martedì 3 novembre 2009

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Una piccola pausa (mia)


Vi siete accorti che scrivo poco... Ecco, il fatto è che non riesco. Sono preoccupata per la deriva del nostro Paese, sono schifata da quello che leggo sul giornale, dall'arroganza e dalla stupidità di parecchia gente.
E mi dispiace, perché vorrei partecipare di più, ma a volte mi sembra che tutto quello che possiamo dire o scrivere sia già stato detto, ridetto, ripetuto anche troppe volte.
Passerà, spero...
Però in questo periodo sta andando così.
Schifo totale. Ci mancava la suina-spagnola, quello che è.
:(
P.s.: Ben, sei grande: apprezzo tanto i tuoi sforzi, ma non riesco davvero a partecipare... mi sta passando anche la voglia di ridere. Uff.

20 commenti:

Massimo ha detto...

Coraggio Pia. "La situazione é grave, ma non é seria", (Flaiano, mi sembra)

Ben ha detto...

Ciao Api,
ieri sera vi ho telefonato e ho parlato con Vlad. La mia intenzione era proprio parlare del blog, soprattutto del tempo che possiamo dedicargli. Poi sentendo che voi siete messi peggio di me, non gli ho detto niente. Anche per me è un periodo molto intenso; ho nuovi impegni, serali e prefestivi che si protarranno nel tempo, che mi occupano parte del tempo che avevo per scrivere qui.
Pertanto, e lo dico apertamente, in modo trasparente, in modo che anche i lettori sappiamo e possano dire la loro opinione al riguardo, se c'è da mettere il blog in pausa, diciamo in stand-by, per un po' tempo, per me non esiste il problema.
Il mio è un problema di tempo, che differisce dal tuo che mi sembra dettato da altre motivazioni.

api ha detto...

facciamo così: interveniamo quando ci sentiamo di farlo, senza sentirci in obbligo... cosa ne dici?

Vlad ha detto...

io propongo una 'restaurazione' Punk...
E' apparentemente contraddittoria, ma suona bene. O no?

Ben ha detto...

Cari miei, al di là del problema di tempo, stasera mi confesso e con la trasparenza che credo di aver sempre manifestato, condividerò con voi quello che provo, che sia pausa oppure no.

Api, quello era già lo spirito, come è stato detto anche in precedenza, anche perchè dire le cose così, tanto per fare, non mi sembra il caso. Le cose vanno dette se si sente di dirle.
A me la voglia di ridere non è passata, e sicuramente quello che si dice è già stato detto, non si inventa niente. Il blog è uno spazio per lo svago, ma anche spazio di discussione su vari argomenti, alcuni dei quali un po' più impegnativi. Questi però incontrano meno perchè, come dice Mik con la sua ironia e la sua maestria, che quasi quasi gli invidio, chi ha voglia di filosofeggiare?
Ed infatti alcuni degli interventi proposti in questo senso sono partiti subito con commenti devianti, indirizzando il seguito nella direzione diametralmente opposta a quella delle intenzioni.
Ma in questo modo il blog diventa spazio di solo cazzeggio. E allora tanto vale mettere una canzoncina da tutubi o andare a fare una partitina a tetris su feisbuk.
Non è fondamentale filosofeggiare, o approfondire, perché il blog, effettivamente, non lo consente, ma a volte potrebbe essere sufficiente che qualcuno raccontasse, semplicemente, una sua esperienza per dare corpo ad un concetto e diventare così una testimonianza, da commentare o su cui, semplicemente, riflettere.
Questo è un po' il mio modo di pensare un blog: svago e qualcosa in più, un mix che a me piace ma che non funziona. Prova ne sono i miei blog e gli interventi fatti qui, che sono quasi sempre stati poco coinvolgenti e evidentemente poco stimolanti, almeno non quanto avrei desiderato che fossero.
Alla luce di queste considerazioni, la mancanza di tempo diventa quasi irrilevante.
Credo che, nel mio caso, una pausa (di riflessione) sia la miglior cosa da fare.
Scrivendo questo commento mi è venuto in mente Bersani. Chissà perchè?! Quant'è strana la mente umana! Poi l'ho capito ed ho sorriso.
Quando entrai nel mktv, il blog stava vivendo un periodo un po' "vivace", poi ha attraversato vari periodi fino al momento in cui siamo rimasti Api, Vlad ed io, che siamo complementari, ma diversi. Chi è filo-buddista, chi cattolico, chi architetto (e ho detto tutto!).
Eppure fra di noi, non c'è mai stato uno screzio, un solo minuto di incomprensione, il tutto culminato con la indimenticabile giornata di Scurano. Siamo riusciti a convivere su questo blog con le nostre anime diverse, con le nostre vite e le nostre storie diverse. E questo per me è stato ed è un insegnamento importante.
Roba da far invidia al Partito Democratico!

VVB

Vlad ha detto...

grazie, Ben.

api ha detto...

Ben, sei una persona speciale.

maria ha detto...

Condivido, davvero speciale.

Micheluzzo ha detto...

Sono stato parecchie volte sul punto di intervenire, ma mi sono fermato sempre in tempo.
Oggi non ce la faccio, ed esprimo il mio parere, che è questo: mettere il blog in pausa mi pare un'assurdità, una roba del tutto priva di senso, dal momento che il blog si mette "in pausa" quando chi lo amministra evita di intervenire proponendo nuovi post o rilanciando i vecchi argomenti.
E questo già lo avete fatto, dicendo che non trovate il tempo per scrivere due, tre righe su quello che accade nel mondo, perché il mondo è cattivo, c'è poco da ridere, bla bla bla, cupio dissolvi etc. etc.
Come ho già avuto modo di dire, si può indurre la gente a parlare di qualcosa, a esprimere la propria visione del mondo su un argomento, non si può però costringerla ad adottare un atteggiamento serio o peggio serioso, sia perché il mezzo non consente tale genere di riflessioni, sia perché credo che agli altri interessi poco conoscere a fondo la nostra weltanschaung, i nostri rovelli interiori, i pungoli che ci tormentano la carne (per dirla alla Kierkegaard).
Nel mio piccolo cerco di seguire una regola: non lasciare passare un giorno senza aver pubblicato un post. Alcuni riescono meglio di altri, è vero, ma non c'è nulla di peggio che dare l'idea, a chi si trova a passare due, tre volte sul blog, di essere cristallizzati, bloccati: che è quello che capita ultimamente da queste parti.
Perchè continuare su una strada quando si è abbondantemente verificato che non porta da nessuna parte, che dall'altra parte dello schermo non c'è interesse alcuno?
Con cordialità, M.

Ines ha detto...

Cosa succede, ragazzi?
Mi sono persa qualche passaggio?
Illuminatemi. Se avete voglia e se potete.
Un saluto
Ines

Micheluzzo ha detto...

Ti rispondo io, Ines, non me ne vogliano gli amici amministratori (un tempo miei colleghi): il giocattolo si è rotto, la sostenibile leggerezza di un tempo è diventata insostenibile.
Forse è colpa dei tempi bui, o colpa dell'autunno inoltrato.

xenia ha detto...

o forse non è mai tempo sprecato quello che occorre per trovare un senso alle cose che stiamo facendo.
che dici, Mik?

Micheluzzo ha detto...

Carerrima Xenia, nel ricordarti l'appuntamento serale con il teatro sul mio blog, ti rispondo tosto:
quando le cose vengono percepite come un obbligo, verso sè e verso gli altri, il tempo ad esse dedicato diventa tempo sottratto ad altre attività, ritenute più meritevoli di cura e di attenzione.
Non so se in quello che faccio io ci sia un senso, so solo che mi piace farlo: e dunque, forse, il senso si trova in quel piacere che se ne ricava.
Ma se i nostri amici vivono tutto come un obbligo sociale, ebbene, possono dedicarsi ad altro, a cose che ritengono più importanti per la loro esistenza, se il rapporto con i frequentatri/lettori non li soddisfa pienamente.
Basta dirlo, come hanno fatto del resto (anche se era chiara già da qualche tempo la direzione che si era intrapresa).
E poi, siamo sicuri che nelle cose ci sia un senso? E se le cose fossero soltanto cose?
Wittgenstein diceva che "il mondo è tutto ciò che accade". E tutto ciò che accade, accade perchè deve accadere, perché è frutto della necessità e del caso: del resto, "il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose". E questo perché "una cosa può accadere o non accadere e tutto l'altro restare eguale".
I fatti ci dicono che oggi ho parecchio tempo da perdere al computer.

xenia ha detto...

filosofissimo Mik, questo è un luogo-non luogo. a me, ad esempio, piace per questo, e mi piace perché non ci trovo alcun obbligo.
accade ciò che accade, ma almeno scaviamoci una nicchia per dare un senso alle nostre 'reazioni' a ciò che accade. trovo limpidissima la necessità di fermarsi e poi magari riprendere energia o capire che si è chiuso del tutto con una certa esperienza. in ogni caso, qualcosa rimane. pezzettini di noi sono rimasti incastrati nell'etere, i nostri neuroni hanno 'cozzato' e a sprazzi siamo riusciti a ridere o incazzarci. abbiamo 'pensato'.
e mo' basta, qui c'è una giornata da sballo che cade a fagiuolo per uscire.
PS il cioccolato aiuta a sviluppare endorfine. non c'entra nulla, mi dispiaceva solo il fatto che non mi piace

api ha detto...

Ecco, n effetti, mi sembra che Xenia iabbia colto perfettamente il punto.
Perché devo postare cose quotidiane solo per non dare l'impressione che il blog sia cristallizzato, Mik?
Non è meglio scrivere quando ci sente di farlo, quando si trovano argomenti sui quali si ha voglia di confrontarsi?
In questo momento non ne trovo...
perché mi dovrei sentire in obbligo e con me Vlad e Ben?
E' un periodo tremendo per tutti, mi sembra... e a me non va di incupirvi con le mie riflessione pessimistiche... anche se ho una certa voglia di rendervi partecipi di un certo discorso di volontariato e reazione degli altri... lo farò.
per oggi in realtà devo cucinare (sono stata in biblioteca e tornata da poco) portare Lorenzo a chitarra, andare a prendere dell'acqua alla fonte che quella del rubinetto sono tre giorni che è imbevibile, tornare a prendere Lorenzo portare mia sorella al torpedone e nel frattempo stirare, domani andremo via.
Credo che un blog non debba diventare un' ulteriore fonte di stress, ma piuttosto un salotto in cui ci trova tra amici per passare momenti gradevoli.
Ciao a tutti spero di essermi spiegata: la gattina frettolosa partorisce figli ciechi lo so (che minchiata di proverbio) ma devo scappareeeeeeee.

Ines ha detto...

Sì, Api, nessuno deve rendere conto a nessuno dell'andamento di un blog (secondo me).
E chi l'ha stabilito che, per "dimostrare" (a chi, poi?) che funziona uno debba ogni giorno rompersi la testa (e anche altro, pardon) per trovare nuovi argomenti?
Sei stanca: prenditi una pausa, ma non crearti il problema del blog.
A me non sembra che esistano problemi: chi vuole e può legge e partecipa, ognuno a modo proprio (e qui sta il bello), chi scherzandoci su, chi prendendo il discorso più o meno seriamente.
E mica siamo sotto esame, qui.
Di sicuro non può essere vissuto come un obbligo. Scherziamo?
Sono l'ultimissima ruota del carro, ma questa è la mia opinione.
Cosa ne dite?

Micheluzzo ha detto...

E' evidente che non avete capito un tubo di quello che ho scritto.
Io non ho parlato di obblighi, ho scritto solo che mi pare pensiate al blog come un obbligo.
Voi fate quel che volete, io faccio in un altro modo, riguardo la gestione di un blog, punto uno: e punto due, francamente continuo a trovare "incredibile", nel senso di non credibile, la storia secondo cui non troviate un minuto di tempo per postare alcunchè.

api ha detto...

caro Mik, ti ringrazio veramente di QUORE per la passione che stai mettendo per un blog che hai lasciato... aiutami... due? tre volte? sbattendo la porta, tra l'altro, ambedue o ambetre le volte.
Sei un utente, ora, direi, per cui veramente, grazie per i consigli ma non importa.
:D

Vlad ha detto...

Va bé, posterò qualcosa...

Micheluzzo ha detto...

L'ho lasciato 2 (due) volte: la prima volta me ne pentii, effettivamente, e rientrai grazie a Catia.
La mia seconda dipartita, visto il punto di non ritorno a cui si è giunti, la considero in verità provvidenziale.
In entrambi i casi divergevo sulla "linea editoriale": e devo dire che la seconda volta qualche effetto lo ha sortito, in termini di video di youtube pubblicati un po' a casaccio, improvvisamente crollati...
Fortunatamente ho altri luoghi in cui lasciar scatenare le mie turbe psichiche e le mie ambizioni filosofico-letterarie-esistenziali, devo dire con ironia e maestria.
Ammesso che a qualcuno gliene possa importare qualcosa.
E cosa più importante di tutto, cerco di non prendere più nulla sul serio.
Non ne vale la pena.
Anche voi, non prendetevi troppo sul serio: sempre ammesso che possa permettermi di darvi un consiglio, da reietto quale sono...
Cordialità.

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