... le parole di Gibran. Le ricordo vagamente, ma sembrano scritte appositamente per alcuni fatti reali; allora non posso fare a meno di ritornare a leggerle.
Ne riporto alcune, tratte da Il Profeta.
Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
E lui rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.
Visita il Rifugio di Roberto
3 anni fa
2 commenti:
pensa che l'ho appena comprato, non l'ho mai letto, solo qualche stralcio.
e questo pezzo è bellissimo.
Siamo bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Quanto è vero...
grazie, Ben.
Leggilo appena puoi, poi sicuramente, di tanto in tanto, ti verrà voglia di rileggere determinati passaggi, perchè ti accorgerai di quanto siano "reali" le parole scritte.
Ogni saggio contenuto è fantastico, fonte di riflessione. Vedendo il libro sei portato a pensare: questo me lo fumo in un'ora. E invece quanto tempo ci starai sopra, a pensare, a riflettere.
Leggi il brano dei figli, o quello dei doni oppure...
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