domenica 4 ottobre 2009

27

The Sheltering Sky, finalmente...

'... non si considerava un turista, bensì un viaggiatore. Laddove, in capo a qualche settimana o mese, il turista si affretta a far ritorno a casa, il viaggiatore, che dal canto suo non appartiene né a un luogo né all'altro, si sposta più lentamente, per periodi di anni, da un punto all'altro della terra. In effetti, gli sarebbe riuscito difficile dire esattamente, tra i mille luoghi in cui aveva vissuto, dove si fosse sentito più a suo agio.'



Stasera era tardi quando siamo rientrati a casa. Una cena ricca, dai tanti sapori. E abbiamo discusso a lungo sul film che avrei voluto vedere subito dopo, tutti insieme, con Pia e i ragazzi. No, in realtà non abbiamo discusso a lungo, anche se ne avevamo già parlato in auto, nel pomeriggio; ma abbiamo discusso, pacificamente discusso. 'Il te nel deserto' è un libro straordinario, sostenevo io; il film ne è una bellissima trasposizione. Pia, ripetendo a tutti noi che non aveva mai voluto vedere il film perché il libro non le era piaciuto, e dai commenti che ricordava sulla pellicola (non i miei naturalmente), non ne era attratta.
Però si è seduta sul divano insieme a noi e l'ha visto tutto fino in fondo. Credo, spero, che insieme a noi se lo sia gustato, fino in fondo...

27 commenti:

Bianca ha detto...

Concordo, bella scelta.
E il prossimo?

Buona domenica!

Micheluzzo ha detto...

Bì, allora è ancora
viva? Perché ignora
i miei messaggi?
Dolorosi fraseggi?

Micheluzzo ha detto...

Il tè l'ho sorbito
poc'anzi a colazione.
Tè verde, vi dico,
in un ampio tazzone.

api ha detto...

Ecco, Vlad, mi ha preceduto.
Non mi è piaciuto niente, ma niente ma niente ma niente. Ho voluto vederlo fino in fondo per capire se sarei riuscita a trovare un senso in questa storia: non l'ho trovato.
Salvo la fotografia, per il resto vi dico la mia opinione in poche parole:
inutili le immagini pubiche di Malkovich e Winger (anche se devo riconoscere che questa parte di lei mi sembra più espressiva del suo viso)
colonna sonora noiosa, insopportabile la musica araba,
la parte che descrive gli eventi successivi alla morte di lui inutile...
i personaggi sono descritti poco e in modo superficiale: sì, sono in crisi, ma mi sembra davvero esasperante il modo con cui cercano di risolverla, trombando con quello che si trovano passare di fianco, tra frasi fatte scambiate tra di loro, fare e disfare valigie, scendere e salire da torpedoni, camion e treni.

insomma: a cosa serve questo film?
ditemi voi, vi prego, cosa ci avete trovato, che a volte mi sembra di essere una mezza deficiente....
Insomma, il film più brutto dopo 'il ventre dell'architetto' di Greenaway.
:-(

salvo solo la frase che cita Vlad, che tra l'altro era all'inizio, per cui si poteva spegnere lì e risparmiarsi due ore di noia.

(conoscete un bravo avvocato divorzista? lo so lo so che ora vlad mi ripudierà....)

api ha detto...

Non riesco a capire
se vuoi dimagrire
spremute di arancia o nero caffè!
perché devi bere schifosissimo tè?

Bianca ha detto...

Mik sapessi che cos'è successo...
mi stupisco d' esser viva adesso.
Mai ti dimenticai né ti obliai
ma te lo dico gettando alti lai
che mi ritrovo assai impegnata
come se fosse esplosa una granata.
Un sonetto ho scritto sol per te,
è lungo: meglio, capisci tu a me,
fartelo aver in maniera discreta
il viaggio mio vorrei avesse meta.

E per non perdere concentrazione:
era buono il verde tè in tazzone?

Vlad ha detto...

1 - rileggere il libro;
2 - cercare di andare oltre il singolo fotogramma;
3 - le storie non finiscono sempre, necessariamente, quando si scopre il cadavere e comincia l'indagine per scoprire il colpevole, o quando il protagonista muore, o ancora quando '... e tutti vissero felici e contenti'. Nel caso specifico, il 'viaggio' intrapreso da Kit non finisce con la morte di Port;
4 - Sakamoto è indiscutibilmente un maestro (e che ci volevamo mettere le danze tirolesi?...);
5 - da Caravaggio a Vermeer, da Van Gogh a Hopper... (dici poco?);
6 - Port e Kit non partono per l'Africa per una crociera di Natale tra amici. Il Viaggio è lo stesso loro Amore 'esasperato', e loro non cercano di risolvere la crisi: loro sono la crisi;
7 - non mi sembra che Debra Winger sia così inespressiva;
8 - ecc.

Peccato il giudizio di Pia; del resto non si può mica sempre essere d'accordo su tutto...
Come nel caso di 'Follia' di McGrath: per me uno dei più bei libri che ho letto, per Pia un brutto libro.
O della pellicola di Greenaway citata da Pia. In questo caso però consiglio alla mia dolce signora di rivederlo: era la nostra prima 'uscita' e lei invece di guardare il film, guardava (comprensibilmente) me... Ah, ah, ah

Aiuto Maria!

maria ha detto...

Carissimo Vlad,
stavo già per intervenire prima di arrivare alla tua richiesta d'aiuto. Quando si dice la sintonia, eh?
Come avrai sicuramente indovinato, quel film mi è piaciuto tantissimo. Un viaggio interiore molto intenso che ho compreso ancora meglio rivedendolo qualche anno dopo. Sorvolo sulla parte estetica, per me eccellente: hai già detto tutto tu. Non trovo strano che a Pia non sia piaciuta nemmeno la colonna sonora perché era in sintonia perfetta con ogni azione e pensiero (espresso o represso) dei protagonisti.
Credo che l'uso dell'erotismo (peraltro molto coinvolgente a mio avviso, senza essere volgare) in questo film sia stato scelto come simbolo di scelte estreme, di ricerca forsennata del sé. Quanto a Debra Winger, beh, qui non comprendo il giudizio di Pia. La Winger mi è sempre piaciuta, dalle commedie brillanti tipo Forget Paris (se ricordo bene il titolo) a questo Tè nel deserto.

Caro Vlad, lo saii ma te lo ripeto: è sempre un piacere leggere i tuoi interventi appassionati, che si tratti di musica, cinema, letteratura e altro ancora. Non sempre riesco ad intervenire ma ti leggo.
Un abbraccio e buona domenica
Maria

maria ha detto...

Ah, solo una cosa: il libro non l'ho mai letto. A questo punto forse dovrei perché me ne è venuta la voglia. Ma il tempo di leggere tutto quello che è lì ad attendere dove lo trovo????

Vlad ha detto...

Carissima amica mia,
un libro eccellente.
Uno dei pochi casi in cui libro e film si compenetrano senza essere il secondo la copia sbiadita del primo (e qui si aprirebbe un'altra tematica interessante, anche se già dibattuta ampiamente..., da affrontare).
La stessa partecipazione di Bowles come narratore presente nelle scene dimostra il forte legame tra il testo (del 1949...) e la pellicola (del 1990).
Amica mia, quand'è che vieni a trovarci che proiettiamo 'Il ventre dell'architetto'?...
Baci

Micheluzzo ha detto...

Non lo fò per dimagrire,
sono bello come Apollo,
ma ier sera ho esagerato
e pensavo di morire.
Stamattina ero satollo
e di tè mi son saziato.

Micheluzzo ha detto...

Saluti alla mia Api,
e saluti alla Maria,
saluti anche alla Bianca:
saluti a Ines e Papi,
saluti a Ben e Zia:
salutare Vlad mi stanca.

Vlad ha detto...

tutto ciò è frutto della teina?...

Micheluzzo ha detto...

Vedo le cose con distacco.

Micheluzzo ha detto...

Della rètina.

xenia ha detto...

mi ci tirate per i capelli.
uno dei più bei film che io abbia mai visto ( e rivisto), attori splendidamente nella parte, musiche da sogno ( adoro la parte 'araba') fotografia perfetta.
ho letto e riletto anche il libro ed è stata l'unica volta che ho trovato una corrispondenza filologica fra libro e film.
il Viaggio è il mezzo per giungere alla Fine. perchè quel tipo di amore è talmente grande che non sopporta l'affievolirsi, lo sdrucirsi nel tempo. meglio morire.
e ciascuno muore a modo suo: nel corpo o nella mente.
e un altro spunto di riflessione, dal contesto e dai vari personaggi, è che insieme ai protagonisti, sullo sfondo, sta morendo anche una 'concezione di vita', un pezzo di storia coloniale.
detto ciò. Pia liberissima di aborrirlo. a me non piace quasi nulla di Fellini o di Antonioni, mica me ne faccio un problema.
ciauz!
Mik non mi hai salutato, guarda che ti metto nel libro nerooo.

Micheluzzo ha detto...

Sono un fallito farlocco,
ti chiedo perdono, davvero.
Ho commesso un errore
e sento già il rintocco
della campana del cimitero:
dentro me, tristezza e terrore.

O sarà quel verme di tenia?
Cari saluti alla mia Xenia...

xenia ha detto...

mik-a ti vorrai ini-mik -are un'a- mik -a?
sto am - mik-cando..

Ben ha detto...

Voglio il tè che usa Mik! Fuori il nome!

Micheluzzo ha detto...

Quel tè
è dentro di me.

Quanto alla poesia precedente, faccio la parafrasi, necessaria a scanso di equivoci: è vero, mi sono scordato di Xenia, adesso mi sento male per il rimorso, bla bla bla, però forse a ben pensarci tutto il fastidio interiore è causato dal verme tenia che tengo dentro. Purtroppo tenia è una delle poche parole che fanno rima con Xenia.
Riscrivo così gli ultimi 2 versi:



Son costretto a chieder venia:
saluti cari alla mia amica Xenia.

Vlad ha detto...

... anche perché la tenia, in genere provoca, un dimagrimento evidente...

Massimo ha detto...

A me il film é piaciuto, anchje se certe situazioni le ho trovate un po' tirate per i capelli, ma tant'é, si tratta di raccontare storie, e quindi ci puó stare tutto.
Concordo su Sakamoto e la fotografia del film, alla quale la location credo abbia contribuito non poco.
Una domanda, ma Debra che fine ha fatto?

Micheluzzo ha detto...

@ Vlad: stai insinuando che sono un ciccione?????????

Micheluzzo ha detto...

Non si scrive, non si aggiorna,
e la gente poi non torna!

api ha detto...

tutto sommato hai proprio ragione, caro il mio amico elefantone!!!!!!

Micheluzzo ha detto...

E certo che ho ragione:
ma preferirei la razione.

Vlad ha detto...

You Talking to me?
you talking to me?!!!

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