martedì 30 settembre 2008

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Grazie a M. (benvenuto)

Grazie a M., che mi ha corretto il termine 'pietas' nel racconto breve incipittato da Rex-Arpino, mi piacerebbe capire cosa si consideri, oggi, per 'pietas':

cfr. Zingarelli: 1. Sentimento, atteggiamento di doveroso rispetto e devozione, spec. verso famiglia, patria e religione. 2. (est) Cura attenta e rispettosa.

Come conciliavano i romani la loro base filosofica con la loro credenze religiose? C'era una contraddizione, oppure era possibile essere stoico e "pius" allo stesso tempo?

Cn. Salix Astur

Il termine latino pietas (corrispondente a quello greco eusebeia), derivato di pius, è una disposizione d'animo a sentire devozione ed affetto verso Dio, i genitori e la patria. Cicerone la ritiene un atto di giustizia nei riguardi degli dei, e un "dovere (officium) e cura (cultus)1 dei consanguinei".
Tommaso d'Aquino, per spiegare la qualità di questo rapporto, notava che l'uomo è debitore nei confronti di altri in diversi modi, commisurati al loro stato ed ad benefici da essi ricevuti. Quindi siamo debitori verso i genitori e, per estensione, verso i consanguinei e la patria, cioè verso tutti i cittadini. Cicerone era invece convinto che la pietas, doveva esser grande verso i genitori e i consanguinei e grandissima verso la patria. Comunque, l'Enea virgiliano è pius per l'affetto mostrato verso il padre.

Prof A. Poliseno

Stoicismo nell'Antica Roma

Insomma, secondo me è corretto utilizzata nei confronti del mondo esterno, non solo degli Dei..

Attendo i vostri commenti, eventualmente mi reco da Paolo di Stefano e chiediamo a lui su L&S,

Api

2 commenti:

Anonimo ha detto...

breve lezioncina rexstyle al Maestro

Mae', impara questo: un conto è l'erudizione, altro la cultura. In genere i colti non sono mai eruditi e viceversa.

xer xe-xe

Anonimo ha detto...

per dirti che Di Stefano non ti risponderebbe mai sulla questione (scommettiamo?)

Perché a nessun uomo di cultura piace fare la figura dell'erudito

...invece c'è gente che non perde occasione... (ih ih ih)

xer xe-xe

(e io mi diverto un mondo a lisciagli il pelo, specie se si tratta di musicisti famosi!)

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