giovedì 14 maggio 2009

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In biblioteca...


... mentre aspettavo il mio turno, ho preso un libro che era appoggiato sul bancone dei prestiti e ho cominciato a sfogliarlo. Non sono sicuro del titolo, per cui non lo cito. Aprendolo a caso ho letto una frase che più o meno recita così:

"L'unica cosa che ci resta è l'unione della famiglia."
Il pensiero è volato a certe situazioni familiari, anche di persone che conosco, dove la famiglia è messa a dura prova, dove c'è un lui che non c'è mai, sempre fuori per lavoro, e quando c'è non si nota per niente, dove c'è una lei che ha cresciuto tre figli in solitudine, con tutti i problemi che solo le mamme conoscono, dove non esiste più nessun sentimento fra coniugi, dove lei resiste solo per il bene dei figli, per un senso innato della famiglia che le impedisce di pensare a se stessa, convincendola a sacrificarsi per rendere meno amara la vita dei figli, alcuni dei quali già in grado di capire.

Ma possiamo parlare di famiglia? E' giusto sacrificare gli anni migliori della vita per qualcosa che, nei fatti, non esiste più? E' giusto annientarsi per far continuare una situazione che, forse, sarebbe meglio troncare, anche se in maniera non indolore? Sarebbe egoistico pensare, una volta tanto, dopo anni e anni di sacrifici, a se stessi?

3 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Hai ragione, Ben: credo proprio che Api dovrebbe mollare Vlad!

api ha detto...

stamattina sono rimasta a parlare per un'oretta con due amiche. Entrambe, praticamente, nella situazione di cui stai parlando tu, Ben.
Una si sta separando, l'altra dice: "E io chi trovo... alla mia età".
Credo sia una delle ragioni per cui tanta gente non ha il coraggio di separarsi e mantiene una convivenza di forma, di facciata.
Sono d'accordo con Ben . Se non c'è più nulla a legare due persone è giusto e sacrosanto rifarsi una vita. I figli patiscono più per le litigate quotidiane che per una separazione civile.
Vlad lavora come un pazzo, ma quando è a casa, lui c'è, c'è tutto. E' un padre e un marito presente!(Mik sei struuuuunz)

Ben ha detto...

secondo me una persona non dovrebbe chiedersi "e io chi trovo all mia età", ma dovrebbe chiedersi se, quella decisione, le permette di ritrovare, prima di tutto, se stessa.
Dovrebbe liberarsi da ciò che procura angoscia, e in seguito vedere cosa succede, altrimenti si separerebbero solo coloro che hanno già l'amante.

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