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p.s.3: Mo' NON gli spiego. è già a letto stravolto dall'influenza.
Il blog
Cn. Salix Astur
Il termine latino pietas (corrispondente a quello greco eusebeia), derivato di pius, è una disposizione d'animo a sentire devozione ed affetto verso Dio, i genitori e la patria. Cicerone la ritiene un atto di giustizia nei riguardi degli dei, e un "dovere (officium) e cura (cultus)1 dei consanguinei".
Tommaso d'Aquino, per spiegare la qualità di questo rapporto, notava che l'uomo è debitore nei confronti di altri in diversi modi, commisurati al loro stato ed ad benefici da essi ricevuti. Quindi siamo debitori verso i genitori e, per estensione, verso i consanguinei e la patria, cioè verso tutti i cittadini. Cicerone era invece convinto che la pietas, doveva esser grande verso i genitori e i consanguinei e grandissima verso la patria. Comunque, l'Enea virgiliano è pius per l'affetto mostrato verso il padre.
Attendo i vostri commenti, eventualmente mi reco da Paolo di Stefano e chiediamo a lui su L&S,
Api
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Cn. Salix Astur
Il termine latino pietas (corrispondente a quello greco eusebeia), derivato di pius, è una disposizione d'animo a sentire devozione ed affetto verso Dio, i genitori e la patria. Cicerone la ritiene un atto di giustizia nei riguardi degli dei, e un "dovere (officium) e cura (cultus)1 dei consanguinei".
Tommaso d'Aquino, per spiegare la qualità di questo rapporto, notava che l'uomo è debitore nei confronti di altri in diversi modi, commisurati al loro stato ed ad benefici da essi ricevuti. Quindi siamo debitori verso i genitori e, per estensione, verso i consanguinei e la patria, cioè verso tutti i cittadini. Cicerone era invece convinto che la pietas, doveva esser grande verso i genitori e i consanguinei e grandissima verso la patria. Comunque, l'Enea virgiliano è pius per l'affetto mostrato verso il padre.
Insomma, secondo me è corretto.
Attendo i vostri commenti,
Api
"Egregio Signore Iddio,
mi perdoni quest'ultima lettera. So di non doverLe scrivere più. Ho finalmente capito la lezione: la Sua risposta è il silenzio.
Ma non essendo un pensatore sono arrivato con molto ritardo a questa grave scoperta, che rende ancor più difficili le nostre preghiere. Mi ritengo un uomo come tanti, un piccolo eroe negativo e se oso rivolgermi a Lei è solo per dirle che il mondo d'oggi mi risulta ormai francamente insopportabile.
Non riesco a farmi una ragione del cambiamento rivoltante che sta subendo questa nostra società malata. Non riuscirò mai ad accettare pedissequamente l'ostentazione delle cose inutili - la 'Roba' di verghiana memoria -, la mancanza di interesse per gli altri, la cancellazione dei valori con i quali i miei genitori mi hanno cresciuto: la lealtà, l'onestà, la pietas per il prossimo, lo spirito di sacrificio.
Caro Signore Iddio, io sono un peccatore. Questo non è un segreto, lo so io e lo sa Lei.
Ma il mio è stato un peccato di superbia e ne sto da tempo pagando il prezzo con questa solitudine che tanto ho anelato e ora mi dilania il cuore e mi sbriciola l'anima.
So che non devo più rivolgerLe le mie preghiere perché rimarranno inascoltate e disattese, ma allo stesso tempo mi trovo a chiederLe aiuto.
La malattia che si è annidata in questa mente un tempo fervida e lucida mi obbliga a compiere gesti inconsulti, di cui mi dimentico appena compiuti e che, quando mi vengono ricordati, mi fanno profondamente vergognare di me stesso. Sono ridotto solo a un contenitore, sono l'involucro di questo grumo di follia che mi porterà lentamente a cedere a un abbrutimento che proprio io disprezzavo tanto.
Io, sdegnoso e supponente da giovane, mi sono trasformato in un vecchio che combatte, senza altra arma che la parola, contro la propria demenza."
Visto. si stampi . Allegriaaaaaaaaaaa
(Paolo Di Stefano)
Cari tutti,
scrivere, come progettare per il bravo architetto o tentare di esprimere le proprie emozioni o illusioni o sogni ecc. per chiunque si addentri in una qualsiasi attività creativa, abbiamo detto e ridetto che deve derivare da una 'necessità', da una 'urgenza' (così piace dire a qualcuno).Urgenza che deve tradursi in opera intelliggibile, concretizzarsi in qualcosa di tangibile (vi vorrei ricordare il rapporto tra realtà e astrazione ecc...) attraverso gli strumenti della tecnica (anche questo già trattato...).MA CHI L'HA DETTO CHE BISOGNA SCRIVERE TUTTI I GIORNI????????????????Abbiamo parlato di 'urgenza' in modo concettuale, non di mal de panza...Se continuate a mitragliare il blog di citazioni, comincio io e... sono cavoli vostri. Oppure riempio lo spazio di foto di rotoballe...
Lap, lap