lunedì 5 gennaio 2009

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Il Bambino con il pigiama a righe


Holy, che grazie alle Ave Marie postate dai soci Vlad e Mik oggi si sente un po' speciale, mi fa una segnalazione che io volentieri vi inoltro:

Mi permetto di pescare dal forum Bon Ton di Lina Sotis questa bella e completa recensione di Duccio (che spero non mi sgriderà per l'iniziativa) per segnalare un piccolo film ben fatto e molto importante per non dimenticare lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento.
E' un film che consiglio di fare vedere anche ai vostri figli (se dai 10/12 anni in avanti), sicuramente in vostra compagnia. Non aggiungo altro perché come sempre Duccio è stato eccezionale nel presentarlo (Grazie Duccio, hai ragione, film da vedere assolutamente)



............"Il Pigiamino a righe" o "Il bambino con il pigiama a righe".
La critica lo promuove con 4 stelle; io per le emozioni che mi ha dato gli regalo una stella:
cinque stelle.
La Grande Germania vs l'ebreo, il reietto, l'essere inferiore, la razza senza dignità umana.
E' un film intenso, misurato nei tempi, efficace, asciutto, senza moralismi o pietismo.
Un numero ristretto di protagonisti, dieci ed ognuno recita felicemente il proprio ruolo e assurge a metafora di categorie di persone.
I nonni, i genitori, i due figli, la cameriera, l'attendente, il servo_sguattero, il bambino a righe.
La nonna, delizioso personaggio, in poche inquadrature rappresenta la saggezza di chi ha capito, al primo fiuto, "la tragedia incombente" e ne prende sdegnata e decisa, solo dolce con i suoi nipotini, le distanze.
Il maschietto di casa con il suo candore, le sue ingenuità, l'innocenza "nonostante", rappresenta l'incredulità di un mondo buono che non crede possibile che L'Umanità abbia in se tanta "cattiveria". Il pigiamino a righe, peccato troppo paffuto, gli fa da specchio a rappresentare un'innocenza troppo presto calpestata, offesa, cancellata.
Una madre ben presto "conscia" che rifiuta il bel mondo che l'aveva cresciuta.
Da non perdere ...I dialoghi sono impagabili !!! (duccio)

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Wow! Finalmente un buon film tratto da un buon libro.

C'est très bon!

Micheluzzo ha detto...

Ottimo, facciamo bene a parlarne, proprio in questi giorni in cui i Palestinesi vengono trattati come bestie da macello dai soldati di Israele... la storia si ripete, cambiano i protagonisti e i comprimari.

Anonimo ha detto...

Esseri umani, in un caso e nell'altro, caro Mik.
Credo sarai d'accordo con me sul fatto che il giudizio che possiamo dare sugli scontri di oggi non giustifica in nessun modo le deportazioni di allora.


P.S. Grazie Pia per la pubblicazione. Sei stata un tesoro.

api ha detto...

Anch'io non approvo la guerra tra Israele e Palestina, Mik.

Non vorrei essere fraintesa, ma da quando Rabin è stato ucciso dal suo stesso popolo, la mia comprensione ha iniziato a scendere fino a, ormai, scemare.

Non dobbiamo mai dimenticare l'Olocausto, ma non è nemmeno giusto che gli israeliani di oggi si comportino in questo modo.
E' orribile e sempre più preoccupante.

Micheluzzo ha detto...

Assolutamente no, ma era giusto per far notare che parliamo ancora di fatti di sessant'anni fa mentre quelli odierni saranno forse raccontati in altri libri, in altri film, tra sessant'anni... Altri cento film sull'Olocausto non aggiungeranno nulla di nuovo alle nostre conoscenze. Ho l'impressione che evocare questa tragedia serva soltanto a farsi amici i produttori, e avere un occhio di riguardo da parte della critica...

api ha detto...

Credo che sia molto importante, invece, comunque, contiuare a parlare dell'Olocausto, Mik.
Soprattutto ora che inizia a riprendere linfa il razzismo e a nascere come funghi movimenti filonazisti...

La gente dimentica molto velocemente, lo sai.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te Pia anche se capisco molto bene cosa intendi tu Mik e concordo con parte di quanto esprimi.
Cercherei però di non confondere le due cose: l'Olocausto c'è stato e c'è qualcuno che oggi si permette di negarlo.
Ricordare che non è vero è un nostro dovere.
Il resto purtroppo lo abbiamo sotto gli occhi e possiamo esprimere un giudizio ma, permetti se lo dico, anche questo con estrema attenzione..
In questo momento trovo umano e giusto schierarsi con i più deboli ma la Storia ci dice anche altro. E non sarebbe "etico" non considerarlo. Non so come ci comporteremmo noi, nelle stesse condizioni. Credo, e spero vivamente, che non ci venga dato modo di verificarlo mai.

Catia ha detto...

Manuel ha letto questo libro lo scorso anno, però preferisce primo levi. Pia e Maria non dimentichiamo neanche le stragi di Sabra e Chatila e le bombe israeliane su Gaza. E' Olocausto anche quello!

Micheluzzo ha detto...

Ok Maria, sono felice che tu abbia compreso benissimo il mio pensiero!

Anonimo ha detto...

Mik, dal tono che usi devo pensare che non è vero. Giusto?
Mi farebbe davvero piacere un tuo commento più chiaro. Siamo qui anche per dialogare e non è facile capirsi senza guardarsi negli occhi.
Ti ringrazio.

Vlad ha detto...

Sono dei pazzi assatanati, gli uni e gli altri.

Micheluzzo ha detto...

Maria, scusa, ma quello che ho scritto è il mio pensiero! Cosa ti fa pensare che possa essere ironico nei tuoi confronti o verso quello che hai scritto?

Anonimo ha detto...

Ma no, Mik, è solo che nel tuo commento di ieri mi era parso di cogliere un rimprovero. Come se mi dicessi: Ah, grazie ma non hai capito proprio niente
Scusa, forse ho frainteso.
Può succedere ma l'argomento era molto serio e mi pesava che restassimo in sospeso.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Ho visto il film ieri sera (questa sera guardo "la felicità porta fortuna", giudizi?).
Un bambino, concordo con chi ha consigliato un'età superiore ai dieci anni, deve guardare questo film. Alla fine anche un adulto, per un attimo, pensa sia un film di fantascienza. Quasi è tentato dal farsi scappare: "tanto, nella realtà, non succede". Poi, dopo l'ondata emozionale immediatamente successiva ai titoli di coda, si desta e capisce che è tutto vero. Un bambino, come il protagonista del film, crede sia fantascienza. E non si desta da solo. I nostri (vostri) figli potrebbero cadere nello stesso errore, senza questi film. Ben vengano, quindi.
Cambio registro. Vera Farmiga, invecchiata di una quindicina d'anni, è più bella che mai e recita "come dio comanda" (dell'ultimo mediocre Salvatores si salva, peraltro con pieni voti, solo Elio Germano nella parte del pazzo); sembra Angelina Jolie di "Changelling" (chi non l'ha visto corra a vedere l'ennesimo capolavoro di Clint Eastwood), sicura, per me, candidata all'Oscar.

Anonimo ha detto...

Ops, è un blog sulla letteratura. Va be', Boyne (Il bambino col pigiama a righe), Ammaniti (Come Dio Comanda): salvo in corner.

Micheluzzo ha detto...

Maria, non mi permetterei mai di rimproverarti, ci mancherebbe altro: che autorità e che legittimità avrei? Il bello del blog è il confronto, civile, sempre civile, tra chi la pensa anche in maniera opposta: anche se non credo che siamo tanto distanti come le nostre parole lascerebbero intendere.

Anonimo ha detto...

Nemmeno io lo credo.
Grazie per il tuo riscontro.
Ciao.

Micheluzzo ha detto...

Grazie a te Maria, ciao!

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