Buongiorno.
Sotto il post dell'intervista a Bianca su Giordano troverete un paio di riflessioni che mi interesserebbe approfondire.
Leggendo un post su 'Leggere e scrivere', mi sono meravigliata dell'acredine di un forumista, aspirante poeta, nei confronti di una persona che ho conosciuto e che stimo moltissimo per varie ragioni.
Mi chiedevo, perciò, per quale motivo Internet deve diventare un palcoscenico in cui sparare a zero, sgomitare e vomitare (a volte) cattiverie che probabilmente di persona, vis-à-vis con l'interlocutore, non si avrebbe il coraggio di pronunciare.
Credo che a tutti noi piaccia chiacchierare, parlare, confrontarci con gli altri (lo ripeto da sempre, ormai vi ho nauseato, sulla necessità di un confronto pacato), ma perché perdere il senso della misura?
Forse è il fatto, come dice Bianca, di sentirsi sicuri dietro la protezione di uno schermo?
Forse il fatto di potersi vedere pubblicati e sentirsi onnipotenti (il che mi sembra un'arma a doppio taglio, proprio perché, quando si scrivono sciocchezze , queste rimangono per sempre in memoria.
Tra l'altro, ed è un pensiero mio personale, non mi sembra che questo genere di forumisti coltissimi, saccenti, che sputano veleno su tante opere pubblicate, abbiano, fino a ora, dato prove delle loro immense capacità letterarie. Quando pubblicheranno, se mai saranno in grado di farlo, vedremo. sono molto curiosa di leggerli.
Non conosco molti scrittori, a dire il vero. Conosco Paola Calvetti via Internet (inutile che vi spieghi chi è e cosa ne pensi, lo sapete tutti benissimo!), Valerio Varesi di persona (comunque uno che ha venduto i diritti dei suoi personaggi alla Rai, il che qualcosa vorrà dire), Andrea Villani (che ogni settimana va in Rai da Senette).
Sono tutti connotati da un punto in comune: la curiosità di conoscere le opinioni degli altri, di parlare, di mettersi in discussione in prima persona.
Ah, a proposito, la forumista attaccata è proprio uno dei tre forumisti che non hanno NESSUNA intenzione di scrivere, mai, perché non gliene importa nulla, per cui entra nel forum solo per passione vera e certo non per manie di protagonismo.
Parliamone.
Visita il Rifugio di Roberto
3 anni fa
37 commenti:
internet, come tutti i 'media', è uno strumento neutro. una lavatrice? un rastrello? quindi l'uso del mezzo dipende dalla persona che ne dispone. mi sono fatta l'idea che le persone più frustrate nella vita reale siano quelle che più sguazzano nella rete. mentre leggo risposte caustiche o decisamente seminatrici di zizzania, mi viene da ridere perchè immagino colui o colei che le scrive in preda a una specie di delirio di onnipotenza. e subito penso a quanto, nella loro vita quotidiana, debbano ingoiare, deboli con i forti e forti ( in Internet) con quelli che credono deboli solo perchè sono più educati di loro.
insomma: i problemi nel 'comunicare' si estendono anche sui blog, sui forum perchè è una cosa molto umana e l'anonimato li fomenta. del resto, un tempo c'erano le lettere anonime...
un'ultima riflessione: in realtà siamo anonimi per modo di dire, visto che in ogni sputacchio che facciamo tecnologicamente parlando, possiamo essere rintracciati, quindi la cosa è ancora più risibile.
e ora vado a lavorare.
buona giornata ( con tanta caffeina), qui tira un vento da spellarti.
Eh, cara Pia... la rete è un casino.
sono stato intervistato da tv parma riguardo il fattaccio dello "scippo di personalità virtuale" (a proposito il reo confesso oramai accerchiato dalla polizia postale è un noto autopubblicato di salso che ce l'aveva con me per ovvie ragioni) e ho risposto che la rete è come una bottiglia di brunello di montalcino: se la bevi con moderazione, la fai decantare e la sorseggi è favolosa. Se invece te la spaccano in testa è terribile.
Per un'incomprensione si stava quasi litigando addirittura io e Lazzaretti. Che se invece ci fossimo incontrati all'osteria anzichè su internet, la bottiglia di brunello, ce la saremmo scolati insieme.
tanto bene a tutti
Andrea
http://quasiscrive.blogspot.com/search/label/internet
Sono d'accordo con voi. Nel link sopra, se vi va di andare a leggere, trovate un mio post sull'argomento.
Ah, dimenticavo. Severgnini, anche se mi sta un po' così, ha trovato una parola perfetta per definire chi fa il gradasso in internet: cybermollusco. Non vi pare?
Tanto, per ben che gli vada, il cybermollusco farà la fine del calamaro di Junger...
Di frustrati se ne trovano ovunque, e la visibilità che offre un qualsiasi forum li attira. All'inizio questi cybermolluschi mantengono un basso profilo, cercano la vittima giusta, poi si scatenano e aspettano con ansia le reazioni, godendosele in compagnia del loro ego straripante in solitari autoerotismi letterari. "Non ti curar di loro, Pia, ma guarda e passa"...
essì, c'ha proprio ragione Massimo; più di una volta io ho stesso ho ceduto alla tentazione di fare il cybermollusco a metà però, visto che mi firmavo con la vera identità
ma che è successo?
basta lasciarvi soli qualche giorno e siete subito ad infamarvi!
ciao a tutti.
e a Bianca e alla "ragazza con le perle di Vermeer"
che busta vuoi haga:
la uno
la due
o la treee?
nel senso: di che casino vuoi parlare? qui ce ne sono stati a profusione...
A proposito di Internet...
ma quant'è carina la pubblicità del Cepu.
Lavori e vuoi laurearti?
Con il faccino smuntino di Sgarbi.
fa proprio allegria.
anche 'cyberpippa' non sarebbe male.
mmmh, meglio il severgninico cybermollusco, perché mollusco richiama alla mente qualcosa di piccolo mediocre e insignificante, qualcosa da cui vuoi estraniarti; pippa evoca più empatia...no?
ma guarda un po'.
pensa che per me invece la pippa dà proprio l'idea di qualcosa che si fa in totale solitudine.
quando si dice a qualcuno 'sei una pippa' equivale a 'sei una nullità', no?
ehm.
mi autodigo.
no, dalle mie parti è come dire: sei un cazzone ma siamo amici. se invece dico sei un mollusco significa che sei una schifezza e non voglio aver nulla a che fare con te.
allora, vista l'alta democraticità dei makitevole, visto che tu abiti in toscana, visto un amministratore è toscano è un palermitano, attendo altre considerazioni su
pippa.
(il mollusco è senza spina dorsale, ma è buono, purino: se ne sta rintanato nella sua casina e non rompe le scatole a nessuno...)
Propongo un sondaggio.
preciso: mollusco in toscana è fuori dall'uso, non l'ho mai sentito dire a nessuno. sei un mollusco potrebbe tradursi con sei una merda.
Un sondaggio su cosa? Sui modi di offendere le persone?
praticamente sì.
il dibattito verte su come denominare quei geni che si divertono ad attaccare la gente nascosti dallo schermo.
io dico cyberpippa,
marco, vlad e severgnini lo definiscono cybermollusco.
se poi tu trovassi il tempo di metterti un paio di occhiali e di leggere tutti i commenti con pazienza non avrei bisogno di stare qui a raccontarti la rava e la fava.
per cosa voti tu?
Tecnicamente si definiscono troll.
Io li definirei cybernatiche (perchè hanno la faccia come il ....).
a me piace cyberstrunz
e 'acari virtuali'?
vabbe' Piuz, tiremm innanz. il dibattito su internet e le nuove tecno è interessante, più dei personaggi nel particolare.
avrei una domanda da fare a tutti anche se nn c'entra: vi risulta che esistano ancora case editrici che pubblicano testi teatrali?
grassssie
Ti sei messa invidia delle mie rappresentazioni ad atto unico, eh?
perchè, erano rappresentazioni teatrali? ihihihihih
no, dai, sul serio, se qlcuno di voi SA, parli! e Bianca e PPP dove sono?
oooohhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!
I miei atti unici esprimono tutto il dramma dell'umanità, e tu li liquidi con un hihihihihihihihihihihi?
E' un colpo basso, il tuo, che non pensavo di meritare...
oh poverooo! è vero, i tuoi atti sono davvero UNICI. così va meglio?
ma porcalapizza come faccio a fare la seria se nessuno mi si c@@@@@@a?
e nn sarebbe anche nel tuo interesse, o sommo drammafurbo Mik, conoscere il mercato editoriale dei teatranti?
xenia, mi informo, ma non ne ho la più pallida idea...
grazie l'Apioperaia. in realtà, avevo fatto una breve ricerca su INternet, ma mi ci perdo, le case editrici sono miriadi e mi sembra di ricordare che quando ancora scrivevo sul forum di DiSTe, lui mi avesse risposto che praticamente nn ce n'erano, o lui nn ne conosceva. che peccato! è curioso, si parla tantissimo di poesia poeti, ma latitano i drammaturghi, a parte i morti sacri.
ciauzzz
Drammafurbo? Drammaturbo? Drammalucco? Drammabuffo? Xenia, io non sono un teatrante: nelle mie vene scorre il sangue di Plauto, nei miei versi rivive il palpito stesso del bruco che diventa farfalla.
io provo a sentire la morosa del mio nipotino che fa l'accademia a Udine, ma temo proprio che ne sappia come me e te...
l'ho contattata via facebook e allertato il nipote... speriamo bene.
ho anche messo sos sul mio profilo. se abbiamo una risposta, prendo per i fondelli mik per un anno, visto che dice che feisbuc non serve a nulla.
l'Apioperaia vi dà la buona notte e va a leggersi "Quel pasticciaccio brutto di via merulana".
del gorilla che diventa cinghiale forse.
ho il solito cognato di gomito, lo stesso che mi assale quando leggo questi autoincensamenti del sociomik.
p.s.: socio mik... oggi è entrata Condé Nast. forse sono venuti a cercare il calendario????
e dov'è?
'notte Pia. e grassie
ola Mik, maaaa, quel P.L'auto che è tuo antenato faceva miKa il gommista? guarda che tiro fuori Grazia Deledda, un NOBEL, mica carabattole e quisquilie! anche se qui da noi c'è un 'leggero' abuso della povera Grazia.
si è capito che ho preso un caffè di troppo? porcapizza domani al lavoro e sonno zero.
Internet. Blog e forum: croce e delizia.
Alcune delizie:
- conversare dei più svariati argomenti.
- incontrare persone speciali e, con alcune, entrare in una sintonia tale da superare a volte quella raggiunta con persone che possiamo “toccare”
- intervenire con un commento superando la timidezza che “dal vero” indurrebbe molti di noi al silenzio
- socializzare e “vedere” le cose anche attraverso gli occhi e l’esperienza degli altri.
Mi limito a queste. Chissà quante altre potremmo elencarne.
Queste “delizie” possono trasformarsi in croci quando lo “strumento” Internet viene utilizzato erroneamente e dalle persone sbagliate.
Un’arma da fuoco la dareste in mano a chiunque? (io a nessuno ma questo è un altro discorso). La risposta è sicuramente no. E’ necessario fare un corso, ottenere il porto d’armi, ecc. ecc.
Internet invece è un’arma a disposizione di chiunque, senza esclusioni.
Ecco che allora le delizie possono trasformarsi in pericolose croci e, per chi si sente frustrato e insicuro o arrogante e prepotente, conversare, per esempio, può trasformarsi in “litigare”, “provocare”, “snervare” gli interlocutori. Una sorta di riscatto da una vita ordinaria che non si accetta così com’è e la si fa scontare a chi non può nemmeno guardarci in faccia.
Inoltre: incontrare, virtualmente, può nascondere cattive intenzioni..
E ancora: socializzare può far nascere nel frustrato e insoddisfatto, la voglia di inventarsi un personaggio socialmente vincente e far credere a tutti di essere altro da sé, penalizzando molto chi, al contrario, espone se stesso con i suoi veri pensieri e le sue vere passioni.
Non penso sia necessario essere “patologici” per arrivare a questo. Credo anzi che basti molto poco per passare il delicato confine fra realtà e certa fantasia.
Fin qui ho parlato di quello che di negativo o positivo può venirci dagli altri.
Vedo però un grande pericolo nell’uso frequente del “mezzo”: il rischio di dipendenza.
Né più né meno di altre forme di dipendenza. Forse con un impatto immediato meno evidente ma sicuramente preoccupante.
L’ho potuto constatare su me stessa e ho sentito la necessità di prenderne le distanze.
Mi piace il contatto con voi e con altri amici che scrivono nei forum del corriere ma..
Ecco, quando mi sono trovata a rinunciare per un paio di volte ad uno svago fuori casa, con marito o amici, perché non volevo mollare il pc, la cosa non mi è piaciuta e mi sono fatta un bel discorsetto: non voglio sostituire la mia vita reale con una tastiera ed uno schermo.
E, visto che siamo in un blog di lettori e scrittori (io mi escludo, credo di essere l’unica a non scrivere niente), aggiungo che, a forza di parlare di lettura e scrittura, ho trascurato la mia passione per mancanza di tempo: dopo essere stata al pc a lungo non mi restava né il tempo né la forza di dedicarmi alla lettura come e quanto piace fare a me.
E questo è stato l’altro argomento che mi ha convinta a dosare l’accesso al virtuale.
Sono andata fuori tema? Spero di no (Pia, puoi sgridarmi, nel caso. Oramai sai che sono un po’ indisciplinata, cosa vuoi farci)
Buona serata e, per chi va già a dormire (beato!), buonanotte!
Maria
Nascondendosi dietro ad un nick name o dietro all'anonimato è molto più semplice "scatenarsi". Probabilmente se le stesse cose dovessero essere dette davanti all'interlocutore di turno, faccia a faccia, nessuna delle parole scritte verrebbe pronunciata. La rete rispecchia comunque la raeltà, nel senso che chi è educato nel reale lo è anche nel virtuale, chi non lo è, non lo è e basta.
Tornando al richiamo a "Leggere e scrivere", mi meraviglio un po', perchè un forum del genere, dovrebbe essere teoricamente frequentato da persone un po' più preparate di altre, con una mente un po' più elastica, quindi probabilmente anche un po' più intelligenti. Ma credo che non ci si debba più stupire di niente, perchè da ogni parte ci giriamo la prepotenza e la legge del "chi urla di più ha ragione" la fanno da padroni. I nostri politici a volte ne sono stati esempi lampanti e quando si accende la tv, per quanto poco la guardi, è difficile non incappare in qualche programma dove se le stanno dicendo di santa ragione.
Non sei andata fuori tema carissima Mary; come sempre sei equilibrata, saggia ed elegante.
Mi permetto un appunto sulla denominazione degli 'atrofizzati egocentrici' del web. Non li definieri esattamente cybermolluschi; il povero animaletto non ha colpe e poi è così buono col nero e con la polenta (io ne so qualcosa...).
Invece userei un termine più consono all'essenza ultima, ed unica, di tali loschi figuri: 'cybercacche' (non mi dilungo su tutta la serie, più o meno dialettale, di definire quel che viene dopo il 'cyber'; il mio stato cultural-estetico non me lo permette, anche se saprei essere molto elegantemente volgare).
Naturalmente non mi riferisco alla materia prodotta dagli erbivori, che può essere vantaggiosamente utilizzata come concime e che un valore ce l'ha. Intendo quella umana: puro scarto e nulla più.
Ciao vecchio Haga, bentornato! Come butta?
Ciao Vlad,
a me piace definirli "cybernobody": la parola riesce ad essere persino elegante ed esteticamente simmetrica grazie alle due ipsilon in apertura e chiusura..
Fin troppo elegante, lo so, ma sempre "nobody" sono.
Buonanotte a tutti,
Maria
Posta un commento