sabato 25 settembre 2010

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Palcoscenità / 3


 


DISINCROSTAZIONE
Atto unico
 

 
Odore di torta al limone e al rosmarino invade la tromba delle scale di un signorile condominio monegasco. Tra il terzo e il quarto piano una macchia di ragù sul muro indica il punto esatto in cui circa nove anni fa venne assalito a colpi di besciamella il fattorino della ditta Super Pizza. Lui riuscì a fuggire, ma le pizze, una margherita con acciuga e rum e una quattro formaggi con funghi freschi e polistirolo, non furono mai consegnate al legittimo richiedente.  
Al quinto piano c'è un appartamento arredato affittabile a studenti referenziati della locale Facoltà di Scienze Traumaturgiche. Ci sono otto camere da letto, quattro ingressi, sei cucine, tre bagni. In uno di questi, accanto a un water, in un angolo, un portaScopino sta meditando: dall'alto, il Rettangolino di un rotolo di carta igienica pende su di lui.

S - Ehi, mi fai il solletico...
R - Scusi, non volevo.
S - Questa voce... ma tu sei Jacques!
R - Sì, ma lei... papà?
S - Figlio, figlio, adesso ti ritrovo!
R - Papà, perché ci hai abbandonato?
S - Ero giovane: quando mamma mi disse della gravidanza multipla...
R - Mamma è morta! O poveri figli!
S - Dove sono adesso i tuoi fratelli?
R - Qui! Facciamo tutti lo stesso lavoro!
S - Ma quanti siete?
R - Dieci piani di morbidezza.
S - Venite qua: fatevi abbracciare!
R - No! Dovevi pensarci prima di lasciarci nella cacca!
Il portaScopino sussulta, singhiozza, si agita.
Ancora più in alto, nel superattico, un noto domatore di papille gustative sta scrivendo la sua autobiografia.

1 commento:

xenia ha detto...

grazie, o sesquipedale traumaturco!
mi ha regalato una risata di cuore.
PS: ma nn è che sono imparentata cogli sfortunati Rotoli, in questo periodo?
nn so, sento una certa affinità.

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