Stop al mercurio
È partita la versione italiana della campagna europea Zero Mercury a cura dell'Eeb (European environmental bureau) per sensibilizzare l'opinione pubblica, la politica, le aziende e i lavoratori sui gravissimi rischi, anche sanitari, che comporta la dispersione nell'ambiente del mercurio. Da anni L'obiettivo di Legambiente è la riconversione degli impianti cloro-soda a tecnologia più pulita e lo smaltimento in sicurezza del mercurio in surplus.
Mappatura mercurioGrazie anche alle battaglie fatte dalla nostra associazione la gran parte delle principali aree industriali italiane sono state inserite nel "Programma nazionale di bonifica" del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, che ad oggi conta 50 siti inquinati su cui intervenire.
Oggi l'azione di Legambiente è volta al monitoraggio dello stato di avanzamento delle operazioni di bonifica, alla riconversione dei cicli produttivi più inquinanti o alla chiusura di quelli più obsoleti e non ristrutturabili. Tra gli impianti da riconvertire a tecnologia più ecosostenibile ci sono ovviamente gli impianti cloro-soda con celle al mercurio.
Il mercurio: che cos'è?
È un elemento chimico piuttosto raro nella crosta terrestre. È un metallo pesante che si presenta in forma liquida a temperatura ambiente (ed è per questo che viene detto "argento vivo"), è altamente volatile e molto persistente nell'ambiente.
Viene utilizzato nella fabbricazione di termometri e manometri, nell'industria chimica, in quella farmaceutica, nella produzione di lampade fluorescenti e nelle amalgame dentarie. L'inquinamento da mercurio è dovuto principalmente all'attività di impianti metallurgici, chimici, cementifici e centrali termoelettriche a carbone.
I rischi sanitari e ambientali
Elevate dosi di mercurio possono essere mortali per l'uomo, mentre dosi ridotte possono avere gravi effetti sullo sviluppo neurologico, sul sistema cardiovascolare, quello immunitario e sull'apparato riproduttivo.
I processi biologici naturali possono trasformarlo in un composto tossico, detto metilmercurio, che colpisce soprattutto l'apparato celebrale e il sistema nervoso.
Durante la gravidanza l'esposizione a questa sostanza, attraverrsando la placenta, può determinare il ritardo psicomotorio del nascituro.
Il metilmercurio ha elevata capacità di accumularsi nei tessuti grassi e di concentrarsi nella catena alimentare.
In ambiente acquatico le maggiori concentrazioni si raggiungono nelle specie al vertice della catena
alimentare, e cioè tra i grandi predatori come il pesce spada o il tonno.
Il progetto Zero mercuryzeroMercury
È parte di un progetto globale che ha come obiettivo ultimo la forte riduzione o, quando possibile, l'annullamento delle emissioni, della domanda e dell'offerta di mercurio, da tutte le fonti che possiamo controllare, con lo scopo di minimizzare le concentrazioni di mercurio nell'ambiente, in Europa e nel mondo. Prende spunto dalla Strategia comunitaria sul mercurio approvata nel gennaio 2005 dalla Commissione europea. La Strategia prevede 20 azioni, tra cui quella sui modi, tempi e luoghi di stoccaggio e smaltimento del surplus delle scorte di mercurio che risulteranno in seguito alla data in cui questa sostanza non potrà più essere esportata fuori dall'Europa,preferibilmente entro il 2008, ma certamente non oltre il 2011, e saranno chiuse le miniere di estrazione del mercurio.
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3 anni fa
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