mercoledì 15 aprile 2009

26

Buona lettura

Se la Chiesa spiazza i laicisti

DI DINO BOFFO

Nella cultura pubblica del nostro Paese l’anticlericalismo ha da tempo cessato di essere una risposta proporzionata agli abusi del clericalismo. E ormai vive una sua vita autonoma, a prescindere si potrebbe dire. So con ciò di asserire una cosa scomoda, e tuttavia non la posso nascondere. Devo pur darmi conto infatti di quel che avviene, di quello che leggo, di quello che ascolto. E non sono, ovviamente, alla ricerca di facili alibi. So peraltro che la Chiesa è sempre reformanda, e che dunque, se dovesse anche solo per un istante rinunciare di porsi in uno stato di autentica verifica sotto il giudizio del Vangelo, sbaglierebbe. Ma allora, se non nasce da pretese assurde della Chiesa nei riguardi della società, dove prende ispirazione l’atteggiamento di antipatia che trasuda dal lavoro – ad esempio – di una serie di redazioni giornalistiche? Le motivazioni possono essere più di una, per poi convergere su quella che invece è la ragione più forte. Ad esempio, io credo che stia arrivando al pettine il fatto che per anni la cultura laica non si è per nulla curata dell’evoluzione che era in corso nella componente cattolica della società. E oggi è come se un lungo periodo, equivalente più o meno al pontificato di Giovanni Paolo II, non ci fosse stato o nulla avesse prodotto, quando invece si è trattato di una stagione tra le più intense di ripensamento e ricollocazione. Così però ci si trova nella condizione in cui i cattolici conoscono i laici, mentre i laici non sanno percepire quanto il ‘cattolicesimo vissuto’ sia realmente cambiato. Non hanno più i codici per decrittare il mondo cattolico, e possono dunque dubitare della sua sincerità anche a fronte di testimonianze inoppugnabili che tuttavia non riescono ad ambientare. E di conseguenza non sanno porre in relazione con l’insieme dei linguaggi che oggi sono in circolazione.

Ma la ragione più profonda, e per certi versi più inconfessabile, è che probabilmente questa allergia laicista nasce da una sorta di risentimento nei confronti di una Chiesa che, pur sfrontatamente anticonformista circa i costumi, ai loro occhi sembra avere inspiegabilmente il vento in poppa. E questo è davvero troppo.

Resto assolutamente convinto che se all’appello referendario voluto nel 2005 dagli anticlericali la posizione cattolica fosse risultata perdente, oggi non staremmo qui a parlare degli attacchi laicisti alla Chiesa.

Semplicemente non ci sarebbero. Perché una Chiesa perdente piace da morire, e si è pronti a riconoscerle un’utilità sociale a tutto tondo. Naturalmente non serve ricordare che quel referendum i cattolici avrebbero voluto scongiurarlo. Per di più poi l’hanno vinto: il che è imperdonabile.


Perché i referendum nel nostro Paese hanno, per statuto non scritto, il compito di certificare la progressiva e irreversibile laicizzazione della società. Ma se questo per una volta non è, se per motivi complessi e tutti ancora da indagare si verifica uno stop in questa deriva, allora lo spiritello di una Chiesa che torna vincente diventa ossessione. E un’ossessione anzitutto moralistica, come se la Chiesa tornasse per impicciarsi anzitutto delle scelte personali dei giornalisti di Repubblica.

C’è una frase emblematica che Curzio Maltese pone all’inizio del suo libro La questua. Eccola: «In quasi trent’anni di giornalismo, avevo felicemente ignorato il Vaticano e avrei continuato a farlo se non fosse stata la Chiesa cattolica a occuparsi molto, troppo di me».

Sbaglierò, ma mi sembra una confessione candida e probabilmente inconsapevole del risentimento che ad un certo punto fa capolino non tanto per motivi politici, e neppure in fin dei conti per questioni eminentemente economiche, ma per il giudizio morale che taluni laici sentono bruciare su di sé.

La Chiesa parla, ma loro si sentono giudicati, e a quel punto la trovano insopportabile. E se non si zittisce da sola, non disdegnano modalità spicce per intimidirla, irridendola e mettendola alla gogna, che poi è il supplizio più sottile della nostra epoca. La Chiesa si impiccia di me, e io – avverte Maltese – «ho voluto restituire la premura». E mi sono messo a farle i conti in tasca, per vedere se parla a buon diritto, o se parla senza essere credibile.

Risentimento, dicevo. Ma se questo è, noi cattolici dobbiamo sospendere il giudizio, nell’attesa che il risentimento stesso evolva trovando altri sbocchi, magari più pertinenti. Una nostra ingerenza in queste dinamiche potrebbe apparire inopportuna.

Altra cosa invece è rispondere in merito agli argomenti tirati in campo come uno schermo polemico. Siccome possono far del male, e seminare zizzania, abbiamo il dovere di controbattere punto su punto, perché chi vuole la verità delle cose possa approdarvi. La prosa di Umberto Folena è qui non solo fascinosa, ma documentatissima. Va da sé che la Chiesa non possa vivere con sufficienza o alterigia il rigurgito di anticlericalismo che a tratti sembra investirla. E infatti, lungi dall’impermalosirsi, si interroga assai più di quanto non si sospetti. Il ‘mondo’ continua provocatoriamente ad essere una fonte di conversione per la Chiesa, non – ovvio – nell’allinearsi prontamente alle parole d’ordine del secolarismo, o addirittura della maldicenza, ma nel purificare le intenzioni, nello sforzo di capire il profondo dell’altro e i suoi linguaggi anche quando sono spurii o indisponenti. Se continuerà infatti a farsi trovare fedele nelle relazioni interpersonali e soprattutto nell’obbedienza al suo Signore, anche questa stagione si risolverà per la Chiesa in una grazia.

26 commenti:

api ha detto...

Mah, diciamo che, per quanto mi riguarda, la Chiesa non dovrebbe mettere il becco nello Stato, ma solo nella testa dei loro adepti. Sarete voi a votare i partiti che vi rappresentano, giusto?

Siete cattolici, benissimo, scelta vostra.
Ma in Italia non ci siete solo voi, mi dispiace.
è solo questo che dà fastidio a chi critica la Chiesa, non certo il fatto che voi crediate in questo Dio, o in Allah, o in Bertoldino.
Per quanto mi riguarda, non avete ragione voi, non ho ragione nemmeno io, ma lo sapremo solo dopo morti.

Stimo molto la Spagna, invece, che non si fa mettere i piedi in testa dal Vaticano ma ascolta i diritti di tutti.

Immagino che non siate d'accordo nemmeno sull'aborto e sul divorzio, giusto?
Infatti la vostra coerenza si vede in chi avete votato: Berlusconi, che ha fatto abortire la moglie al settimo mese di gravidanza ed è divorziato.

La Chiesa deve iniziare a togliersi tutte le agevolazione che ha, per diventare coerente.

Micheluzzo ha detto...

La chiesa può mettere il becco dove vuole, così come fanno i fanatici dell'eutanasia, ad esempio, che vogliono imporre la loro visione nichilista.
E' sbagliata invece l'inferenza: se il Vaticano dice che una cosa è brutta, io politico dico che quella cosa è brutta, senza neanche conoscerla, solo perchè spero di accallappiare qualche voto cattolico...
In ogni caso non accetto lezioni di coerenza da te: sai quanto sangue innocente hanno sulla coscienza i tuoi amici partigiani?

api ha detto...

è vero: i miei amici partigiani hanno molto sangue innocente sulla coscienza, è proprio per questo che quest'anno l'evento sarà:

"I rapporti tra i Partigiani e la Popolazione".

a proposito di coerenza.

Micheluzzo ha detto...

He he he, lo sapevo, ho fatto di proposito a ricordarlo, me lo avevi accennato tempo fa...

Vlad ha detto...

sapete quanto sangue hanno sulla coscienza i norcini?
Tanto. E noi ci mangiamo i salami...
Siamo tutti incoerenti.

Vlad ha detto...

Mik, organizza la fita a Torino per il primo maggio.
Magari ci andiamo anche a vedere il lingotto.

Vlad ha detto...

... e poi vi porto anche a vedere la 'Bottega d'Erasmo'

Vlad ha detto...

... vi piacerebbe sapere cos'è, vero?
Albo signanda lapillo...

Micheluzzo ha detto...

Anche i medici addetti alle trasfusioni e alle donazioni di sangue ne hanno parecchio sulla coscienza...

Micheluzzo ha detto...

Non credo che ci saremo, per il primo maggio: per quella data avrò già litigato ocn tua moglie.

Vlad ha detto...

... e poi avrete già rifatto pace.
Un'alternativa a Torino è la Venere del Botticelli (che non siamo andati avedere i giorni scorsi) e la visita al Parco Gori di Villa Celle a Santomato (vicino a casa di Ben). Il parco, una ricchissima collezione 'en plein air' di installazioni dei più grandi artisti contemporanei, riapre a maggio ed è imperdibile.
BBoni, stateve bboni! Anche questa è la funzione dell'arte, quella vera.

Vlad ha detto...

tanto per cominciare:
http://www.cultura.toscana.it/architetture/giardini/pistoia/villa_celle.shtml

seguirà una proposta da parte del direttore artistico di MaKiTeVole
per il 1° raduno MaKiTeVole

Vlad ha detto...

... intanto noi ora andiamo alla Fondazione Magnani Rocca a vederci Rembrandt...

Ben ha detto...

per la villa di santomato di conviene telefonare. credo che aprano su appuntamento.

Micheluzzo ha detto...

Pure mia moglie voleva vedere Rembrandt... tuttavia Torino resta imprescindibile: dobbiamo andare a vederci gli egizi in tutte le salse, a Torino e a Venaria.

api ha detto...

Io non litigo per sciocchezze come la religione o la politica, ma solo per le cose fondamentali come, ad esempio la ricetta originale della caponata siciliana.
non scherziamo.

Micheluzzo ha detto...

Non te l'ho mai detto, ma mi hanno sempre dato fastidio i peli che hai sotto le ascelle...

Vlad ha detto...

Grazie Ben, lo so che bisogna prenotare (ci sono già stato tre volte ed è proprio per questo che ci vorrei portare i pargoli e lo staff di MaKiTeVole...

Vlad ha detto...

Mik, in Toscana c'è la BISTECCA; a Torino che se magnamo?
Devi sapere che a Parma, al museo archeologico, qualche mummia ce l'abbiamo, la BISTECCA come se magna là, no...
Scusate la digressione gastronomica, ma un viaggio deve soddisfare anche le papille...
Va bé, si potrebbe fare una sosta ad Alba per due Tajarin e un bel Cardo Gobbo col Tartufo; magari accompagnati da un buon Barbaresco.

Vlad ha detto...

... Tartufo rigorosamente bianco.

Ben ha detto...

Vlad, adesso verrai fuori con:
IO SONO IL TARTUFO

Non sono un patito del tartufo, il suo profumo (profumo?) per me è troppo forte.
dimmi: ma se lo sventolo un po', riuscirei a farci il pieno alla macchina?

api ha detto...

io porto con grande fierezza i miei peli sotto le ascelle, non ti permetto di criticarli.
ieri ho speso una follia per le ecstension e la tinta.

api ha detto...

ah, l'avevo perso di vista: i fanatici dell'etanasia non vogliono uccidere te, non temere... vogliono solo il diritto di morire senza tormenti, per sé, o per i loro cari che lo hanno deciso.

Siete voi che, invece, questo diritto non glielo volete concedere.

Micheluzzo ha detto...

Si comincia con il sopprimere i malati terminali, poi gli anziani che hanno più di 65 anni, poi quelli senza lavoro, perchè sono un costo per la società e non producono, i bambini deformi, perchè non sono utili, e così via; il cittadino che vuole togliersi la vita, perchè stanco di soffrire, ha mille modi per farlo: ingerendo venti pillole, sparandosi un colpo di pistola, buttandosi sotto un tram, iniettandosi una bolla d'aria.
Non mi pare che sia una legge fondamentale per il buon funzionamento della società, cui debbano porre mano i nostri legislatori: sono altre le cose che ci servono per uscire dal tunnel!

api ha detto...

sisisisisisisisi.
hai ragione.

Micheluzzo ha detto...

No, hai ragione tu...

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