Le cartoline degli auguri!
Chissà se qualcuno le usa ancora. Con l'avvento della posta elettronica, dei mezzi di comunicazione veloci, credo che nel giro di pochi anni passeranno la loro esistenza in qualche museo della carta.
Io ho sempre subito il loro fascino e ogni tanto le riscopro.
Quando arrivano, è sempre un piacere aprirle e scoprire chi le ha mandate. E la sorpresa è ancora più grande quando scopri che a spedirle è stato qualcuno che non avresti mai immaginato.
12 commenti:
Spesso noi compriamo quelle che vendono le ONG per raccogliere soldi a scopo benefico, poi non le spediamo quasi mai. In genere mi piacciono, ma quelle coi brillantini mi fanno imbufalire, te li ritrovi dappertutto anche a giorni di distanza...
Anche noi compriamo quelle e spesso le spediamo.
Scusate questo mio giudizio, ma francamente, visto lo standard 'teomonodoscrofoliano' delle illustrazioni, trovo che dal punto di vista grafico-estetico siano orrende.
Va bene la beneficenza, anche se mi sono sempre chiesto se il ricavato delle vendite superi i costi di produzione...
ma no che non sono orrende, dài, Vlad!
Io invece preferisco donare soldi dove penso che ce sia bisogno e dove so che verranno utilizzati onestamente.
Noi Vds di Scurano dobbiamo - a nostre spese, ovviamente, ristrutturare una stanza per adattarla alle norme della Croce Rossa con spazio per biancheria sporca, spazio per biancheria pulita e medicinali.
Dovremo anche acquistare nuovi mezzi perché quelli che acquistammo anni fa, ormai, sono obsoleti.
Bene, quest'anno farò un'offerta al gruppo: avere i Volontari di soccorso qui a Scurano e non dovere chiamare Parma o Traversetolo è troppo importante.
Mi spiace ammetterlo, ma sono d'accordo con Vlad: quelle cartoline sono troppo Coca-cola style...
Ok, ok avete ragione.
Ma non vi fanno tornare un po' indietro nel tempo?
Forse lo scopo di Ben era proprio questo: un confronto con quando si era bambini noi. Niente a che vedere con l'arte e la bellezza.
Mi sbaglio, Ben?
Ah...io continuo a riceverne una ogni anno da mia suocera insieme al regalino di Natale. Entrambi irrinuncibili per me perché rappresentano l'affetto e la tradizione familiare.
Mi riferivo a ciò che possono rappresentare e a ciò che vi si può leggere.
Scusate ancora, non volevo essere polemico. Ma, probabilmente 'deviato' da un 'vizio' profesionale faccio fatica a disgiungere il senso delle cose dalla forma con cui si presentano al mondo.
La forma è una conseguenza del principio che genera le cose, e per quanto mi riguarda le cartoline che inondavano (e inondano tuttora) le cassette postali, non mi riportano ad alcuna sensazione 'natalizia' di quando ero bambino.
Bene, 'Quando il bambino era bambino...' Così inizia 'il cielo sopra Berlino' di Wenders; questo si ha a che fare con l'arte e la bellezza, e gli angeli... Questo si, assume un senso nel ricordo.
Ma non me ne vogliate...
Baci
Io ci leggo la Coca Cola.
A me piace invece ricordare le letterina al papà e alla mamma che mi faceva fare la mia maestra.
Ci si lavorava sopra per mesi... con la famigerata porporina e l'anima gonfia di amore e di buoni propositi (prometto che farò la brava, che vi aiuterò di più...)e di aspettative per la notte della vigilia.
Se ci ripenso... mi commuovo.
Oggi, che sono mmmmmammma io... i ragazzini fanno delle lettere molto più asettiche.
:-(
Caro Vlad, non mi sembra ci fosse polemica nel tuo intervento, come dici tu anche molto "tecnico".
Ricordi diversi, emozioni diverse, tutto lì.
Quanto a "Il cielo sopra Berlino", è uno fra i film più belli e poetici che ho avuto la fortuna di vedere e che non vedo da molti anni. Non ricordavo infatti che iniziasse con quelle parole.
Mi piacerebbe fare due chiacchiere con Wim Wenders: deve essere una persona molto speciale
a noi a scuola fanno fare dei regalini bruttissimi e i biglietti la maggior parte delle volte sono scaricati da internet...
NON fatti da noi!!!
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