero che non ci capiamo,che non parliamo mai in due la stessa lingua.
E abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero, che abbiamo tanto da fare che non facciamo mai niente.
E' vero che spesso la strada sembra un inferno, una voce in cui non riusciamo a stare insieme,dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.
E' vero che beviamo il sangue dei nostri padri e odiamo tutte le nostre donne e tutti i nostri amici.
Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici in piazza Maggiore a ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
ho visto anche degli zingari felici (2)...
Paolo Pablo ha detto che secondo lui io e Vlad siamo un po' hippy e dovremmo trasferirci lì.
Con l'occasione, visto che Catia e Mik che non sono riusciti a vedere molti post, tra cui quello con questa canzone, la inserisco ancora.
http://it.youtube.com/watch?v=vrxXlEguX0c
nostalgia
Api sta mangiando uno schifosissimo tramezzino con salame di dubbia provenienza e salsa verde di provenienza ignota (basilico? capperi? boh) che ha il sapore della plastica e la consistenza del cartone, acquistato in un supermercato.
Api è sicurissima che il suo socio Mik, in questo preciso istante, si sta preparando una cofana di pasta da fare impallidire Aldo Fabrizi.
Api ha aperto il tramezzino per verificare cosa fosse il verde: cetriolini sott'aceto a julienne invischiati a una sottospecie di majonese.
Api sogna i tramezzini di Venezia ed emette un lungo sospiro.
E continuano a non chiedere scusa
Un mese dopo l'amministrazione comunale, il sindaco, l'assessore delegato alla polizia municipale Monteverdi, continuano a non chiedere scusa al cittadino parmigiano Bonsu.
Un mese dopo il fatto le cose sono chiare. Come allora. Un cittadino parmigiano è stato menato all'interno del parco ex Eridania da una "banda" di persone in abiti civili, a futura memoria, vigili. Non spacciava droga, non faceva il palo. Non ha opposto resistenza. Anche il secondo reato appiccicatogli (il primo era quello di favoreggiamento, leggere i giornali dell'epoca), quello di resistenza a pubblico ufficiale sta cadendo verso l'archiviazione come precisato da quel galantuomo che è Gerardo Laguardia.
Un mese dopo ancora non hanno chiesto scusa, ma si sono dati da fare - e non poco - solo per mantenere la poltrona.
Già, cosa successe quelle notte al Comando dei vigili? Corpo di polizia municipale senza comando. Dimezzata la Monguidi, dimezzato Jacobazzi, a decidere a dire di tutti era l'assessore Monteverdi. La magistratura sta indagando, a fiuto quella notte in via Taglio non successe nulla di buono e di edificante. Ma davvero l'assessore non si sente chiamato in causa? Si sente politicamente estraneo alla vicenda?
Parma non è una città razzista, ma di certo ha tutta l'aria di essere una città che non sa chiedere scusa e dove alcuni corpi si avvitano alle poltrone con un attack nero come la pece. Senza pudore. (a.mas.)
Ahiaiaiiiiiiiiiiiiiii.....
Il ministro Maroni: "chi occupa le scuole verrà denunciato"...
Dolcetto o denuncetta...
Ahiaiaiiiiiiiiiiiiiii.....
Buongiorno a tutti
Ha tirato vento tutta notte.
Ho accompagnato Lorenzo al torpedone (litigando perché si è messo solo il piumino senza maniche e una felpa di cotone e qui fa un freddo barbino) e Diletta è in sala trucco per prepararsi per la maratona tre-feste-tre di Elouin.
Ieri abbiamo discusso sull'opportunità di pubblicare a pagamento riuscendo a mantenere toni pacati, credo che ognuno sia rimasto della propria idea, ma secondo me è fondamentale confrontarsi. Abbiamo il privilegio di poterlo fare, qui, per fortuna (connessione a singhiozzo permettendo...)
Porterò la strega al primo sabba del giorno poi, al ritorno, mi guarderò le ultime risposte di ben e massimo.
Buongiorno a voi!
e che la forza dell'editore sia con noi....
giovedì 30 ottobre 2008
la mia razza di cane preferita dopo l'Akita (rima baciata)
from News Magazine Liberoweb
Se sei povero te lo meriti
Caduta di stile all'Isola dei famosi. Ieri sera la puntata inizia volutamente glissando sulla questione Ciavarro, che poi avrà un lieto fine, e ci si concentra invece su una lite di concetto avvenuta in settimana tra la contessona De Blanck e Rossano - detto Rossangeles - Rubicondi. Lui, che è un omino di classe, sostiene che la vita non regali niente a nessuno e che di conseguenza le cose bisogna guadagnarsele. E fino a qui niente di strano. Per ribadire il concetto e sottolineare che lui è un self made man, un uomo che si è fatto da sè e che non deve dire grazie a nessuno, aggiunge: «A me Ivana Trump non me l'ha portata nessuno» frase che la dice lunga... Ricorda i tempi in cui a Miami faceva quasi la fame («Potevo stare a casa con mammina che mi girava il risotto e mi buttava la pasta ma io non sono così») e spiega che lui aveva degli obiettivi nella vita e che li ha raggiunti solo perché s'è dato da fare: «Se io ora guadagno 30mila euro al mese è solo perché me li sono meritati. Se stavo seduto ad aspettare a quest'ora la mia vita non era migliorata di niente. Io so quanto volevo poter spendere e ci sono arrivato. Tutto quel che mi avanza lo metto da parte, se non m'avanza niente pace, almeno mi sono divertito». La contessona cerca di ragionarlo e gli fa notare che non tutti possono permettersi di fare questo ragionamento, che il valore della vita non sono i soldi, che "migliorare la propria vita" non significa arricchirsi. Rossano non ci sta. Chi è povero e resta povero è perché se l'è meritato, altrimenti con un po' di fatica e molta forza di volontà chiunque può diventare migliore e quindi ricco. Interviene Belen: «Volere è potere. Guarda Briatore, raccoglieva le mele nei campi e ora...». Entusiasta Rossano: «Lui sì che è un uomo con le palle che fumano. Se stai a casa a fare il gratta e vinci, ain't gonna fuck».
Apiconfused
grazie, Fenice, ben tornata.
"Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.
Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He is Dead.
Put crepe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.
He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last forever: I was wrong.
The stars are not wanted now; put out every one,
Pack up the moon and dismantle the sun,
Pour away the ocean and sweep up the woods;
For nothing now can ever come to any good."
Fermate tutti gli orologi, staccate la cornetta,
date al cane un osso succulento prima che si metta
ad abbaiare, zittite i pianoforti e al cupo segnale
del tamburo portate fuori il feretro, parta il funerale.
Alti gli aeroplani s’avvitino con voce di sconforto
scarabocchiando in cielo la notizia: E’ Morto.
Mettete un nastro nero al collo bianco d’ogni piccione,
fate indossare ai vigili guanti neri di cotone.
Era il mio nord, il mio sud, il mio ovest, il mio est,
la mia settimana di lavoro e il mio giorno di festa,
il mio meriggio, la mia notte, la mia parola, il mio canto.
Sbagliai a pensare eterno quest’amore – ora so quanto.
Le stelle non servono più: spegnetele una a una;
smontate il sole e imballate la luna;
strappate le selve e scolate tutto il mare.
Nessun piacere potrà mai tornare.
Halloween
Io detesto Ellouin, detesto i preparativi, ne detesto il senso, detesto che ormai sia diventata una festa italiana (cosa ci azzecchiamo, noi) e detesto il fatto che, invece di insegnare qualcosa noi agli americani, andiamo a copiarne i lati più sciocchi (e detto da me... la mitica Americaneggiante Pia Fantoni... è tutto un programma).
Diletta (la nostra futura collaboratrice) si è fiondata in cantina - sfidando il vento - a riesumare una maschera, un cappellaccio con parrucca, ha tirato fuori dall'armadio un vestito viola sbrindelloso e si è smaltata le unghie di nero per le feste (TREEEEEE) di domani (una a scuola-una da un'amica-una in un bar vicino a casa nostra).
Miiiii, dico, meno male che abito a Scurano in un paesino di 200 bitanti, se abitavo a Niu Iorc a quante feste sarebbe andataaaaaaaaa?????
Rassicuratemi, vi prego, ditemi che per l'anno prossimo riusciremo ad abolirla.
aforisma del giorno
Il piacere è la felicità dei folli.
La felicità è il piacere dei saggi.
(Barbey d'Aurevilly)
Opinione di un autore conosciuto e con le palle.
Non capisco perchè ci sia tutta questa gente disposta a farlo pur di "fingersi" scrittori. Fare lo scrittore, in quest'epoca non è dopotutto un gran blasone. Chi se li caga gli scrittori? Temo che la cosa sia dovuta al fatto che "fingersi" scrittore sia molto semplice: un bell'editore a pagamento, un giornale locale complice che ti definisce tale sulla pagina di Roccaferrata e un paio di librerie disposte a presentarti e a metterti in vetrina (saranno sempre disposte perchè in paese le presentazioni degli autopubblicati sono una specie di "cresima" e quel giorno si venderanno tanti libri)e il gioco è fatto. Et voilà: un bellissimo nuovo scrittore o scrittrice. Non se ne può più. Non serve a nulla, ripeto, se non a intasare ulteriormente un indotto già scellerato.
Non occorre pubblicare con i 5big per essere scrittore, bastano piccole, serie, case editrici a progetto. Con distribuzione decente all'inizio. Che ti paghino, che ti diano il tuo rendiconto annuale e che abbiano un editor con cui confrontarsi.
Non credo ai "geni incompresi", credo nell'impazienza piuttosto, o nella superbia. E nella profonda ingenuità. Del resto, agli occhi della gente che non legge, è molto più semplice fingersi scrittore che fingersi scultore o violinista. O anche calciatore o velina.
Con tanto bene, Andrea Villani
ps mi auguro davvero di non avere offeso nessuno. spero invece, di "avere salvato qualche anima"
p.s.
Api: sono perfettamente d'accordo con lui.
Diamo inizio alle danze.
se viene la sera...
Mi sono alzato presto questa mattina, e ho guidato lentamente.
Ho pagato il caffè con le lacrime agli occhi dopo aver letto sul giornale che ieri se ne è andato inaspettatamente il mio vecchio capo degli scout, e ho pianto a lungo scendendo in città.
Ho pianto per Mauro, ma ho pianto anche per tutto quello che se ne va per sempre.
Mi sono allora tornate alla mente cose che non ricordavo da tempo.
Le gite avventurose dormendo accampati in mezzo ai boschi e i pomeriggi sereni tra amici ospiti dell'oratorio in cui si sentiva la musica di Bach provenire dalla chiesa. Ricordo che, affascinato, entravo in chiesa e chiedevo all'organista di suonare ancora una volta la 'Toccata e fuga in RE minore' e mi sentivo rispondere (e lo ricorderò per sempre) che non l'avrebbe fatto perché le cose belle bisogna consumarle lentamente, per gradi, senza fretta, senza insistenza, per non rovinarle...
Ricordo quando si andò a mangiare in pochi in collina, a casa di Mauro che, appassionato di cucina, fece notare a noi ragazzini, quanto fosse importante la presentazione di un piatto, anche di un semplice pezzo di formaggio che, se offerto disposto con ordine su di un tagliere, si arricchiva di un sapore particolare che non avrebbe mai posseduto se buttato sulla tavola nella carta che lo imbavagliava uscito dalla drogheria.
Ma ricordo anche un'escursione in montagna in cui dormimmo in tenda due notti e cuocemmo salsicce sul fuoco, i volti illuminati dalla fiamma, come immaginavamo che avrebbero fatto gli indiani. Ricordo bene quel sapore che non ritrovo più oggi nel barbecue.
Me la ricordo bene quella escursione, perché dopo quasi vent'anni, vent'anni fa, ritrovai fidanzandomi con Pia quei campi e quei boschi in cui ora, dopo altri vent'anni, viviamo con i nostri bimbi.
Ricordo quando, dopo anni, a volte ritrovavo Mauro per le strade della città e lui mi chiedeva di rientrare nel gruppo perché 'aveva bisogno di capi', ed io gli rispondevo che non c'era più tempo per quelle cose; quelle cose per cui lui il tempo l'ha sempre trovato. Fino a ieri.
Grazie Mauro, grazie amico mio.
p.
Oggi mi dedico...
You're beautiful, James Blunt.
Modestia a parte.
Anzi gli chiedo se vuole diventare mio amico su Facebook.
Vento
Non so da voi, ma qui c'è un vento terrificante. Ho dovuto rimettere i cani in casa perché rischiavo di vederli volare come due alianti per tutto l'Appennino. Il vento mi innervosisce (come i matti, dice vlad) per cui fate i bravi e non mi fate arrabbiare.
Entrate con MOZILLA FIREFOX, per favore: EXPLORER sta dando i numeri.
mercoledì 29 ottobre 2008
scusate, comunicazione di servizio
Se c'è qualche esperto che per caso passa a trovarci, io lo prego in ginocchio di risolvere questo mistero che mi attanaglia la gola.
Grazie per la collaborazione,
ciao a tutti (belli e brutti)
Apithepresident
ma basta, povera Crista!
E Silvio promuove la Carfagna
Sarà «speaker» del governo
Il ruolo: «comunicare» i provvedimenti adottati dal Consiglio dei ministri
http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_29/carfagna_speaker_e655399c-a582-11dd-8fd0-00144f02aabc.shtml
Anche questa, le toccherà fare. Già sta dimagrendo a vista d'occhio, poi Silvio le dà l'ennesimo compito da svolgere. Ma cos'avrà fatto di male, 'sta povera donna?!
per i curiosissimi di Bon Ton
in post
Dedicato alla bellezza, di ieri.
scorrete in giù piano piano...
Eccoci.
per catia
poesia per pino
claudio lolli...
sono esattamente sotto a Concita e The Russian
qualcun altro ha lo stesso problema?
frase di oggi
da ripetersi come mantra per tutto il giorno.
Non basta essere bella e gentile, nella politica italiana; appena fai un'obiezione ti danno addosso Per anni ho avuto la fortuna di lavorare in pool con Concita De Gregorio (vabbè, pool; lei trovava tutte le notizie e io, nota succhiaruote, le suggerivo in cambio tre battute cretine). Conosco il suo valore, apprezzo la sua diversità (da me e da altre giornaliste con caratteraccio). Confesso, a volte ho avuto dubbi sul suo garbo incredibilmente femminile nel porgersi e nell'argomentare. Io parto con la katana, come tante altre, con risultati esigui. Lei, col suo gentile concitismo, è riuscita a dirigere un giornale storico della sinistra italiana. Pare non basti, però, per farsi rispettare. Basta vedere la videoclip — è sul Corriere.it — in cui Conc. argomenta pacata e Ignazio La Russa la tratta come mai tratterebbe la ragazza dell'hair salon che gli fa il colore.
Urla, insulti, condiscendenza, e anche un bel «Concitina» ( fanno merenda insieme? Sono stati fidanzati? Posso garantire di no; e allora perché?). Però il clip è istruttivo. Mostra un dato evidente che ormai, per esasperazione, per paura di venir bollate come femministe carampane, fingiamo di ignorare. Non basta essere una femmina bella e gentile, in Italia, nella politica italiana; appena fai un'obiezione ti danno addosso trattandoti come un pedalino (no, sul serio: credete che ‘Gnazio si sarebbe comportato in quel modo con un direttore uomo? Non mentitevi). Ce n'è di strada da fare. Forse le Concite e le Black Mambe dovrebbero prenderne atto e agire/reagire insieme, ogni volta che qualcuno fa numeri del genere. Però che vergogna, che fatica (io preferivo quando Concita lavorava per tutte e due, ad esempio).
Maria Laura Rodotà (Corriere della Sera)
29 ottobre 2008
Per Pino (e per tutti noi...)
Cocotte, Guido Gozzano
Ho rivisto il giardino, il giardinetto
contiguo, le palme del viale,
la cancellata rozza dalla quale
mi protese la mano ed il confetto...
"Piccolino, che fai solo soletto?"
"Sto giocando al Diluvio Universale"
Accennai gli strumenti, le bizzarre
cose che modellavo nella sabbia,
ed ella si chinò come chi abbia
fretta d'un bacio e fretta di ritrarre
la bocca, e mi baciò tra le sbarre
come si bacia un uccellino in gabbia.
Sempre ch'io viva rivedrò l'incanto
di quel volto tra le sbarre quadre!
La nuca mi serrò con le mani ladre;
ed io stupivo di vedermi accanto
al viso, quella bocca tanto, tanto
diversa dalla bocca di mia Madre!
"Piccolino, ti piaccio che mi guardi?
Sei qui pei bagni? Ed affittate là?"
Subito mi lasciò, con negli sguardi
un vano sogno (ricordai più tardi)
un vano sogno di maternità...
"Una cocotte..."
"Che vuol dire mammina?"
"Vuo dire che è una cattiva signorina:
non bisogna parlare alla vicina!"
Co-co-tte... La strana voce parigina
dava alla mia fantasia bambina
un senso buffo d'uovo e di gallina...
Pensavo deità favoleggiate:
i naviganti e l'Isole Felici...
Co-co-tte... le fate intese a malefici
con cibi e bevande affatturate...
Fate saranno, chi sa quali fate,
e in chi sa quali tenebrosi offici!
Un giorno -giorni dopo- mi chiamò
tra le sbarre fiorite di perbene:
"O piccolino, che non mi vuoi più bene?"
"È vero che sei una cocotte? "
Perdutamente rise... E mi baciò
con le pupille di tristezza piene
Tra le gioie defunte e i disinganni
dopo vent'anni, oggi si ravviva
il tuo sorriso... Dove sei, cattiva
signorina? Sei viva? Come inganni
(meglio per te non essere più viva!)
la discesa terribile degli anni?
Oimè! Da che non giova il tuo belletto
e il cosmetico già fa mala prova
l'ultimo amante disertò l'alcova...
Uno, sol uno: il piccolo folletto
che donasti d'un bacio e d'un confetto,
dopo vent'anni, oggi, ti ritrova
in sogno, e t'ama, in sogno, e dice: T'amo!
Da quel mattino dell'infanzia pura
forse ho amato te sola, o creatura!
Forse ho amato te sola! E ti richiamo!
Se leggi questi versi di richiamo
ritorna a chi t'aspetta, o creatura!
Vieni, Che importa se non sei più quella
che mi baciò quattrenne? Oggi t'agogno,
o vestita di tempo! Oggi ho bisogno
del tuo passato! Ti rifarò bella
come Carlotta, come Graziella,
come tutte le donne del mio sogno!
Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose che non colsi.
Non amo che le cose che potevano essere e non sono state...
Vedo la casa; ecco le rose
del bel giardino di vent'anni or sono!
Oltre le sbarre il tuo giardino intatto
fra gli eucalipti liguri si spazia...
Vieni! T'accoglierà l'anima sazia.
Fà che io riveda il tuo volto disfatto;
ti bacerò: rifiorirà nell'atto,
sulla tua bocca l'ultima tua grazia.
Vieni! Sarà come se a me, per mano,
tu riportassi me stesso d'allora,
il bimbo parlerà con la Signora.
Risorgeremo dal tempo lontano.
Vieni! Sarà come se a te, per mano,
io riportassi te, giovane ancora.
Buongiorno... ho visto
Claudio Lolli:
http://www.youtube.com/watch?v=vrxXlEguX0c&hl=it
Luca Carboni
http://video.google.it/videosearch?hl=it&q=ho%20visto%20anche%20degli%20zingari%20felici&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wv#
Buona giornata a tutti,
Api
martedì 28 ottobre 2008
non so voi - io Facebook
La guerra che verrà B. Brecht
Non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente ugualmente.
(dal quaderno di italiano di Diletta...)
e che è
Vuoi l'Eccellenza?
vi prego di andare a scuriosare, poi ditemi la vostra opinione.
Il sabato del villaggio, Giacomo Leopardi
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
In questo momento
Probabilmente pensa di essere Harry Potter e vuole passare attraverso il muro.
Odio le cimici.
grazie a Meglio di Cary Grant (Bon Ton)
Grazie a MDCG, che ieri mi ha chiesto se conosco ricette con il melograno (che tra l'altro è uno degli alberi che preferisco), mi sono informata su Internet e ho trovato una ricetta MERAVIGLIOSA:
Fonte:
www.lapentoladellemeraviglie.it
Insalata con melograno
Ingredienti:
200 gr di valeriana
1 melograno sgranato
100 gr di roquefort
10 noci
1 pompelmo rosa
olio extravergine di oliva
sale
pepe
Difficoltà: *
Sistemare in un’insalatiera la valeriana, spargervi sopra i chicchi di melograno, le noci tritate grossolanamente, il roquefort sbriciolato, il pompelmo rosa pelato a vivo e fatto a spicchi. Condire con una citronette fatta con olio, sale, pepe e succo del pompelmo.
Autore: Barbara Desderi
P.S.: quali sono le vostre ricette preferite?
Bene, oggi...
Oggi mi piacerebbe parlare con voi di cattiveria, invidia e bisogno di fare del male alle persone.
Qualcuno di voi si è accorto che, ultimamente, ci sono sempre più dementi che, trincerandosi dietro l'anonimato, si dilettano a spalare escrementi su altre persone?
Credete sia un problema di noia, di invidia o di sentirsi superuomini o superdonne alle quali tutto è permesso perché 'maggiormente dotati intellettualmente' rispetto agli altri?
Personalmente io sono schifata e a loro dedico questo ammasso verminoso.
lunedì 27 ottobre 2008
Attenzione Attenzione: Singolar Tenzone!
Oggetto del contendere: Presidentessa Api.
Contendenti: Vlad e Oggi.
Arma del contendere: barzellette.
Luogo della contesa: blog MaKiTeVole.
Non so bene a che ora inizierà il duello, ma sono un po' curiosa e molto spaventata.
Tremebonda, mi aggiro nei corridoi virtuali stringendo tra le mani un bocciuolo di rosa.
Sulla giovinezza...
[...]
Disteso sul lettuccio, fuori dell'alone del lume a petrolio, mentre fantasticava sulla propria vita, Giovanni Drogo invece fu preso improvvisamente dal sonno. E intanto, proprio quella notte – oh, se l'avesse saputo, forse non avrebbe avuto voglia di dormire – proprio quella notte cominciava per lui l'irreparabile fuga del tempo.
Fino allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Si cammina placidamente, guardandosi con curiosità attorno, non c'è proprio bisogno di affrettarsi, nessuno preme di dietro e nessuno ci aspetta, anche i compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare. Dalle case, sulle porte, la gente grande saluta benigna e fa cenno indicando l'orizzonte con sorrisi d'intesa; così il cuore comincia a battere per eroici e teneri desideri, si assapora la vigilia delle cose meravigliose che si attendono più avanti; ancora non si vedono, no, ma è certo, assolutamente certo che un giorno ci arriveremo.
Ancora molto? No, basta attraversare quel fiume laggiù in fondo, oltrepassare quelle verdi colline. O non si è per caso già arrivati? Non sono forse questi alberi, questi prati, questa bianca casa, quello che cercavamo? Per qualche istante si ha l'impressione di sì e ci si vorrebbe fermare. Poi si sente dire che il meglio è più avanti e si riprende senza affanno la strada.
Così si continua il cammino in un'attesa fiduciosa e le giornate sono lounghe e tranquille, il sole risplende alto nel cielo e sembra non abbia mai voglia di calare al tramonto.
Ma a un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si sente che qualcosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si sposta rapidamente, ahimè, non si fa tempo a fissarlo che già precipita verso il confine dell'orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l'una sull'altra, tanto è il loro affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur finire.
Chiudono a un certo punto alle nostre spalle un pesante cancello, lo rinserrano con velocità fulminea e non si fa tempo a tornare. Ma Giovanni Drogo in quel momento dormiva ignaro e sorrideva nel sonno come fanno i bambini.
[...]
da Il deserto dei Tartari, Dino Buzzati, Oscar Mondadori.
Andrea Villani, l'uomo con gli occhiali in fronte
Due dei suoi libri:
Il cielo sotto, Il Foglio.
La notte ha sempre ragione, Ed. Todaro.
Domani alle 15 sarà su Raidue con Francesca Senette, guardatelo.
http://www.andreavillani.it/
domenica 26 ottobre 2008
Andrea G. Pinketts & Andrea Villani
Pinketts (sx) presenta il suo ultimo libro, Villani (dx) presenta Pinketts.
Due autori-amici in perfetta sintonia, una divertente presentazione oggi da Feltinelli di Via Repubblica, Parma.
Chi di voi conosce Pinketts?
Cosa ne pensate?
Un giorno vi parlerò anche di Andrea Villani, scrittore parmigiano... (eh già. modestamente).
Api
bad news 4 Mary
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=7047
(Delicatessen= 1990)
è arrivato Giuseppe...
Il brutto ceffo di Cinisi è, tutto sommato, un bravo ragazzo.
Almeno sembra.
Sai com'è.
Al giorno d'oggi.
Mai fidarsi.
Poi fotografa solo spiagge marroni.
Speriamo bene.
rispetta...
Anche perché sono scesa in città con la piena.
sabato 25 ottobre 2008
Au revoir les enfants
Precisazione su 'Free rice'
Si parte con i sinonimi in inglese, ma se volete potete cambiare argomento cliccando su 'change subject).
E niente scuse: ci sono test per tutte le teste:
Moltiplicazioni! http://www.freerice.com/index.php?&t=236329474124&s=Multiplication%20Table
Simboli chimici http://www.freerice.com/index.php?&t=440430928400&s=Chemical%20Symbols%20(Basic)
Quadri e pittori famosi http://www.freerice.com/index.php?&t=105314209370&s=Famous%20Paintings
Riconoscere le nazioni dalla cartina http://www.freerice.com/index.php?&t=4814331016353&s=Identify%20Countries%20on%20the%20Map
Indovinare le capitali del mondo - e qui... vi voglio proprio vedere: http://www.freerice.com/index.php?&t=272313688976&s=World%20Capitals
Il link del sito è tra "i nostri amici", dài, provate durante il fine settimana...
Roberto Saviano invitato dagli Accademici del Nobel
di Paola Coppola (la Repubblica, 25.10.08)
ROMA - Roberto Saviano è stato invitato a tenere un discorso all'Accademia di Svezia. Una lezione sulla "libertà di espressione e la violenza senza legge". Non è ancora fissata una data per l'incontro che, nelle intenzioni dell'istituzione, che ogni anno sceglie i Nobel per la letteratura, dovrebbe essere un dialogo tra l'autore di Gomorra e Salman Rushdie, lo scrittore colpito da una fatwa dopo la pubblicazione de I versetti satanici. L'invito a Stoccolma è arrivato dopo che l'appello dei sei Nobel in favore di Saviano su Repubblica ha acceso un dibattito tra i membri dell'Accademia, divisi sull'opportunità che l'istituzione appoggi pubblicamente lo scrittore minacciato dalla camorra. Nei confronti di Saviano continuano ad arrivare manifestazioni di solidarietà: sul sito di Repubblica è stato raggiunto il traguardo delle 250mila firme grazie alle adesioni raccolte sui blog e i siti collegati. Una risposta eccezionale all'appello lanciato da Dario Fo, dallo scrittore tedesco Günter Grass e dal turco Orhan Pamuk, da Michail Gorbaciov, dall'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e da Rita Levi Montalcini, a cui si sono aggiunti gli altri Nobel, José Saramago, Elfriede Jelinek, Betty Williams, Wislawa Szymborska, Lech Walesa, Shirin Ebadi, Pérez Esquivel, Renato Dulbecco, Medici senza frontiere e Elie Wiesel. Scrittori e registi italiani e stranieri e tanti personaggi illustri, moltissimi cittadini, scuole e associazioni hanno firmato per ribadire, insieme che "la libertà nella sicurezza di Saviano riguarda tutti noi, come cittadini" e che "lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra", come dice il testo dell'appello che oggi si può firmare alla manifestazione del Pd.
Solidarietà all'autore di Gomorra è stata espressa anche in una lettera firmata, tra gli altri, da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, e Sonia Alfano, presidente dell'Associazione nazionale dei familiari delle vittime della mafia, dove si legge: "Ringraziamo Saviano per averci chiamato a raccolta davanti a un progetto di civiltà e democrazia che appartiene a tutti gli italiani e che implica, in primo luogo, vigilanza, partecipazione e fiducia collettiva".
Immodestamente vostra,
Api
da Maria:
buon autunno a tutti
Non è un semplice muro in sasso, è uno stato dell'anima.
Piccolo sondaggio
http://it.youtube.com/watch?v=l9xJ1gup9x0&NR=1
http://it.youtube.com/watch?v=A9wJelFsZ0g
http://it.youtube.com/watch?v=iSErYifxLz8&feature=related
Che busta scegliete, la 1, la 2 o la 3?
I dormienti...
Avete ancora pochi giorni, non fate come 'i dormienti' che Paladino ha steso nella vasca!
A Villa Pisani a Stra (Padova) sta per concludersi la mostra di Mimmo Paladino
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/arte/recensioni/paladino-pisani/paladino-pisani/paladino-pisani.html
Spero ancora di poterci trascinare la mia famiglia; la speranza, si sa, è l'ultima a morire...
venerdì 24 ottobre 2008
oggi ho fatto outing
Kabir Bedi
Io a tredici anni (prima superiore) ero PAZZA di questo uomo. Non perdevo una puntata di 'Sandokan', odiavo Carole André e ascoltavo settemila volte al giorno la canzone dei fratelli De Angelis (molto tamarra, lo ammetto).
Questo Kabir ha due occhi, ma due occhi, ma due occhi...
caralina - sospiro - credo che Sandokan sia stato il mio primo amore. E' grave?
Sotis Venerdì, 24 Ottobre 2008
Ma no, Pia. A parte il fatto che di certo l'hai amato in condominio con tante altre ragazze. Niente male davvero e come amava la Perla di Labuan!
Io amavo questo uomo.
Ma il destino ha deciso diversamente.
Pia la Tigre di Scurano o la Perla dell'Appennino.
vuoi la guerra, mik?
Born to be alive, Patrick Hernandez
http://www.youtube.com/watch?v=BVgM7qeAlko
Oggi mi sento tamarrissima!
E
Let's Dance, David Bowie
http://www.youtube.com/watch?v=30AVhf-ZLwM
importantissimo
Università di Palermo
Docenti parenti: 58 a Medicina, 21 a Giurisprudenza, 23 su 129 professori ad Agraria
Palermo, 100 famiglie in cattedra
La "parentopoli" dell'università
di ATTILIO BOLZONI e EMANUELE LAURIA
PALERMO - Una Cupola dotta si spartisce il sapere di Palermo. Sono cento le famiglie che hanno l'Università nelle loro mani, cento clan accademici fatti di figli che salgono in cattedra per diritto ereditario, fratelli e sorelle che succedono inevitabilmente ai loro padri e ai loro zii, nipoti e cugini immancabilmente primi al pubblico concorso. Regnano in ogni facoltà. Si riproducono nell'omertà. Docenti parenti. Cinquantotto a Medicina. Ventuno a Giurisprudenza. Ventitré su appena centoventinove professori ad Agraria, la roccaforte dei patti di sangue.
Articolo completo su
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/palermo-parentopoli/palermo-parentopoli/palermo-parentopoli.html
festa anni '70-80
Buon giorno!
Stamattina ho sentito una canzone che mi ha riportato agli anni dell'adolescenza...
Chi se la ricorda?
Che ricordi avete di quando avevate 16-18 anni?
http://it.youtube.com/watch?v=9hGlYT38DZY
Sonny and Cher.
Lui era quello che la menava da mane a sera, ma insieme erano UNA BOMBA.
In realtà la versione che preferisco è quella dei Pretenders, ma non riesco a trovarla.
E ricordate Call me, dei Blondie (Debbie Harry)? Ancora adesso, quando la ascolto, non riesco a stare ferma...
http://video.google.it/videosearch?gbv=2&hl=it&q=Call%20me%20blondie&ie=UTF-8&sa=N&tab=iv#
Di che film è stata la colonna sonora? Eh? Ve lo ricordate?
Le signore over 40 non mi deluderanno, lo so.
Vi propongo di inviarmi le vostre canzoni preferite degli anni della vostra adolescenza, poi le posteremo in modo da ascoltarle durante il weekend, con lacrimuccia al ricordo di quando e quanto eravamo belli e incoscienti...
e non dimenticate qualche aneddoto buffo, per ridere un po'.
ciao,
Api
dedicato a chi si annoia... o yeah!
per cominciare
http://it.youtube.com/watch?v=nzTtz_0dX0k&feature=related
e poi
http://it.youtube.com/watch?v=M92vvbF-Mt4
e poi ancora
http://it.youtube.com/watch?v=aXHn7Fn97Ss
e per finire...
http://it.youtube.com/watch?v=ZLC3PGRWi2Y
a buon intenditor, poche parole; e un po' di musica. Che è meglio...
giovedì 23 ottobre 2008
Sfogliando l'ultimo Vanity...
Visto che non reagite al mio post su l'arte della Brigliadori e l'Angelo della Storia, vediamo se riesco così.
dolcetto scherzetto (2)
Oh! vorrei finché ti ricordi
dei giorni felici dove eravamo amici.
In questo tempo-là la vita era più bella,
ed il sole più bollente che oggi.
Gli strati morti si raccolgono alla pala.
Vedi, non ho dimenticato…
Gli strati morti si raccolgono alla pala,
le memorie ed il rammarico anche
ed il vento del nord li portano via
nella notte fredda della dimenticanza.
Vedi, non ho dimenticato
la canzone che me cantavi.
dolcetto scherzetto!
ecco il risultato:
The gravy and one manciata of origano already call summer. I hold in the pizzico and I according to smell it for warning. Laila arranges me a joy kiss, svelto and to I crack. Door on the cloth an almond essence.
Sminuzzo in the nail one small red Spezia, I scatter it in the plate and while I ask if it does not block it the distance of years between we. Indeed, it is not enough, it says, you you move me in body infancy when I embraced the large ones for joy to tighten.
And to not hung you? It asks.
I see in the young persons, I say, the pain to love little. You do not have that melancholy in face. But I am careful to speak with you in order not to step on the feet to you. It is not like in the dance. E' like on a stone path that it has a little grass grown in the joints. Strong E', but I try the same one sciupar it and make steps shrewed. In houses Muslems they let outside the shoes and I make therefore with you.
We eat flat, zitti.
In front of the food me more discs of a valve come gestures, Laila is put to time and sees its adage is made intense of grace. It is gotten thicker in desire to touch it.
E ora... facciamoglielo ritradurre in italiano, a questo geniaccio:
Il sugo ed un manciata di origano di estate di chiamata già. Tengo nel pizzico e nella I secondo l'odore esso per avvertimento. Laila lo organizza un bacio di gioia, svelto ed alla crepa di I. Portello sul panno un'essenza della mandorla.
Sminuzzo nel chiodo uno piccolo Spezia rosso, lo spargo nella piastra e mentre chiedo se non la ostruisce la distanza degli anni in mezzo noi. Effettivamente, non è abbastanza, dice, voi che lo spostate nell'infanzia del corpo quando ho abbracciato quei grandi affinchè la gioia stringa.
Ed all'non appeso a voi? Chiede.
Vedo nei giovani, dico, il dolore per amare piccolo. Non avete quella malinconia in faccia. Ma faccio attenzione parlare con voi per non fare un passo sui piedi a voi. Non è come nel ballo. E gradisce su un percorso di pietra che fa svilupparsi un'erba piccola nei giunti. E', forti ma io proviamo stesso quello sciupar esso e facciamo i punti shrewed. Nei musulmani delle case lasciati fuori dei pattini e faccio quindi con voi.
Mangiamo il piano, zitti.
Davanti l'alimento me più dischi di una valvola vengo gestures, Laila è messo a tempo e che vede che il relativo adage è reso intenso della tolleranza. È ottenuto più spesso nel desiderio toccarlo.
Non sprecare, Antonio Galdo, Einaudi
Stamattina su Radio2 ho ricevuto la segnalazione di un libro appena uscito.
Mi sembra interessante, per cui ve ne parlo tramite l'articolo uscito su Messaggero.it.
Stili di vita: undicesimo non sprecare
Da Messaggero.it
Esce oggi in libreria “Non sprecare” di Antonio Galdo (Einaudi). Quasi un undicesimo comandamento, meglio, un “Viaggio tra i pionieri di un nuovo stile di vita”, come recita il sottotitolo. Pubblichiamo l’introduzione.
di Antonio Galdo
ROMA (22 ottobre) - Per molti anni mi sono occupato degli sprechi nella vita pubblica, di quel denaro che ci appartiene come cittadini e vediamo spesso, indignati, infilato nelle fornaci di una spesa allegra quanto arrogante, di un esercizio del potere sganciato da qualsiasi etica della responsabilità. Laddove, per esempio, il primo spreco di una politica impotente e inconcludente è quello di non riuscire a fare le cose che servono alla collettività, a esercitare con autorevolezza il suo primato.
Ma in tanti anni, confesso il mio limite, non avevo mai riflettuto sullo spreco che cova come un serpente dentro ciascuno di noi. Nella nostra opulenza che abbiamo abbinato al benessere. In quei frigoriferi traboccanti di cibo che diventa spazzatura appena si colora di piccole macchie di muffa, in quegli armadi dove non riusciamo più a infilare vestiti e scarpe perché sono troppi e non ci servono. In quella sfrenata rincorsa al consumo, compreso l’inutile e il superfluo, che spesso si trasforma in una malattia da curare con i farmaci che bloccano l’ansia.
Dobbiamo fare i conti, e il prezzo sarà sempre più alto, con un deficit di risorse naturali: ne assorbiamo in una quantità molto superiore a quella di cui disponiamo. Ma mentre l’avanzare della ricerca e le leggi del mercato ci aiuteranno a non restare prigionieri nella trappola del petrolio, e ci diranno verso quale mix di vecchie e nuove fonti energetiche dobbiamo orientarci, dalla luce del sole alla forza del vento, non sarebbe il caso di abituarci a spegnere qualche luce in più in casa, a non lasciare gli elettrodomestici in stand by, cioè sempre in attività? A non sprecare, insomma. E ad avventurarci verso un nuovo stile di vita che, tra l’altro, ci viene imposto anche per necessità da un mondo che trema sotto i colpi di una crisi non soltanto economica, ma ben più profonda per gli squilibri che per troppi decenni abbiamo alimentato nell’egoismo, nell’indifferenza, nel narcisismo che ha sostituito il culto del bello.
Siamo diventati tutti spreconi. Terribilmente spreconi. Per i motivi più svariati: abitudine, indifferenza, distrazione. O anche miopia e vizio. Viviamo con l’orologio sincronizzato nel tempo della società «usa e getta» e siamo ossessionati da uno stile, ormai diventato naturale, che si traduce nella cancellazione della parola sobrietà, considerata fuori moda, e nello sperpero di cose tangibili e, fatto ben più grave, di beni immateriali. I più importanti, quelli che non hanno prezzo, non si trovano sul mercato, eppure ci appartengono come parte integrante della persona umana. La vita (e il suo dopo, cioè la morte), la salute, la bellezza, il tempo, le parole, il talento.
Di fronte allo spreco, alziamo le mani. Ci arrendiamo. Un tempo c’erano le nonne: le ricordate? Arrivavano in casa la domenica, per il rito del pranzo in famiglia, portavano un regalino e ci tormentavano con la solita cantilena: «Mangia tutto, non lasciare avanzi nel piatto, pensa ai bambini che muoiono di fame…» E noi, come soldatini, giù a ingoiare l’ultimo boccone, maledicendo in silenzio la vecchietta rompiscatole.
Adesso le nonne giocano a burraco, i papà, quando ci sono, fanno gli amiconi dei figli, e le mamme, casalinghe o in carriera, affannano. Risultato: nessuno educa più alla moderazione, alla conquista delle cose e non al loro possesso scontato, a non confondere il desiderio con il capriccio, a qualche regola generale che, poi, grazie all’esercizio potrebbe radicarsi nel ragazzo di oggi e nell’uomo di domani. Pratica archiviata, innanzitutto in famiglia.
Anche all’esterno delle mura di casa non è facile scovare quanti sono impegnati nella battaglia contro lo spreco. O almeno ci provano, occupando delle piccole postazioni di avanguardia in un campo dominato dal nemico e dalle sue seduzioni. Per scrivere questo libro, ho incontrato padri e figli, mamme del cuore e della pancia, monaci e scienziati, uomini di fede e non credenti, mercanti e servitori dello stato, geni dell’arte e visionari del volontariato a mille dimensioni, capi di piccole comunità ed eredi di grandi imperi economici.
Ho cercato di scoprire, dentro ciascuno di loro, il seme di una resistenza a ciò che sembra ineluttabile. Sono andato a vedere che cosa accade in tanti regni geografici del benessere, in Europa, in America, in Cina. E mi sono convinto che, per il momento, la lotta contro lo spreco dell’uomo contemporaneo, del suo più diffuso peccato, in senso etimologico prima che religioso, è affidata solo allo sforzo di alcune minoranze.
Magari anche di singole persone, forti e coraggiose. Sono loro che invocano e praticano il dittico Non sprecare. E siamo noi che, prima o poi, dovremo riconoscerlo come l’undicesimo comandamento scolpito in testa. Indispensabile per coltivare un nuovo stile di vita.
|
scusate, ma...
Ma c'è qualcuno che le apre, che le legge, che rispondee?
Nicola, mi viene un dubbio atroce, non vorrei sembrare psicopatica, ma non è che contengano qualche messagio subliminale strano?
c'è un crittoanalista in sala???????
testo
Jacques Prévert & Joseph Kosma, Les feuilles mortes, 1946
Oh ! je voudrais tant que tu te souviennes
Des jours heureux où nous étions amis.
En ce temps-là la vie était plus belle,
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle.
Tu vois, je n'ai pas oublié...
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Les souvenirs et les regrets aussi
Et le vent du nord les emporte
Dans la nuit froide de l'oubli.
Tu vois, je n'ai pas oublié
La chanson que tu me chantais.
{Refrain:}
C'est une chanson qui nous ressemble.
Toi, tu m'aimais et je t'aimais
Et nous vivions tous deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Mais la vie sépare ceux qui s'aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis.
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Les souvenirs et les regrets aussi
Mais mon amour silencieux et fidèle
Sourit toujours et remercie la vie.
Je t'aimais tant, tu étais si jolie.
Comment veux-tu que je t'oublie ?
En ce temps-là, la vie était plus belle
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Tu étais ma plus douce amie
Mais je n'ai que faire des regrets
Et la chanson que tu chantais,
Toujours, toujours je l'entendrai !
mercoledì 22 ottobre 2008
Le Feuilles Mortes - autumn leaves
Yves Montand
http://it.youtube.com/watch?v=JWfsp8kwJto&feature=related
Nat King Cole
http://it.youtube.com/watch?v=Gnp58oepHUQ&feature=related
sua figlia... Natalie Cole
http://it.youtube.com/watch?v=_64OMJYSvJQ&feature=related
Diana Krall
http://it.youtube.com/watch?v=YcfTERoIxU0
Eva Cassidy
http://it.youtube.com/watch?v=K7-haKkFnT8&feature=related
dalle dita magiche di Keith Jarret
http://it.youtube.com/watch?v=io1o1Hwpo8Y
Avete resistito fino a qui? Almeno avete ripassato un po' di inglese... e di francese.
State attenti che poi vi interrogo.
Ma io mi sono accorto che è ora di andare a dormire?...
la Repubblica, 22.10.08
NAPOLI - Minacce di morte al sindaco di Castel Volturno Francesco Nuzzo. Insulti allo scrittore Roberto Saviano, già finito nel mirino dei Casalesi, e ai 'pentiti', ma anche slogan inneggianti alla camorra.
Sono un pugno allo stomaco le scritte, una ventina in tutto, che sono comparse sui muri del palazzo comunale e della cittadina dove si è verificata la strage del 18 settembre scorso nella quale furono uccisi sei immigrati. Nel mirino il sindaco da tempo in trincea nella battaglia contro la camorra: 'Nuzzo morto', 'Nuzzo infame'. Poi un riferimento allo scrittore di Gomorra: 'Saviano m...'. e ai pentiti definiti "infami". Ed ancora un messaggio che incita gli uomini del clan e la primula rossa dei Casalesi. "Via lo Stato, viva la camorra, Cirillo, Letizia e Setola (scampato più volte all'arresto da parte delle forze dell'ordine)".
Sul fatto indaga la polizia per risalire agli autori delle scritte. "Queste minacce - dice Nuzzo - non mi sorprendono, forse me le aspettavo. Ma di certo il mio coraggio civile non cambia. Continuerò a pormi come alternativa alla camorra, a rappresentare lo Stato".
Da questi segnali preoccupanti, la speranza è che "ci sia un risveglio delle coscienze, che ci sia una mobilitazione civile". Certo, sottolinea il sindaco "è inquietante che queste persone abbiano potuto agire impunemente. Vuol dire che qualcosa nei meccanismi di controllo non ha funzionato".
Ora il primo cittadino di Castel Volturno dovrà vivere sotto scorta? "So - dice Nuzzo, magistrato in aspettativa - che si stanno muovendo da più parti per arrivare a una soluzione del genere. La mia scelta è di rinunciare a una scorta ma se ci fosse una 'imposizione' non potrei che accettarla".
Dopo questa bella notizia vi saluto.
A domani.
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