venerdì 29 maggio 2009

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SIMULACRI DI CARTA NEL VENTO FORTE DELLA LIBERA COSCIENZA


RISCHIARA IL CIELO DEBOLMENTE LA LUNA E SPANDE IL SUO VELO
BALAUSTRATA DI ARIA ALGIDA NELLA NOTTE CHE PENETRA I CUORI
MEMORIE ANTICHE SILLABATE AL RITMO DELL’INFAUSTO TEMPO
NELL’ USITATO DIVENIRE NON CURI L’OMBRA CHE PRECEDE IL PASSO

MITI VETUSTI TENTANO I TUOI ISTINTI E UCCIDI L’INNOCENTE IGNARO
VOLI E TI LIBRI NELL’AZZURRO COME AQUILA CHE AGUZZA LA PREDA
IL BECCO INSANGUINATO AFFONDA NEI ROSSI CORPI STRAZIATI E
NEI BRANDELLI DI CARNE STA IL QUOTIDIANO PASTO CHE TI NUTRE

MISERIA FAME E MORTE SEGNANO IL TUO FRETTOLOSO PASSARE E
IL TUO ESSERE IMPUDENTE INCEDE SERENO NELLA SUA GIORNATA
LA TUA OMBRA COPRE IL PASSO NELLA STRANIATA REALTA’ ATTUALE

L’IDEA TI ABBANDONA E L’ISTINTO POSSIEDE IL TUO MISERO TEMPO
POLVERE NERA SUI LIBRI SEPOLTI DA UN CONGREGA DI FALSI DEI
SIMULACRI DI CARTA NEL VENTO FORTE DELLA LIBERA COSCIENZA

Cesare Pisano

29 maggio 2009


Cosa ne dite?
Io la trovo potente, cattiva ed efficace.

3 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Sembra una canzone di Battiato...
La libera coscienza è quella del poeta, che scrive queste assurdità? No, sai, perchè io allora preferisco i simulacri di carta al brodo di parole insipide buttate qui a casaccio per épater le bourgeois...

api ha detto...

ma è vero che sembra Battiato!!!!!
a me invece piace molto il pezzo dell'aquila.... mi ha colpito come una mazzata.

Ben ha detto...

Non la capisco

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