Guardate questa donna: è un mostro, il volto distrutto, la bocca lascia intravedere molti spazi tra i pochi denti rimasti (probabilmente marci e cariati), i capelli tirati indietro, raccolti forse per sembrare meno sporchi e unti, il volto pallido, malato, malato come l'anima che si nasconde dietro quegli occhi. Eppure qualche uomo (uomo?) ha avuto la forza, il piacere, di fare con essa dei figli, davanti ai quali questo desolante esemplare di femmina soleva prostituirsi (chissà che facce avevano i suoi clienti, quando raggiungevano l'orgasmo dentro il suo corpo sfatto).
Quando andava bene, infatti, la donna si prostituiva... Perché quando andava male vendeva il corpo delle figliolette (truccate e poco vestite) a dei depravati che conosceva, in cambio di pochi euro, quattro o cinque, con cui fare la spesa (sicuramente le sigarette e la cocacola di qualche sottomarca sconosciuta).
Accade anche questo, dove regnano ignoranza e povertà. Posso pure capire, posso fare lo sforzo di capire, che per mettere qualcosa in pancia si arrivi a vendere il proprio corpo: ma rovinare l'esistenza delle proprie figlie, del proprio sangue, della propria carne, cedendone l'usufrutto a dei minorati depravati (basta guardarli in faccia per accorgersi che non esagero, qui le foto) è un abominio che merita giustizia, attenzione, riflessione, perché la desolazione dell'animo umano che ci spalanca davanti agli occhi non dovrebbe farci dormire la notte, sapendo che condividiamo lo stesso cielo, la stessa terra, la stessa lingua, con questi esseri malati e schifosi.
21 commenti:
ignoranza? tare mentali? disperazione?
senza parole.
spero che si prendano cura di tutti loro in carcere.
spero che qualcuno riesca almeno a salvare la mente delle bambine, visto che il corpo è stato violato.
in questi casi sono favorevole alla pena di morte
Ho aperto la pagina del commento per lasciare un parere. Da qualche minuto sono qui che sto pensando a cosa scrivere, e non ho niente da scrivere.
Non ho parole, nè pietà, nè disprezzo per quell'essere. Non riesco a definirla diversamente, sicuramente non potrei definirla una madre.
Marco, la pena di morte in certi casi diventa un sollievo
noi non abbiamo idea di cosa sia il degrado, noi quei volti li abbiamo visti solo da lontano, filtrati dalle nostre robuste certezze, dalla nostra pancia piena, dagli insegnamenti di un amore che è stato un anello magico intorno al fagiolo che eravamo. noi non abbiamo gli stessi occhi vuoti, la mente in difficoltà a riunire i significati delle parole e della morale altrui. noi abitiamo un altro mondo. quello dei fortunati. lasciamo filtrare la pietà, come un liquido vischioso, o la mannaia, come una rassicurazione. e nei mostri temiamo i nostri mostri. amen
no, no. io sento perfettamente il privilegio e la pura sorte di non avere avuto la loro vita pienamente umana e per nulla aliena.
ma non frega un accidente. devono morire e basta.
amen
marco, io invece credo, come ben, che la morte sarebbe davvero una liberazione, per questi mostri.
il buon alessi, quello che ha ucciso quel bimbo di parma (tommy, lo ricordate? tra l'altro il padre è in coma da agosto, quando si dice la fortuna)ogni tanto viene ripassato da qualcuno all'interno del carcere... e devo dire che non gli può fare che bene.
Parlando di questa foto invece mi fa piacere, ma allo stesso tempo mi disturba, vedere che questo essere immondo è affiancato da una donna poliziotto.
Piacere per la delicatezza che dimostra il nostro Stato, disturbo perché questa persona non sa nemmeno cosa sia, la delicatezza.
Perché questa gente fa figli, secondo voi?
Per ignoranza nei confronti dei contraccettivi o perché li desidera davvero?
E se davvero li desidera... perché li tratta come da carne da macello?
Fanno figli perchè, vivendo un po' come animali, quando si accoppiano non riescono a pensare oltre il momento del loro soddisfacimento immediato. Tutto si conclude lì. La loro incapacità li spinge poi a disprezzare quei figli non voluti, facendoli diventare un trastullo, una fonte di reddito. E' vero, noi siamo privilegiati, ma ciò non toglie che questa gente, nella loro sfortuna, non meriti alcuna pietà: quando si crescono dei figli contravvenendo ad un normale rapporto biologico, insito anche negli animali, è evidente che c'è qualcosa che non va. E poi, li avete visti i volti degli uomini? Li immaginate voi a dare quattro monete da 1 euro alla madre dopo aver soddisfatto il proprio membro su quelle bambine? Che razza di figli possono mettere al mondo, individui simili? Altre infelicità, altri orrori?
Riguardo ai crimini violenti su donne e bambini l'ho sempre pensata come Marco: pena di morte. Più che altro per stare tranquilli noi, perchè questi individui tra sette otto anni saranno fuori, ancora vogliosi di quel sesso proibito.
Non posso provare nessuna pietà.
sto andando fuori.
proporrei qualche pena di quarant'anni, invece.
lasciando loro la libertà di suicidarsi.
D'accordo con tutte le considerazioni ma la pena di morte MAI.
Credete che tutti quelli che abusano sessualmente di minori abbiano queste facce, e queste storie, così facilmente "sospettabili"?
Certo, questi li vediamo molto distanti da noi: la loro ignoranza, l'istinto non mediato da un ragionamento sano, la mancanza di scrupoli e di sensibilità ce li fanno apparire come delle bestie e ci illudono che sopprimendoli risolveremmo il problema.
E i padri, gli zii, i nonni di buona famiglia, spesso distinti, con altisonanti titoli accademici, e coperti dal silenzio (troppo spesso delle donne purtroppo) che hanno rovinato tante vite?
Li ammazziamo tutti? Ne siete proprio sicuri?
que viva Marrrria!!!!!!!!!!
Xenia cara, molto felice della sintonia
sì Maria, i mostri sono anche in mezzo a noi e hanno facce insospettabili e non sono in-coscienti. devastanti, sì. e sui giornali raramente li vedremo.
ri-amen
Vabbè, lasciamoli vivere, magari chiusi in qualche struttura, trenta o quarant'anni... il problema non è che rovinino solo se stessi, ma hanno rovinato anche le bambine, che a loro volta, un giorno, saranno soggetti attivi di violenza nei confronti di altri minori.
Se riescono a parlarne con qualcuno, con un buon supporto psicologico possono venirne fuori.
Il grave problema è che spesso le vittime di questi abusi si sentono in colpa e temono di confidarsi o di denunciare. Per questa ragione se ne dovrebbe parlare molto, moltissimo
E' quello che stiamo facendo, Maria. Ma quanti di questi violentati hanno accesso a mezzi di informazione? Questa gentaglia arrestata non ha del resto percezione di quello che fa: vivono in un mondo non immorale ma amorale, perchè i loro gesti vengono compiuti in un orizzonte privo della normale dicotomia tra bene e male, un orizzonte piatto dove tutto è concesso, e dove gli istinti, i più bassi soprattutto, devono trovare soddisfacimento immediato perchè non esiste la capacità di vedere oltre le conseguenze delle proprie azioni, ma tutto gira intorno al proprio io. Ci dovrebbe essere, dentro di loro, una vocina che dica: violentare una bambina in cambio di pochi spiccioli è una cosa indegna di un uomo, animale bipede razionale. Ma questa vocina non c'è, o sono sordi.
Purtroppo, caro Mik, la vocina di cui parli è frutto di anni di educazione, di affetto, di cure amorevoli e vicinanza genitoriale "giusta" che a questa gente è completamente mancata. Nessun progresso, nessuna evoluzione familiare.
Per questo condivido, per esempio, il fatto che vengano loro tolti i figli perché qualcuno possa prendersene cura come meriterebbe ogni essere umano e per poter spezzare piano piano questa catena. Se curati, amati e istruiti potranno diventare buoni genitori e non ripetere il "copione" della famiglia di origine.
Le "istituzioni" fanno poco o zero in questo senso.
Se penso agli assurdi percorsi ai quali sono costrette quelle coppie che vorrebbero adottare un bambino per avere l'idoneità ad essere genitori. Idoneità che spesso viene negata per cavilli burocratici vergognosi.
Tanta perizia per quelli e nessuna per questi. A volte i bambini vengono allontanati per poi fare ritorno dai loro aguzzini che magari, grazie a qualche imbroglio, sono riusciti a convincere che "non lo faranno più". E a qualcuno fa comodo crederlo.
Copio paro paro il commento di Ben, che faccio mio:
"Ho aperto la pagina del commento per lasciare un parere. Da qualche minuto sono qui che sto pensando a cosa scrivere, e non ho niente da scrivere.
Non ho parole, nè pietà, nè disprezzo per quell'essere. Non riesco a definirla diversamente, sicuramente non potrei definirla una madre.
Marco, la pena di morte in certi casi diventa un sollievo"
Non ho altro da aggiungere, se non tutta la mia compassione per le vittime di questo scempio.
questo discorso, come al solito, porta a discussioni terribili tra di noi, temo.
che dire.
che fare.
noi, purtroppo, nulla.
chi grida alla pena di morte, chi pensa sia meglio farli menare (tanto) all'interno della prigione.
io continuo a credere nell'educazione.
Investiamo soldi nelle scuole, aiutiamo gli assistenti sociali.
Incazziamoci quando i soldi non arrivano dove devono, chissà perché.
Partiamo dalla base. dai piccoli, cme faccio io, nonostante le famiglie, a volte.
e poi.
vedremo.
aiutatemi.
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