venerdì 24 aprile 2009

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La notte ha sempre ragione, Andrea Villani.

Che io sia un'appassionata di gialli non è una novità.
Ma che io trovi un noir scritto da un italiano che mi acchiappa al punto da non volere che finisca, ecco, questo è proprio strano.

Dalla quarta di copertina:
"Ma come? Non sapete la tragica novità? Hanno ammazzato miss Italia." E' un settembre afoso quello che fa da sfondo al ritrovamento del cadavere di Stefania Roveri, la miss Italia in carica. Proprio a Salsomaggiore, proprio durante le finali del concorso. E così, la vita quotidiana della piccola cittadina emiliana viene sconvolta, nei bar si parla solo dell'omicidio, in consiglio comunale maggioranza e minoranza si affrontano sull'opportunità di continuare lo stesso concorso. Poi spunta il presunto colpevole: Belfagor."

Sì, Belfagor, l''uomo nero' del paese, sfigurato da un incendio quando era bambino.
Un uomo che esce solamente di notte per non farsi vedere da nessuno.
La trama è perfetta, ma è soprattutto il modo delicato e velato di un'ironia triste con cui Villani pennella i personaggi - il sindaco, il capo dell'opposizione, questo inquietante Belfagor, il maresciallo dei carabinieri, i tipi 'da bar', le madri delle concorrenti e la loro tenacia nello spingere le figlie verso il successo - che mi ha lasciato senza parole.

Questo è l'incipit.
"Salsomaggiore è una specie di conca.
Uno strano animale dormiente tra colline rotonde.
Se si arriva di notte, attraverso quelle stesse colline e tra tutte quelle luci, può apparire come una grande città. Potrebbe sembrare Caracas. Invece è un piccolo paese emiliano, per poco non piacentino, in provincia di Parma. Una signorina che si dà arie ma che è figlia di sguatteri. Che si vergogna a mostrare le gambe. Che spesso, in inverni troppo lunghi, diventa, per noia, crudele e pettegola. Una volta pare sia stata importante, frequentata da nobili, addirittura re e regine."

Come uno dei miei autori preferiti, Valerio Varesi, Andrea Villani riesce a trasmettere, tramite un impianto narrativo impeccabile, uno spaccato di vita che non riguarda solamente questo paesone sonnacchioso in provincia di Parma, ma tutta l'Italia.
E lo fa con delicatezza, donando sorrisi, ma anche una profonda malinconia.
Bravo Andrea.
Un gran buon libro.

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