martedì 30 settembre 2008

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F. Cellini, N. Cosentino, P. Simonetti
Progetto di ristrutturazione del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia - schizzo di studio delle sale espositive al piano terra di P. Simonetti.
Progetto vincitore del concorso a inviti indetto in occasione della Biennale Architettura di Venezia nel 1988

"L'ARCHITETTURA E' TROPPO IMPORTANTE PER LASCIARLA AGLI ARCHITETTI"
Catia, attribuisce la frase a Dejan Sudjic. Non so se sia sua. Comunque io avevo pensato ad uno che l'architettura non la progetta, ma ne tratta solamente teoricamente. Cioè che parla di quella degli altri. Non a caso Sudjic ha diretto recentemente una Biennale di Architettura a Venezia (subito dopo quella diretta da Fuksas, aaaarrrggghhh!!!!!!) e le edizioni dgli ultimi anni (compresa quella attualmente in atto) hanno preso una piega 'concettuale' troppo forzata in cui l'Architettura vera scarseggia... Volete un esempio di Biennale Architettura di alto livello? Andate a vedere quella diretta da Francesco Dal Co nel 1988, quella vinta da Francesco Cellini, Nicoletta Cosentino e il sottoscritto (si proprio io... Giovanissimo ma io) e che trattava della Ristrutturazione del Padiglione Italia ai Giardini della Biennale (a Venezia). Quelli si erano bei tempi per l'architettura...
Proviamo a riscrivere l'aforisma?
L'ARCHITETTURA E' TROPPO IMPORTANTE PER LASCIARLA ALLA MAGGIOR PARTE DEGLI ARCHITETTI CHE HANNO SUCCESSO ATTUALMENTE...

10 commenti:

Catia ha detto...

Vanesio ed egocentrico Vlad...buongiorno!

Anonimo ha detto...

la frase (FAMOSISSIMA) è di De Carlo, se non ricordo male

gli specialisti devono capire che saranno giudicati impalacabilmente in base al solo risultato artistico, tutto il resto non sono "casi" del fruitore

se l'architetto si trincera dietro la disciplina dando dell'incompetente al profano (come ha fatto di recente quella minchia di Libeskind per la questione di Milano) dimostra di essere solo un imbonitore da strapazzo

è lecito e doveroso insultare l'architetto che fa un obbrobrio. prima di procedere alla demolizione. speriamo che la teca dell'ara pacis venga demolita. nemmeno come pubblico vespasiano in periferia la vorrei vedere

qual è il più serio problema dell'architetto in genere? l'ignoranza mostruosa, a cominciare dai più famosi

un edificio fra gli ultimi che non mi è dispiaciuto? quello del nytimes, criticatissimo. Invece a me è l'unico che non dispiace fra i tanti obbrobri che ha fatto Renzopiano

comunque non darei un solo borromini in cambio di tutta l'architettura moderna al completo.
tempo fa riuscii a farmi aprire la chiesetta dei magi al propaganda fide che è chiusa al pubblico. feci due c. così ai custodi che alla fine si arresero.
fu un'emozione raga' ve l'assiguro

ciao mae'

precipitevolissimevolmente (parola che di sicuro Pia usa) vs.

xer xe-xe

api ha detto...

Ah, sì, Andrea De Carlo.
Carino, quasi come Scurati e Giordano.
è stato fidanzato con la Eleonora Giorgi, dopo che lei aveva lasciato Massimo Ciavarro che ora è andato sull'isola dei famosi.
Visto, rex, che soddisfazioni che dò a vlad sull'architettura?

Vlad ha detto...

Cara Catia, semmai indiscutibilmente bravo...! Buongiorno, smack

per i resto, mi riprometto di commentare più tardi....

Anonimo ha detto...

x Pia .su do l'accento non ci vo. tu sei mogliera di un grammaturgo e non sono ammessi errori

xer

speriamo che il M° corregga anche Calvino sul congiuntivo, come fece con me (vedere post "dati biografici" sul "leggere e scrivere)
ciao

api ha detto...

Rex: guarda che l'accento non c'è. Sarà una cacchetta di mosca sul tuo monitor.

(Mannaggia)

Anonimo ha detto...

Ah, sì, Andrea De Carlo.
Carino, quasi come Scurati e Giordano.
è stato fidanzato con la Eleonora Giorgi, dopo che lei aveva lasciato Massimo Ciavarro che ora è andato sull'isola dei famosi.
Visto, rex, che soddisfazioni che dò a vlad sull'architettura?

l'accento c'è, questo è il testo

chi non sa leggere la sua scrittura
è una Pia di natura! ahahah

xer

api ha detto...

Poffarbacco, lo sapevo che c'era, stavo solo facendo la furbetta del bloggerino.
Meticcio trinariciuto e tricaputo che non sei altro (una narice per ogni testa).
E cosa ci fai ancora qui? Fila a lavorare che devi diventare famoso, ordunque!
Pedissequamente tua,
apì

Vlad ha detto...

trinariciuto e tricefalo = 9 narici
(la matematica non è un'opinione...).
E' invece un'opinione tua personale che il profano non sia incompetente: se è profano tale è... Comunque Giancarlo De Carlo, parlando di Architettura da non lasciare nelle mani dei soli architetti, parlava di Progettazione Partecipata. Una cosa rispresa da Piano in qualche esperimento degli anni settanta ma ancora molto attuale. La progettazione di una piazza-giardino che ho recentemente realizzato a Rubiera è stata condotta nella fase iniziale proprio coinvolgendo diversi settori della 'socialità'. Ed è stato molto interessante e costruttivo. Ma la traduzione dei pensieri collettivi generali, prima in pensieri architettonici, poi in architettura costruita, non potevano essere lasciati che all'Architetto.
No, non è lecito insultare nessuno, tantomeno se non si ha la competenza per farlo. E la competenza te la danno la preparazione e lo studio, e l'eperienza. Si accetterebbe il giudizio di un'opera letteraria dal primo che passa per la strada se questo è uno che legge solo la Gazzetta dello sport?...
La presunzione nel tacciare una intera categoria di ignoranza, ahimé, non cela un po' di invidia?
Non è ciò un luogo comune, al pari della dichiarazione che tutto ciò che è antico è bello contrariamente a quello che è moderno?
Dimmi: perché oggi c'è ancora bisogno del 'conforto della cornice'?
Caro mio, il grande Architetto era grande nel passato ed è grande oggi indipendentemente dalle questioni stilistiche o, peggio ancora, formali. E di architetti balordi ed edifici brutti ne abbiamo visti anche nell'antichità! Solo un tempo c'era meno gente titolata per fare certe cose: progetti, libri, quadri ecc.
Che Borromini resti uno dei più grandi architetti della storia è indiscutibile, come il suo amico-nemico Bernini, e come è indiscutibile che al tempo loro erano 'moderni'; ma ti prego, se vuoi provare un'emozione di pari grado, fatti un giro a Ronchamp a vedere la Cappella di Notre-Dame-du-Haut di Le Corbusier. Poi sappimi dire...

Anonimo ha detto...

l'unico edifico che mi piace di le Corbusier è Villa Savoye, il resto è zero (per me). La cappella di Le Corbusier è proprio l'esempio di quello che ti dicevo, non si può lasciare l'architettura agli architetti. La cappella in questione sarebbe perfetta per tenerci la paglia, ma con dio non c'entra nulla.
Come nel caso del parcheggio sedicente chiesa di piano in quel di padrepio, la gente ci mette piede a malincuore e solo perché un affare del genere è stato imposto dalla sbagliatissima concezione che l'architettura possa essere laciata agli architetti. L'architetto deve essere un esecutore: se deve realizzare una chiesa, prima deve capire esattamete di che si tratta. POi eventualmente gli si può lasciare mano libera. ciao

xer xe-xe

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