Senz'altro il più bello che ho letto finora di Murakami, anche se i dialoghi non sono proprio il suo pezzo forte, troppo cervellotici e poco spontanei per assomigliare a qualcosa di vissuto. Comunque la trama (un giovane pubblicitario parte alla ricerca di una pecora misteriosa che custodisce un potere soprannaturale) è costruita con la consueta abilità, e lascia scivolare senza intoppi da un piano di realtà all'altro. Compare anche qui, per la prima volta, l'Hotel Delfino, al cui interno vive il professor Pecora, che però non c'entra nulla con l'uomo pecora, depositario di alcuni segreti nel successivo Dance Dance Dance e anche qui protagonista secondario. Come di consueto nei libri di Murakami, troverete decine di sigarette fumate, lattine di birra svuotate, bicchieri di whisky scolati e tanto, tanto sesso praticato con la fidanzata di turno.
La morale di questo romanzo è: dalle pecore non si ricava solo la lana.