Merda d'artista - Piero Manzoni - 1961Questa è la vera merda d'artista. Concettualismo allo stato puro. L'opera si risolve e si conclude nell'idea; null'altro. Niente racconto ma solo allusione significante: il rito creativo si è già consumato totalmente nella mente dell'artista.
Nella pièce di Mik, invece, si consuma un brano di realtà. Ci sono una scena e un contesto ben determinati a far da sfondo ad un mondo concreto; fonte di allusioni psicologiche dai risvolti surreali, l'opera è composta di atti, sequenze temporali ben determinate e riconoscibili, materia e racconto danno forma al pensiero, che diviene tangibile ed intelliggibile attraverso lo svolgersi del processo di rappresentazione.
Ammazza! Questo si che è intrattenimento da sabato sera...
6 commenti:
Mah, io penso che il rito creativo si sia consumato anche al di fuori dell'artista... o ritieni che sia soltanto una posa esistenzialista, una finzione afona?
Mi viene da piangere.
Beh, anche quello è un effetto di senso in qualche maniera invocato dall'artista, se non addirittura evocato dall'oggetto.
A proposito di cacca, hai sentito l'ultima barzelletta di Berlu a Nuoro?
Carina.
Meno male che non ha raccontato quella del portacenere delle cinquacento, dài, è andata bene.
Non l'ho sentita. Ora me ne vado in giro per Milano.
Vai, vai.
Non farti scippare, però.
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