domenica 12 aprile 2009

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Quattro colpi, quattro colpi gli dovete sparari...






Il post di Api sull'arresto di Rosa Petrosino mi ha riportato alla memoria uno sceneggiato televisivo dei primi anni settanta in cui un ottimo Adolfo Celi interpretava Joe Petrosino, l'investigatore della Polizia di New York che combattè una coraggiosa guerra alla 'Mano Nera', la stessa organizzazione mafiosa che lo assassinò nel 1909 a Palermo.
Mi piace pensare che il cognome dell'eroico poliziotto italo-americano ora ritorni, governato da una sorta di giustizia 'superiore', nell'arresto dei giorni scorsi, e che il sacrificio di Joe non sia stato consumato invano.

15 commenti:

Micheluzzo ha detto...

A Palermo non ammazziamo le persone che indagano sulla mafia!
Questi sono luoghi comuni di voi nordisti!
Però, che bella carriera quella di Joe: da spazzino divenne informatore e poi detective grazie all'appoggio convinto di Theodore Roosevelt. E invece di ammazzarlo a New York, dove la cosa avrebbe suscitato un certo clamore, lo fecero ammazzare a piazza Marina, nel cuore di mafiopoli... che tristezza!

Vlad ha detto...

La cosa fece clamore lo stesso, e il delinquente che lo ammazzò finì la sua esistenza in galera.
Caro Mik, noi sappiamo bene che la mafia non è una cosa palermitana. E' una condizione morale che esiste anche nei piccoli paesi del nord.

Micheluzzo ha detto...

La mafia è un'invenzione dei comunisti: lo diceva il cardinale Ruffini.

api ha detto...

Comunisti? Chi sono, quelli che mangiano i bambini?

Vlad ha detto...

Comunisti? Chi sono, quelli che mangiano i bambini?

Micheluzzo ha detto...

Siete un po' ripetitivi...

Vlad ha detto...

Comunisti? Chi sono, quelli che mangiano i bambini?

Vlad ha detto...

Comunisti? Chi sono, quelli che mangiano i bambini?

Vlad ha detto...

Comunisti? Chi sono, quelli che mangiano i bambini?

Vlad ha detto...

Comunisti? Chi sono, quelli che mangiano i bambini?

Vlad ha detto...

Comunisti? Chi sono, quelli che mangiano i bambini?

maria ha detto...

Ciao Vlad,
è da quando ho letto il tuo contributo che c’è qualcosa che mi ronza nella testa e finalmente poco fa si è rivelato: ricordi anche tu che lo sceneggiato aveva anche un'altra sigla (o era colonna sonora?) Era dei New Trolls (forse…) e ripeteva appunto continuamente “black hand”. Ora ho in mente persino il motivetto...
Dice qualcosa anche a te o mi sono sognata tutto? (stasera comunque da casa darò un’occhiata a internet)
Ciao!

Vlad ha detto...

Carissima,
io ho sempre associato lo sceneggiato in bianco e nero ad Adolfo Celi e alla canzone di Fred Bongusto che ho postato.
Non ricordo i New Trolls. Aggiornami dopo la ricerca in internet.

maria ha detto...

Vlad, l'ho trovato e mi ricordavo bene. Solo che in internet c'è pochissimo. Digitando new trolls e black hand si apre il sito di ebay per acquistare il disco e c'è scritto solo che era la sigla di Petrosino ma non dice niente di più.
Vado a riprovarci

maria ha detto...

Ciao: ti riporto parte dell'inserzione su ebay che mette in vendita lo sceneggiato (pare sia introvabile). Verso la fine parla delle sigle. Ora sarei curiosa di risentire il pezzo ma su utube non l'ho trovato.
Non c'è nessuno che la ricorda o che riesce a trovarla?

"Joe Petrosino, mitico sceneggiato del 1972 in 5 puntate su 3 dvd.

Regia di Daniele D'Anza con Adolfo Celi , Maria Fiore , Mario feliciani , Elio Zamuto , e altri bravi attori.

Memorabili le sigle, quella iniziale dei New Trolls e quella finale di Fred Bongusto"

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