lunedì 16 novembre 2009

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Proverbio cinese

Leggendo un autore libanese mi sono appassionato alla lettura delle massime, degli aforismi, quelle piccole frasi, per lo più dette da personaggi famosi, composte da poche parole, che costringono a riflettere per un tempo molto più lungo di quello impiegato per leggerle.
Così mi sono ricordato che in casa avevo un'agenda che riportava una di quelle frasi su ogni pagina, una per ogni giorno.
Ho aperto a caso e ho trovato il seguente proverbio cinese:
Alcuni dicono che la felicità bisogna cercarla lontano.
Altri sostengono che dimora vicino, nella casa.
Ma la felicità perfetta è nella culla di un bambino nato nell'amore.

8 commenti:

Vlad ha detto...

Caro Ben, felicità e perfezione: concetti astratti ed effimeri. Durevoli e concreti quanto la sagoma di una nuvola nel cielo...

Vlad ha detto...

e, per completare, non dimentichiamo il terzo 'concetto', con cui si conclude il proverbio cinese da te citato...

Vlad ha detto...

au revoire les enfants.

maria ha detto...

Io aggiungo in chiusura di giornata che "...i bambini ci guardano".

Buonanotte a voi.

Massimo ha detto...

Saró cinico, ma trovo la frase ovvia e molto stucchevole, quasi buona per i Baci Perugina...

maria ha detto...

Caro Massimo. e anche se fosse?
Io non ci vedrei nulla di male.
Dobbiamo forse vergognarci se qualche volta esprimiamo pensieri e concetti semplici? In fondo la vita di tutti i giorni è fatta fondamentalmente di queste cose.
E gli orientali lo hanno capito da tempo. Basta leggere qualche raccolta di pensieri Zen per rendersene conto. Hanno scoperto l'acqua calda? Forse. Ma noi abbiamo dimenticato persino che esiste.

P.S. Questo non ci rende sicuramente meno consapevoli e preoccupati per i gravissimi problemi del mondo.

Ben ha detto...

Le cose sembrano sempre ovvie perchè tutto è stato già detto.
La felicità è fatta di attimi che vanno rinnovati, la perfezione non è di questo mondo, ma qui si parla di felicità perfetta e, se questa è possibile, dove possiamo vederla?
I concetti semplici sembrano sdolcinati o ingenui, per dirla con termini discreti.
Eppure sono quelli che potrebbero fare la differenze, se solo si avesse il coraggio di esprimerli. Infatti, non avete notato che è molto più facile dire una parola cattiva piuttosto che una buona?
Se dobbiamo dire a una persona "sei una testa di c£#@o", glielo diciamo, se dobbiamo dirle ti voglio bene, non glielo diciamo, perchè ci imbarazza, come minimo, o pare ovvio e da riservare solo a momenti particolari.

Massimo ha detto...

anche un bicchiere di vino con un panino fanno la felicità..., non c'é bisogno di scomodare 5000 anni di cultura orientale per capire che la felicità sta nelle cose semplici; il difficile é riconoscerla. Pochi ci riescono, molti la cercano in improbabili fughe verso il successo, il potere e il denaro, e se ne allontanano sempre più. Io la trovai negli occhi di un bambino della Sierra Leone al quale la sorella versava dell'acqua sulla testa. Sempre ai bambini si torna!

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