giovedì 18 giugno 2009

53

Ines Desideri, su "Leggere e Scrivere"


Il talento e l'umiltà, dunque.

La grandezza di una persona che ha vero talento va di pari passo con la sua umiltà, sempre e comunque.
Cordialmente,

Ines Desideri.


http://www.inesdesideri.it/Ines%20Desideri%20-%20Home%20Page.html

Splendida, fantastica Ines.

53 commenti:

marco ha detto...

Non sono d'accordo. Molti grandi scrittori di umile avevano solo i servi.

E spesso, per attenersi a questo mito, molti scrittori comprimono le proprie meschinità per apparire umili e così convincere il pubblico d'avere talento. Ma è ridicolo.

api ha detto...

Invece io credo che l'arroganza non porti da nessuna parte e che tutti abbiano bisogno di imparare qualcosa dagli altri.

Bianca ha detto...

Cara Api, cara Ines, ho già risposto da Di Stefano.

Non essere umili non significa essere arroganti.

Sono dei falsi miti, mi sembra che Marco abbia centrato il punto.

Una volta ho avuto una conversazione al telefono con un tale che mi predicava di essere umile: gli ho sbattuto il telefono in faccia.

api ha detto...

Per quanto mi riguarda, essere umili significa semplicemente essere consapevoli dei propri limti.
Detesto gli arroganti in ogni campo, in genere sono come i cartelloni delle scenografie dei western di un tempo: dietro di loro c'è il vuoto totale.

Bianca ha detto...

Cara Pia, non essere umili non significa essere arroganti.

Monica Bellucci è probabilmente una delle donne più belle al mondo, forse la più bella.

È arrogante? No.
È umile? Nemmeno.
Ed è anche una donna intelligente.

api ha detto...

Allora diciamo che mi riferisco ad autori come Alberto Bevilacqua o a esordienti che conosco io...

Bianca ha detto...

Cara Api, una forma di talento è anche la sua valorizzazione.
Saprai sicuramente che la parabola più violenta del Vangelo è quella sul talento che non viene fatto fruttare, quella storia che il malcapitato viene buttato tra le fiamme dell'inferno con stridor di denti mi fa un pochettino impressione.

Che un talento venga scoperto e valorizzato (spesso anche postumo) è in un certo senso scritto nel DNA, è quasi una legge di natura.

Quando questo non avviene significa che non era grande quanto si pensava, in quanto lo stesso è il "prodotto" di una serie di fattori: anche l'espressione "scrivere bene" è troppo generica, in questo concordo con la forumista Manuela sul fatto che nei blog compaiano esempi di scrittura che hanno poco da invidiare ad autori rinomati, strapagati e di successo.

Baciotto,

Massimo ha detto...

L'umiltà viene spesso interpretata come mancanza di carattere o di ambizione (sottomissione), cosí come l'autorevolezza di altri viene spesso confusa con l'arroganza.
Capita di sentire o di leggere frasi del genere "..figlio di un umile contadino...", io di umili contadini ne ho conosciuti pochi, ma ho conosciuto "contadini umili", ma anche "ingegneri umili", cioé persone che riconoscono la propria autorevolezza in certi campi e la propria ignoranza, con umiltà, in altri campi.

marco ha detto...

letto "la versione di Barney"?

A un certo punto c'è un pezzo esilarante che più o meno suona così: "Le riviste letterarie sono piene di penose di commemorazioni di scrittori ingiustamente dimenticati. Ma mai, dico mai, una riga per quelli, e sono tanti, che sono stati giustamente dimenticati.

Bianca ha detto...

Infatti: è anche vero che ci sono contadini poco umili e ingegneri umili.

Senza dimenticare che "umile" ha la stessa radice di "umiliarsi".

Ahah, è già da tempo che "la versione di Barneby" deve finire tra le mie grinfie.

Buona giornata.

Massimo ha detto...

...Barneby? ;-))

Bianca ha detto...

Barney: aliquando Bianca dormit.

Ben ha detto...

io credo che uno scrittore non abbia ragione di sembrare in un modo piuttosto che in un altro.
la sua personalità traspare anche dai suoi scritti

xenia ha detto...

penso che sarebbe davvero auspicabile che uno scrittore potesse 'parlare' solo attraverso ciò che scrive. l'inciampo odierno deriva dal fatto che lo scrittore DEVE farsi vedere e parlare parlare parlare spiegare ciò che fa, perchè lo fa, quando lo fa come fosse un attore, un cantante, insomma, una persona che vive di immagine e non una persona che ha scelto un 'mestiere' da solitario per antonomasia.
e allora ecco che potrà 'apparire' umile presuntuoso arrogante autorevole simpatico stronzo a seconda delle esternazioni o delle inquadrature o addirittura a seconda di come è vestito.
torniamo coi piedi per terra: un autore è dentro ciò che scrive, umile o non umile, è li' dentro il suo valore.

Unknown ha detto...

mah, zecondo me la grandezza artistica coincide quasi sempre con la stronzaggine.

al di là del talento, servono sempre una presunzione mostruosa e mostruoso amore per sé stessi, per presentarsi al mondo con i propri prodotti e pretendere (perché pretesa è) siano riconosciuti come arte. A me pare autoevidente.

Bianca ha detto...

Ahahah Arezzo, sei un genio!

Vlad ha detto...

questa penultima a me sembra una cazzata!
Io non sono stronzo eppure...

Vlad ha detto...

e poi, cerchiamo di non identificare sempre e solo l'Arte con la Letteratura...
Do you understand?

Vlad ha detto...

Talento, umiltà, presunzione, stronzaggine... Sembra emergere che tutto si debba risolvere nel modo di porsi nei confronti del mondo esterno, nel 'vendere' la propria immagine, nello stretto rapporto tra l'atto creativo e il marketing.
La verità vera è che il vero talento richiede di essere umili, prima di tutto, verso lo specchio in cui ci si guarda, che non è altro che il proprio tavolo di lavoro.
Fare, disfare, rifare mille volte; mai paghi dell'ultima soluzione, consapevoli che potrebbe essercene una migliore: condizione necessaria per dare un senso alla propria creatività e alla propria individualità. Questa si chiama Ricerca, e sta all'opposto dell'hobbistica (su questo argomento sono già intervenuto più volte, anche su L&S).
Stronzo o non stronzo che sia l'autore, è il prodotto quello che conta, e sarà la Storia, e solo Lei, a giudicare.
Legare il valore del processo creativo (cioè dell'autore) alla diffusione dell'opera e a come l'autore si dispone verso il pubblico, rischia di portare all'identificazione dell'opera solo e superficialmente con tale meccanismo mediatico; è fuorviante, superficialmente e facilmente formalistico, banalmente moralistico e tipicamente postmoderno (un'età che per fortuna, anche a seguito di questa grande crisi in atto, sta tirando gli ultimi colpi di coda).
Buongiorno!

Bianca ha detto...

Very interesting, ce lo vedrei bene in un giornale.

Buona giornata!
B.

Vlad ha detto...

ne 'Il Giornale dell'Arte'

DANTE ha detto...

Essere uno stronzo umile:TRAGUARDO AMBITISSIMO!

DANTE

Siopenauer ha detto...

Con l'umiltà si puliscono i pavimenti in casa dei grandi! L'umile, poi è un gran bugiardo. Si usa a sproposito l'umiltà. L'umiltà è come fare a gomitate in maniera soft. Con l'umiltà, ai nostri giorni, non vai da nessuna parte.Quindi uno scrittore umile resterà eletto nel mondo degli sconosciuti. Festeggiamo orsù dunque quello che non diventeremo (te) MAI!
Siopenauer!

pratica ha detto...

L'umile è quello che quando ti inchini a raccogliere l'oggetto che ti è caduto dalla mano ti in...la!
PRATICA

claudio tacito ha detto...

L'umile è una persona che non avendo altre capacità campa sopra la sua miserabile condizione, e di conseguenza resterá un umile anonimo per tutta la vita!
Claudio Tacito

Vlad ha detto...

Meno male che questi quattro ultimi commenti non sono anonimi...
p.s.
l'umile (quello che dico io) almeno ha il coraggio di dichiararsi.

p.s.2
vorrei prevenire commenti del tipo 'e tu non usi un nick?' rispondendo che tutti sanno chi è Vlad! Bando alle ciance!!!

Vlad ha detto...

l'umile vero, tra l'altro, non ha la l'arroganza e la presunzione di intervenire a sproposito.
Ribando alle ciance!!!

Vlad ha detto...

l'umile non ha la necessità di sparare cazzate a squarciagola perché sennò nessuno se lo fila
Riribando alle ciance!!!

p.s.
vediamo cosa risponderà l'anonimo urlatore quando, tra qualche ora, leggerà questi commenti, appena ritornerà da qualche triste discoteca in cui, ogn sabato sera, consuma il suo inconsistente nichilismo.

Massimo ha detto...

Chi considera (erroneamente) l'umiltà un difetto (dei deboli) vota Berlusconi!

api ha detto...

Devo dire che immaginavo potesse nascere una discreta polemica su questa frase (che abbraccio totalmente).
Mesi fa, qualcuno mi prese per il culo (si può dire culo?) per la mia modestia, che tra l'altro è tutto tranne che falsa, solo una constatazione del mio essere un'esordiente senza basi.
E questo qualcuno, oggi, riesce a confermare esattamente quello che penso sull'arroganza.

E' buffo, è bizzarro, è addirittura surrreale.
Siamo partiti parlando di grandi scrittori... cfr. Marco... arrivando all'arroganza di un emerito sconosciuto, che ancora deve dimostrare chi è, come scrive, cosa fa.
Carina, questa cosa.
Direi emblematica.

Unknown ha detto...

"nella lotta tra te e il mondo, vedi di secondare il mondo", scriveva più o meno Kafka.
La questione sta tutta qui: se parliamo di umiltà o arroganza caratteriale, be' chissenefrega. Il carattere dello scrittore è a mio avviso privo di qualunque interesse. Altra cosa è l'umiltà ONTOLOGICA dello scrittore. La sua capacità di lasciare che il mondo prevalga, la sua inclinazione all'accoglienza, all'ascolto, all'apertura all'altro. Una scrittura fatta solo di ego non va lontano, si esaurisce per mancanza di carburante. la scrittura è consumazione di sé, dunque - per essenza - umiltà.

Padre Pio ha detto...

Mi piace pensare che gli umili, come la scrittrice in causa e la sua sostenitrice lottino a furor di popolo per restare nell'anonimato più profondo. Poi, mi consolo pensando che il libro regalato all'amica e alla suocera può dar loro soddisfazioni molto più grandi di chi ancora le ricerca!
Ognuno si sente grande o piccolo alla sua maniera.
Buona giornata cari, care!
Padre Pio

Vlad ha detto...

è tornato dalla discoteca!!!
che vi avevo detto?

p.s.
consiglio per il prossimo nick (quando si risveglierà, verso le tredici, con l'emicrania dovuta alla troppa birra e qualche anno ormai di troppo per fare certe cose...):
Tony Manero

Ben ha detto...

Chi è costretto a gridare, probabilmente non ha altro per cui essere notato. Spesso le cose più belle, nella vita, vengono fatte sottovoce o nell'anonimato.

Massimo ha detto...

Quando si parla di artisti, in tutti i campi, parlare di umiltà diventa difficile. L'artista vero, di successo o quasi sconosciuto, nel proprio intimo é raramente umile, perché convinto di produrre cose belle (altrimenti lascerebbe perdere). Ma questo non implica che debba essere anche stronzo e arrogante.

FBF (fate bene fratelli) ha detto...

Tony Manero...sii umile per carità.Non andarmi fuori tema. Stiamo parlando di cose sensibilissime e toccanti.
Semplicità , umiltà e la giornatà perfetta si aprirà.
Ritorniamo ai veri valori.
Ritorniamo ad Arissa , con la sua semplicità, umiltà, mettiamoci anche Al Bano e Romina con la loro Felicità. Amiamoci, scriviamo e proliferiamo.
Il mondo ha bisogno di noi.
Con profonda UMILTA'
FBF (fate bene fratelli)

api ha detto...

Grazie Dario, ne approfitto per ricordare il tuo libro:

I nostri occhi sporchi di terra
edito da Baldini Castoldi Dalai
di Dario Buzzolan.

Buona giornata!

Bianca ha detto...

Complimenti Dario, Baldini Castoldi è un buon editore, il titolo del libro significativo, mi incuriosisce.

Buona domenica!

Massimo ha detto...

L'ultima sfida del narratore:
difendere il valore dell'umiltà
Dall'Iliade a Jane Austen: McInerney riflette sull'orgoglio. «No a un mondo dove il pudore rischia l’estinzione»
di JAN McINERNEY

Sul Corriere.it di oggi.

Bianca ha detto...

Se avete tempo potete leggere l'articolo di Jan McInerney sulla homepage del "Corriere", ha detto tutto in maniera esemplare su questione "umiltà, orgoglio, superbia, arroganza" e via elencando.

Buona giornata.

api ha detto...

grazie, max e bianca!

http://www.corriere.it/cultura/09_giugno_22/mcinerney_21490ae8-5ef5-11de-bd53-00144f02aabc.shtml

api ha detto...

L’orgoglio viene prima della rovina, ma è anche vero che segue un grande suc­cesso. È una virtù oltre che un peccato, e questo crea dei problemi diagnostici. C’è un confine sottile fra il giusto orgoglio e la superbia, così come i suoi malevoli figliastri: la presunzio­ne, la vanità e l’arroganza. E il suo aspet­to esteriore può dimostrarsi illusorio: a volte lo si indossa come maschera. In letteratura e nella vita, un’aria di eccessi­va autostima è il più delle volte una pro­iezione dovuta a una paralizzante insi­curezza.

Massimo ha detto...

Credo che l'articolo sul Corriere abbia tagliato la testa al toro, o no?

ZORRO ha detto...

Umiltà è perdonare i propri nemici, MAI FACENDOGLI DIMENTICARE IL LORO RUOLO DI NEMICO!

Umiltà è pubblicare qualcosa e lasciare che siano gli altri a fare pubblicità.

Umiltà è spesso la sorella dell'arroganza travestita all'occorrenza .

Solo con gli umili si può essere umili, il resto bull shit!

Firmato : ZORRO

api ha detto...

Sì, Max, credo che l'articolo di McINERNEY abbia detto tutto.
Grazie per l'intervento!

Massimo ha detto...

Per Zorro (o chi per lui/lei):
"In letteratura e nella vita, un’aria di eccessi­va autostima è il più delle volte una pro­iezione dovuta a una paralizzante insi­curezza." (tratto dall'articolo di cui sopra).

Bianca ha detto...

Affermazione davvero originale, non c'è che dire.

ZORRISSIMO ha detto...

X MASSIMO

"In letteratura e nella vita , un'aria di eccessiva autostima è il più delle volte una proiezione dovuta a una paralizzante insicurezza"

"IN LETTERATURA E NELLA VITA, UN'ARIA DI ECCESSIVA AUTOSTIMA E' IL PIU' DELLE VOLTE UNA PROIEZIONE DI QUELLO CHE SARA' IL SUCCESSO DEL DOMANI ALLA FACCIA DI CHI SI AGGRAPPA A FRASI FATTE E NON RIESCE AD USCIRE DAL PROPRIO PANTANO LETTERARIO, FATTO DI MANCANZA DI CORAGGIO E DI VOGLIA DI ESSERE DIVERSO DA QUATTRO PECORONI CHE PIU' DI BELARE IN GRUPPO NON SANNO FARE!

ZORRISSIMO

Donna Diega De La Vega ha detto...

?

Respect.

Ben ha detto...

Non vi nascondo che mi sono un po' perso, nel susseguirsi dei commenti.

Vlad ha detto...

Lezione di buon scrive e di pensiero consistente per Diego della Sega.

L'anonimo 'zorrissimo' si è dimenticato di chiudere la frase con le virgolette...
Del resto, lo stesso personaggio in cerca di successo ha già dato frequentemente prova di non avere troppa dimestichezza con lo strumento letterario (quindi più che al successo non potrà che ambire a star sul cesso):
sgrammaticato, superficiale, è ingabbiato in quelli che è convinto siano dei fini aforismi, ma che risultano solo delle farneticazioni dovute ad un eccesso di eccitazione e che, come tutte le masturbazioni, si consumano in gesti autoreferenziali che lasciano il tempo che trovano...
In sostanza, il pippaiolo ha del gran tempo da perdere, un gran rodimento di culo e nulla da dire.

api ha detto...

Caro Vlad,
Caro Ben,

la vita purtroppo è breve.

Credo che il tempo tiranno non ci dia la possibilità di reagire a tutte le cazzate.

Per cui penso che la cosa più logica e funzionale per il nostro blog e per la nostra vita sia quella di 'perdere di vista, casualmente' le persone che continuano a scriversi addosso, e che ci donano - guarda un po' - l'efffettivo collegamento tra arroganza e totale mancanza di neuroni.

Se questo essere geniale riuscirà mai a pubblicare, cercheremo di valutare la sua destrezza e la sua bravura.

Il resto sono pippe.

Preferirei parlare con persone che hanno pubblicato e si sono confrontati con l'esterno, se è possibile, grazie.

Buona Notte a tutti!

Massimo Burioni ha detto...

x Zorrissimo

se questi sfoghi ti fanno sentire meglio fai pure, ma per me l'argomento é chiuso (dall'articolo di McInerney).

Massimo Burioni (che non usa nascondersi dietro nomi idioti, come chi non é sicuro di se e gioca a fare l'arrogante)