venerdì 11 settembre 2009

26

Non voglio dimenticare un altro 11 settembre.

26 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Dio mio, quanta banalità!
Ancora qui a piangere tremila persone uccise dal loro stesso governo per poter fare un po' di casino in Asia e fare arricchire un po' di multinazionali, con conseguenze che pagheremo noi, i nostri figli, i nostri nipoti...
Come mai non hai commemorato l'8 settembre? O il 2 agosto?
Questo blog non si capisce dove sta andando.

Vlad ha detto...

Caro Mik,
non mi sembra che queste immagini siano poi così banali.
Ci sono cosa, nella Storia dell'uomo, che divengono simboli, anche per tutte quelle che non vengono conosciute.
L'importante è non banalizzarne il significato, perché il rischio è diventino abitudine, e si perdano nell'oblio della comodità.
Dove sta andando questo blog? E chi lo sa; si naviga a vista, e si va dove capita, quando si ha voglia di andare: sicuramente non rivoluzioneremo il modo di pensare non risolveremo la crisi internazionale; sicuramente non parleremo di calcio come si fa al bar... Del resto per la semplice cronaca, tendenziosa o meno, ci sono tutti i giorni quintali di radio, televisioni e quotidiani.

p.s.
cosa è successo l'8 settembre e il 2 agosto? Credo le stesse cose che succedono tutti i santi giorni dell'anno.

ppp Copenaghen ha detto...

Caro Mik
la banalità se c'è abita dentro di te. Una tragedia, per quanto architettata è pur sempre una tragedia. Questa lo è stata in maniera spettacolare. Ogni morte porta sgomento, ogni attentato porta sgomento, ogni vita persa per via naturale o per via della cattiveria dell'uomo porta sgomento. Ricordare fa sempre bene, ti fa capire ancora di più i valori di questa nostra esistenza. Noi siamo i privilegiati . in quanto ancora vivi, del nostro attuale destino. PPP .
Non occorre che mi rispondi con la tua solita volgarità che ti contraddistingue. Notte.

Ben ha detto...

Ciao Mik, Ciao Vlad.
Credo che Mik volesse riferirsi al tempo di guerra o alla strage di Bologna, con le due date.
Un blog non è una testata editoriale, un quotidiano od un settimanale di informazione. E' solo un posto dove scambiare opinioni, parlare di cose più o meno serie, di emozioni. Un posto dove dare spazio, anche, all'animo del fanciullo che è dentro di noi, attraverso la voglia di buttare là un post più o meno demenziale (come quello sulla libreria) perchè si ha voglia, anche, di scherzare un po' o, magari, di strappare un sorriso, seppure di pietà.
Il tutto in maniera leggera, semplice, e senza prendersi troppo sul serio.
Adesso vado a mettere un libro in libreria.

Ben ha detto...

Ciao anche a te, PPP.

api ha detto...

Queste persone io continuerò a piangerle, che ti stia bene o meno, Mik, perché non c'entravano un'emerita minchia con i giochini di potere che stavano dietro a questa azione.
E continuerò anche a piangere lo scempio che hanno compiuto i seguaci di quel nano monorchide di Adolf Hitler. Come altre tragedie che sarebbe troppo lungo - e fuori luogo - commentare qui.
Che siamo diversi... non ci sono dubbi, ma il tuo cinismo, a volte, è completamente fuori luogo.
Commemora tu, nel tuo blog, l'8 settembre, il 2 agosto o quello c he pare.
Dove sta andando questo blog? Chissà.
Vedremo.

Silvia Allegri ha detto...

Ciao a tutti.
Sono 8 benedetti anni che ogni volta che arriva l'11 settembre,su facebook piuttosto che twitter o msn, vedo e sento gli "alternativi" che se ne escono etichettando come banali le persone che vogliono tenere nella memoria questa tragedia.
Una domanda: cosa ne sapete di che cosa va commemorando una persona ogni giorno? non tutto quello che sta nella testa è pubblico.
Volersi erigere a cinici critici storici davanti a simili tragedie umane è davvero una cosa inamissibile.

PS.
provate anche a pensare,prima di scrivere i vostri pensierini sulla tastiera,a chi quel giorno ha perso la moglie,il figlio,il fratello o il padre che avete appena salutato davanti ad una tazza di caffèlatte prima della buonanotte.
Credo che abbiano ogni sacrosanto diritto di ricordare e piangere.
In eterno.

grazie,Silvia

Silvia Allegri ha detto...

un link di un video diverso dai soliti,per gli interessati al ricordo.

http://www.youtube.com/watch?v=U0tbYBMiEeA

Anonimo ha detto...

grazie Silvia, grazie tutti.
Notte.

Api.

giorgio b ha detto...

leggo oggi da "l'internazionale:
la guerra in iraq
numero di vittime dall'inizio della guerra (19 marzo 2003). dati aggiornati alle 16 del 9 settembre 2009
iracheni 93040-101537 (sarebbe curioso sapere da dove nasce la differenza)
soldati usa 4339 (più dei morti l'11 settembre)
soldati altre nazioni 318 (non hanno avuto morti per terrorismo islamico se non la spagna)

non ho dati per quanto riguarda l'afganistan

Nora ha detto...

Bungiorno, commentatori.
Condivido pienamente quanto scritto da Ben.

Per Giorgio e gli interessati
http://www.iraqbodycount.org/

Il numero dei morti si è ricavato dal confronto tra il tasso di mortalità ante bellum e il tasso di mortalità durante il conflitto, quindi sarà sempre solo statistico.

Micheluzzo ha detto...

Bravo Giorgio B.
Era quello che intendevo sottolineare.
Piangiamo i civili "nostri", occidentali, e intanto di coloro i quali abitavano in Iraq o Afghanistan, adulti e bambini, non ce ne frega una mazza, così come dei soldati mandati a morire per fare un piacere a qualcuno, o dei soldati tornati storpi, feriti, mutilati, psicologicamente disturbati, tra i quali c'è un altissimo tasso di suicidi.
Il giudizio sulla banalità si riferiva non alle immagini, che non ho visto, ma al ricordo a senso unico, appunto: ricordiamo sempre i nostri, sull'onda dell'emozione etero indotta, mai gli altri, alle vittime altrui, causate dalla nostra esportazione di democrazia.
Quanto al signor PPP, mi permetto di rispondergli, dato che per fortuna non prendo ordini da una persona psicolabile che in parecchie occasioni ha sputato su questo blog e sulle persone che lo frequentano per poi tornare regolarmente a scrivere le sue ideuzze da ripostiglio. E gli rispondo dicendo che è una persona i cui pensieri sfiorano l'abisso della banalità: come si fa a scrivere una sequela di luoghi comuni come "ogni vita persa per via naturale o per via della cattiveria dell'uomo porta sgomento. Ricordare fa sempre bene, ti fa capire ancora di più i valori di questa nostra esistenza. Noi siamo i privilegiati . in quanto ancora vivi, del nostro attuale destino"?
Sono frasi che andrebbero bene in un tema di quinta elementare, ma il suo livello, evidentemente, è questo.
Così, tanto per offendere.
Quanto a Silvia, non sono alternativo, ma le commemorazioni a senso unico mi danno fastidio: lei può ricordare chi vuole, ci mancherebbe altro, noi abbiamo il diritto di esprimere il nostro parere.
In fondo le nostre mani sono sporche di sangue quanto quelle dei presunti terroristi: nessuno può dichiararsi innocente.
Troppo facile dividere il mondo in buoni (chi ricorda e fa il bravo cittadino) e cattivi (i musulmani terroristi e i cinici critici storici).
8 settembre: entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile
2 agosto: strage alla stazione di Bologna

Vlad ha detto...

Mik, amico mio (ora, conoscendoti, mi potresti rispondere: 'e chi te l'ha detto che sono tuo amico?'. Scherzo, naturalmente), credo che ogni giorno, ogni minuto dell'anno potrebbe essere motivo di commemorazione.
Credo che Api, col suo post, non intendesse schierarsi tra i 'buoni', come li definisci tu contro i 'cattivi'. La Storia siamo noi, la costruiamo bene o male tutti i giorni con le scelte che operiamo nella nostra piccola e apparentemente ininfluente quotidianità; e solo di quella possiamo avere certezza. La verità degli altri non ci è dato di conoscerla e possiamo solo interpretarla con un notevole margine di errore: certo il terrorista islamico si fa fatica a non collocarlo tra i 'cattivi'... mentre sui mandanti dell'abbattimento delle due torri io non sono in grado di avere certezze (qualcuno ne ha? e come fa ad averle?).
Commemoriamo quello che ci tocca di più, e non credo che se ne debba fare una questione quantitativa: mi viene in mente per esempio che tutti gli anni, il 25 dicembre, si commemora qualcosa, eppure quella volta erano 'solo' in tre, anziché tremila...
Ora scusate la 'deviazione' professionale, ma a me un evento tragico che cambia lo skyline di una metropoli impressiona ancora molto, ma molto; soprattutto se è dovuto alla mano dell'uomo.

D'accordo con Ben sul senso del blog. Prometto che verrò a trovarti in libreria.

Micheluzzo ha detto...

Ovvio che siamo amici, vi ho pure invitato qui a casa mia per il capodanno (attendo ancora risposta).
Ma perchè se uno esprime un parere fuori dal coro gli si risponde subito con un'ammucchiata di luoghi comuni, e di cuori infranti, e di famiglie spezzate, e di vite spazzate, e di questo e di quello?
Perchè non si prova a guardare alle cose da altri punti di vista, come quello delle loro conseguenze su altri esseri umani, altrettanto innocenti?
Se questo vuol dire essere cinici, meglio così: meglio un cinico vero che un finto buonista, che si commuove per essere ancora vivo e appena vede un mendicante per strada si volta dall'altra parte perché schifato.
Interessante invece il tuo punto di vista: perché non commuoversi per il mutamento causato al paesaggio, oltre che alle esistenze?

Vlad ha detto...

Sono d'accordo con te sul cinismo e il buonismo, caro Mik; e so che tu sai che noi non ci giriamo dall'altra parte quando vediamo un mendicante per la strada.
Ora vado a verniciare le porte di casa.
Per quanto riguarda l'invito, io sono assolutamente dell'idea di venirvi a trovare. Cerchiamo di programmare e stabilire date e spostamenti con un certo anticipo. Per i figli a quattro zampe penso che si potrà trovare una sistemazione. Fammi sapere i tuoi programmi. Bello se potessero esserci anche gli amici milanesi.
A presto

Micheluzzo ha detto...

E infatti credo tu sappia bene che non mi riferivo a te...

ppp Copenaghen ha detto...

Caro Mik,
il mio livello è pur sempre superiore a quello di una quarta elementare e questo mi fa onore...aspiro alle scuole medie. Il buonismo c'è, la banalità anche, il sapersi difendere dai moscerini anche... Scrivo, in qualsiasi luogo pubblico, come e quando ne ho voglia. Sputo dove mangio e poi ritorno a mangiare nello stesso piatto e allora cosa c'è di male. Le contraddizioni fanno parte dell'uomo. Le conseguenze eventualmente le pago io ed anche la perdita di popolarità a rispondere a un disoccupato intelletuale come te.
Una buona serata.
La morte, qualsiasi tipo di morte, mi spaventa e mi fa pensare.
PPP

ppp ha detto...

Intellettuale con due "T" ...la foga di rispondere frettolosamente al mio dolce ed intelligentissimo Mik. ppp

Micheluzzo ha detto...

Puoi pure risparmiarti l'ironico "caro".
Non vorrei che la gente pensasse che un tempo tra noi ci possa essere stato un rapporto amichevole, finito male.
La tua paura della morte è dovuta soltanto all'età avanzata.
Quanto alla definizione di disoccupato intellettuale, non so cosa significhi e cosa possa esserci di offensivo per te, ne percepisco dunque la forte carica denigratoria: ti piace dividere la gente in "autori di libri di poesie" e "disoccupati intellettuali buoni a nulla"?
Questo dimostra ulteriormente la tua miseria morale, mascherata dai buoni sentimenti e dai luoghi comuni che usi introdurre nelle tue futili argomentazioni.

Anonimo ha detto...

No, caro Mik, pensare alla morte non è un fatto d'età. Mi ha sempre spaventato sin da piccolo in quanto Mistero. Il non comprendere una cosa che non comprenderò mai come la stessa mi crea disagio, spaventa e mi lascia triste. Tutto qui. Sono sempre molto addolorato alla scomparsa di qualcuno , bianco, rosso, giallo verde , amico o nemico e nonostante ci creda molto poco, anzi quasi per niente una preghiara la dedico sempre agli scomparsi.

Micheluzzo ha detto...

Non vedo perché averne paura: è una cosa naturale, come il sorgere del sole.
Personalmente ho più paura di restare senza lavoro, che di morire.

Massimo ha detto...

Mik, datti una calmata, dài, che siamo tra amici virtuali. Anche a me le commemorazioni lasciano perplesso; come andare a messa, genuflettersi in silenzio per mezzora e poi farsi i cazzi suoi tutto il resto del tempo fuori dalla chiesa. Ma é anche vero che "ricordare" le cose terribili che é capace di compiere l'uomo (il 2 agosto come l'11 settembre) é doveroso e va fatto. Poi pero' bisognerebbe far seguire i fatti, e questo é più difficile.
Quanto a sapere la verità non ci resta che morire, perché solo la morte ci dirà cosa abbiamo vissuto a fare..., almeno lo spero (ma non ci conto troppo).

xenia ha detto...

non so, Mik, mi sembra che i luoghi comuni abitino sia l'una versione 11 settembre che l'altra. per conto mio esercito la facoltà del dubbio e la capacità di indignarmi, quella spero proprio di mantenerla intatta fino all'ultimo insieme a ironia e auto-ironia. è un piccolissimo contributo pro persone senza voce ( guarda caso, spesso coincide con : senza soldi e potere).
in quanto alla paura della morte.. è un fatto naturale. è molto più insopportabile la sofferenza fisica, per noi, per coloro che ci sono vicini, per le persone che sappiamo in condizioni disperate.
alle volte penso che il rigoglio immenso di tutte le piante della Terra tragga nutrimento dai miliardi di miliardi di lacrime e sangue versati dagli esseri umani.
è settembre, acci, c'è qualcosa nell'aria che ci piega all'indentro!
ciao Blop

Micheluzzo ha detto...

Ma perché 'sta fissazione con la morte?
Cosa vi è successo?
Avete mangiato pesante?
Ciao Massimo!

Massimo ha detto...

Io non sono fissato, é stato Paolo Pablo a cominciare con la morte, ma si sa, i poeti ne sono spaventati e attratti allo stesso tempo... ;-)

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Archivio blog