mercoledì 10 giugno 2009

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Come si sceglie un libro?


Già, come si sceglie un libro?
Ci troviamo in libreria, dove ce ne sono scaffali e scaffali, oppure anche pancali e pancali, e tutti sembrano dire: comprami, comprami.
Solitamente in bella vista ci sono quelli di autori noti, bravi, che sono forse già best seller o destinati ad esserlo. Fra la polvere, invece, ci sono gli altri.
Ma come si fa a scegliere un libro? Ci orientiamo in base alla conoscenza di un autore, ci lasciamo tentare da uno sconosciuto, oppure seguiamo la pubblicità, una recensione di un bravo critico, il passaparola, un suggerimento di un'altra persona, oppure ci buttiamo in cerca di avventura, conquistati da un titolo o da una copertina?
I negli ultimi tempi ho seguito spesso i suggerimeti di altre persone e non me ne sono pentito. Però, in confronto ad altri, io leggo poco.
E voi come vi comportate? Che cosa vi conquista di un libro, prima di portarlo alla cassa?

11 commenti:

api ha detto...

ecco, io non riesco, ad esempio, a comprare via Internet. Devo entrare in libreria, aprire il libro, guardare bene la copertina, l'impaginazione, leggere qualche frase qui e là. Ora ho smesso di acquistare in fiducia, prima non mi facevo mai mancare l'ultimo della Cornwell, l'ultimo di Grisham, di Deaver ecc. Ad esempio, stavolta NON acquisterò l'ultimo di Giorgio Faletti, aspetterò di leggerne le critiche e poi lo acquisterò in economica.
Adoro annusare l'odore di carta dei libri, farmi irretire dai colori delle copertine che mi guardano, che mi chiamano... la tragedia vera è che quando entro nella mia solita libreria... esco carica come un mulo.

Unknown ha detto...

Io leggo sempre il retro del libro e la prima pagina; cerco di capire che risultato è stato, nel complesso, il libro che ho in mano rispetto a tutti gli altri scritti dallo stesso autore. Per farlo, guardo il numero delle ristampe e se nel frattempo è cambiato editore. Questo perché se un libro, edito nel 1932, esce in ristampa nel 2009, difficilmente non è un capolavoro. Ci vuole un po' di tempo, ma il metodo è infallibile. Solo che restano fuori le novità, che a me però non interessano.


Di recente è uscita una ristampa di Kaputt, di Malaparte. Consigliatissimo.

Ben ha detto...

APPELLO PRO-INTERNET (tono supplichevole).
Api, ragazzi, mettetevi nei miei panni. Io ho solo internet per varcare i confini della Toscana, perchè i miei libri arrivano sono in librerie locali. Non scartate internet a priori, datemi una possibilità!

Anonimo ha detto...

A me piace a volte comprare a scatola chiusa. Cioè senza aver letto recensioni nè aver avuto consigli di amici. Ricordo che in una
bancarella di libri al mare comprai Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana, uno dei più bei libri che ho letto in vita mia. Di solito mi faccio condizionare dalle recensioni o da precedenti innamoramenti in letteratura.
Ciao
Marco
PS internet? L'ho usato per dei testi fuori catalogo...

maria ha detto...

Anche io preferisco la libreria. Mi ci perdo passeggiando da uno scaffale all'altro.
A volte acquisto dopo essermi documentata ma il piacere che provo quando, fra un'infinità di titoli che mi chiamano (come scriveva il grande Calvino) scelgo "a fiuto" qualcosa di bello...beh, è grandissimo.

Comunque non demonizzerei internet: grazie a questo canale ho potuto leggere i romanzi della nostra Annalisa Ferruzzi e i tuoi, caro Ben!

Ben ha detto...

Scrivo, ascoltando Hotel California sul lettore mp3. (No, non sono in ufficio).
Grazie Maria, pensa il coraggio che hai avuto con Ben!
Chissà se Xenia, indaffarata a fare gli scrutini all'ombra di un ombrellone solitario piantato nella soffice sabbia chiara di una spiaggia sarda accarezzata del vento, avrà visto passare da quelle parti, casualmente, la Ferruzzi.
In questo momento è il turno di New kid in town.

PPP Copenaghen ha detto...

Caro Ben
non ti nascondo... talvolta, vengo attratto dalla copertina, talvolta dalla critica , talvolta dall'incoscenza, talvolta dalla raccomandazione di qualcuno, talvolta gioco al kamikaze, talvolta perchè mi sono informato seriamente ... Compro tantissimo via internet e adoro le librerie...il profumo della carta è meraviglioso, un sorta di viagra per le narici. Il libro, acquistato, diventa poi parte di me... Quelli brutti (per me) li regalo a qualcuno che studia l'italiano o a qualcuno che non ha possibilità di acquistare il libro incriminato. Queli belli, fanno bella mostra e sono il mio sostegno psicologico/emotivo che durerà per tutta la vita.
Ciao PPP Copenaghen

api ha detto...

Ben, è la ragione per cui, nonostante ci siano quattro o cinque piccoli editori (non a pagamento MA PICCOLI)che mi corteggiano, non pubblicherò MAI PIU' con editorini che non hanno una distribuzione capillare sul territorio.
chiuso.
cosa puoi fare, tu, come autore... convincere gli amici, gli amici degli amici e i parenti ad acquistare via Internet?
mah, non la vedo davvero fattibile.
Hai visto quanti autori sono su facebook e tediano il mondo intero per acquistare i loro libri?
No, credimi, non è così che funziona, e si torna sempre allo stesso discorso.
Pubblicare con editori che ti sostengono, altrimenti ciccia.

Anonimo ha detto...

vero Api, hai ragione.


giulio


dal 21 al 25 sarò a reggio per lavoro, potrei fare una capatina dalle tue parti così ci rivediamo...
dimmi tu se è il caso.


ciao

;-)

Ben ha detto...

Scusate se rispondo solo ora, ma sono stato fuori due-tre giorni.
La libreria rimane il punto migliore per la vendita/scelta di un libro, questo è innegabile, e come si direbbe dalle nostre parti, parlando di un libro in libreria: è la morte sua.
Per quanto riguarda la mia esperienza, che voi abituali lettori del blog conoscete più o meno bene, arrivare sulle librerie online è stata una sorpresa, come è stata una continua sorpresa gran parte della stessa esperienza.
Internet è una risorsa in più, per chi, lontano dai miei luoghi, volesse reperire un libro da me scritto. Nel mio piccolo ho messo questa notizia sui miei blog, e qualcuno potrebbe intercettarla entrandoci e incappando in quel titolo, ma non è mia intenzione convincere nessuno, anche perchè non credo che si possa imporre una lettura. Ho dei carissimi amici ai quali non interessa niente di leggere i miei libri, per il semplice fatto che non amano leggere, stesso motivo per cui io non sono mai andato a vedere una loro partita di rugby o una "partita" di pesca.
Io la vedo con questo spirito e in questa ottica: internet è una opportunità in più.
Se poi vogliamo parlare di editori che sostengono, anche con una pubblicità massiccia, allora il discorso è diverso, ma ancora non sono ad un tale livello da pensare seriamente a certe cose.

Massimo ha detto...

Se il libro é di un autore che conosco e che mi piace mi basta sapere che é suo. Se sitratta di autori che non conosco allora sono atratto nello'ordine: dalla copertina, dal titolo, dalla quarta; poi l'incipit fa il resto.