... più che silenziosa, densa di silenzio. E ancora, nasconde anche la magia del quotidiano che Hopper sapeva magistralmente trasferire all'osservatore con le sue pennellate?
c'è una riproduzione di Hopper in camera di mia figlia. una donna tristissima rarefatta nel volto e nell'ambientazione. di pittura non capisco molto, ma mi piace lo 'spessore' della malinconia nel pennello di Hopper. e cmq i miei must restano Bosch e Goya.
uomo che cammina sui pezzi di vetro... mmmhh mi ricorda DeGregori. adoro i mondi stravolti di Goya ( quello dei vizi) e di Bosch, mi fanno pensare a quando sollevi un grosso sasso e dalla terra scappano o strisciano un sacco di simpatiche bestioline. e utili, le bestioline. inutile invece fermarsi solo ad ammirare il bel sasso.
Cara Maria, la mostra milanese è interessante perché illustra abbastanza sinteticamente ma chiaramente l'intero percorso del magico Hopper. Mancano i pezzi più famosi e bellissimi, ma ci sono cose (tante che non conoscevo) altrettanto belle. Vedere l'opera dal vivo resta comunque un'esperienza unica e irrinunciabile; come vedere Villa Adriana a Tivoli sui libri e poi immergersi in una visita reale. Soprattutto nell'attuale stagione del virtuale sfrenato, succedaneo aa buon mercato che riuscirà mai a dare accesso al sogno...
"...Non conosce paura l'uomo che salta e vince sui vetri e spezza bottiglie e ride e sorride, perchè... ferirsi non è impossibile, morire meno che mai e poi mai. " Eh, lo sapete che se mi citate De Gregori parto in quarta e chi mi ferma più...
Caro Vlad, grazie per il tuo commento alla mostra. Condivido quanto dici riguardo al virtuale sfrenato. Oggi possiamo vedere tutto e andare ovunque, grazie a questo piccolo schermo che abbiamo davanti ma l'incontro con un'opera, o un paesaggio o una città, dal vivo trasmette emozioni uniche. Scegliere di muoversi, andare a vedere...anche questa è cultura.
19 commenti:
Inquietante... con le scarpe sul letto. Se se ne accorge la madre, sai che casino che pianta!!!
non è un letto, è un blocco di ghiaccio. da bravo, Mik, torna a scrivere i tuoi drammi che la vista un po' difetta.
la mia bimba in un quadro di Hopper... che meraviglia.
Io dormo sui blocchi di ghiaccio: quale è il problema?
E poi i miei non sono drammi: sono frammenti (incollati) di quotidianità.
ma è una quotidianità silenziosa e colma di solitudine come quella che trapela dai dipinti di Hopper?
... più che silenziosa, densa di silenzio.
E ancora, nasconde anche la magia del quotidiano che Hopper sapeva magistralmente trasferire all'osservatore con le sue pennellate?
... dovete ammettere che la MIA definizione ?Realismo magico' è moooolto pertinente. Andate un po' a vedere la mostra...
Ci andrò di sicuro, Vlad.
Ma tu non racconti niente delle tue impressioni e alle opere che hai preferito?
c'è una riproduzione di Hopper in camera di mia figlia. una donna tristissima rarefatta nel volto e nell'ambientazione. di pittura non capisco molto, ma mi piace lo 'spessore' della malinconia nel pennello di Hopper.
e cmq i miei must restano Bosch e Goya.
@ Mik: dormi su blocchi di ghiaccio per non sciogliere il cioccolato?
Xeny, ammazza, due pittori rasserenanti!... Scherzo
Mik dorme sui blocchi di ghiaccio perché non può 'camminare sui pezzi di vetro'...
uomo che cammina sui pezzi di vetro... mmmhh mi ricorda DeGregori.
adoro i mondi stravolti di Goya ( quello dei vizi) e di Bosch, mi fanno pensare a quando sollevi un grosso sasso e dalla terra scappano o strisciano un sacco di simpatiche bestioline. e utili, le bestioline. inutile invece fermarsi solo ad ammirare il bel sasso.
Cara Maria, la mostra milanese è interessante perché illustra abbastanza sinteticamente ma chiaramente l'intero percorso del magico Hopper.
Mancano i pezzi più famosi e bellissimi, ma ci sono cose (tante che non conoscevo) altrettanto belle.
Vedere l'opera dal vivo resta comunque un'esperienza unica e irrinunciabile; come vedere Villa Adriana a Tivoli sui libri e poi immergersi in una visita reale. Soprattutto nell'attuale stagione del virtuale sfrenato, succedaneo aa buon mercato che riuscirà mai a dare accesso al sogno...
non dimetichiamo, Xenia, che 'il sonno della ragione genera mostri'...
... non solo sogni
"...Non conosce paura l'uomo che salta e vince sui vetri e spezza bottiglie e ride e sorride,
perchè...
ferirsi non è impossibile,
morire meno che mai e poi mai. "
Eh, lo sapete che se mi citate De Gregori parto in quarta e chi mi ferma più...
Caro Vlad, grazie per il tuo commento alla mostra.
Condivido quanto dici riguardo al virtuale sfrenato. Oggi possiamo vedere tutto e andare ovunque, grazie a questo piccolo schermo che abbiamo davanti ma l'incontro con un'opera, o un paesaggio o una città, dal vivo trasmette emozioni uniche. Scegliere di muoversi, andare a vedere...anche questa è cultura.
OPS...
" ...ferirsi non è possibile", naturalmente. Scusate, De Gregori va citato come si deve, eh... ;.)
mi sembrava...
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