martedì 3 marzo 2009

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Pranzo in Camera, per indignarsi un po'

Non me ne vogliate se riprendo un post appena pubblicato sul mio blog (http://leformicheelettriche.blogspot.com/), ma vorrei che vi indignaste con me, se ancora a qualcosa può servire, a parte farsi il sangue marcio e ricordare da che gente siamo guidati. Prendo lo spunto dal Corriere di oggi.
La gestione dei punti di ristoro nelle camere di lavoro dei nostri rappresentanti è stata affidata a una nuova società, che può praticare prezzi più bassi rispetto alla precedente gestione. E se con questi prezzi una società riesce a mantenere in piedi il proprio bilancio, dobbiamo pensare che bar e ristoranti che all'esterno praticano prezzi decisamente più alti stiano rubando i nostri soldi?
Ecco, è questo che non va: Franceschini che parla di precari e di cose fuori dal mondo, mentre in Parlamento i nostri rappresentanti vantano dei prezzi di favore, per mangiare e per ristorarsi, per farsi la piega o chissà cos'altro, prezzi che sono veramente un insulto a chi le stesse cose le paga magari tre volte tanto, con uno stipendo dieci volte inferiore, e fa un lavoro meno stancante e meno improduttivo certamente. Non potrebbero pagare i medesimi prezzi praticati fuori, e devolvere la differenza ad attività sociali, filantropiche, caritatevoli?
L'unico che ne parla sembra Di Pietro, ma non fa notizia, anche perchè impropriamente, a mio avviso, usa il termine bullismo per spiegare quel che avviene: io preferirei parlare di grassazione, che rende meglio l'idea di quel che avviene e delle persone coinvolte.

7 commenti:

api ha detto...

indignatissima schifata e furibonda.
Di Pietro però, mannaggia, non mi convince fino in fondo.

Anonimo ha detto...

mi indigna di più il fatto che in Italia abbiamo il numero maggiore di parlamentari da mantenerci rispetto all'Europa e forse anche degli USA. mi indignano le pensioni parlamentari dopo soli 4 anni, mi indignano i bonus di biglietti aerei e ferroviari a loro e ai loro parenti ad libitum. alla fine, è pure logico che i prezzi dei tramezzini diminuissero: GIA' SONO MANGIATI ABBASTANZA, come dicono qui a Cagliari. cioè mangiano già troppo!

Anonimo ha detto...

Mik,
utile segnalazione.
E’ vergognoso ed è un sopruso legalizzato nei confronti di chi deve pagare qualunque consumazione o acquisto a costo pieno. Piove sul bagnato, come si dice.
Non si capisce in virtù di quale grande “contributo sociale” questi strapagati figuri debbano anche usufruire di certi privilegi. E non di solo caffè si tratta, purtroppo.
E intorno silenzio: diffuso malcostume? Incomprensibile senso del “rispetto” del ruolo istituzionale?
Forse semplice opportunismo da parte di chi, pensando un giorno di accomodarsi sulle stesse ambite poltrone, si guarda bene dal mettere in discussione una pratica che in futuro potrebbe tornare a proprio vantaggio…
Di Pietro denuncia ma non ha carisma da trascinatore. E, in ogni caso, si tratta solo di parole. Forse se, con un’iniziativa personale, desse vita ad una protesta ufficiale rifiutando in pubblico certe agevolazioni acquisterebbe concreta credibilità. Dico una banalità? La dico: fatti, non parole!
A proposito di Franceschini, tutti ne stanno parlando come di una figura insignificante e senza nerbo. Un giudizio affrettato e “di tendenza” (anche questo fa moda, sì).
Ho ascoltato cosa ha detto nella trasmissione di Fazio e le sue non mi sono sembrate le parole di un “fantoccio” come molti vogliono farci credere.


Ciao xenia, eccomi!

Anonimo ha detto...

è tornata Marrrria! i miei muscoli facciali fanno la OLA!

Anonimo ha detto...

Che tesoro che sei. Grazie.

api ha detto...

in ogni caso io su faccialibro sto cercando adepti per:

diminuire (e parecchio) il numero dei parlamentari
diminuire (e parecchio) lo stipendo dei parlamentari
ritornare alla vecchia legge elettorale.

bisogna iniziare a fare un po' di chiaro.

Vlad ha detto...

i casi sono tre:
1. alla buvette del Parlamento viene venduta della merda: è per quello che costa poco, e chi la mangia non se ne accorge...
2. alla buvette del Parlamento si serve roba buona e i prezzi applicati sono tali da consentirer al gestore il giusto guadagno: in questo caso sono ladri tutti gli esercenti che fuori dal Parlamento applicano prezzi notevolmente superiori, cioè quelli che paghiamo noi tutti i santo giorni;
3. alla buvette del parlamento si paga poco perché il resto ce lo mettiamo noi con le nostre esageratissime tasse.
Facciamo un sondaggio? Secondo voi quale delle tre ipotesi è la più realistica?
ciao belli. Io mi vado a scaldare per cena una zuppa in scatola comprata al ssupermercato, che costa il triplo di un tramezzino mangiato alla buvette del parlamento...

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