mercoledì 12 agosto 2009

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L'ala del turbine intelligente




9 agosto 2009, domenica – ore 17.00

Ho sempre sostenuto (Pia lo sa bene) che Salisburgo è un posto di montanari zucconi, un posto in cui si sta stretti, chiedendomi sorpreso come quella città possa avere dato i natali ad un genio come Mozart...

Solo ora, il temporale che ha bersagliato per venti lunghi minuti i campi qua intorno è cessato. Ora, il varco che si è aperto tra le nubi si offre a noi quasi come un lasciapassare per accedere all'aula del parco dove, tra pochi minuti, io e Pia presenteremo l'amico Valerio Varesi. Siamo ormai prossimi alla conclusione dello Scf09, e l'occasione di oggi sarà il giusto coronamento alla dedizione e alla passione spesi dalla mia Signora nell'organizzare e coordinare la rassegna.
Qualche traccia di fango, trascinata dalle suole delle nostre scarpe sul pavimento dell'aula, è il leggero riscatto che bisogna pagare per sdebitarsi con questi prati ormai assetati da diversi giorni di 'bel tempo'. Un uditorio non particolarmente popoloso, seppur attento e sensibile, è il prezzo da pagare per cercare di sensibilizzare queste terre di zucconi...
Pia, attraverso la lettura di un breve brano, tratteggia con nitore lo spirito del Commissario Soneri, protagonista dell'ultimo romanzo di Varesi, La casa del comandante, e invita l'autore ad un primo commento.
L'etica, la politica,l'emarginazione: questi alcuni dei temi su cui Varesi si sofferma, sottolineando che i suoi libri, inquadrati nel filone noir, vanno ben oltre la pura indagine poliziesca, per addentrarsi nei problemi sociali e della contemporaneità.
Io invece preferisco centellinare (si, proprio come si fa con un grande vino) la lettura dei libri di Valerio anche con un'altra chiave; allora, ancora una volta, propongo come sfondo un dipinto: questa volta Il ragazzo che soffia sui tizzoni ardenti di El Greco, il quadro intorno a cui si muove la vicenda narrata ne Le Imperfezioni. E, sollecitato da un altro passo del libro, anche una musica: le Variazioni Goldberg interpretate dal sommo Glenn Gould.
Credo che proporre al pubblico una breve dichiarazione di Gould sulla morte dell'arte, tratta da L'ala del turbine intelligente, possa costituire un incipit interessante alla successiva lettura di frammenti tratti sia da Le imperfezioni, sia da La casa del comandante. E' curioso notare come, tra tutti i brani che ho estratto dai due libri, più della metà siano riferiti all'Arte nel primo libro, e ad Angela (la fidanzata del Commissario Soneri) nel secondo: A come Arte, A come Angela, A come Amore; quell'amore per la vita che affiora costantemente dalle pagine di Valerio, come i tronchi dei pioppi in golena, dopo il passaggio della piena del Po, quando l'acqua si ritira e lascia nuovamente che la luce ne accarezzi le corteccia.
Da qui si dipana un denso scambio di interventi che arriva anche a sfiorare (pensate un po'...) l'urbanistica e l'abitare.
Avremmo potuto proseguire per ore ma, si sa, tutto finisce. Però, e si sa anche questo, da cosa nasce cosa.
Valerio reagisce alla mia lettura dello scritto di Glenn Gould 'confessando' con sorpresa che proprio dal genio del grande pianista, e dalla vicenda narrata in un libro di Thomas Bernard, Il soccombente, è scaturito il desiderio di scrivere Le Imperfezioni; in me, ovviamente, scaturisce il desiderio di leggere il libro indicato da Valerio (ovviamente, scaturisce in me anche il desiderio di scrivere, ma so che non lo farò fino a quando non sarò sicuro di poterlo fare almeno come Varesi...).


Lunedì, 10 agosto 2009 – ore 14.00

Ho appena trangugiato il solito panino veloce in studio. Ora faccio un salto da Feltrinelli e spero di trovare il libro di Bernard di cui ha parlato Valerio.


Martedì, 11 agosto 2009 – ore 24.00

Sto leggendo il libro che ieri ho trovato da Feltrinelli.
'… Nella Città Vecchia tutto aveva avuto su di noi un effetto paralizzante, l'aria era irrespirabile, le persone intollerabili, l'umidità dei muri aveva recato grave danno a noi e ai nostri strumenti. In realtà abbiamo potuto continuare il nostro corso con Horowitz solo grazie al fatto che ce ne siamo andati via da quella città, la quale è in definitiva la città più avversa all'arte e allo spirito che si possa immaginare, un buco ottuso e provinciale, con gente stupida e muri freddi, nella quale con l'andare del tempo tutto è reso ottuso, senza eccezioni. E' stata la nostra salvezza aver impacchettato le nostre quattro carabattole ed essercene andati fuori, a Leopoldskron, che allora era ancora un prato verde nel quale pascolavano le mucche e dimoravano gli uccelli a centinaia di migliaia. La città di Salisburgo, che essendo stata dipinta di fresco fin nei suoi più piccoli anfratti, è adesso ancora più orribile di quanto fosse allora, ventotto anni fa, era ed è tuttora una città nemica di tutto ciò che gli uomini hanno di più intimo, che col tempo vien da essa annichilito, noi questo lo avevamo capito subito ed eravamo scappati a Leopoldskron. I salisburghesi sono sempre stati atroci, così come il clima nel quale vivono, e quando oggi giungo in questa città non solo mi confermo nel mio giudizio di allora, ma tutto mi appare ancora più atroce. Eppure certamente fu per noi un grandissimo vantaggio aver frequentato il corso di Horowitz proprio in questa città così avversa allo spirito e all'arte. In un ambiente di studio che ci è ostile studiamo meglio che in un ambiente a noi amichevole...
... Per tre giorni Glenn era stato ammaliato dall'incanto di questa città, per poi accorgersi ad un tratto che si trattava, come si suol dire, di un incanto fasullo, che quella bellezza era in fondo ripugnante e che gli esseri umani, in questa città dalla bellezza ripugnante, erano volgari. Il clima prealpino rende psicopatici gli esseri umani che già da piccolissimi hanno dovuto subire l'ottusità e che con l'andare del tempo diventano malvagi, dissi. Colui che vive qui e non mente a se stesso questo lo sa bene, colui che vi giunge da fuori se ne rende conto dopo poco tempo, e deve andar via, prima che per lui sia troppo tardi, a meno che non voglia diventare come questi ottusi abitanti di Salisburgo, come questi psicopatici che con la loro ottusità uccidono a poco a poco tutto ciò che ancora non è come loro. All'inizio, disse Glenn, aveva pensato che crescere qui sarebbe stato bellissimo, ma già due o tre giorni dopo il suo arrivo gli era parso un incubo essere messi al mondo in questa città, e qui essere costretti a crescere, a diventare adulti. Questo clima e questi muri uccidono la sensibilità, disse. E io non ebbi altro da aggiungere.'

18 commenti:

maria ha detto...

Buongiorno Vlad,
buongiorno a tutti,
riesci sempre a creare l'atmosfera giusta per l'ascolto, che si tratti di musica o di parole.
Pacato, mai frettoloso, sai sollecitare in chi ti legge la voglia di indugiare sui particolari.
Grazie.

Vlad ha detto...

Ancora una volta, grazie Maria. Il tuo commento è proprio un graditissimo buongiorno.
A presto

Bianca ha detto...

Concordo con Maria: scrivi molto bene post di argomento solitamente impegnativo e impegnato ma che proponi con felpata leggerezza mai superficiale.
Inoltre alla cultura alterni ironia e spirito.
Io a scrivere un libro ti ci vedrei!

Buona giornata a tutte e a tutti voi.

Vlad ha detto...

Grazie anche a te, carissima Bianca.
Allora vedrò di accontentarvi, prima o poi...

Lo sapete qual'è il segreto? E' la notte.
Come direbbe Andrea Villani, la notte ha sempre ragione...

api ha detto...

Io c'ero e posso dire che mr. Vlad è un presentatore eccezionale e sarebbe uno scrittore di enorme spessore, se solo ne trovasse il tempo.
Convincetelo voi (tra l'altro ha già il correttore di bozze in casa...)!

Vlad ha detto...

se io perdessi meno tempo a prenotare alberghi, forse potrei scrivere qualche riga in più...

A parte gli scherzi, la persona che ho in casa non è solo un correttore di bozze, ma una fonte di ispirazione fondamentale...

Vlad ha detto...

piccola integrazione dopo le tre A...

Vlad ha detto...

... rivolta soprattutto a chi è convinto che i libri di Valerio Varesi siano fatti di sola nebbia e disillusione...

Bianca ha detto...

Io adoro i temi sulla nebbia e la disillusione.
Solo due nomi: Maupassant (consiglio "Bel-Ami" e "Une vie" per il crollo pauroso delle illusioni), e "GAP" del mio corregionale Marcello Fois sulla nebbia che causa un gap appunto temporale e spaziale.

Fonte di ispirazione e correttore di bozze a casa... yes, you can, tempo tiranno permettendo!

Di nuovo buona giornata,

Vlad ha detto...

Mercello Fois. L'abbiamo incontrato circa un anno fa al Festival 'I sapori del giallo' a Langhirano, dove Pia presentava il suo THT.
Fois partecipava ad una serata insieme a Varesi ed altri: ricordo una bellissima e costruttiva discussione.
Ne abbiamo poi riparlato con Valerio, a casa VladApi, sempre con i piedi sotto il tavolo naturalmente... Abbiamo parlato della letteratura che descrive la Sardegna, e io mi riferivo a Niffoi; Valerio preferiva Fois.
Non ho mai letto nulla di Fois (e provvederò), ma 'Ritorno a Baraule' di Niffoi è uno dei più bei libri che ho letto negli anni recenti. Forse anche perché fui spinto alla lettura di quel libro partecipando ad una serata estiva in cui alcuni brani tratti dagli scritti di Niffoi erano commentati magicamente dai fiati di Paolo Fresu e dalla tastiera di Uri Caine: ne rimasi incantato.

Vlad ha detto...

... per chi non ci crede...

http://www.youtube.com/watch?v=MyKwBdWSb5I

maria ha detto...

Sì, sì, Vlad, regalaci presto un tuo libro. Sono sicurare che lo apprezzerebbero in molti.
Ciao Pia, ci ho provato ma chi meglio di te può convincerlo? "Lavorare" instancabilmente ai fianchi, mi raccomando.
Ciao Bianca, il "Bel Ami", ma anche altri racconti di Maupassant...un vero artista nell'evocare certe atmosfere e farvi immergere il lettore.
Ciao ragazzi, buon pomeriggio a tutti.

Ben ha detto...

Secondo me il Vlad sta già scrivendo qualcosa, a fine giornata, nella penombra del suo studio, illuminato dalla tenue luce di una lampada posta sulla sua scrivania.
Poi, fra qualche tempo, quando sarà tutto pronto, ci sorprenderà facendoci vedere una copertina sulla quale risalta il marchio di una nota casa editrice.

Pausa finita, torno a imbiancare. Se tutto va bene domani sera finisco.
Buona giornata a tutti.

maria ha detto...

Ciao Ben! Non lavorare troppo che poi si ricomincia
Mi sa che hai ragione su Vlad che con la complicità della notte... potrebbe veramente sorprenderci. Del resto chi meglio di lui può trarre ispirazione dalle tenebre...

Vlad ha detto...

In realtà ne ho già scritti una ventina. Penso di pubblicarli tutti in una volta, come pare abbia fatto un giallista mediterraneo, con una raffinata casa editrice caratterizzata dalla copertina blu.
Naturalmente non è vero; però intanto di progetti di architettura ne ho fatti fino ad ora circa 160 e molti di questi li ho anche costruiti, e anche pubblicati su libri e riviste. Del resto costruire un edificio non è un po' come pubblicare un libro?

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO AD API:
Operazione Hotel conclusa. Sai che la sera del nostro arrivo a Cesenatico c'è Michael Nyman?

sabato 22 agosto 2009 ore 21.15
Cesenatico Teatro all’Aperto di Largo Cappuccini
The piano sings
MICHAEL NYMAN pianoforte
Musiche di Michael Nyman
Video d’autore
Ingresso: da 10,00 a 14 euro


Immagino che tu non stia facendo i salti di gioia per questa notizia...

api ha detto...

che culo.
:-(

Vlad ha detto...

... che culo per Nyman che noi saremo lì ad ascoltarlo?...

Bianca ha detto...

Sob! Che rimpianto non avere imparato a suonare il pianoforte...
Senza musica non so stare e sempre onore al genio di Wolfie-Wolfgang Amadeus Mozart.

Marcello Fois: ho assistito ad una sua conferenza una decina di anni fa, ma vorrei leggere anche Varesi e Niffoi tra gli altri.

Maupassant è un grande, lo adoro.

A presto!