Narra la leggenda che Il Bardo, in un'estate piovosa, si recò a Verona per visionare la location in cui ambientare la sua ultima opera Katia e Pippo.
Dopo avere girovagato in carrozza per tutta la notte sotto un diluvio torrenziale (che gli ispirò La tempesta), finalmente, all'alba, lui e e il suo team ripararono in un ridente paesino del Lago di Garda.
Entrarono in un'osteria e il Bardo chiese riparo all'ostessa, una splendida donna dagli occhi verdi scintillanti e dal fare sbrigativo, che accolse a dormire il Bardo nel suo giaciglio e ne sistemò i collaboratori nel fienile.
Quando, dopo una quindicina di giorni, il Bardo dovette ritornare a casa per motivi familiari, l'ostessa pianse lungamente la partenza del suo grande amore.
Ma il destino la ricompensò delle calde lacrime versate: dopo nove mesi, nacque uno splendido bimbo, che la ragazza fece battezzare con il nome di suo nonno: Lino.
2 commenti:
Katia e Pippo in realtà era una autobiografia perché il Bardo in realtà era Il Baudo...
asino. non hanno avuto figli, Katia e pippo.
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