cari amici,
la grande nevicata d'inizio anno ha portato con se una bellissima sorpresa.
Ho ritrovato due vecchi amici, di quelli veri, di quelli che vorresti che stasera stessa si presentassero alla tua porta.
La posta elettronica ieri mi ha recapitato una e-mail di Adolfo Arboleda, il colombiano; amico vero per i cinque anni della sua permanenza in italia, durante i quali abbiamo condivido l'architettura e la mountain-bike.
La posta tradizionale di oggi mi ha recapitato una bella lettera augurale di Karin Lasser, l'austriaca. Il bilglietto è scritto in tedesco (chissà se Karin ricorda ancora un po' di italiano), ma l'espressione gioiosa dei suoi pargoli mi trasmette serenità. Stasera Pia me lo confermerà con la traduzione.
Anche con lei abbiamo condiviso l'architettura.
Entrambe amicizie nate e cresciute tantissimi anni fa, nello studio del maestro; quello vero, quello anziano, il maestro del maestro...
Ci siamo cercati, in tanti anni. Ne sono passati ormai tanti da quando andammo don Adolfo (che abbiamo sempre chiamato Rufus) in un rifugio sulle cime alle spalle di Innsbruk, alla festa di laurea di Karin. Che freddo quella notte! Noi, unici privilegiati ad essere accolti in una stanza del rifugio; gli altri ragazzi giù di sotto, accampati nelle sale, e pronti a scendere a valle la mattina dopo con gli sci.
Ora, la grande nevicata li ha delicatamente depositati ancora una volta sui nostri pensieri. I pensieri miei ma credo anche di Pia, quando leggerà queste righe; di noi, distratti dal tempo che ti aizza, e ormai privi di una speranza che, è vero 'è l'ultima a morire', ma che spesso preferisce assopirsi e riposare in un comodo cantuccio.
Che bello!
2 commenti:
questo è uno dei lati positivi di internet...
bentornati nella nostra vita, rufus e karin!
che meraviglia...
Ho letto attentamente il tuo post, caro Vlad. La neve qui si è trasformata in pioggia e forza dentro di me.Una piccola stilla di ciò che ho scritto ha viaggiato nell'etere verso Pia e Pablo. Lettere che si rincorrono dentro pensieri rinchiusi da tempo nel forziere della mia memoria. E che il tempo restituisce sotto forma di prosa e tragedia, annientando vecchi rancori e alimentando nuove energie. Un caro saluto, principe Vlad...
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